Buddha e Bodhisattva femminili

secondo la Tradizione buddhista Tibetana

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Translated by Aliberth

 

  

     Le donne illuminate, cioè le figure femminili sotto descritte, vengono tutte dal "Vajrayana", la scuola di buddhismo Tibetano del Mahayana che ha avuto origine in India e che in seguito si trasferì in Tibet e negli altri paesi himalayani. Quindi, molte di queste figure sono indicate con il loro nome in Sanscrito e poi con la alternativa forma Tibetana che appare tra parentesi (quando non è il contrario, come con Achi Chkyi Drolma, Ma gCig Labdron e Palden Lhamo, in quanto che le loro pratiche si svilupparono, o furono praticate principalmente in Tibet).

Ho anche indicato quale tipo di divinità ognuna di esse è, e cioè:

* Un ‘yidam’ – un’illuminata divinità di meditazione che incarna l'unione di saggezza e compassione, e però non è separata dal meditante.

* Una figura di guru - di solito il fondatore di un lignaggio, un essere pienamente realizzato che uno identifica totalmente con la propria guida spirituale.

* Un protettore del Dharma - di solito raffigurato come un essere illuminato in forma adirata, la cui funzione primaria è quella di eliminare gli ostacoli spirituali che ostacolano il praticante.

* Una figura storica – qualcuno che visse su questa terra come essere umano di sesso femminile e può essere storicamente collocato, secondo la tradizione.

Ed inoltre, diremo anche cos’è un thangka… Un thangka (si pronuncia ‘tonka’) è una pittura tibetana su tela, che si conserva arrotolata quando si viaggia. Per coloro che desiderano saperne di più su queste thangka e come vengono create, si può visitare il sito del Dharmapala Centre di Brema, in Germania, che ha un pagina in lingua inglese che spiega il processo.

 

ELENCO delle Divinità Femminili

   1. Achi Chkyi Drolma - protettore del Dharma

   2. Dorje Yudronma - protettore del Dharma

   3. Ekajati (Ralchigma) - protettore del Dharma

   4. Ekajati - yidam

   5. Kurukulla - yidam

   6. Lamanteri - yidam irato

   7. Machig Labdron - yidam e figura storica

   8. Mahamaya – yidam

   9. Mandarava - yidam e figura storica

  10. Marici - yidam

  11. Mayadevi - figura storica

  12. Nairatmya - yidam

  13. Niguma - guru e yidam

  14. Palden Lhamo (Sri Devi) - protettrice del Dharma

  15. Prajnaparamita (Yum Chenmo) - Figura guru e yidam

  16. Samantabhadri (Kuntuzangmo) - Figura guru e yidam

  17. Sarasvati - yidam

  18. Simhamukha (Sengdongma) - yidam

  19. Sukkhasiddhi - figura guru e yidam

  20. Tara Verde (Drolma) - yidam

  21. Tara Rossa - yidam

  22. Tara Bianca (Drolkar) - yidam

  23. Tseringma - protettrice del Dharma

  24. Ushnisha-sitatapatra - yidam

  25. Ushnisha-Vijaya - yidam

  26. Vajrayogini / Vajravarahi (Dorje Naljorma / Dorje Phagmo) - yidam

  27. Yeshe Tsogyal (Dechen Gyalmo) - yidam, guru e figura storica

 

Nota: Questa pagina verrà continuamente aggiornata, poiché ho scoperto molti link (e trovato il tempo di estendere le descrizioni delle divinità). Mi scuso per le eventuali imprecisioni che potrebbero derivare dalla mia ignoranza o fretta, le vostre correzioni saranno benvenute. Sono anche lieto di aggiungere immagini di Buddha e bodhisattva femminili, sperando che così facendo io non violi alcun copyright - di qui la scarsità di immagini.

 

Achi Chkyi Drolma: protettrice del Dharma della tradizione Drikung Kagyu

    Achi Chkyi Drolma (tib. A-chi Chos-kyi sGrol-MA) è una protettrice del Dharma la cui pratica è stata introdotta da Drikung ('Bri-gung) Achi, la matriarca ereditaria del lignaggio Drikung. Essa è di colore bianco e viene rappresentata a cavallo di un leone della neve, il leggendario bianco animale del Tibet. Insolitamente, per un protettore del Dharma, l’aspetto di Achi Chkyi Drolma è tranquillo, non adirato.

 
Dorje Yudronma: protettrice del Dharma

    Si dice che Dorje Yudronma sia una dei protettori principali del Tibet. Essa tiene nella mano destra una freccia con cinque colori e nella mano sinistra uno specchio di argento bianco. Nel Longchen Nyingthig, vi è la storia dello yogi Jigme Gyalwai Nyugu (del lignaggio Dzogchen di Nyoshul Khenpo) che riferisce che l'emanazione di questa divinità apparve e gli offrì il cibo, quando una volta egli stava soffrendo di privazioni e povertà. Dorje Yudronma è associata ad una pratica di divinazione che utilizza uno specchio.

Ekajati: Protettrice del Dharma - protettrice dei mantra

    Ekajati è una protettrice–donna del Dharma particolarmente popolare nel Nyingma, dove è anche considerata protettrice dello Dzog Chen, similmente a Palden Lhamo. La forma Nyingma di Ekajati (il cui nome significa letteralmente 'Una Treccia') ha un bel ciuffo di capelli, un occhio, una bocca, una mammella - e talvolta una sola gamba! – al fine di dimostrare la sua unidirezionata devozione al Dharma.


Ekajati o Tara Nera: Yidam irata -   

     Ekajati è anche il nome di una forma irata di Tara Verde, nota come Black Tara. Lei è raffigurata in posizione seduta con un coltello ricurvo e un teschio nelle mani. Questa forma è spesso mostrata in un triumvirato con Avalokiteshvara e Tara Verde. Credo che sia proprio questa la figura rappresentata in una thangka anche nel sito web di Andrew Stinson.

 
Kurukulla - Yidam - divinità di potere

    Kurukulla è un’energica danzatrice rossa nell’aspetto, con un viso e quattro braccia - due di queste tengono un arco e una freccia fatti di fiori. La sua propria pratica aiuta a produrre energia e potenza. JBL Statues vende una statuetta di Kurukulla, anche se la descrizione che l’accompagna è, francamente, piuttosto dubbia. Il centro FPMT che c’è a Boston ha il suo nome (Kurukulla Center for Tibetan Buddhist Studies) e comprende un bel disegno del lignaggio della divinità.


Lamanteri - Yidam irata

    L'Asian Art Museum di San Francisco dice in sintesi: "Lamanteri è il nome mongolo di questa forma adirata della dea Tara, raffigurata con il terzo occhio e quattro paia di mani".

Machig Labdron - Yidam e figura storica – Colei che fondò il ‘
Chod’

    La fondatrice Tibetana dell'XI secolo della pratica del CHOD (tagliare), Ma-gCig è di solito rappresentata in forma divinizzata come una pacifica e bianca figura danzante con tre occhi, mentre con la mano destra suona un damaru (tamburello a due lati) ed ha una campanella nella sinistra. (Sul sito Dharma Publishing’s Sacred Art è comunque rappresentata in forma seduta). Appare anche in forma adirata blu scuro, come yidam Trma Nagmo, esposta in una thangka sulla pagina web del Padmasambhava Buddhist Center. Il nome Machig è spesso tradotto come Unica-Madre, Luce di Lab – essendo Lab il nome del suo distretto natale - o Unica-Madre, Salvatrice di Lab.

(Vedi: ‘Machig Labdron and the Foundations of Chod’ di Jerome Edou (Ithaca, NY: Snow Lion Publications, 1995); ‘A Study of the Profound Path of gChod: The Mahayana Buddhist Meditation, Tradition of Tibetís Great Woman Saint Machig Labdron’ – che è una tesi del Dott. Carol D. Savvas (University of Wisconsin - Madison, 1990); “Women of Wisdom” (Donne di saggezza) di Tsultrim Allione (London: Arkana, 1984/ New York: Arkana, 1986 – vers. Ital. Ubaldini, Roma) – che comprende la storia della vita di Machig Labdrn


Mahamaya - Yidam di Anuttara-Yoga-Tantra

    Ho trovato pochissime informazioni su questa divinità. Il suo nome è simile a quello della madre dello storico Buddha Shakyamuni, quando era Siddharta Gautama – ed esso significa 'Grande Illusione'. Questa era una delle pratiche principali della scuola Shangpa Kagyu.


Mandarava - Yidam e figura storica - divinità di lunga vita

    Una principessa nata in India che divenne la consorte spirituale di Padmasambhava, il fondatore del buddhismo in Tibet (la sua seconda moglie fu la tibetana Yeshe Tsogyel - vedi sotto). Appare in forma divinizzata come yidam di lunga vita.


Marici Marici - Yidam - dea del sole

    Marici è un yidam femminile di colore rosso associata con il sole e con l'alba. Ha tre facce (tra cui una faccia da scrofa), con le sue otto braccia che tengono vari attrezzi, ed è seduta su un un carro/trono trainato da nove maiali. Il suo mantra è usato tradizionalmente come forma di protezione dai viaggiatori.


Mayadevi - Figura storica - madre del Buddha Sakyamuni

    La Regina Mayadevi (anche Maya, o Mahamaya) era la madre storica del Buddha Sakyamuni. Morì non molto tempo dopo la sua nascita, ma si ritiene che sia rinata in uno dei Cieli, dove in seguito lei si manifestò e insegnò il Dharma, così che anche lei è diventata illuminata. E’ tradizionalmente raffigurata proprio come si trovava quando stava per partorire (in modo indolore), in piedi e tenendosi al ramo di un albero con la mano destra.


Nairatmya - Yidam

    Questa figura blu scura appare sia come singola yidam e anche in unione con il suo consorte, il più alto yidam maschile del Tantra Yoga Hevajra. Il nome significa 'Non Sé' in Sanscrito, che era anche il nome della moglie di Marpa, fondatore del lignaggio Kagyu del Buddhismo Tibetano.


Niguma - Guru e yidam - Dakini del lignaggio

    Questa donna era una formidabile mahasiddha, variamente descritta come la sorella o consorte di Naropa. Ha fondato la pratica nota come ‘I Sei Yoga di Niguma’ (si veda il testo di Glenn Mullin “I Sei Yoga della Monaca Niguma’, che comprende un vigoroso disegno lineare di Niguma).


Palden Lhamo (Shri Devi) - Protettrice del Dharma - Irata protettrice del Tibet

    Palden Lhamo (il cui nome si traduce come "Gloriosa Dea") è l'unico ‘protettore’ di sesso femminile del Dharma, comune a tutte le quattro scuole del buddhismo Tibetano. È raffigurata in modo molto irato, e cavalca il suo mulo attraverso un mare di sangue, circondata dal fuoco della saggezza. Lei è di color blu-scuro ed ha una faccia con tre occhi, ha un sole sull’ombelico e la luna sulla corona della testa, e al di sopra di lei vi è un ombrello-pavone (tradizionale simbolo di protezione). In Tibet, vi è anche un modo di divinazione con i dadi associato con lei. A volte, viene considerata affine a Sarasvati o Tara. Vedi: * Una thangka con una breve descrizione (dalla mostra sulla Mongolia, dell'Asian Art Museum di San Francisco); * Una thangka "nera" di Lhamo, in versione sia piccola che di grande formato (Dharmapala Center); * Thangka di Palden Lhamo in versione a quattro braccia, con una descrizione dettagliata della divinità (Koelz Thangka Collection); * Bella statua e thangka di offerta alla protettrice (nella mostra sulla Mongolia).

 

Prajnaparamita - Figura Guru e yidam - Madre di tutti i Buddha

    Prajnaparamita incarna la vacuità/beatitudine che dà origine a tutti i fenomeni – e da qui il suo titolo di Madre di tutti i Buddha. Di solito, Prajnaparamita appare come una tranquilla figura seduta, vestita di seta, con il corpo di colore dorato, con un viso e quattro braccia. Le sue due prime braccia sono tenute nella posizione di meditazione in grembo, mentre l'altra mano destra tiene un Vajra (fulmine, o scettro che simboleggia la compassione/beatitudine) e nell’altra mano sinistra, ha il testo del Sutra del Cuore, che è il testo essenziale della saggezza sul vuoto dei fenomeni. (Vi sono altre forme di questa dea, con le prime due mani a destra in mudra di preghiera sul cuore, e con la seconda mano destra con una mala [rosario] e la seconda mano sinistra con un testo). Il suo nome significa 'Perfezione della Sagegzza'; in Tibet lei è anche conosciuta come Yum Chenmo, o 'Grande Madre', ed è strettamente associata con la pratica del CHOD (vedi Machig Labdron).


Samantabhadri - Figura Guru e yidam - Madre Primordiale di tutti i Buddha

    Samantabhadri (Kuntuzangmo, in tibetano) è la consorte e controparte femminile di Samantabhadra/Kuntuzangpo, il Buddha primordiale delle antiche scuole del buddhismo Tibetano. Essi sono, di solito, mostrati in unione sessuale (yab/yum, in tibetano), con la figura maschile blu e la figura femminile bianca, mentre si abbracciano tra di loro in posizione del loto. Samantabhadri a volte è raffigurata da sola, nel qual caso è seduta con le mani in grembo, nella posizione di meditazione del loto. Samantabhadri è sempre mostrata nuda (come il suo consorte), per dimostrare la natura disadorna della Verità Assoluta, il vuoto (Vacuità) di tutti i fenomeni. E in un certo senso lei è analoga alla Prajnàpàràmità. Un’equivalente vicina alle scuole della Nuova Traduzione è la blu-scura immagine di Vajradhatu-Ishvarì, mostrato in unione con la consorte Vajradhara come Yab-Yum Vajradhara/Vajradhatu-Ishvarì.

 

Sarasvati - Yidam - Dea dell’Istruzione

    Come Dea dell’Istruzione e delle Arti, Sarasvati (scritto anche Saraswati) è per molti versi una controparte di Manjushri, il Bodhisattva maschile della Prajna (la Saggezza discriminante). Sarasvati è una yidam pacifica che tiene una vina (un tipo di sitar) sulle ginocchia, anche se a volte ha un testo. Lei è di colore bianco, con una sola faccia, due occhi, e due braccia. La riproduzione di una sua thangka può essere vista sul sito di arte sacra ‘Dharma Publishing’. Vi è anche una divinità indù di nome Sarasvati, quasi con le stesse caratteristiche. Talvolta, essa è collegata a Palden Lhamo che può essere considerata come Sarasvati in forma adirata.


Simhamukha - Yidam - Dakini con testa di leone

    Simhamukha (tib. Seng-gdong-ma) è una figura irata di color blu-scuro che danza, simile a Vajravarahi nell’aspetto e negli ornamenti, con un coltello ricurvo nella mano destra e un teschio nella sinistra, con la sola differenza che essa ha anche il volto di un leone - da qui il suo nome in tibetano e sanscrito (che significa "faccia di leone"). La sua pratica fu ideata da una donna, Jetsun-[ma] Lochen; Simhamukha è considerata come la forma-Dakini di Padmasambhava, colui che portò il buddhismo in Tibet (vedi anche Mandarava e Yeshe Tsogyal). Esempi sul Web, della sua iconografia, sono: una statua sul sito ‘Dharmaware’, e un thangka dipinto nella gallery del “Padmasambhava Buddhist Center”, sia in miniatura che come file a piena pagina di 500 Kb.


Sukkhasiddhi - Figura Guru e yidam - lignaggio delle Dakini

    Questa donna ‘mahasiddha’ appartiene al lignaggio del ‘chod’. Il suo nome significa 'Siddhi (poteri) buoni e gioiosi' (parola sanscrita che indica un risultato miracoloso, che può essere mondano, come ad es. una guarigione, il volare, ecc., o ultra-mondano, cioè il siddhi della completa Illuminazione).


Tara, Tara Verde - Yidam – Adorata Sapiente

     Nota anche come Drolma (in tibetano), Tara incarna la compassionevole attività di tutti i Buddha (il suo nome significa "Salvatrice" o "Colei che salva"). E’ raffigurata con un volto, due braccia e il corpo di colore verde. La sua mano destra è tesa nel mudra (gesto sacro) della generosità, e la sinistra tiene lo stelo di un loto blu che fiorisce al suo orecchio sinistro. (Vedere la: * Supplica a Tara * Pagina di Tara * Pagina della Beata Arya Tara * Thangka di Tara Verde (Andrew's Stinson thangka) * Numerose Thangka di varie forme di Tara (Dharma Publishing) * Immagine Parlante di Tara (Comunità Dzogchen) * Statua d'argento di Tara (Comunità Dzogchen). Vedi anche le statue di: * Tara pacifica con vaso e Loto * Tara pacifica con Loto * Tara Irata, e * Tara Irata con ascia e teschio (vedi sopra, Ekajati)... tutte dalle sculture delle 21 Tare, da ‘Zanabazar’, ora in mostra al ‘Mongolian SFAsian’. I libri dedicati a Tara includono: * In Praise of Tara: Songs to the Saviouress by Martin Willson (London: Wisdom Publications, 1986) - The Cult of Tara: Magic and Ritual in Tibet by Stephan Beyer (Berkeley: University of California Press, 1973) - a study of Tibetan beliefs and practices concerning Tara - Longing for Darkness: Tara and the Black Madonna by China Galland (New York: Viking, 1990) - Bodhisattva of Compassion: The Mystical Tradition of Kuan Yin by John Blofeld (Boulder: Shambhala, 1978) - a study of Avalokiteshvara, the Bodhisattva of Compassion, in the female forms of Kuan Yin (Chinese) and Tara (Tibetan). Questa forma di Tara, Tara Verde, è la più comune, ma Tara appare anche in altre forme, come Tara Rossa, Tara Bianca, e le 21 Tare. Nella ‘Anuttara-Yoga-Tantra’ della scuola Gelukpa c'è anche una forma di Tara, nota come ‘Tara Cittamani’.


Tara Rossa – Yidam

    Vedi Kurukulla. Credo che questo sia un suo nome alternativo comunemente usato nella scuola Nyingma.


Tara Bianca - Yidam - Colei che concede lunga vita e saggezza

    Nota anche come Drolkar (in Tibet) o Sitatara (sanscrito), questa Tara è quella che più incarna l'attività compassionevole di tutti i Buddha (il nome significa "Liberatrice" o "Colei che salva"). Tara Bianca è particolarmente associata alla saggezza ed alla lunga vita. A differenza della forma ‘verde’ di questa divinità, Tara Bianca ha sette occhi - uno in ogni mano e piede, e un terzo occhio sulla sua faccia – che stanno a dimostrare che lei vede e risponde al dolore di tutto l'universo, ed è in posizione del loto pieno. (Si veda: * Statua di Sitatara (Asian Art Museum di San Francisco); * Statuetta di piccole dimensioni (JBL); * Una thangka on-line (di 500 KB come anteprima (Padmasambhava Buddhist Center); * Tre diverse immagini di Tara Bianca in formato piccolo e grande (Dharmapala Center).


Tseringma - Protettrice del Dharma - Dea delle montagne

    Tseringma è la più importante delle Cinque Divinità di Lunga Vita – in precedenza: ‘spiriti guardiani delle montagne’ - che hanno afflitto il grande yogi tibetano Milarepa durante i suoi ritiri nella grotta. Essi furono convertiti al buddhismo, così che Tseringma stessa divenne sua consorte. Viene raffigurata come una figura bianca a cavallo di un leone delle nevi e porta nella mano destra un vaso con l’elisir di lunga vita.


Ushnisha-sitatapatra - Yidam - Dea del glorioso ombrello bianco

    Questa divinità di colore bianco, una forma di Tara, è la controparte femminile della forma di Avalokiteshvara-dalle-mille-braccia. Infatti, lei ha mille volti, braccia e gambe; ogni faccia ha tre occhi, e ha un occhio in ogni palmo della mano e in ciascuna pianta dei piedi, per mostrare che guarda e protegge gli esseri senzienti. Il suo volto centrale è di color bianco (come il suo corpo), i suoi volti a destra sono gialli, quelli nella parte posteriore del corpo sono rossi, e quelli a sinistra sono verdi; c'è anche un’altra ‘fila’ di facce blu nella parte superiore della sua testa. Le sue mani di destra tengono le Ruote del Dharma (Dharmachakra) e quelle di sinistra tengono le frecce, una delle sue altre mani di sinistra sostiene anche un ombrellino bianco che simboleggia la sua capacità di protezione. Vi è un thangka senza-titolo di questa figura sul sito-web della Comunità Dzogchen, e vi è un’altro thangka con descrizione, in una web-page di due collezionisti Belgi di thangke.


Ushnisha-Vijaya - Yidam - Divinità di lunga vita

    Ushnisha-Vijaya è una divinità pacifica di color bianco ed è considerata ‘emanazione’ di Buddha Vairochana. Ha tre facce, dieci occhi ed otto mani. Nelle sue mani di destra vi sono un laccio, un arco e il vaso con il nettare dell'immortalità, nel palmo della sua quarta mano destra c’è un occhio, e lei siede nel mudra (posizione) della generosità. Nelle mani di sinistra vi sono un immagine in miniatura del Buddha, un doppio Vajra (incrociato) e una freccia; la quarta mano di sinistra è tenuta in grembo in posizione di meditazione. Spesso, Ushnisha-Vijaya è raffigurata in un triumvirato con le altre due principali divinità di Lunga Vita, Amitayus Rosso (maschio) e Tara Bianca (vedi sopra). Ci sono anche due thangke di lei (chiamiamole uno e due), sulle web-page di Dharma Publishing.

Vajrayogini/Vajravarahi - Yidam - la Regina delle Dakini

    Vajrayogini (tib. Dorje Naljorma, Meditante Adamantina), principale yidam di sesso femminile dell’Anuttara-Yoga-Tantra delle scuole della Nuova Traduzione del buddhismo Tibetano. E’ una figura alquanto irata di colore rosso, raffigurata con un coltello ricurvo nella mano destra, un teschio nella sinistra e un khatvanga (bastone a tre punte), sul gomito sinistro. La forma Naro di Vajrayogini, più comunemente vista nelle tradizioni Sakya e Geluk, è mostrata in piedi con il viso rivolto in alto verso sinistra, con in bocca una coppa fatta con un cranio e il coltello ricurvo che punta verso terra. Vajrayogini, nella forma di Vajravarahi, generalmente più frequente nei Kagyu, è raffigurata in una posa danzante con la gamba destra piegata; questa raffigurazione ha il coltello ricurvo in aria e il cranio sul cuore. Vajravarahi, il cui nome significa ‘Scrofa Adamantina’, è di solito raffigurata con la testa di piccola scrofa, che rappresenta il trionfo sull’ignoranza, che spunta dal suo orecchio destro. Nel sito-web di Lama Surya Das vi sono due brevi racconti di insegnamento su di lei: * Naropa incontra la Regina delle Dakinì, e * Andare sull’Altra Sponda. -  Sul Web vi sono anche delle buone immagini: * Moderna Thangka di Vajrayogini (Andy Weber, Tharpa), * Thangka di Naro Vajrayogini, della tradizione Nyingma, di piccolo e grande formato (Padmasambhava Buddhist Center), * Statuetta di Naro Vajrayogini ("Dakini") (JBL), * Statua di Vajrayogini Naro Khacho (Dharmaware), * Statua di Vajravarahi (Vajradakini) (Comunità Dzogchen), * Thangka di Vajravarahi (Comunità Dzogchen), * Il mandala di Vajrayogini (Comunità Dzogchen) e * Disegno Iconometrico di Vajravarahi (Asian Art Museum di San Francisco).

 
Yeshe Tsogyal - Yidam, guru e figura storica - la madre del buddhismo Tibetano

    Questa notevole eremita-santa, consorte Tibetana di Padmasambhava, è mostrata a volte nella forma Nirmanakaya - il 'corpo di emanazione' che un Buddha prende, così da essere visibile agli esseri ordinari - come donna in abiti tibetani quotidiani, seduta e con nelle mani un coltello ricurvo e un cranio. E’ mostrata anche in forma divinizzata come la Regina della Grande Beatitudine (tib., Dechen Gyalmo), figura di color rosso in piedi, con un damaru (piccolo tamburello) nella mano destra e un coltello ricurvo verso terra tenuto con la sinistra. Una thangka di Yeshe Tsogyal, come Regina della Grande Beatitudine può essere vista sul sito del Padmasambhava Buddhist Center, in piccolo formato o come immagine a pagina intera di 500 KB. La sua biografia sacra può essere letta in ‘Sky Dancer’: the secret life and songs of the Lady Yeshe Tsogyel’ di Kevin Dowman (London: Arkana, 1989), e ‘Mother of Knowledge: The Enlightenment of Ye-shes mTsho-rgyal ‘ di Tarthang Tulku (Berkeley: Dharma Publishing, 1983). La pratica di meditazione di Dechen Gyalmo, Regina della Grande Beatitudine, è discussa nel libro: ‘Meeting the Great Bliss Queen: Buddhists, Feminists, and the Art of the Self’ di Anne C. Klein, che in copertina ha una bella illustrazione della divinità.



Articolo di Julia Milton, elaborato da Brian Wagner, bwagner1@san.rr.com e tradotto in Italiano da Aliberth Meng.-  (Qui sotto alcune immagini delle divinità sopra citate)

 


 

Female Buddhas and Bodhisattvas

according to Tibetan Buddhist tradition


The enlightened women or female figures named below all come from Vajrayana or "Tibetan" Buddhism, the school of Mahayana which originated in India and later moved to Tibet and the other Himalayan countries. Hence, most figures are identified first by their Sanskrit name, with the alternate Tibetan form appearing in parentheses (when it is the other way about, i.e. Achi Chkyi Drolma, Machig Labdron and Palden Lhamo, it is because their practices developed or were practised principally in Tibet).

I have also indicated the type of deity each is, i.e.

·                     a yidam - an enlightened meditational deity who embodies the union of wisdom and compassion, yet is not separate from the meditator

·                     a guru figure - usually the founder of a lineage; a fully realised being whom one identifies wholly with one's spiritual guide

·                     a Dharma protector - usually portrayed as an enlightened being in wrathful form, a protector's primary function is to eliminate the spiritual obstacles hindering the practitioner

·                     a historical figure - someone who lived as a female human being on this earth and can be placed historically according to tradition

So what's a thangka?

A thangka (pronounced tonka) is a Tibetan painting on cloth, stored scroll-fashion when travelling. For those who wish to learn more about what thangkas are and how they are created, the Dharmapala Centre in Bremen, Germany has an excellent English-language page which explains the process.


Table of Contents

1.           Achi Chkyi Drolma - Dharma protector

2.           Dorje Yudronma - Dharma protector

3.           Ekajati (Ralchigma) - Dharma protector

4.           Ekajati - yidam

5.           Kurukulla - yidam

6.           Lamanteri - wrathful yidam

7.           Machig Labdrn - yidam and historical figure

8.           Mahamaya - yidam

9.           Mandarava - yidam and historical figure

10.        Marici - yidam

11.        Mayadevi - historical figure

12.        Nairatmya - yidam

13.        Niguma - guru and yidam

14.        Palden Lhamo (Sri Devi) - Dharma protector

15.        Prajnaparamita (Yum Chenmo) - guru figure and yidam

16.        Samantabhadri (Kuntuzangmo) - guru figure and yidam

17.        Sarasvati - yidam

18.        Simhamukha (Sengdongma) - yidam

19.        Sukkhasiddhi - guru figure and yidam

20.        Tara, Green (Drolma) - yidam

21.        Tara, Red - yidam

22.        Tara, White (Drolkar) - yidam

23.        Tseringma - Dharma protector

24.        Ushnisha-sitatapatra - yidam

25.        Ushnisha-vijaya - yidam

26.        Vajrayogini / Vajravarahi (Dorje Naljorma / Dorje Phagmo) - yidam

27.        Yeshe Tsogyal (Dechen Gyalmo) - yidam, guru and historical figure

Note: This page will be continually updated as I discover more links (and find the time to expand upon the descriptions of the deities). My apologies for any inaccuracies that may arise from my ignorance or haste; your corrections are most welcome.

I am also happy to add images of female Buddhas and bodhisattvas provided that my doing so does not violate copyright - hence the paucity of pictures. If you have images which I may use, please let me know so that this page can be visually inspiring as possible!


Achi Chkyi Drolma
Dharma protector of the Drikung Kagyu tradition

Achi Chkyi Drolma (Tib. A-chi Chos-kyi sGrol-ma) is a female Dharma protector whose practice was introduced by Drikung ('Bri-gung) Achi, the matriarch of the Drikung hereditary lineage. She is white-coloured and is portrayed riding a snow lion, the legendary white animal of Tibet. Unusually, for a Dharma protector, Achi Chkyi Drolma's aspect is peaceful, not wrathful.


Dorje Yudronma
Dharma protector

Dorje Yudronma is said to be one of Tibet's chief protectors. She holds an arrow with the five colours in her right hand and a white silver mirror in her left. The lifestory of the Longchen Nyingthig yogi Jigme Gyalwai Nyugu (from the Dzogchen Lineage of Nyoshul Khenpo) relates that an emanation of this deity appeared and offered him food once when he was suffering hardship and poverty. Dorje Yudronma is associated with a divination practice which uses a mirror.


Ekajati
Dharma protector - protectress of mantras

Ekajati is a female dharma protector especially popular in Nyingma, where she is also considered a protectress of Dzog Chen. Cognate to Palden Lhamo. The Nyingma form of Ekajati (whose name literally means 'One Plait') has one tuft of hair, one eye, one mouth, one breast - and sometimes only one leg! - to demonstrate her singleminded devotion to Dharma.


Ekajati
Yidam - wrathful Black Tara

Ekajati is also the name of a wrathful form of Green Tara known as Black Tara. She is depicted in seated posture holding a curved knife and skullcup. This form is often shown in a triumvirate with Avalokiteshvara and Green Tara. I believe that this unidentified figure from Andrew Stinson's thangka website also depicts Ekajati.


Kurukulla
Yidam - deity of power

Kurukulla is an energetic dancing red figure with one face and four arms - two of these hold a bow and arrow made of flowers. Her practice helps generate energy and power. JBL Statues sell a statuette of Kurukulla, although the accompanying description is, frankly, rather dubious. The FPMT centre in Boston is named after her (Kurukulla Center for Tibetan Buddhist Studies) and includes a nice line drawing of the deity.


Lamanteri
Wrathful yidam

The Asian Art Museum of San Francisco summary says, "Lamanteri is the Mongolian name for this wrathful form of the goddess Tara depicted with the third eye and four pairs of hands."


Machig Labdrn
Yidam and historical figure - the founder of Chd

The eleventh-century Tibetan founder of the chd (cutting) practice, Machig Labdron is usually depicted in deified form as a peaceful white dancing figure with three eyes, playing a damaru (two-sided drum) with her right hand and holding a bell with her left. (She is also depicted in seated form on Dharma Publishing's Sacred Art site.) She also appears in wrathful form as the dark-blue yidam Trma Nagmo, shown in a thangka on the Padmasambhava Buddhist Center webpage. Machig's name is variously translated as One-Mother, Torch of Lab - Lab being the name of her home district - or One-Mother, Liberator of Lab.

See:

·                     Machig Labdrn and the Foundations of Chd by JÈrÙme Edou (Ithaca, NY: Snow Lion Publications, 1995)

·                     A Study of the Profound Path of gCod: The Mahayana Buddhist Meditation Tradition of Tibetís Great Woman Saint Machig Labdrn - a Ph.D. dissertation by Carol D. Savvas (University of Wisconsin-Madison, 1990)

·                     Women of Wisdom by Tsultrim Allione (London: Arkana, 1984 / New York: Arkana, 1986) - includes the life story of Machig Labdrn


Mahamaya
Yidam of Highest Yoga Tantra

I have found very little information on this deity. Her name is the same as that of the mother of the historical Shakyamuni Buddha, Siddhartha Gautama - it means 'Great Illusion.' This was a main practice of the Shangpa Kagyu school.


Mandarava
Yidam and historical figure - long-life deity

An Indian-born princess who became the spiritual consort of Padmasambhava, founder of Buddhism in Tibet (his second consort was the Tibetan-born Yeshe Tsogyel - see below). She appears in deified form as a yidam of long life.


Marici
Yidam - goddess of the sun

Marici is a red-coloured female yidam associated with the sun and with dawn. She has three faces (including a sow's face); her eight arms holding various implements, and she rides a throne/chariot drawn by nine pigs. Her mantra is traditionally used as protection by travellers.


Mayadevi
Historical figure - mother of Sakyamuni Buddha

Queen Mayadevi (also Maya or Mahamaya) was the historical mother of Sakyamuni Buddha. She died not long after his birth, but is believed to have been reborn in one of the heavens where he later manifested and taught her the Dharma so that she too became enlightened. She is traditionally depicted just as she was about to (painlessly) give birth, standing and holding the branch of a tree in her right hand.


Nairatmya
Yidam

This dark-blue figure appears as both a single yidam and also in union with her consort, the Highest Yoga Tantra male yidam Hevajra. The name means 'No-Self' in Sanskrit; this was also the name of the wife of Marpa, founder of the Kagyu lineage of Tibetan Buddhism.


Niguma
Guru and yidam - lineage dakini

This woman was a formidable mahasiddha, variously described as the sister or consort of Naropa. She founded the practice known as The Six Yogas of Niguma (see Glenn Mullin's text The Six Yogas of Sister Niguma, which includes a vigorous line drawing of Niguma).


Palden Lhamo (Shri Devi)
Dharma protector - wrathful protectress of Tibet

Palden Lhamo (whose name translates as "Glorious Goddess") is the only female dharma protector common to all four schools of Tibetan Buddhism. She is very wrathful, and rides her mule through a sea of blood, surrounded by wisdom fire. She is dark blue and has one face with three eyes; she wears a sun at her navel and a moon at her crown, and over her is a peacock umbrella (a traditional symbol of protection). There is also a system of divination by dice associated with her. She is sometimes considered cognate to Sarasvati or Tara.

See:

·                     a thangka with short description (from the Mongolia exhibit of the Asian Art Museum of San Francisco)

·                     a "black" thangka of Lhamo, in both thumbnail and a full-sized version (Dharmapala Centre)

·                     a thangka of a four-armed version of Palden Lhamo with an extensive description of the deity (Koelz Thangka Collection)

·                     a lovely statue of and thangka of offerings to the protectress (Mongolia exhibit)


Prajnaparamita
Guru figure and yidam - Mother of all the Buddhas

Prajnaparamita embodies the bliss/emptiness that gives rise to all phenomena - hence her title as Mother of all the Buddhas. She usually appears as a tranquil seated figure clothed in silks; her body is gold in colour, and she has one face and four arms. Her first two arms are held in meditation posture in her lap, while the other right hand holds a vajra (thunderbolt sceptre symbolising compassion/bliss) and the left, the text of the Heart Sutra which is the essential wisdom-text on the emptiness of phenomena. (There are other forms of the deity, as at right: first two hands in prayer mudra at the heart, second right hand holding a mala [rosary] and second left hand holding a text.) Her name means 'Perfection of Wisdom'; in Tibetan she is also known as Yum Chenmo, or 'Great Mother'. She is closely associated with chd practice (see Machig Labdrn).


Samantabhadri
Guru figure and yidam - Primordial Mother of all the Buddhas

Samantabhadri (Kuntuzangmo in Tibetan) is the consort and female counterpart of Samantabhadra/Kuntuzangpo, the primordial Buddha of the older schools of Tibetan Buddhism. They are usually shown in sexual union (yab/yum in Tibetan), the blue male figure and white female figure embracing each other in lotus position. Samantabhadri is sometimes shown alone, in which case she is seated in lotus posture with her hands in meditation posture in her lap. Samantabhadri is always shown naked (as is her consort) to demonstrate the unadorned nature of Absolute Truth, the emptiness of all phenomena. She is in some senses an analogue of Prajnaparamita. A near equivalent of the New Translation schools is the dark-blue Vajradhatu-ishvari, shown in union with consort Vajradhara as the yab-yum Vajradhara / Vajradhatu-ishvari.


Sarasvati
Yidam - goddess of learning

As the goddess of learning and arts, Sarasvati (also spelled Saraswati) is in many ways a counterpart to Manjushri, the male Bodhisattva of discriminating wisdom. Sarasvati is a peaceful yidam who holds a vina (a sitar-like lute) on her lap; she also sometimes holds a text. She is white-coloured with one face, two eyes, and two arms. A thangka reproduction can be seen on Dharma Publishing's Sacred Art site. There is also a Hindu deity named Sarasvati with near-identical attributes. She is sometimes connected to Palden Lhamo, who may be regarded as Sarasvati in wrathful form.


Simhamukha
Yidam - lion-headed Dakini

Simhamukha (Tib. Seng-gdong-ma) is a wrathful dancing dark-blue figure similar to Vajravarahi in appearance and ornaments, holding a curved knife in her right hand and a skullcup in her left, except that she also has the face of a lion - hence her name in Tibetan and Sanskrit (meaning "lion-face"). Her practice was founded by a woman, Jetsun[ma] Lochen; Simhamukha is regarded as a dakini form of Padmasambhava, the (male) founder of Buddhism in Tibet (see also Mandarava and Yeshe Tsogyal).

Examples of her iconography on the Web are a statue on the Dharmaware website, and a thangka painting from the Padmasambhava Buddhist Center gallery, in either thumbnail form or as a full-page 500-Kb file.


Sukkhasiddhi
Guru figure and yidam - lineage Dakini

This mahasiddha belongs to the chod lineage. Her name means 'good or blissful siddhi' (a Sanskrit word meaning a miraculous accomplishment, which can be either mundane, e.g. healing, flying, etc., or supramundane, i.e. the siddhi of full Enlightenment.


Tara, Green
Yidam - beloved Saviouress

Also known as Drolma (Tibetan), Tara embodies the compassionate activity of all the Buddhas (her name means "the liberator" or "one who saves"). She is pictured with one face, two arms and a green-coloured body. Her right hand is outstretched in the mudra (sacred gesture) of generosity, and her left holds the stem of a blue lotus which blossoms at her left ear.

See the:

·                     Supplication to Tara

·                     Tara Page

·                     Blessed Arya Tara Page

·                     Thangka of Green Tara (Andrew Stinson's thangka pages)

·                     Several thangkas of various forms of Tara (Dharma Publishing)

·                     Talking image of Tara (Dzogchen Community)

·                     Silver statue of Tara (Dzogchen Community)

See also the statues of:

·                     Peaceful Tara with vase and lotus

·                     Peaceful Tara with lotus

·                     Wrathful Tara and

·                     Wrathful Tara with chopper and skullcup (see Ekajati, above)

... all from the sculptures of the 21 Taras by Zanabazar now showing at the Mongolian exhibit at SFAsian.

Books devoted to Tara include:

·                     In Praise of Tara: Songs to the Saviouress by Martin Willson (London: Wisdom Publications, 1986)

·                     The Cult of Tara: Magic and Ritual in Tibet by Stephan Beyer (Berkeley: University of California Press, 1973) - a study of Tibetan beliefs and practices concerning Tara

·                     Longing for Darkness: Tara and the Black Madonna by China Galland (New York: Viking, 1990)

·                     Bodhisattva of Compassion: The Mystical Tradition of Kuan Yin by John Blofeld (Boulder: Shambhala, 1978) - a study of Avalokiteshvara, the Bodhisattva of Compassion, in the female forms of Kuan Yin (Chinese) and Tara (Tibetan).

This form of Tara, Green Tara, is the most common one; but Tara also appears in other forms, such as White Tara, Red Tara and the Twenty-One Taras. In the Gelukpa school there is also a Highest Yoga Tantra form of Tara known as Cittamani Tara.


Tara, Red
Yidam

See Kurukulla. I believe this is an alternative name for her commonly used in Nyingma.


Tara, White
Yidam - she who grants long life and wisdom

Also known as Drolkar (Tibetan) or Sitatara (Sanskrit), Tara embodies the compassionate activity of all the Buddhas (her name means "the liberator" or "one who saves"). White Tara is especially associated with long life and wisdom. Unlike the green form of this deity, White Tara has seven eyes - one in each hand and foot, and a third eye on her face - to show that she sees and responds to suffering throughout the universe; and she sits in full lotus posture.

 

·                     A statue of Sitatara (the Asian Art Museum of San Francisco)

·                     A fetching small statuette (JBL)

·                     An on-line thangka (500 KB or thumbnail (Padmasambhava Buddhist Center)

·                     Three different images of White Tara in small and large format (Dharmapala Centre)


Tseringma
Dharma protector - goddess of the mountain

Tseringma is the foremost of the Five Long-Life Deities - formerly mountain-guardian spirits - who plagued the great Tibetan yogi Milarepa during his cave retreats. They were converted to Buddhism and Tseringma became his consort. She is a white figure shown riding a snow lion and carrying a long-life vase in her right hand.


Ushnisha-sitatapatra
Yidam - goddess of the glorious white umbrella

This white-coloured deity, a form of Tara, is a female counterpart of the thousand-armed form of Avalokiteshvara. She has one thousand faces, arms and legs; each face has three eyes, and she has one eye in the palm of each hand and the sole of each foot, showing that she watches and protects sentient beings. Her central faces are white (as is her body); her right faces are yellow, the faces at the rear of her body are red, and the left faces green; there is also a "tier" of blue faces at the top of her head. Her right hands hold wheels of the Dharma (dharmachakra) and her left hands hold arrows; one of her other left hands also holds aloft a white parasol which also symbolises her protection.

There is an untitled thangka of this figure at the Dzogchen Community website, and there is a thangka with description on a webpage by two Belgian thangka-collectors.


Ushnisha-vijaya
Yidam - the long-life deity

Ushnisha-vijaya is a peaceful white deity and an emanation of Vairochana Buddha. She has three faces, ten eyes and eight hands. Her right hands hold a lasso, bow, and vase with the nectar of immortality; her fourth right hand bears an eye in the palm and is in the mudra (posture) of generosity. Her left hands hold a miniature Buddha image, a double (crossed) vajra, and an arrow; the fourth left hand is held in meditation posture in her lap.

Ushnisha-vijaya is often shown in a triumvirate with the other two principal long-life deities, red (male) Amitayus and White Tara (see above). There are also two thangkas of her (let's call them one and two) on the Dharma Publishing webpages.


Vajrayogini / Vajravarahi
Yidam - the queen of Dakinis

Vajrayogini (Tib. Dorje Naljorma, Adamantine Female Practitioner) is the principal female yidam of Highest Yoga Tantra of the New Translation schools of Tibetan Buddhism. She is a slightly wrathful red female figure shown holding a curved knife in her right hand, a skullcup in her left and a khatvanga (trident or staff) in her left elbow. The Naro form of Vajrayogini, most commonly seen in the Sakya and Geluk traditions, is shown standing with her face turned upwards and to the left, with the skullcup held up to her mouth and the curved knife pointing to the ground.

The Vajravarahi form of Vajrayogini, generally more frequent in Kagyu, is shown in dancing pose with the right leg bent; this form holds the curved knife up in the air and the skullcup to her heart. Vajravarahi, whose name means Adamantine Sow, is usually shown with a small sow's head, representing triumph over ignorance, emerging over her right ear.

The website of Lama Surya Das includes two short teaching tales about her:

·                     Naropa Meets the Queen of Dakinis, and

·                     Crossing to the Other Shore.

Good pictures on the Web include:

·                     Modern thangka of Vajrayogini (Andy Weber, Tharpa)

·                     Thangka of Naro Vajrayogini, Nyingma tradition, fullsize and thumbnail (Padmasambhava Buddhist Center)

·                     Statuette of Naro Vajrayogini ("Dakini") (JBL)

·                     Statue of Vajrayogini Naro Khacho (Dharmaware)

·                     Statue of Vajravarahi (Vajradakini) (Dzogchen Community)

·                     Thangka of Vajravarahi (Dzogchen Community)

·                     The mandala of Vajrayogini (Dzogchen Community)

·                     Iconometric drawing of Vajravarahi (Asian Art Museum of San Francisco)


Yeshe Tsogyal
Yidam, guru and historical figure - mother of Tibetan Buddhism

This remarkable hermit-saint, the Tibetan consort of Padmasambhava, is sometimes shown in Nirmanakaya form - the 'emanation body' a Buddha takes so as to be visible to ordinary beings - as a woman in everyday Tibetan clothes, seated and holding curved knife and skullcup. She is also shown in deified form as the Queen of Great Bliss (Tib., Dechen Gyalmo) as a red standing figure with a damaru (double-sided drum) raised in her right hand and a curved knife held to the ground with her left. A thangka of Yeshe Tsogyal as Queen of Great Bliss can be seen on the Padmasambhava Buddhist Center website, either in thumbnail size or as a full-page 500 KB picture file.

Her sacred biography may be read in Kevin Dowman's Sky Dancer: the secret life and songs of the Lady Yeshe Tsogyel (London: Arkana, 1989) and Tarthang Tulku's Mother of Knowledge: The Enlightenment of Ye-shes mTsho-rgyal (Berkeley: Dharma Publishing, 1983). The meditation practice of Dechen Gyalmo, Queen of Great Bliss, is discussed in Anne C. Klein's Meeting the Great Bliss Queen: Buddhists, Feminists, and the Art of the Self, which has a lovely cover illustration of the deity.