Traduzioni di Dharma

L’Illuminazione Silenziosa
del Maestro Chan Hongzhi Zhengjue
(Estratti da “Hongzhi chanshi guanglu” – La Raccolta del Master Chan Hongzhi)
© Tratto da Chan Magazine, Summer 2007 
Traduzione in Inglese di Guogu - Trad. Italiana di Aliberth

 

Il traduttore Guogu è uno dei traduttori principali del Maestro Sheng-Yen ed è un laico insegnante senior al ‘Chan Meditation Center and Dharma Drum Mountain’. Egli è stato l’addetto personale monastico e assistente del maestro Sheng-Yen per circa nove anni. Nel mese di Maggio 1995 ha ricevuto il sigillo di approvazione dal Maestro Sheng-Yen. Ora, Guogu è l'insegnante-guida per il futuro del Dharma Occidentale, e insegnante di meditazione al ‘Chan Meditation Center’. Al momento sta completando il suo dottorato di ricerca nel Dipartimento di Religione alla Princeton University. La prima parte della sua traduzione del ‘Hongzhi chanshi guanglu’ è apparsa nel numero precedente del Chan Magazine.


       
Hongzhi Zhengjue (1091-1156) fu uno dei più  illustri maestri Chan della Dinastia Song che che fece rivivere la tradizione Caodong (Soto). Anche se la raccolta delle sue opere è formata principalmente da discorsi di Dharma e commenti sulle centinaia di gong'ans (koans) buddhisti, gli studiosi moderni tendono a concentrarsi sulla sua eloquente presentazione del ‘mozhao chan’, vale a dire la “Illuminazione Silenziosa“ del Chan.

Il termine "IIIuminazione silenziosa" non fu creato da Hongzhi, ma il suo conio può essere fatto risalire addirittura a ben prima della ‘fondazione’ della Tradizione Caodong (Soto) dall’anziano monaco Madhyamaka Cinese, Sengzhao (378-413), pur se in questa tradizione divenne preminente come una delle metafore principali per indicare il Risveglio della Mente.

La condizione di ‘silenziosità’ è riferita allo stato di non-mente, la natura di vacuità. Ed in effetti, l’Illuminazione punta al funzionamento dinamico di questa mente non-ostruita ed illuminata. Questi due inseparabili aspetti sono ciò che è noto come ‘Buddha-natura’, che è la nostra vera natura. Come Sentiero buddhista, l’Illuminazione Silenziosa si riferisce alla simultanea pratica di calma mentale e intuizione profonda (samatha e vipasyana), che coltivano le due dimensioni della nostra mente ordinaria: l’abilità di mettere a fuoco e l’abilità di essere consapevoli.



PARTE II° - Ammonizioni sulla Pratica Chan

VIII. - Essendo vuota, la luce non lascia traccia; nell’illuminazione non c’è la polvere delle emozioni. Quando la luce penetra, il silenzio è profondo; misteriosamente essa elimina tutti i difetti e le oscurazioni ostacolanti. Quindi, quando voi arriverete a vedere il vostro "Sé", potrete con ciò risolvere il vostro "Sé". Chiaro e puro, meraviglioso e luminoso - esso è intrinsecamente il vostro ‘campo’. Le vostre numerose vite passate nell’incapacità di risolvere [questa faccenda dell’auto-attaccamento] provengono solo dai dubbi oscuranti e dalle illusioni vaganti. Tutti questi non sono altro che ostruzioni e blocchi auto-generati. All’esterno, la saggezza se ne va liberamente in giro; all’interno ci si dimentica di meriti e ricompense. Bisogna solo abbandonare direttamente questo peso [il sé]. Rivolgetevi all’interno e ristabilite la vostra posizione! Mettete fermamente i vostri piedi sul Sentiero. In questa spontanea e meravigliosa funzione di risposta, tutte le cose che incontrate sono la Realtà. Qui, non c'è una sola cosa, piccola come un capello o come un granello di polvere, che sia al di fuori di voi stessi!


IX.- Il ‘campo’ dell’illuminazione silenziosa è paragonato al chiaro cielo autunnale, dove l'illuminazione è senza sforzo ed in cui [la dualità di] luce e ombra sono divise - questo è il momento in cui tutta la verità è trascesa. La fonte è pura, l'essenza è potente. Quando l'asse centrale è aperto, la sua mobilità è vivente. Chiaro e brillante, esso è intrinsecamente radiante. Quando si scopre questo centro, si sarà in grado di portare avanti [la propria potenza e capacità] ed utilizzarla nelle molteplici situazioni con piena padronanza. Questo è come la riunificazione del cielo e della terra, dove le diecimila manifestazioni che appaiono si armonizzano. Felici e composti, si diventa autocentrati ed in possesso di se stessi e si potrà andare intorno senza alcuna opposizione. Così, rispondere agli esseri celestiali in un aspetto paradisiaco, liberare gli esseri umani che sono in una forma umana, qualunque sia la situazione ci si manifesta in un appropriato corpo e aspetto per esporre il Dharma. Se voi potete effettivamente sperimentare ciò, sarete così vasti ed aperti e abbatterete tutti gli ostacoli.

 

X.- Profonda e trasparente, immobile e silenziosa, l’illuminazione penetra totalmente ovunque. Questo posto è vacante ancorché potente, vasto e splendente. Benché vi sia l’apparenza di un’auto-luminosità, non ci sono echeggianti ombre. Se a questo punto il centro viene dischiuso e penetrato, allora anche se vi sono meriti per il fatto di averlo chiaramente distinto, è tanto più necessario che voi facciate un passo indietro e così raggiungere il centro del cerchio. [E solo a questo punto] verrà rilasciata la luminosità dal centro. Sorprendente e stupefacente, esso è solitario e indipendente. Quando tale merito [di aver fatto questo] è compreso e utilizzato, allora capirete cosa è ciò che è chiamata la ‘nascita’. Essa è l’oscura e sottile realtà del sorgere e svanire [degli esseri senzienti]. Dovete attentamente discernere questo. Poi, potrete emanare diversi corpi e guidare i vari affari dell’esistenza.


XI.-
Il sigillo delle diecimila forme è un sigillo che non lascia impressioni. Vagando nel mondo rispondendo alle condizioni, si gode naturalmente la funzione di essere capaci di entrare in Samadhi per mezzo di ogni singolo dharma; tale funzione è solo per uso proprio, e non si può essere mai soddisfatti. La vallata vuota riceve le nuvole, il freddo flusso purifica la luna. Non restando e non partendo, si è in grado di trascendere tutte  le circostanze ordinarie, di trasformare le condizioni esterne, e di esporre la dottrina senza aspettativa o conseguimento personale. Ovunque presente, essa rimane sempre però nello stesso vecchio ‘campo’, come se neanche un capello fosse stato spostato. [Malgrado che si sia] zoppicanti e bisognosi di assistenza, o che si sia brutti e stupidi, si prospererà naturalmente in perfetta armonia. Le risposte di Chao-Chou (Zhao-zhou) "Vai a lavare la tua ciotola" e "Bevi il tuo tè" non sono atti premeditati. Fin dall'inizio, è già presente. Quando la vostra intuizione sarà così, da un istante all'altro, profonda e completa, allora il vostro comportamento può essere considerato quello di un monaco con il vestito rattoppato.

 

XII. Là dove il campo è sicuro e nascosto, quando le attività sono come uno stagno ghiacciato, il vuoto del kalpa è percepito. [In un tale stato] non c'è neanche una sola condizione che possa diventare un peso, nessun singolo movimento che possa essere un ostacolo. Assolutamente vuoto, esso è luminoso. Perfettamente puro, è splendente. Esistendo in totale chiarezza, la mente si estende attraverso diecimila ère senza mai essere confusa. Riguardo a ciò, se potete essere convinti con un solo cenno del capo, non vi conformerete alla nascita e morte, né dimorerete nel nichilismo e permanenza. Nel movimento, vi trasformerete insieme con i diecimila miriadi [di esseri senzienti]. Nell’immobilità, voi sarete stabili come il cielo che ci copre e la terra che ci sostiene. Sorgendo e sprofondando, rotolando e srotolandovi, tutto dipende da voi; voi che siete l’"essere originale!" Dovete imparare a portarlo avanti e farlo andare in questo modo.

XIII. Contemplando le vere caratteristiche del corpo si contempla il Buddha. Se siete in grado di sperimentare direttamente il reame in cui nulla esiste al di fuori del vostro essere, allora tutti gli opposti si estingueranno appropriatamente, trascendendo tutti i concetti. Il Buddha e la mente vengono raffinati alla loro natura non-duale. Il monaco dalle vesti rattoppate vaga silenziosamente e non dimora da nessuna parte. Girovago e potente, miracoloso e penetrante, [la sua realizzazione è identica] al grande spazio che oltrepassa questo polveroso kalpa. Essendo chiaro e profondo, tutte le sue dipendenze cessano; brillante e luminoso, egli è non-concettuale. Quando il meccanismo si gira, si trasforma e si manifesta, rispondendo alle situazioni mentre passa attraverso il mondo. L'illuminazione è senza sforzo, la sua funzione è senza tracce. Le nuvole piacevolmente vagano nel cielo, i fiumi fluiscono, - non ci sono mai stati ostacoli residui fin dall’inizio. Questo diretto insegnamento è puro e sicuro - nulla può smuoverlo. Non c'è bisogno di aspettare condizioni favorevoli. Questo è quello in cui si ottiene l’esperienza genuina.


XIV. Il Sentiero non è [qualcosa] trasmesso dai patriarchi. Ben prima dell'arrivo dei patriarchi, l’"editto imperiale" era già pervasivo e circondava l'intero mondo. Senza alcuna traccia e naturalmente vuoto, esso è spiritualmente potente - là dove non ci sono più gli opposti. Solitario e luminoso, esso trascende le cause e le condizioni; esso è eternamente dinamico e separato dalle apparenze. Questo è quello che si chiama ‘diventare un Patriarca’. Soltanto attraverso il mutuo riconoscimento ed autenticazione [ciò che viene trasmesso può essere conosciuto] – ed il patriarca non può farlo per voi. Tutti i Buddha arrivano qui, e lo considerano l’Ultimo, utilizzandolo per rispondere, trasformare e disseminare i loro corpi [di emanazione] come [una moltitudine di] foglie e fiori. Le facoltà sensoriali e gli oggetti sono [impiegati] per entrare nei tre tempi [di passato, presente e futuro]. Le diecimila opportunità non vi disturbino; nemmeno un singolo granello di polvere è fuori dal vostro stesso essere. La sua meravigliosità è al di là delle migliaia di grandi scritture. Dove è possibile che si ottengano [illusorie] ombre?


XV. Nella
chiarezza assoluta, esiste il meraviglioso. Potente e solitario, esso si illumina. Ma non si può ottenere cercando di afferrarlo, così non può essere chiamato esistenza; non può essere rimosso, provando a frantumarlo; così, non può essere chiamato non-esistenza. E' assolutamente al di là del dominio della mente concettuale ed è separato da qualsiasi traccia di ombre e forme, - il meraviglioso è vuoto del suo proprio essere. Questo luogo miracoloso può essere sperimentato come potenza spirituale; quando la potenza è raggiunta, esso è evocato. La mente come la luna, il corpo come nuvole, esso è dischiuso in accordo a qualsiasi luogo uno si trovi. Semplice, non lascia traccia. Eppure, esso è in grado di far fuoriuscire luce e luminosità. Rispondendo agli oggetti senza rifiutarli, può penetrare nel polveroso [mondo], e senza rimanerci impantanato. attraversando tutti gli stati ostacolanti; risplendendo attraverso tutti i fenomeni esso è privo di un ‘sé’. Perché esso può, attraverso le diverse condizioni, penetrare il [reame della] pura saggezza, vagare e però rimanere in samadhi? Voi dovreste genuinamente sperimentarlo e investigarlo!


XVI. Esso è vasto e intrinsecamente potente; è puro ed intrinsecamente luminoso. E’ universale e non si aggrappa al merito della sua stessa illuminazione: Esso è in grado di discernere senza essere oppresso dal pensiero condizionato. Appare senza forma, e trascende le emozioni del pensiero e dell’immaginazione. Voi potete accordarvi ad esso solo attraverso la realizzazione. Non è qualcosa che si può ottenere da qualcun’altro. Tutti i Buddha e i patriarchi, [numerosi] come foglie e fiori, continuano questa attività. Quando rispondono, essi non si aggrappano alle apparenze; illuminandosi, non sono insidiati da cause e condizioni. Dignitosi e imperturbabili, essi non nascondono nulla. Questo stile di famiglia insegna che in qualunque luogo, ogni cosa è già (quello che è), nel suo proprio e pieno accordo. Spetta a voi, prendervene la responsabilità.