Centro Ch'An Nirvana
Articoli di Aliberth


 

Considerazioni sul Dharma,
nella Vita e nella Morte…
 

 
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 Come in altre occasioni, anche stavolta Aliberth prende spunto da uno scambio di mail con praticanti di Buddismo, per esprimere alcune considerazioni riguardo a quella che può essere considerata la vera comprensione del messaggio autentico del Buddha…

BBB: Ciao Al, sono rientrato a Roma, e si ricomincia... pur se io non ho mai smesso (eheheh!). Ho 2 questioni su cui vorrei il tuo parere. La prima è una considerazione che nel tempo si è sempre più insinuata in me e nasce dal guardarsi intorno quando uno va a lavoro, passeggia, e svolge le proprie normali attività. Ecco, in me è maturata la convinzione che l'occiden-talizzazione dell'uomo abbia originato un’aumentata presenza dell'ego, il che equivale ad un equazione di assoluta uguaglianza.

Facendo il paragone con culture non ancora (e spero mai, ma la mia è una utopia) 'occidentalizzate', come ad esempio, India, Cina, Filippine, Thailandia etc. mi pare che da loro c'è sì la forma egoistica (è parte del karma, giusto?), ma (molto) minore che non nei paesi occidentali. Volevo avere una tua opinione su questo.

La seconda questione è di tutt'altro argomento e 'sapore'; è la mia persona che dal profondo chiede aiuto per un amico. Ho un amico quasi d'infanzia che è paraplegico ed ora gli è stato diagnosticato un tumore maligno alla spina dorsale. Purtroppo, sembra che non ci sia nulla da fare e i medici dicono che è imminente un decorso verso la fase terminale. Lui sta ancora bene, ed io sono andato a trovarlo in ospedale a Roma. Ero riuscito a venire per il week-end ferragostano, e lui mi ha detto 'voglio vivere'. Lui sa di averlo, ma non sa che le cure che sta facendo sono dei placebo...(ho pianto quando sono stato da solo). Ora, stante che la speranza è l'ultima a morire, secondo te, come essere umano devo rassegnarmi (tranne il fatto di credere in un miracolo)? Grazie. B.


Aliberth: Caro BBB, ciao... prima di tutto, ma non ho capito se ti riferivi a me, col dire del ritorno a Roma, oppure che sei tu che sei tornato... Poi, riguardo al fatto della esteriorizzazione egocentrista... Beh, intanto non sarei così sicuro che i popoli orientali che tu citi non si siano anche loro "occidentalizzati", come invece io penso... Però, sì, probabilmente in essi vi è per cultura una forma di rispetto maggiore per l'altro (almeno a livello formale), salvo poi cogliere aspetti di odio e rabbia in alcuni casi peggiori dei nostri...

Per il tuo amico, premesso che anche a me dispiace moltissimo, non tanto per la probabile fine che peraltro, prima o dopo avviene per tutti, quanto per la sua mente che si è accanita nel voler vivere... (Devi capire tuttavia che egli sta ancora vivendo..., ma il vero problema è che vive soffrendo...). Questo è il grave problema, e se tu fossi in grado di fargli capire che la vita non è eterna, e che a volte anche vivere solo poco tempo, ma con grande armonia e serenità, è meglio che vivere a lungo ma con rabbia e avversione. Oltretutto, ad un certo punto, anche chi vive a lungo, si troverà nella situazione in cui si trova lui e cioè a pochi passi dalla morte... e allora? Cosa cambia?
Si, puoi pregare, in tutti i sensi... sia per il miracolo di una eventuale guarigione ma soprattutto per inserire nella sua mente una calma ed una pacifica accettazione... e soprattutto questo, può essergli di grande aiuto...

M.C.R.: Caro Al, sul tuo sito ho letto con molto interesse "Il potere del Ch'an". Mi sono chiesta se il Nirvana e' uno Stato dove non si ha più bisogno di niente, e se il naturale stato della Mente Primordiale è uno stato che non è piu' condizionato dal tipo di mente discorsiva.... sono forse la stessa cosa. Ossia, se uno entra nello Stato incondizionato, è come se fosse nel Nirvana ????

Aliberth: E’ una domanda molto acuta... direi che sì, è possibile intendere il Nirvana che è lo Stato della Liberazione dalla sofferenza ciclica, come il ritorno alla Matrice Originaria, cioè lo Stato Incondizionato della Mente Originaria... mentre il Samsara sta alla nostra attuale condizione di Ignoranza, sottoposta alle rinascite ed ai Tre Veleni (cioè alle nostre tendenze ed ai klesha)... Bisogna tener presente che tutti i nomi dati a Ciò che è Senza-Nome, si equivalgono... sono nomi dati dalla mente-di-quà a Tutto ciò che è l'Aldilà (inteso come la Natura-di-Buddha Originaria e Primordiale...)

M.C.R. Grazie… Sono andata a dormire con questo pensiero nella mente e attendevo con ansia la tua risposta!!! Avrei tante domande che ho accantonato nel mio percorso di ricerca, che sono più' che un'esigenza intellettuale, un bisogno dell'Anima..., dato che, come dice Ramani Maharsi, conoscere se stessi è la strada da seguire e io mi sento un mistero che non so decifrare.... La domanda sullo Stato Incondizionato focalizzava proprio uno di quei momenti che non ci si sa' spiegare e l'imput è stata l'espressione "non si ha più bisogno di niente", che e' stata come una sorta di lampo, un'accensione nella mente! Però, tu non pensi che quell'aldila' sia a volte così al di qua che "ogni lingua deve star tremando muta", e avere una spiegazione razionale diventa molto difficile specialmente se si è soli! A pensarci, mi viene da piangere. Un abbraccio

Aliberth: Si... il rischio di vedere l'aldilà con la mente dell'aldiquà c'è, eccome! Quanto più la nostra mente concettualizza e la bocca esprime parole, tanto più l'errore si manifesta e ci condiziona... Se però... uno TUTTO QUESTO LO VEDE entro di sè, allora avviene una cosa straordinaria e, direi, quasi dis-umana seppur meravigliosa... La mente comincia a tacere perchè è sempre più impegnata a guardarsi ed a riconoscere la natura silenziosa e pura della sua vacuità... Pian piano questo fatto aprirà la LUCE indagatrice della Consapevolezza e poi, tutto il resto avverrà da solo...

Gautama Buddha disse che è possibile far cessare il ciclo di originazione dipendente e delle rinascite. L'obiettivo della pratica buddhista è quindi quello di risvegliarsi dal Samsara e di sperimentare la vera natura dell'esistenza e della vita. Questo schema della realtà si esprime attraverso l'insegnamento delle Quattro Nobili Verità, e dei Tre marchi di: Esistenza, Originazione Dipendente e Rinascita (come spiegato sopra).

Il raggiungimento di questo stato di liberazione implica una nuova esperienza, sia sulla natura della vita, della morte e del mondo che ci circonda. Le persone che non hanno ancora raggiunto questo stato possono solo dare loro definizioni, analogie e confronti imperfetti sugli effetti indiretti di questo stato.

Il Nirvana è descritto soprattutto come Ciò che NON-è: il non nato, il non-originato, l'increato, il non-composto. Ma esso non deve essere confuso con la distruzione o l'isolamento del singolo, né col nichilismo. Poiché l'esperienza del Nirvana non è chiaramente descrivibile con il linguaggio, e quindi non è facile da comunicare, l'unica cosa che si può fare è dare un'indicazione della via da seguire per ottenerlo.

Un abbraccio a te, cara...


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