Articoli di Aliberth


 

Uno su 10000

(il vero messaggio del Dharma)
 

 
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      Spesso, nella rubrica ‘Posta’ di Facebook, possono generarsi dei dialoghi o domande veramente interessanti tra più interlocutori che dibattono sulle proprie opinioni personali e che, poi, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare interessanti anche per altri lettori. Per questo motivo, visto che la cosa stimola il mio pensiero, mi sento spinto a postare sul sito questi dialoghi….

 

Aliberth: Il miglior insegnamento che possiamo ricevere è quello che ci fa riconoscere la nostra UNITA’ fondamentale con tutto l’Universo e tutti gli esseri esistenti… E’ come se finalmente si scopre il nostro “VERO-SE’”. Sfortunatamente, poiché solo una ristretta parte dell'umanità (lo 0,001%) riesce a comprendere e a mettere in pratica l'Insegnamento Segreto del Chan dei Patriarchi, mentre gli altri lo snobbano e lo sfuggono, ritengo che l'unica cosa da fare è aspettare che gli idonei che cercano la Verità si affaccino volontariamente...

Interlocutrice: Ma la percentuale dello 0,001% si basa solo su coloro che hanno compreso l'insegnamento del Chan o anche sul comprendere e mettere in pratica gli altri insegnamenti, visto che in fin dei conti tutti dicono le stesse cose? E' difficile stabilirne una percentuale di quanti abbiano compreso o meno confrontandolo solo sul Chan... Come si fa a capire che coloro che hanno compreso sono lo 0,001%? A qualcuno potrebbe non piacere il Chan perche', che ne so', non essere idoneo con la propria natura e attitudine mentale.... e potrebbe quindi aver seguito un'altra strada...

Aliberth: Certo, però occorre dire che lo 0,001% è ciò che è riportato dai testi del Chan, per spiegare che essendo esso un sentiero finale (cioè conclusivo dell'avventura umana nel mondo samsarico della Maya - visto che la sua comprensione dovrebbe dar luogo alla fine delle rinascite nel Samsara), solo quella percentuale di persone sarebbe in grado di comprenderlo (veramente) e, soprattutto, di praticarlo per renderlo attualizzato alla fine di questa sua esistenza...

Ci sono, com'è normale, anche delle scappatoie per chi non ce la fa in questa vita, e allora è stato detto (sempre dai testi del Chan) che uno può far affidamento su soltanto tre vite (cioè due reincarnazioni, oltre a questa) per poter essere considerato un vero adepto del Chan... Quindi, io mi attengo alle scritture e, avendo provato a invitare le persone, proprio dallo scarso interesse dimostrato da molte di esse (così come dici tu...) ho capito che il problema sta esattamente in questa loro difficoltà di vera comprensione e, soprattutto, di vera adesione e realizzazione dell'Insegnamento... E perciò, ho deciso di tirare i remi in barca e, chi c'è c'è..., se poi qualcuno proverà a bussare con profonda motivazione e sincerità, allora vedremo di farlo entrare...

In ultima analisi, credo comunque che non sia vero che tutti i sentieri dicono le stesse cose... Forse, può esser vero che QUASI tutte le menti pensano che essi dicono le stesse cose... Ma, il punto è capire a cosa mirano, quando quei sentieri dicono le cose... Se le nostre menti sono uniformate e si adagiano alla verità apparente (cioè quella manifesta), non riusciranno mai a capire mai qual è il punto da tenere in considerazione... e cioè, l'altra verità... o meglio, l'altro ASPETTO della verità..., cioè quello che è invisibile, impercettibile, imponderabile, perfino incomprensibile... se non ci si pone sulla stessa lunghezza d'onda. Ecco, diciamo che la percentuale di coloro che sono in grado di mettersi sulla stessa lunghezza d'onda di questo ASPETTO della verità dovrebbe essere, appunto, lo 0,001%... O almeno, così dicono i testi del Chan, e vista la mia esperienza in tema (e la mia veneranda età di praticantato) devo dire che più o meno, la misura non dovrebbe essere sbagliata...

Ovviamente, questo significa che perlomeno 1 persona su 10.000 possiede queste qualità e questa capacità mentale... il che non è poco, visto l'alto tasso di nascite (e rinascite) in questo mondo fenomenico...

Altro Interlocutore: La percentuale zero più o zero meno poco mi importa. Io, come Chandra, penso che chi segue con il cuore o uno o l'altro insegnamento spirituale, ne tragga effettivamente beneficio e virtù in saggezza di vita. Ma però, come dice Alberto, non per questo tutti gli insegnamenti sono simili o si dirigono verso l'estinzione del samsara, su questo punto direi proprio che gli insegnamenti son differenti e pure la comprensione di chi li pratica spesso non giunge a questa conclusione, Om Shanti.

Aliberth: Fabio dice bene... la percentuale non ha importanza... resta il fatto che proprio con le loro scelte (chi va da una parte e chi va dall'altra - o chi non va per niente) le persone testimoniano il grado di intuizione della loro mente... Chi sente che questo mondo è una trappola (il Buddha dice che 'è una casa in fiamme') fa del tutto per trovare la... via di uscita... E chi non sente questo, si cerca le comodità per rimanere... ed anche sentieri compiacenti... Tutto qui... non c'è nessuna graduatoria... ognuno fa quel che sente..., e quel che sente determina il suo stesso livello...

Concludendo il discorso… bisogna tener conto anche che quei pochi arditi che “sentono”  nel loro profondo che il mondo è “una casa in fiamme”, e la necessità di sfuggire ad essa, allora hanno la facoltà mentale di capire il messaggio autentico del Dharma e il valore dell’insegnamento del Buddha… Non sono super-uomini, ma solo esseri umani che hanno analizzato le loro esperienze di sofferenza e dolore, di vacuità dei desideri e dei possessi, e di impermanenza e ineluttabilità della morte. In pratica, queste persone hanno davvero compreso le “Quattro Nobili Verità” e pertanto non hanno alcuna sensazione di superiorità verso gli altri esseri…, anzi… proprio la loro eccellente capacità di comprensione del Dharma ha permesso che venissero dotati di una amorevole ‘compassione’ verso gli altri esseri viventi, proprio per la loro incapacità di riconoscere ciò che essi hanno ‘visto’ e realizzato.

Di conseguenza, lungi dal ritenere che colui che ha imboccato questo duro e difficile Sentiero sia un superbo e presuntuoso ‘detentore della verità assoluta’, si dovrebbe invece capire che coloro che approdano al Sentiero della Vacuità sono in realtà una sorta di ‘martiri’ dello spirito, destinati a sradicare le radici dell’ignoranza fondamentale (avidyà), proprio quella che impedisce alle altre menti di ‘comprendere’ il vero scopo del Dharma e l’autenticità del messaggio dei Buddha Vittoriosi. E proprio quell’AVIDYA è la generatrice dei tre veleni, che sono ‘Ignoranza-Offuscamento, Attaccamento-desiderio e Odio-repulsione’ che invischiano la mente nella trappola samsarica impedendole di poter avere la Retta Visione e la Retta Comprensione, che sono le direttrici fondamentali per raggiungere l’Illuminazione e l’estinzione Nirvanica.