www.superzeko.net  

Sommario del sito

APOCALISSI ISLAMICHE E TAOISTE

Anonimo

 

I.

Ciao Dario...

Nel commento al versetto 54 della Sura VII, al-Qashânî preciserà:

«Certo il vostro Signore Allâh è Colui che ha creato i Cieli e la Terra in sei giorni – cioè Si è celato nelle forme del Cielo degli Spiriti e della Terra dei corpi per seimila anni (Corano XXII-47: 'un giorno presso il tuo Signore è come mille anni del vostro computo'), dal momento della creazione di Adamo fino al tempo di Maometto, su di lui il Saluto e la Pace. La manifestazione infatti corrisponde al nascondersi della Verità nei supporti di manifestazione ed al periodo di tempo che separa l'inizio del Ciclo dell'Occultamento dall'inizio dell'Apparizione. Questo è il periodo del Sigillo della Profezia [colui che chiude l'epoca dei profeti, Muhammad ar-rasûl] e dell'Apparizione della Santità [Gesù, Isâ, oppure il Primo Imâm, per gli Sciiti, Alî Ibn `Abû Tâlib] ed esso [il periodo di Occultamento] si completa con l'Avvento del Mahdî, su di lui il Saluto, al termine del settimo giorno. Perciò si dice: 'La durata di questo mondo è di settemila anni'».

Secondo le dottrine esoteriche sciite, il profeta, nabî, è colui al quale Dio “parla”. Poiché Dio non è visibile, lo Si ascolta o si vede l'Angelo che “proietta” in noi il Suo Verbum. Il Verbum è il Drago dell'Asia Orientale, long in cinese mandarino, manifestazione del Verbum. Ora, il Draco apocalypticus è una forma negativa del Verbum stesso, l'Antimessia, l'Antilegge.

Questo si collega a due passi dell'opera di Guénon: laddove, in Simboli, accenna più volte al “potere unico nella sua origine e duplice nella sua manifestazione” . L'ascolto è hilâm, l'inspiratio, dove si ode la vox Spiritus. Il profeta può tener per sé ciò che gli è stato “insufflato” o ha “visto”, oppure ha in sorte, per Ordine divino (Amr), di doverlo annunciare, ed ecco il profeta come concetto comune anche al giudeo-cristianesimo, il profeta come colui che afferma, annuncia od ordina o scandalizza, il concetto della Bibbia e dei Vangeli.

La prima categoria è innumere, si parla di 144.000 profeti, cioè 12 al quadrato, cioè i signati dell'Apocalisse di Giovanni Apostolo toû Khristoû (nota queste assonanze: su ognuna di esse si potrebbe parlare per giorni, com'esse conducano ai più sottili divini mysteria).

La seconda è molto meno numerosa, qualcosa intorno ai duecento fino a cinquecento, le fonti son volutamente imprecise, in questo come in altri aspetti di tale occulta materia, che davvero è bene che l'uomo non troppo conosca, perché tratta della spiritualità vissuta e non soltanto dottrinale.

Quanto all'ultima categoria, il rasûl (pl.: rùsul), essi debbono affermare quanto visto-udito, e tuttavia son latori di un messaggio normativo per un'intera parte dell'umanità. Le fonti affermano che son sei o sette, a seconda che David siavi dentro incluso o no. Anche qui, voluta imprecisione. Comunque, Mosè, Gesù e Maometto vi sono inclusi, insieme ad Adamo, Noè, Abramo, e siamo a sei, Adamo e Noè mitici, Abramo tra mito e storia, gli ultimi tre (Mosè, Gesù e Maometto) storici, David incluso o no, a seconda delle fonti.

Ognuno d'essi è latore di un Libro, secondo le dottrine islamiche. Si parla del Libro di Adamo, del quale si hanno apocrifi, e dei Fogli di Abramo e di un Libro di Noè, incluso nel Libro di Henoch (Henoch I, quello etiopico, perché vi è l'apocrifo slavo, susseguente, ed un più tardo Libro dei Sogni di Henoch). Notiamo che sono scritti certamente del Giudaismo dei secoli immediatamente prima del Cristianesimo, della sua fase apocalittica, che prende inizio con il Libro di Daniele, l'unico che il Giudaismo rabbinico abbia conservato. Ci son frammenti trovati a Qumrân su di un mitico Libro di Noè.

 

II.

Dopo il Sigillo dei Profeti, Muhammad ar-rasûl, cioè l'ultimo dei rùsul, non vi saranno più profeti, ma della profezia normativa. Cioè, la risâlah. Rimane la profezia come realtà interiore, che la si debba pubblicamente affermare o no. Inizia il ciclo dell'iniziazione spirituale profetica, dove l'importanza principale è quella dell'ermeneutica, dell'esegesi esoterica dei Testi Sacri e del Corano in particolare, beninteso senza pretese di “completezza”.

Secondo lo Sciismo esoterico, gli Imâm sono il Corano, esso è in loro come realtà nascosta, ed essi sono nabî che, per audizione ispirata, sono in grado di comprendere il senso nascosto di esso, cioè all'incirca di due terzi del Corano, quelli che non hanno una valenza strettamente “legale” (non è poco, te l'assicuro).

L'ultimo Imâm è il Dodicesimo, che diverrà il Mahdî della fine dei tempi. Egli permane occulto, è il Qutb dell'epoca, e non smette di guidare sulla via iniziatica, ma in modo nascosto, senza confraternite o gruppi: è affine ad  al-Khidr, che, a sua volta, è affine ad Elia e a San Giorgio. Difatti, in Terrasanta, vicino a Gerusalemme, vi è (per quanto l'abbiano assaltato, in questi tempi di caos) un luogo santo per cristiani, ebrei ed islamici: dedicato a San Giorgio, ad Elia e ad  al-Khidr, il Verde. Come San Giorgio vince il Drago ed Elia non è mai morto, allo stesso modo al-Khidr simboleggia il puro esoterismo, staccato dalle forme religiose, per questo capace di manifestarsi oltre le forme senza forzarle in alcun modo. Tale funzione permane attiva, nonostante la crisi del mondo, e consente di collegare due cicli di manifestazione.

 

III.

Purtroppo, devo constatare la forza raggiunta dal male sulla Terra, il che ha reso difficilissimo il procedere : una poderosa resistenza “sottile”, davvero incredibile. Questo perché la Volontà divina vuol porre l'umanità di fronte ad una scelta secca, senza più quelle altre componenti che si son verificate nel corso discendente del nostro ciclo (kènosis). Kali-Yuga, Crociate com'esempio, differenza tra le religioni.

Ma, come in concreto si ottiene un'unità reale senza sincretismi dannosi per l'essenza di una Rivelazione? Per mezzo di un comune Nemico. Non c'è altra via. Sarà la pressione dell'Anticristo a provocare un'unificazione de facto, ma contro il comune Nemico, quindi senza commistioni: ognuno rimarrà quel che è, con le differenze sostanziali che lo caratterizzano, ma si unirà contro il Nemico communis. In altre parole: unità nella differenza, senza relativismi o sincretismi, senza cioè che ci si debba porre sullo stesso piano degli altri.

Sarà il Nemico a porre tutti sullo stesso piano, e de facto, pretendendo una “Nuova Religione Mondiale” che non può darsi, perché le Revelationes, come insegnano le dottrine tradizionali, son terminate: non vi saranno altre religioni, ed è la causa profonda della nostra crisi, perché non possiamo sperare in una nuova Revelatio, ma soltanto attendere la finis temporum. La via passa attraverso le terribili “forche caudine” del Regnum Antichristi, che sarà ancor più sconvolgente degli sconvolgimenti dei quali ha tanto abbondato il mondo moderno. È un annuncio, questo, che seppur rifacendosi ai Testi Sacri, ed in particolare all'Apocalisse di Giovanni, ma con paralleli sia islamici che indù che, meno, buddhisti e taoisti (vi sono le Apocalissi taoiste, un settore pochissimo noto di quella poco nota religione, della quale son conosciute o la filosofia oppure semplicemente la religiosità popolare cinese, sincretistica), non può ingenerare certo sicurezza, e lo si dice ad un mondo già semisconvolto e sconvolgentesi sempre più, sempre più instabile, caotico e confuso, dove le prospettive che non si richiudono e sclerotizzano, ma vogliono “aprire”, trovano la vita ogni giorno più difficile.

Ma è così: quante volte nella Bibbia la profezia è sgradevole agli orecchi di chi vuol sentire ciò che vuole? Lo dico non per paragonarmi ai profeti biblici, ma per sottolineare come la verità spesso contraddica il nostro superficiale egotismo. E  tuttavia il problema rimane. Come risolverlo senza andar contro il verum? Semplicemente, ponendo l'accento sulla Misericordia compensatrice. Né vi è altra solutio, cioè “scioglimento” del “nodo”.

 
IV.

L'accenno alle poco note “apocalissi” taoiste, strano perché di solito si ritiene che il Taoismo non abbia questa dimensione, rimanendo solo la spiritualità “gnostica” e la pietà popolare, merita che vi s'indugi un po' di più.

«Le visioni della fine del mondo, che non hanno cessato di ossessionare gli spiriti [...] in Cina, sono state oggetto di scritti e trattati solo a partire dalla fine del IV secolo e dall'inizio del V; comparsa ben tarda se si tien conto che li precede di almeno quattro secoli una tradizione millenaristica. Il primo movimento messianico ricordato dalle storie ufficiali si svolse infatti nell'anno 3 a.C., ed è quello della Regina Madre d'Occidente (Xiwangmu), una delle divinità più importanti del pantheon taoista» (Christine Mollier: “Taoismo: le apocalissi”, in Atlante delle religioni, UTET 1996, p. 225).

“Nel Canone taoista e nei manoscritti di Dunhuang sono state conservate una decina di opere apocalittiche, alcune delle quali si rifanno alle grandi correnti del Taoismo medioevale (Maestri celesti [Tianshi], movimenti Lingbao e Maoshan). Il documento più rappresentativo, più elaborato e più colorito di questa letteratura, l'apocalisse per eccellenza del Canone taoista, è il Libro degli incantesimi divini delle profondità abissali (Dongyan shenzhou jing). Questo scritto, non datato, non firmato, rivelato dal Dao [Tao] [...], proviene da una setta che fu attiva all'inizio del V secolo, nella regione del Fiume Azzurro, cioè la Cina del Sud dell'epoca.

[...] Ultima parola del Dao, il Libro degli incantesimi divini si presenta come una rivelazione universale, come opera ultima che ingloba tutti gli scritti santi del Taoismo. Presenta descrizioni estremamente cupe della situazione del mondo e abbonda di predizioni drammatiche [...]. Il suo scenario apocalittico può così riassumersi: la fine del mondo è imminente e corrisponde al compimento di un ciclo cosmico, alla fine di un grande Kalpa; dato che le energie vitali dell'universo sono esaurite, l'umanità vive sotto il regno della morte. L'apocalisse è preceduta da ogni sorta di segni premonitori e da orribili calamità [...]: 'Ecco l'epoca delle Cinque Sozzure, i funzionari opprimono il popolo e sono inesorabili con gli indifesi. Lamenti si levano nella popolazione e le masse hanno il cuore pieno di rancore. Il mondo non è più che tormento! Il sole e la luna hanno perso il loro ciclo normale. [...] Ovunque salgono le grandi acque! [...] In un simile mondo non tarderanno a giungere i venti delle epidemie, in gran numero! [...]'. Gli uomini sono corrotti: 'Il loro cuore è pervertito; ovunque incombono rivolte ed insurrezioni. Padri e figli, fratelli maggiori e minori fomentano complotti gli uni contro gli altri e giungono sino ad uccidersi tra loro [simile a quanto afferma la Sibilla del Nord nel Völuspà]; si moltiplicano le vendette e gl'innocenti ne sono vittime'. Invece di rimettersi alla vera religione e di convertirsi, gli umani commettono peccati e si danno alla pratica dei culti sciamanici e dei culti di Stato. 'Tutti saranno uccisi [...] L'umanità verrà rinnovata; Cielo e Terra saranno ricreati'. Solo i fedeli si salveranno; essi costituiscono una comunità d'eletti detti 'popolo-semenza', a partire dalla quale nascerà la nuova umanità. Tutti coloro che sono stati convertiti ed han ricevuto la santa scrittura sfuggiranno alle prove apocalittiche.

Nota che anche il Papa ha parlato del silenzio di Dio ... Un'autentica affinità esiste tra questi fedeli ed il libro. Chi è dotato d'una buona eredità religiosa e morale diventa un Immortale: ha delle ossa d'Immortale [nota l'accento sulle ossa, che si collega alla questione del luz, il “nocciolo d'immortalità” che non passa e che permette la resurrezione corporea]. La trasmissione del Libro santo n'è la prova e permetterà all'iniziato, nonché alla sua famiglia ed alle sue sette generazioni d'ascendenti, di gustare la felicità suprema del regno messianico che dev'essere instaurato subito dopo il diluvio finale.

È Laozi divinizzato, con il nome messianico di Signore Perfetto, Li Hong, che deve apparire sulla terra per inaugurare e governare il nuovo mondo, nel quale tutti i fedeli avranno pace, ricchezza, perfezione fisica e morale, immortalità. Queste credenze apocalittiche e messianiche del Taoismo medioevale costituiscono le radici profonde di una lunga tradizione che percorrerà come un'onda di fondo tutta la storia della Cina.

Nel Medioevo, il Buddhismo del Mahâyâna, da poco impiantato, n'è stato impregnato. Parecchie religioni straniere – Manicheismo, Cristianesimo, Giudaismo, Islàm – l'hanno nutrita, lungo l'arco dei secoli, con i rispettivi concetti e sistemi. Inestinguibile, l'onda è persistita sino ai nostri giorni a Taiwan, a Hong Kong, nell'Asia sudorientale ed in Cina, ove, da non molto, potenti organizzazioni quali il Yiguan dao o la Tiandi hui (Società del Cielo e della Terra [la T'ien-Ti-hui di Guénon]), risorgendo [...], veicolano credenze della fine del mondo e visioni utopiche che, benché riadattati ai bisogni della società moderna, sono rimaste estremamente affini a quelle dei 'ferventi' delle apocalissi vissuti durante i primi secoli dell'era cristiana.

L'Associazione taoista cinese è impegnata a far conoscere il Taoismo religioso, si sta pubblicando il Canone taoista (Daozang) e traducendolo, inoltre si dedica al salvataggio dei templi fatiscenti, ce ne sono molti. Di certo l'apogeo di tale religione sta nel passato, ma è proprio l'aspetto escatologico che è ben vivo ancora, oltre a quello a tutti noto dell'armonia con la natura, delle tecniche per vivere meglio e più a lungo, della medicina cinese, insomma oltre al lato relativo alle scienze tradizionali.

 

[30.1.2003]

  


Anonimo è un corrispondente con cui ebbi uno scambio epistolare (di cui mantengo la documentazione) tra il 2001 e il 2003. Accettò di essere pubblicato ma solo in forma anonima. Queste su SuperZeko sono le uniche edizioni autorizzate; chiunque abbia pubblicato questi testi altrove, l'ha fatto senza autorizzazione.

Dario Chioli, 23/4/2013

 

 

Se vuoi invia un commento, specificando da che pagina scrivi:

scrivi@superzeko.net

Sommario