Articoli di Aliberth

Dharma e Compassione
 

 
Come in altre occasioni, prendendo spunto da uno scambio di mail, si è ritenuto utile pubblicare sul sito ciò che Aliberth considera non una semplice opinione, ma un vero e proprio insegnamento, donato al fine di sondare la propria coscienza ed arrivare alla chiara visione della Realtà Ultima. Questo articolo prende spunto da una lettera di un lettore di Genova che fa riferimento a due  Testimonianze pubblicate tempo fa sul nostro sito cliccando su: http://www.superzeko.net/dharma_di_aliberth_da_rivedere/testimonianzealtrefonti77.htm
                       http://www.superzeko.net/dharma_di_aliberth_da_rivedere/testimonianzemeditanti15.htm

 

Da Luca a info@centronirvana.it (data; 26 febbraio 2009)
 

“Mi fa specie che alla fine della traduzione dell'articolo sul Dorje Shugden si arrivi alla conclusione: ‘…se il Dalai Lama ce l'ha con loro ci sarà un buon motivo!’. Come dire che il papa ha sempre ragione, oppure poiché ci è stato insegnato che il papa è il successore di Cristo allora egli è infallibile.
La meditazione serve ad entrare nell'Inconscio Universale, dove si sa tutto, poiché è Onnisapiente. Dunque perché non capire chi è questo dalai lama, per conto proprio, senza filtri culturali? (Luca, Genova)
 



Da Aliberth a Luca

Caro Luca, intanto grazie perché ti sei firmato... ma a me sembra che il tuo atteggiamento un pò aggressivo lasci a desiderare per una persona che presumo interessata al Dharma. Ma non sta a me fare rimproveri di sorta. Io ho messo quello scarno commento perché non mi sento all'altezza di giudicare una persona eccezionale come il Dalai Lama che, dopo aver passato tutte le sue tragiche situazioni (esilio, incitazioni negative da parte del Governo Cinese, e altro) ha ben tutto il diritto di pensare quello che pensa e di dire quello che dice. Almeno per me. Anche se nemmeno io posso sapere se è giusto o meno... e malgrado che faccio meditazione, come dici tu, nell'Inconscio Universale, da almeno trent'anni...
Tuttavia, la pace tra gli esseri che sono della stessa essenza (come goccie dello stesso mare) pur spianando tutte le differenze, implica anche che in questo mondo materiale, se uno tiene alle sue tradizioni abbia tutto il diritto di esprimerle e non di vedersele sepolte e stracciate. Cari saluti... Aliberth
 



Da Luca a Aliberth

Mi scuso se il mio impeto si è rivelato aggressivo. Comunque vorrei dirti che non basta credere che una persona sia valida solo perché ha subito delle persecuzioni (cosa che per alcuni potrebbe essere indice di karma negativo).
Io ho avuto un'esperienza di essere presidente di una associazione spirituale anche di discrete dimensioni: tutti sorridenti, rispettosi, mi elessero loro. Poi mi sono chiesto se queste persone rispettassero me oppure il mio incarico. Allora ho capito che se uno vuole 'ascendere' non ha che da invertire l'attenzione di 180° e guardarsi dentro. Nessun leader, capo, prete, mullah lo può fare al nostro posto. Comunque per capirci: prova tu in questo momento ad immaginarti  capo supremo di una qualche religione e prova a sentire che pensieri hai, che sensazioni hai....è veramente ridicolo, credo che sia ancor più egoico di un leader politico alla Napoleone! (vedi la gente che si inchina, ha le lacrime agli occhi, ti fa namastè e tu non hai fatto nulla, assolutamente nulla!)…
Credo che se questo dalai lama avesse un sosia e si presentasse al pubblico, nessuno potrebbe discernere se è una persona spirituale o se non lo è... semplicemente si vedrebbe una persona orientale (come i Brasiliani nel calcio: che DEVONO ESSERE per forza di valore), una persona sorridente (DEVE PER FORZA essere compassionevole), ecc…
Viviamo di convenzioni, siamo ingenui (non innocenti); siamo usciti dall'incubo del Cattolicesimo, dell'ipse dixit, e ci ritroviamo di nuovo con la sindrome di Stendhal (ma almeno lui vedeva una vera opera d'arte). Se però meditiamo veramente fino all'osso, le cose le vediamo in trasparenza e ciò che emette una persona non può essere mediato da  una veste monacale, una testa rasata, e da gesti dimessi.
P.S. Sono sicuro che se tu chiedi direttamente all'incoscio: "mi puoi illuminare sulla natura di questo dalai lama…" e attendi le sensazioni fisiche o anche immagini o altro, l'inconscio ti farà sperimentare, soprattutto se mediti da tanto tempo. Grato comunque dello scambio di idee ti saluto caramente. Luca, Genova.
 



Da Aliberth a Luca

 
Sai una cosa, caro Luca... non so darti torto... Tutto quello che dici è davvero logico, non fa una piega... però... c'è un però... manca la compassione... manca la giusta visione ultima dell'esistenza... quella in cui ci riconosciamo tutti come la stessa identica cosa... Credo, anzi ne sono sicuro, che tu sia un buon praticante, ma vedi, quando uno ha veramente compreso come stanno le cose nella realtà assoluta, sente che le cose di questo mondo NON gli interessano più tanto... e allora, Dalai Lama o non dalai lama, tutto questo teatrino lo lascia a CHI CI CREDE.
Personalmente non ho nulla né contro il Dalai Lama, né contro i suoi nemici... a dir il vero, ho avuto anch'io un moto di sorpresa, non certo piacevole, allorché venni a sapere di queste beghe tra il Dalai Lama e alcuni suoi seguaci transfughi... Non mi era sembrato un comportamento degno di chi predica la Compassione... Eppure, poi, alla fine, mi sono detto che un essere Illuminato, un Buddha, sa perfettamente come deve agire... Se egli vede che in una certa direzione si stanno creando elementi negativi per la pace e la comprensione spirituale degli esseri, egli DEVE intervenire... in quale modo e in quali termini, può saperlo solo lui... e poi, perché tanto rancore contro chi prima era così osannato? Non mi spiegavo perché i seguaci di Shugden non si fossero prostrati a lui, come invece facevano prima...
E allora, mi sono attenuto al principio fondamentale che, in definitiva, le cose vanno poi SEMPRE come devono andare, anche se non ci piaccionio, ma questo è un NOSTRO problema... e quindi, ho lasciato che le cose decidano esse dove andare e, come è mio solito, mi sono tirato da parte... non prendendo posizione. Cosa che oltretutto faccio anche adesso, in quanto non mi schiero né da una parte né dall'altra, dando per inteso che tutte le parti hanno la loro ragione... e quindi, da buon bodhi-sattva io devo essere amorevole e compassionevole verso entrambe e tutte le parti...
Comunque, l'articolo fa parte di una serie di Testimonianze storiche e perciò ormai non può più essere tolto, ed il commento, in definitiva lascia libertà di interpretazione, perché non c'è un vero e proprio schierarsi... Ti abbraccio di cuore, caro Luca, e ti auguro una buona pratica di Dharma... Con simpatia, Aliberth