Centro Ch'An Nirvana
Articoli di Aliberth


 

Le Regole e l'Anarchia‏…
(Lettera aperta ai praticanti Chan)
 

 
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In tutte le buone famiglie, prima o poi può succedere, e succede, che qualche screzio o incomprensione, motivati da avulsi sentimenti generati dal non sentirsi un unico e stesso corpo con il capo-famiglia e gli altri componenti della stessa, provochi una rottura con incalcolabili danni personali e al nucleo familiare. La stessa cosa può succedere, e succede, nelle strutture spirituali in cui, da sempre, la storia ci riporta di scismi e fratture, il più delle volte generate, anche qui, dal non sentirsi realmente un unico e stesso corpo con gli altri componenti e soprattutto con l’Insegnante.

 

 

Cari Amici e Fratelli nel Dharma....
Permettetemi di chiamarvi così, perché, come disse lo stesso Buddha, anche chi non sa di esserlo - e al momento sembra che chi non lo sa, sia la stragrande maggioranza degli esseri umani viventi - un giorno dovrà egli stesso (o essa stessa) diventare un Buddha.
Dunque, in questo mondo ci sono persone che ti sentono come amico ed altre a cui o sei indifferente o sei antipatico e dunque potrebbero anche considerarti (prima o poi) un nemico. Ma questa non è una REGOLA fissa. A causa del continuo cambiamento che le menti subiscono, può succedere - e succede - che nella mente a volte anche gli amici vengono fatti passare nell'altra colonna - quella degli indifferenti - o peggio - in quella delle persone malviste e/o non gradite.
In genere, gli amici ti parlano e, nel loro parlare amichevole, lo fanno davanti a te e guardandoti negli occhi. Gli amici (finchè lo sono) hanno piacere di parlare con te e di scambiare opinioni reciproche. Spesso, purtroppo, alcuni amici fanno da rimbalzo delle chiacchiere malvagie che sentono su di te, ma almeno in questo si dimostrano amici.
E' chiaro che chi parla male di te, facendolo alle tue spalle e avendone piacere nel farlo, non ti parla mai davanti, e quindi non può considerarsi un amico. Tantomeno potrà essere considerato un praticante di Dharma. Quindi, nè amico nè tantomeno un discepolo o un compagno di strada nella Via della Emancipazione Mentale del Chan.
Ora, si dà il caso che nel nostro Gruppo in passato - e forse anche recentemente - siano avvenute situazioni del tipo descritto dianzi. Ma non è questo il punto. Il punto è che quando qualcuno, o qualcuna, che pretende di praticare il Dharma, non ti parla - non ti parla apertamente, - ma parla di te con altri compagni di Dharma, e non proprio con belle parole, non è proprio possibile nè considerarlo un amico - o amica - nè tantomeno un (una) bravo (a) praticante di Dharma.
E se le critiche oltre a toccare la tua persona si indirizzano pure sul modo di gestire il Gruppo, o il Centro, o le Regole di comportamento da applicare nella sala del Chan, allora la cosa non tocca più solo la persona criticata, ma anche e soprattutto lo sviluppo spirituale della stessa persona criticante e - in definitiva - anche quello di tutte le altre persone - o menti - che sono state coinvolte nella malevolenza e nel vilipendio.
Fermo restando che al sottoscritto poco o nulla importa per gli sgarbi e le invettive fatte alla sua persona (anche se a taluni ciò può non sembrare), è chiaro che un insegnante di Dharma deve (anzi, maiuscolo, DEVE) avere la responsabilità di stare attento a che le menti offuscate e disturbate degli amanti delle critiche non abbiano a trionfare. Queste persone sono come DEMONI, così come lo sono tutte le menti offuscate e disturbate e, fino a che esse non avranno raggiunto la purificazione e la correzione delle loro menti impulsive e sconsiderate, il loro proposito di illuminarsi e di entrare nella Mente di Buddha è ancora molto lontano e di là da venire.
Ecco, dunque, il perchè colui che sente su di sè questa responsabilità ha tutti i buonissimi motivi per attivare un tipo di chiarimento e di responsabilizzazione nei riguardi di chi continua a creare a se stesso, ed agli altri, karma negativo (se questo poi potrà avvenire o meno, dipende comunque dal karma delle persone in questione).
Fatta questa necessaria premessa, risulta più comprensibile il perchè il sottoscritto abbia inteso modificare il calendario degli Incontri al Centro Kung-an, riportando gli appuntamenti del Lunedì e del Venerdi come lo erano un tempo... e cioè, con l'intenzione che essi possano servire entrambi come una possibilità per tutti quanti - usufruendo così della duplice chance di ascoltare e meditare la Dottrina Chan quando si è più disponibili, scegliendo quindi liberamente di poter venire o il Lunedì, o il Venerdi, o in entrambi i giorni.
E' ovvio che, allora, non si possono fare due pesi e due misure. Il Chan è di un unico sapore e per poterci lavorare sù (ed ottenerne tanto i benefici quanto la progressiva comprensione, al fine di potersi affrancare dalla sofferenza) non si può e non si deve far precipitare gli Incontri di Dharma a divenire meri happening o riunioni di club, solo perchè questo è quello che PIACE alle persone.
Il Buddha disse che se una Via non vi piace, significa che è QUELLA GIUSTA per arrivare alla realizzazione... mentre se vi piace, non serve a niente, anche se momentaneamente sembra gratificarvi e rendervi soddisfatti. Ma poi, e appunto lo si vede, accadrà che la vostra mente sarà sempre in subbuglio e continuerà a emettere giudizi, impressioni, opinioni e magari anche critiche, senza che mai e poi mai voi possiate averne nemmeno un minimo barlume di visione interiore. Questo significa che il vostro karma oscurante e ostacolante continuerà imperterrito a contrastarvi, ad impedirvi di essere presenti all’insegnamento e alla pratica, ed ogni volta che la vostra mente avrà pensieri di questo tipo, se non sarete in grado di vederli - e vedere la mente che li genera - voi starete aumentando ed amplificando la vostra sofferenza. Anche se si dà il caso che non ci crediate e non ve ne rendiate conto.
Allora, per riassumere: dal prossimo mese di Marzo, a causa di questa giusta necessità, il sottoscritto sarà presente in entrambe le serate di Lunedì e Venerdi. E se questo dovesse significare l'allontanamento di chi non è d'accordo con le Regole, egli (o essa) sarà liberissimo di farlo. In fondo, dove non ci sono Regole (e nella Spiritualità non è possibile poter avanzare senza le regole) c'è solo anarchia e caos mentale... che sono generatrici di grande sofferenza e pessimo karma. Ed a nulla servirà andare a cercarsi un altro Sentiero,magari più comodo o più interessante per voi... perchè purtroppo per voi avrete lasciato proprio quello giusto...
Abbracciandovi tutti...Nel Dharma, Aliberth


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