Centro Ch'An Nirvana
Articoli di Aliberth


 

KARMA, MORTE, SOGNO e SONNO PROFONDO…

 Nella rubrica ‘Posta’ di Facebook, possono talvolta generarsi dialoghi o domande realmente interessanti tra uno o più interlocutori che presentano le proprie opinioni personali e che poi, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare peculiari anche per altri lettori. Perciò, visto che la cosa è stimolante, pensiamo sia utile postare sul sito questi dialoghi….

1° interlocutore: Ti volevo chiedere una cosa. Una volta ho chiesto a Rinpoce se una persona stà morendo e io prego per che abbia una buona rinascita, può succedere? e lui mi ha risposto, non sei tu che può cambiare il karma e la rinascita di una altra persona. Fino a qui sono d'accordo, ma allora a che serve pregare per gli altri, a che serve aiutarli a morire, ecc ?


Aliberth: Questa è una buona domanda... e può essere capita grazie alla comprensione della vacuità... Allora, è vero che qualunque tipo di preghiera NON può direttamente interferire con il karma individuale di una persona... tuttavia, l'atto del pregare è importantissimo per due motivi: Primo, perché aiuta la nostra mente ad essere più altruista e compassionevole e quindi a riceverne i meriti ed i benefici conseguenti... ma soprattutto, come seconda cosa, è perché nella Verità Suprema, o Realtà Ultima, noi siamo tutti un'Unica e Sola Mente... e quindi, migliorando la nostra mente, facciamo un grosso passo avanti nella possibilità di migliorare tutte le altre menti, a cominciare da quelle che ci sono più vicine, vale a dire, parenti, amici e conoscenti. Ecco, perché, malgrado tutto è sempre una buona cosa pregare, perché le altre menti (quelle delle persone ignoranti) possano migliorare il proprio karma e quindi rinascere con rinascite più favorevoli...                                                                                                                             

" E’ provato che se una scimmia impara a pescare le formiche con un rametto, nel giro di poco tempo tutte le scimmie del mondo, anche in continenti diversi, imparano la stessa cosa. Tutto è collegato, cose, menti, energie...
allora come possiamo pensare che se la nostra mente si nobilita ed eleva la propria energia con la compassione, tutte le altre menti ed energie non ne vengano influenzate? E se tutto è davvero collegato, (e se la vita e la morte sono solo distinzioni della mente condizionata) come possiamo pensare che la nostra mente 'viva' non sia collegata a una mente che sta morendo o che è 'morta'?
 

interlocutore: A me Rinpoce ha detto che soltanto pregando e avendo fede, io non posso cambiare il karma di una persona che stà morendo, ripeto quello che mi disse il mio maestro che anche tu conosci… allora, come la mettiamo?

2° interlocutore: Io non vorrei fare una gara di saggezza con Rinpoce, né con nessun altro, anche perché credo che la vita (e la morte) sia un mistero così grande e bello che a volte un 'boh?' sia un atto di rispetto verso questo mistero. Ma ciò detto, allora perché nel buddhismo, soprattutto in quello Tibetano, si usa dedicare i 'meriti' a tutti gli altri esseri? Se la nostra energia non può influenzare in alcun modo il karma di chi abbiamo intorno, che senso ha parlare continuamente di interdipendenza? Thich Nhat Hanh, tanto x fare un esempio (!!!), ha scelto come suo 'motto' la frase: PACE IN SE’ STESSI, PACE NEL MONDO, e non credo che con questo intenda dire la banalità che se uno è in pace, vede il mondo in rosa. Credo che voglia dire che creando pace in se stessi, si contribuisce a trasformare il karma del mondo. Almeno, credo… I Lama non sono affatto diversi dai nostri teologi o se vuoi vescovi o cardinali... non bisogna mica prendere le loro parole o non-parole come oro colato. Lo ha detto il Buddha stesso: 'Non prendete nulla, ma proprio nulla, come oro colato'. Magari non ha detto proprio così, ma insomma il senso era questo…

Aliberth: Si, in qualche modo, avete entrambi ragione, ma la Pura Verità unisce TUTTO e TUTTI... quindi, anche Rimpoce ha detto (una parte del)la verità... Bisogna capire bene le cose... Per esempio, c'è un Dharma predicato dal Buddha, che quando uno lo studia bene, lo capisce e poi lo confronta con se stesso in profondità, è riconosciuto come vero... tuttavia, gli esseri che non lo studiano, che lo rifiutano e che quindi non possono comprenderlo avranno un'altro tipo di esperienze e per essi la verità è quella erronea della loro mente illusa... dunque, per essi QUELLA è la verità... Quando si arriva a capire che l'UNITA' di tutte le cose e di tutti gli esseri è verità, allora quando io prego per un defunto, PER ME la verità è che il defunto ne trarrà vantaggio. Tuttavia se poi l'essere che rinasce non purificherà la sua mente, allora può succedere che il suo karma mentale (cioè la sua verità erronea) lo condizionerà e quindi non potrà avere benefici dalle mie preghiere.... (Ecco perché, malgrado tutto, nel mondo ci sono così tanti esseri che soffrono e che agiscono nel male, malgrado che ci siano tanti bodhisattva che pregano...). Per poter accendere una lampadina, bisogna che i fili elettrici siano ben collegati... altrimenti, per quanto io possa attivare l'interruttore, la luce non si accenderà... Anch'io per anni ho creduto (grazie alla religione cattolica) che si potesse intervenire con la preghiera sul destino degli altri. Ma, poi, dopo anni di pratica di Dharma, ho incontrato e (capito) il Chan che mi ha fatto scoprire che per liberare gli altri da tutti i mali del mondo, avrei dovuto innanzi tutto liberare me stesso. E così ho (con molta fatica) cominciato a fare... Ho imparato a rispettare gli altri (anche perché, pian piano, ho cominciato a capire che essi, ed io stesso, eravamo tutti la stessa cosa, ed eravamo tutti nella Mente-di-Buddha... Quindi, ogni volta che io picconavo gli altri, in realtà, picconavo me - e non lo capivo... Perciò, per risolvere il problema, dovevo cominciare a lavorare su di me... Così facendo, anno dopo anno, ho sorprendentemente visto che tutti i miei problemi (mentali, fisici, di relazione, malattie, complessi, ecc.) iniziavano a diminuire e poi, addirittura, a sparire... Per questo, ho capito che il Dharma era esatto ed ora la mia comprensione sta dando i suoi frutti....
Inoltre, l’essere più compassionevole verso gli altri, alla fine porta altri benefici, come quello che si ha più alcun disturbo da parte degli altri. Salvo il fatto di tagliare i ponti con le persone stolte, proprio per evitare che esse, con la loro attività inconsapevole, attirino su di sé ancor più karma negativo e reazioni mentali, che le farebbero stare ancor più male nella mente. Perciò, ho accettato tranquillamente l'isolamento e la compagnia solo di persone sagge e consapevoli... Pregare per le persone, vive o morte che siano, aiuta il ricongiungimento delle menti e, se ci sono i meriti nella mente dell’altra persona, fa in modo che essa possa a suo tempo dirigersi verso la propria salvezza e illuminazione. Un po’ come quando con una torcia accesa si accende una spenta… Questo è il vero senso di ciò che intendevo comunicare...


1° interlocutore: E del sogno e sonno profondo, che mi dici? E’ esso uno stato simile alla morte?

 Aliberth: Ramana Maharsi dice: “Nel sonno profondo il mondo non esiste più…. Ma tu sei lì in quel sonno. Solo dopo esserti svegliato al mattino tu ritorni a questo senso di identificazione con il corpo e la mente. Nel sonno l’Ego non c'è. L’Ego nasce con la nascita della propria individualità, e la nascita dell’Ego è considerata come la propria nascita. E quando poi l’Ego sparisce nel sonno profondo, l’individualità è eliminata e ciò che rimane è il Vero Sé. E questo è come una morte, ma in realtà è la beatitudine eterna”.

3° interlocutore: Allora, il sonno serve alla nostra realizzazione? O è tempo sprecato? Quindi, non e' tanto importante ottenere dei sogni lucidi quanto l'addormentarsi e il perdurare nello stato del senza-mente… Mi sono chiesta tante volte se dormire era tempo sprecato… Secondo lo Dzog-chen, riuscendo a praticare e addormentandosi nella consapevolezza non si interrompe il lavoro interiore. Quando avevo trent'anni facevo sogni molto lucidi e sono andata avanti cosi spontaneamente per molto tempo. Però,  forzare non mi ha mai aiutato, anzi… I risultati migliori sono sempre arrivati come un dono! Tu hai detto che nel sonno l'ego non c'e': ma quando si sogna, non sei tu che fai delle cose, che cerchi, che parli, che cammini o che incontri delle persone? O è tutto una proiezione della nostra mente, come nello stato di veglia?

Aliberth: Cara amica, anche questa è una buona domanda. Dormire per dormire, può essere utile alla salute ma non tanto allo spirito... Però, essere consapevoli dello stato vuoto del sonno profondo (svapna) e capire che quello stato è assai simile allo stato dell'assenza di Ego, cioè lo stato del senza-mente, allora ciò è molto importante per la realizzazione... La consapevolezza del sogno aiuta a capire la vacuità e l'impermanenza di questo irreale mondo di veglia... Comprendere lo stato vuoto del senza-mente porta rapidamente al silenzio mentale e dunque alla illuminazione... Una cosa è il sogno, un'altra è il sonno profondo... Nel sogno, il sognatore (cioè il soggetto, quindi l'Ego) è presente ed infatti si vive in una sorta di mondo interiore che è un pò lo specchio di quello esteriore il quale, peraltro, è esso stesso lo specchio di quello interiore. Nel sonno profondo, invece, non c'è coscienza in movimento, quindi niente Ego, ma solo nuda presenza senza coscienza, senza mente e senza Ego... Esso è molto simile allo stato vuoto del "prima di nascere" e "dopo la morte"... La coscienza si rinchiude in un nucleo vuoto e senza alcun tipo di sperimentazione individuale...

3° interlocutore: Grazie, Al. Mi ero sempre puntata di più sul sogno e meno sul sonno profondo, che sentivo troppo simile ad un annullamento; è proprio quel vuoto senza una coscienza che mi spaventa. Io la presenza non riesco a dissociarla dalla Coscienza (non ho parlato di mente) perché altrimenti, con che cosa sei nella presenza? Come lo chiami quel Quid? La fiammella che sopravvive, quella nuda presenza senza coscienza, senza mente e senza Ego come la chiami? E' come il sorso di vino del Chan, che anche sentirne il sapore a volte non basta per capire?! O forse con la nostra mente, proprio non possiamo capire?

Aliberth: Allora, quella nuda presenza, senza-mente e senza-Ego è il Vero Sé. Ma non è quel ‘sé’ che dentro di te 'sente' la cosa come un annullamento... La Pura Coscienza non fa calcoli, non ha opinioni, né sensazioni. La pura coscienza è la Realtà Assoluta, senza individualità (o meglio, PRIMA dell'individualità), e dunque non può avere una forma di coscienza individuale, ma solo una coscienza neutra, in pratica una sorta di non-coscienza rispetto a quella che è nota a noi, come ad es. la MIA coscienza, ecc...Ed è quindi ovvio che con la (nostra) mente ordinaria umana noi non possiamo capire... Perciò le persone non riescono ad illuminarsi, perché si tengono stretta la LORO personale mente-coscienza umana. Invece, bisogna alzare un pò il tiro ed arrivare a sperimentare il vuoto della nuda coscienza primordiale... La goccia deve ritornare a sentirsi OCEANO... Questo non significa PERDERE la propria coscienza personale, ma solo avere una nuova esperienza di un’altra forma di coscienza... Quella personale, che è temporanea, impermanente e, in definitiva, solo parziale, avendo un unico e solo punto di vista, cioè quello personale dell'Ego; e l’altra Coscienza, quella ASSOLUTA, impersonale, eterna, che è oltre la nostra stessa vita e morte... Bisogna saper COMPRENDERE questo e poi attendere che questa comprensioni generi questa nuova capacità coscienziale... Spero di non esser stato troppo complicato…

3° interlocutore: Perciò, è importante capire sia il senso del sogno, oltre che quello del sonno profondo. Sono tutte e due molto importanti...... Capisco… Grazie!


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