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RIFLESSIONI SULLE CONSEGUENZE DELL'ATTENTATO ALLE TWIN TOWERS

Anonimo

 

Caro Dario, leggendo i giornali europei ho avuto modo di riflettere un po' e, visto che hai piacere delle mie riflessioni, le condivido con piacere...

La prima cosa da notarsi è che il calo, com'era prevedibile, di Wall Street, sebbene non la débâcle, è stato di ben il 7%.

In altri tempi sarebbe stato visto come un calo vistosissimo; oggi, al contrario, tutti si son felicitati: solo il -7%!

Le intenzioni soggiacenti alle azioni son sempre più chiare. Le previsioni su Internet come motore dell'economia si sono rivelate fallaci, si è trattato di ciò che taluni chiamano feelings economy, economia basata sugli umori del sentimento, su incontrollati umori. In realtà, si tratta di un vecchio conoscente dell'economia-mondo (capitalismo è il nome del cardine del suo fondamento, ma non della sua natura): l'euforia finanziaria, cui segue un "disincanto", e sulla quale Galbraith ha scritto pagine illuminanti (Storia dell'euforia finanziaria) ripercorrendone le forme, inalterate ed uguali sin dall'inizio - l'euforia basata sui tulipani nell'Olanda del XVII secolo, all'inizio del sistema dell'economia-mondo.

Ora, però, il cosiddetto "disincanto" non è che un altro sentimento incontrollato ed illusorio: c'è chi parla di chiudere Internet. In realtà, siamo nella fase di contrazione, in cui "il pesce grande mangia il piccolo", si verificano fallimenti a catena, ed i più forti acquistano i più deboli, li "ristrutturano" (=licenziano) ed occupano le posizioni migliori nell'agone del mercato.

Conoscendo le ferree leggi dell'economia-mondo non si può sbagliare: il fallimento è il duro olio del sistema.

Che un sistema siffatto, basato sulla lotta intrinseca e sull'equilibrio instabile, sia considerato la base della "pace" e dell'"armonia" è l'illusione più grande. Dietro vi è l'illusione fondante dell'Occidente moderno, materializzatosi nell'allucinazione tecnologica.

«"Il loro 'progresso', come dicono, va avanti - dichiarava Tom Smalways, protagonista di un romanzo di H. G. Wells [è La guerra dei cieli] - va avanti, e ci si chiede come possa andare sempre avanti". È passato un secolo, ma ci si continua ancora a chiedere come possa continuare a non arrestarsi mai. Il paradosso dello sviluppo scientifico, seguendo l'esempio dell'illusionismo, cui deve non poco, non consisteva forse nell'indurre una pericolosa banda di nani affetti da gigantismo a prendere per vero quel che altro non era se non manipolazione delle apparenze, mistificazione, e in certi casi un intreccio d'assurdità?» (Paul Virilio).

Virilio è stato fra i pochi a comprendere la natura di "falso radicale" propria a molte parti del sistema tecnologico, ch'è l'anima, il nerbo del sistema-mondo: è la sua potenza, la sua shakti, senza la quale sarebbe nulla; sarebbe una lucertola, non un drago; un grillo, non una piovra.

Su di una piccola base vera, si è poi costruito un sistema di mistificazione e di manipolazione delle apparenze, da parte di "nani affetti da gigantismo", secondo la giusta e bella espressione di Virilio. Com'è che va avanti, allora? Per mezzo di poderose "immissioni" e di gigantesche manipolazioni.

Ne abbiamo vista una: per suo mezzo, un sistema ch'era giunto al capolinea può ritrovare una spinta, ma in forma diversa: è la rotta ch'è stata cambiata, e la rotta cambiata porta con sé tutta la serie di pseudo-idee novecentesche (destra/sinistra, per citarne una, e delle minori) che costellavano il vecchio sistema. Sarà la difesa il grande business (il famoso scudo). Anche le nuove tecnologie, quali la nanotecnologia, spacciata dal fondatore, Eric K. Drexler, come mezzo di risoluzione dei problemi dell'umanità, dovranno seguire il nuovo corso, che implica che in mani sempre più ridotte vi sia una sempre crescente potenza.

La seconda cosa da notarsi, sono i rilievi sul mondo islamico. Cioè, se le intenzioni soggiacenti dietro gli eventi siano così fortemente orientate alla scissione del mondo islamico ed alla sua ulteriore distruzione rispetto a ciò che si è visto sinora, che non è poi pochissimo.

Il punto da notare è questo: quel che sembra "impossibile" in un dato momento, non lo è in un altro. La miopia non è una buona cosa. Quel che dici che non può essere, può essere. La mente umana mente sovente, perché progetta in base alle proiezioni dei desideri. Gli eventi della settimana scorsa sono un'ottima lezione per quelli che credono che certe cose siano sempre "di là da venire".

Certo, non verranno "domani", ma nemmeno "fra mille anni". Motus in fine velocior.

In questi giorni ho letto che l'Islâm sarebbe tra le cause principali, o tra le concause principali, dell'incapacità dei paesi islamici di sviluppare una ricchezza più condivisa, dove le immense ricchezze date dal petrolio non siano accentrate in poche mani.

Bisogna chiarire le cose. In linea generale, in tutti i fenomeni di degenerescenza denunciati senza peli sulla lingua , la causa a monte è sempre l'incrinatura spirituale; segue poi la cristallizzazione, a cui risponde la politicizzazione. Quest'ultima non è l'applicazione politica, in sé legittima, ma l'ingresso nel campo religioso ed iniziatico di preoccupazioni che non dovrebbero proprio trovarvi spazio, con conseguente diminuzione della qualità degli aderenti alla forma in questione.

L'Islâm n'è la prova più lampante, perché la caduta è avvenuta sotto i nostri occhi negli ultimi vent'anni, e ad un ritmo lancinante. È vero, la sharî'a, essendo una Legge, sacra quanto si vuole ma legge, cioè fissa, costituisce un peso in più per i paesi islamici. Epperò, come tutte le leggi, l'Islâm reca in sé delle nozioni, usate poco quanto si vuole, il cui scopo è rispondere alle eventualità particolari ed ai casi speciali. Nozioni come 'ûrf, accettazione dei costumi locali, darura, necessità, maslaha, interesse generale.

Necessità fa legge, dicevano anche i Romani antichi. In altre parole, in considerazione della necessità che non ha precedenti nella storia, dell'interesse generale che va preservato e dell'accettazione dei costumi locali, che dà una certa forma d'agilità, sarebbe stato possibile "vaccinare" l'Islamismo dalla modernità, consentendogli così una risposta che non fosse né isterica né passivamente accettante. Ora, tutto ciò non è stato, e non si dica che mancavano i "mezzi legali".

Se così è, allora il problema è tutt'altro: quello della mancanza di creatività spirituale. Ma, se così è - e così è - allora il problema è l'incrinatura spirituale, e la politicizzazione ne è la falsa risposta, la "supercompensazione", il che ne spiegherebbe l'isterismo, che abbiamo potuto osservare di persona.

Si sente dire che un'epoca è finita; è vero, ma quegli stessi che lo dicono, sebbene lo percepiscano emotivamente, non lo comprendono realmente.

È la fine di uno stato del mondo, ed anche la ricerca tecnologica, se sopravviverà, lo farà in un assetto che privilegerà la sicurezza e la tecnologia bellica, e molto di meno le cosiddette "ricadute" (penso alla nanotecnologia).

Tende ad interrompersi quel collegamento - che ha reso gli USA l'unica superpotenza rimasta - fra la tecnologia militare e quella civile, a differenza della tecnologia solo militare dell'URSS, impero "vecchio stampo". 

Per ora il consenso è unanime; dobbiamo però prepararci a quando terminerà quel consenso e le divisioni, in forma diversa, riappariranno. Ogni mosaico ha le sue Leggi...

 

[26.9.2001]

  


Anonimo è un corrispondente con cui ebbi uno scambio epistolare (di cui mantengo la documentazione) tra il 2001 e il 2003. Accettò di essere pubblicato ma solo in forma anonima. Queste su SuperZeko sono le uniche edizioni autorizzate; chiunque abbia pubblicato questi testi altrove, l'ha fatto senza autorizzazione.

Dario Chioli, 23/4/2013

 

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