Traduzioni di Dharma


Hsin Hsin Ming: Fede nella Mente
Il Libro del Nulla di Seng-T’san
(Sosan)
pubblicata da kether su Facebook
[tradotto dall'originale cinese da Richard B. Clarke, maestro Zen ai Living Dharma Centers, Amherst, Massachussets e Coventry, Connecticut - tradotto dall'inglese all'italiano da Andrea Mosca]
 

La Grande Via non è difficile per coloro che non hanno alcuna preferenza. Quando Amore e Odio sono entrambi assenti ogni cosa diviene chiara e viene svelata. Ma fai la più piccola distinzione, e paradiso e terra saranno infinitamente lontani. Se desideri vedere la verità non parteggiare a favore o contro. La lotta tra ciò che uno vuole e ciò che non vuole è la malattia della mente.
I
Quando il profondo significato delle cose non viene compreso la pace essenziale della mente è disturbata senza alcun vantaggio. La via è perfetta come un vasto spazio in cui nulla difetti e nulla sia in eccesso. In realtà, spetta a noi decidere se accettare o rifiutare il fatto che non vediamo la vera natura delle cose. Vivi né nelle trappole delle cose esterne, né nei sentimenti interiori di vuotezza. Sii sereno senza forzare l'attività nell'interezza delle cose e tali erronee convinzioni scompariranno da sole. Quando provi a interrompere l'attività per conseguire la passività il tuo stesso sforzo ti pervade di attività. Fino a che rimani in un estremo o in un altro non conoscerai mai l'Interezza. Coloro che non vivono nella singola Via trascurano sia attività che passività, affermazione e negazione.
II
Negare la realtà delle cose è non cogliere la loro realtà; asserire la vanità delle cose è non cogliere la loro realtà. Più parli e pensi a ciò, più ti allontani dalla verità. Smetti di parlare e pensare e non ci sarà nulla che non sarai in grado di sapere.
III
Il ritorno alle origini serve a trovare il significato, ma basarsi sulle apparenze significa lasciarsi sfuggire la causa. Al momento dell'illuminazione interiore c'è un andare al di là dell'apparenza e della vacuità. I cambiamenti che apparentemente avvengono nel vuoto mondo noi li chiamiamo reali solo a causa della nostra ignoranza. Non cercare la verità; smetti solo di avere opinioni. Non rimanere in una condizione dualistica; evita con cura tale perseguimento. Se vi è una traccia di questo o quello, il giusto e l'errato, la Mente-essenza verrà persa nella confusione. Sebbene tutte le dualità provengano dall'Unico, non avere attaccamento nemmeno ad esso. Quando la mente esiste indisturbata nella Via, niente al mondo può nuocerle, e quando una cosa non può più nuocere essa cessa di esistere nella vecchio modo. Quando non sorgono pensieri discriminatori, la vecchia mente cessa di esistere.
IV
Quando gli oggetti del pensiero svaniscono, il soggetto pensante svanisce, poiché quando la mente sparisce, gli oggetti svaniscono. Le cose sono oggetti a causa del soggetto; la mente è tale a causa delle cose. Comprendi la relatività di questi due e la realtà basilare: l'unità della vacuità. In questo Vuoto i due sono indistinguibili e ognuno di essi contiene in sé il mondo intero. Se non fai differenza tra il grezzo e il fine non sarai tentato al pregiudizio e all'opinione.
V
Vivere nella Grande Via non è né facile né difficile, ma coloro che hanno punti di vista limitati sono timorosi e irrisoluti: più essi si affrettano, più lentamente essi vanno, e l'attaccamento non può essere evitato: anche il mostrare attaccamento all'idea dell'illuminazione significa andare fuori strada. Semplicemente lascia che le cose siano così come sono e non vi sarà né andare né venire. Obbedisci alla natura delle cose (la tua stessa natura), e camminerai libero e indisturbato. Quando il pensiero è in catene la verità è nascosta, poiché tutto è confuso ed oscuro e la gravosa pratica del giudizio porta molestia e stanchezza. Quali benefici possono derivare dalle distinzioni e separazioni? Se vuoi andare nell'Unica Via non disdegnare neppure il mondo delle sensazioni e delle idee. In verità, accettare pienamente essi è identico alla vera Illuminazione. L'uomo saggio non si sforza per il raggiungimento di alcun fine, ma lo stolto si ostacola da solo. Esiste un solo Dharma, verità, legge, non molti; le distinzioni nascono dal bisogno di attaccamento degli ignoranti. Identificare la Mente con la mente discriminante è il più grande errore di tutti.
VI
Calma e inquietudine derivano dall'illusione; con l'illuminazione non vi è ciò che si preferisce e cio che è sgradito. Tutte le dualità provengono da deduzioni inconsapevoli. Esse sono come sogni di fiori nell'aria; è sciocco cercare di afferrarli. Guadagno e perdita, giusto e sbagliato: questi pensieri devono finalmente essere eliminati immediatamente. Se l'occhio non dorme mai, tutti i sogni cesseranno naturalmente. Se la mente non discrimina, le diecimila cose sono così come sono, di sola essenza. Comprendere il mistero di questa Unica-essenza significa essere liberati da ogni impedimento. Quando tutte le cose sono considerate imparzialmente, l'Auto-essenza è raggiunta. Nessuna comparazione o analogia è possibile stato privo di causa e relazioni.
VII
Considera fermo il movimento e l'immobilità nel movimento, ed entrambi gli stati di movimento e di quiete scompariranno. Quando tali dualità cessano di esistere l'Interezza stessa non può esistere. A tale definitiva finalità non può applicarsi nessuna legge o descrizione. Per la mente unificata in accordo con la Via tutte le aspirazioni provenienti dal sé finiscono. Dubbi e indecisioni svaniscono e la vita in pura fede è possibile. Con un solo colpo siamo liberati dalla schiavitù; niente si attacca a noi e noi non tratteniamo niente. Tutto è vuoto, chiaro, auto-illuminante, senza l'uso dell'energia della mente. Qui pensiero, sensazione, conoscenza e immaginazione sono di nessun valore.
VIII
In questo mondo di Similitudine non esiste nemmeno il sé o l'altro-dal-sé. Per entrare direttamente in sintonia con questa realtà quando i dubbi sorgono dì semplicemente "Non due." In questo "non due" niente è separato, niente è escluso. Non importa quando o dove, illuminazione significa penetrare questa verità. E questa verità è al di là dell'estensione o diminuzione del tempo o dello spazio; in essa un singolo pensiero dura diecimila anni.
IX
Vacuità qui, Vacuità lì, ma l'universo infinito rimane sempre davanti ai nostri occhi. Infinitamente grande e infinitamente piccolo; nessuna differenza, poiché le definizioni sono scomparse e non si vedono limiti. Così pure circa l'Essere e il non-Essere. Non perdere tempo in dubbi e discussioni che non hanno nulla a che vedere con ciò. Una cosa, tutte le cose: si muovono e si mescolano, senza distinzione. Vivere in questa realizzazione significa essere privi di ansietà circa la non-perfezione. Vivere in tale fede è la strada al non-dualismo, poiché il non-duale è uno con la mente fiduciosa. Solo Parole! La Via è oltre il linguaggio, poiché in essa non c'è
Nessun oggi, Nessun ieri, Nessun domani
 


Centro Chan Nirvana (http://www.superzeko.net/dharma_di_aliberth_da_rivedere/testichan.htm)

(II°) “CREDERE NELLA MENTE”

HSIN-HSIN-MING (SHIN-JIN-NO-MEI)
di SENG-TS’AN [1]

[traduzione dall’Inglese di Aliberth]

 

La Perfetta Via non conosce difficoltà 

Basta che tu rifiuti di avere preferenze; 

Solo quando è libera da odio ed amore, 

Si rivela pienamente e senza nascondersi;  

Una differenza di un solo decimo di pollice, 

E cielo e terra sono separati drasticamente; 

Se desideri vederla davanti ai tuoi occhi, 

Non averne pregiudizi o pensieri pro o contro. 

Stabilire ciò che ci piace o non ci piace - 

Questa è la vera malattia della mente: 

Quando il significato profondo [della Via] non è capito, 

La pace mentale è disturbata senza scopo. 

[La Via] è perfetta come un enorme spazio, 

Con nulla da desiderare  e nulla di superfluo: 

È veramente a causa di voler fare delle scelte 

Che la sua vera realtà viene persa di vista. 

Non si perseguano gli ostacoli esterni, 

E non si indulga nella vacuità interiore; 

Si resti sereni nell'unicità di tutte le cose, 

E [la dualità] finirà per svanire da sola. 

Quando ti sforzi di ottenere la pace fermando il movimento, 

La pace quiescente così ottenuta è sempre in movimento; 

Finché tu vorrai rimanere nella dualità, 

Come potrai realizzare quella Unicità? 

E quando l'Unicità non è completamente capita, 

In due modi la sua perdita è sostenuta: 

La negazione della realtà è il suo asserirla, 

E l'asserire la vacuità equivale a negarla! [2] 

Più noi usiamo verbosità ed intellettualismo

E più siamo costretti ad andar fuori strada,

Se invece gettiamo via verbosità e intellettualismo, 

Non c'è luogo ove non potremo andare liberamente. 

Quando si ritorna alla radice, otteniamo il significato; 

Quando ci interessiamo agli oggetti esterni, perdiamo la ragione. 

Il momento in cui poi saremo illuminati, 

Andremo oltre il vuoto di un mondo contrastante. 

Le trasformazioni del mondo vuoto che ci contrasta 

Appaiono tutte reali a causa dell'Ignoranza: 

Cerca perciò di non cercare più il vero, 

Ma cessa soltanto di mantenere opinioni. 

Non dimorare dunque nel dualismo, 

Evita attentamente di coinvolgerti in esso; 

Appena ti capita di vedere giusto e sbagliato, 

Confusione ne consegue, e la Mente vien persa. 

Il numero Due esiste a causa dell’Uno, 

Ma non attaccarti nemmeno a quest’Uno; 

Quando una mente non è disturbata, 

Le diecimila cose non recano offesa. 

Nessuna offesa recata, e nemmeno le diecimila cose; 

Non essendoci nessun disturbo, nessuna mente si agita: 

Il soggetto si acquieta quando l'oggetto cessa, 

L'oggetto cessa quando il soggetto è acquietato. 

L'oggetto in realtà è un oggetto per il soggetto, 

Ed il soggetto è un soggetto per l'oggetto: 

Sappi dunque che alla relatività dei due 

Alla fine non resta altro che il solo Vuoto. [3] 

In quel Vuoto, i due non sono distinti, 

Ed ognuno contiene in se tutte le diecimila cose; 

Quando nessuna discriminazione è fatta tra questo e quello, 

Come può sorgere una visione unilaterale e prevenuta? 

La Grande Via è calma e di ampio cuore, 

Per Essa niente è facile, eppure niente è difficile; 

Le visioni inferiori restano senza soluzione, 

Più sono affrettate e più durano a lungo. 

L’attaccamento non si tiene mai dentro i limiti, 

È sicuro che andrà sempre nel modo sbagliato; 

Abbandonalo, e le cose seguiranno il loro corso, 

Mentre l'Essenza non parte né permane. 

Rispetta la natura delle cose, e sarai in accordo con la Via, 

Calmo, semplice e libero da preoccupazioni; 

Ma quando i tuoi pensieri sono annodati, ti allontani dalla verità, 

Essi aumentano pesanti ed ottusi e non sono certo un bene. 

Quando essi non sono buoni, lo spirito è agitato; 

Allora a che serve essere parziali ed unilaterali? 

Se vuoi percorrere il sentiero dell’Unico Veicolo, 

Non essere prevenuto contro i sei oggetti dei sensi. 

Se tu non sei prevenuto contro i sei oggetti sensoriali, 

Allora sarai unito insieme alla Illuminazione; 

Sappiamo che i saggi sono non-attivi, 

Invece gli ignoranti si attaccano a se stessi; 

Mentre nel Dharma stesso non c’è individuazione, 

Essi si legano con ignoranza agli oggetti particolari. 

È la loro propria mente che crea le illusioni-- 

Questa non è forse la maggior auto-contraddizione? 

Gli ignoranti cullano le idee di riposo ed attività, 

Gli illuminati non hanno né piaceri e né dispiaceri: 

Tutte le varie forme di dualismo

Sono escogitate dagli stessi ignoranti. 

Esse sono come visioni e fiori nell'aria; 

Perché dovremmo agitarci per credere ad esse? 

Guadagno e perdita, giusto e sbagliato -- 

Sbarazziamoci di essi, una volta per tutte! 

Se un occhio non si addormenterà mai, 

Tutti i sogni cesseranno da soli: 

Se la Mente mantiene la sua assolutezza, 

Le diecimila cose sono di un’unica Talità [4]. 

Quando il mistero profondo della Talità è approfondito, 

All'improvviso noi dimentichiamo gli ostacoli esterni; 

Quando le diecimila cose sono viste nella loro unicità, 

Noi ritorniamo all'origine e rimaniamo dove siamo sempre stati. 

Dimentichiamoci quindi il perché delle cose, 

E raggiungeremo uno stato oltre l’analogia; 

Il movimento si ferma e non c'è più movimento, 

L’immobilità si mette in moto e non c'è più immobilità; 

Quando il dualismo non è più attivato, 

La stessa unicità non è più dimorante. 

La fine ultima delle cose, dove non possono andare oltre, 

Non è vincolata dalle regole e misure: 

Nella Mente armoniosa [con la Via] abbiamo il principio di identità, 

In cui noi troviamo tutti gli sforzi acquietati; 

Dubbi e incertezze vengono completamente spazzati via, 

E la corretta fede alfine è ben direzionata; 

Non c'è nulla lasciato indietro, né nulla di trattenuto, 

Tutto è vuoto, luminoso, ed auto-illuminante; 

Non ci sono sforzi, né spreco di energie -- 

Quì è dove il pensiero non arriva mai,

Quì è dove l'immaginazione sbaglia la mira. 

Nel supremo reame della vera Talità, 

Non c’è né il “sé” e  né  l’ "altro": 

Quando l'identificazione diretta è trovata, 

Noi possiamo dire solamente, "Uno e non due" [5]. 

Nell’ essere "non due", tutti siamo la stessa cosa, 

Tutto ciò che è compreso in ‘Quello’; 

Tutti i saggi delle dieci direzioni, 

Tutti entrano in questa Assoluta Ragione. 

Questa Assoluta Ragione è oltre il tempo e lo spazio, 

Per Essa un istante è come diecimila anni; 

Sia che noi si possa vederla o meno, 

È manifesta dappertutto in tutte le dieci direzioni. 

Cose molto piccole sono grandi come possono essere le grandi cose, 

Perché qui non si raggiunge nessuna condizione esterna; 

Cose molto grandi sono piccole come possono essere le piccole cose, 

Perché qui i limiti oggettivi non sono per nulla considerati. 

Quello che è, è lo stesso come quello che non è, 

Quello che non è, è lo stesso come quello che è: 

Dove questo stato di cose non riesce ad arrivare, 

Effettivamente, nessuno può trattenersi là. 

Uno in Tutti eTutti nell'Uno -- 

Se soltanto si riesce a realizzare questo, 

Nessuna preoccupazione riguarda più la tua perfezione! 

Laddove la Mente ed ogni mente fiduciosa non sono divise, 

E dove indivise sono ogni mente fiduciosa e la Mente, 

Qui è dove le parole cessano; 

Perché Qui non c’è passato, presente, e futuro. 

 

NOTE:

1. Seng-t'san (in Giapp. Sosan, morto nel 606 d.C). La Mente (hsin). Hsin è una di quelle parole Cinesi che mettono in crisi la traduzione. Quando gli studiosi Indiani tentarono di tradurre le opere buddhiste Sanskrite in Cinese, essi scoprirono che c'erano cinque classi di termini Sanskriti che non potevano essere resi in modo soddisfacente nella lingua Cinese. Così nel Tripitaka Cinese troviamo che parole come prajna, bodhi, buddha, nirvana, dhyana, bodhisattva, ecc. sono quasi sempre non-tradotte; e nella terminologia tecnica buddhista appaiono nella loro forma originale Sanskrita. Se in questa traduzione potessimo lasciare hsin con tutte le sue sfumature di significati, questo ci salverebbe dalle molte difficoltà che si affrontano nella sua traduzione in Inglese. Perché hsin significa "mente", "cuore", "anima", "spirito" - ciascuno preso singolarmente come pure in maniera onnicomprensiva. In questa composizione del Terzo Patriarca Zen, talvolta ‘hsin’ ha una certa connotazione intellettuale, ma altre volte gli si può dare un più appropriato significato di "cuore". Ma poiché la nota predominante del buddhismo Zen è più intellettuale di qualsiasi altra cosa, benché non nel senso di essere logica o filosofica, io qui ho deciso di tradurre hsin come "mente", piuttosto che come "cuore", e per questa mente io non intendo la nostra mente psicologica, ma quella che può essere chiamata mente assoluta, o Mente [con la maiuscola]. 

2. Questo significa: Quando l'unicità assoluta delle cose non è propriamente compresa, la negazione come pure l'affermazione tendono ad essere una visione unilaterale della realtà. Quando i buddhisti negano la realtà di un mondo oggettivo, essi non intendono dire di credere nel vuoto incondizionato delle cose; essi sanno che c'è qualcosa di reale che non può essere eliminato. Quando sostengono la dottrina del ‘vuoto’, ciò non vuol dire che tutto quanto è un nulla, ma c’è un spazio vuoto che porta ad un’auto-contraddizione. La filosofia Zen è attenta ad evitare l'errore di un’unica unilateralità coinvolta tanto nel realismo che nel nichilismo. 

3. La Mente = La Via; La Via = l’Uno = il Vuoto. 

4. I Maestri e Discepoli del Lanka cita anche una composizione poetica di So-san ("Il Misterioso"), in cui troviamo questi versi, che richiamano l'idea espressa qui: 

["Una Sola ed Unica Realtà soltanto -- 

Com’è profondo e di vasta portata! 

L’insieme delle diecimila cose -- 

Com’è confusamente multiforme! 

Il vero ed il convenzionale sono davvero mescolati, 

Ma essenzialmente essi sono della stessa sostanza. 

I saggi e i non illuminati si possono davvero distinguere, 

Ma nella Via del Sentiero, essi sono uniti come Uno. 

Desideresti tu trovare i suoi limiti? 

Come ampiamente si espande! Esso è illimitato! 

Come vagamente svanisce! I confini non si raggiungono mai! 

Esso ha origine in tempi senza inizio e termina in tempi senza fine".] 

5.  Vedi la sentenza Upanishadica: Tat tvam asi (Tu sei Quello!).