Traduzioni di Dharma


ARMONIZZARE le DISPUTE…
VITA e GESTA del Maestro WON HYO…
Una panoramica della sua vita e dei suoi insegnamenti
di Byeong-Jo Jeong, -
Traduzione Italiana di Aliberth Meng

Pubblicato dal Gruppo Recitazione Sutra del Diamante

Stampato e rilegato da Samjung MunhwasaChungjeong-ro 37-18, Seodaemun-gu, Seoul - Prima stampa, dicembre 2010–Editore Kim, Jae-Woong- ISBN: 978-0-9797263-7-8

 

INDICE dei Capitoli

I. Prefazione. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

II. Cenni storici. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

III. Il passato della vita di Wonhyo . ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

1. La Valle dei Castani. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

    2. Perseguire il Cammino Spirituale. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

IV. Andare a studiare all'estero. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

1. Wonhyo e Uisang. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...

2. Viaggio nel Tang. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

3. Abbeverarsi da un teschio. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...

V. Ritorno alla vita mondana. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

1. Vivere con la gente. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

2. L’incontro con la principessa Yosok. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

3. Principessa Yosok e Solchong. ... ... ... ... .... ... ... .... ... ... ... ... ... ... ... .

4. Il Laico Sosong . ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

VI. Aneddoti della Vita di Wonhyo. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .

1. Il Tempio‘Oeosa’(Tempio 'Il mio pesce'). ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

2. Il Maestro Tae-an edi Cuccioli di Procione.... ... ... ... ... ... .... ... ... ... ... ..

3. Salvataggio di un migliaio di monaci dalla morte. ... .... ... ... ... ... ... ... ... ..

4. Piana dell’Ornamento Fiorito. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

5. Kwangdok e Omjang. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .

 6. Wonhyo declina un'offerta dal Cielo. ... ... ... ... ... ... ... ... .. … …. … … ….

7. Il Capolavoro del maestro Wonhyo: Esposizione del Vajrasamadhi Sutra...

VII. Seguire il Sentiero del Buddha. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

1. Un raggio che Brucia in Eterno. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

2. L'Estetica della Mente Unica. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

3. Logica ed Etica del Hwajaeng (Armonizzarele Dispute). ... ... .. … … … …

    4. Filosofia del Ilche-​​Muae (Libero da Tutto). ... ... ... ... ... ... .. … … … … …

5. Rompere il Pennello. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

VIII. Il significato contemporaneo del pensiero di Wonhyo.... ... ... ... ... ... ... ... ..

1. Lo Spirito di Wonhyo, Eterno Presente.... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..

2. La filosofia buddhista di Wonhyo.... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .... ... ... ..

3. Insegnamenti diWonhyo per i nostri tempi. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .. …

IX. Deporre la penna. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .. …

 Appendice

Estratti dagli Scritti di Wonhyo.... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... .. … …

 


 

 

 

Periodi della Storia Coreana

 

700.000 aC ~ 80.000 aC - Periodo Paleolitico

8.000 aC – 2000aC  -        Periodo Neolitico

2333aC  - 108 aC  -        Antica dinastia Choson: Il PrimoRegno di Corea

(Età del bronzo edetà del ferro)

57aC  - 668 dC  - Periododei Tre Regni: Koguryo, Paekche e Silla

668dC - 935                 Tre Regni unificati sotto Silla

918 – 1392                       Dinastia Koryo

1392 – 1910                     Dinastia Choson

1910 – 1945                   Occupazione Giapponese  

1948                     Corea divisa in Nord (DPRK) e Sud (ROK)

1950 – 1953                     Guerra di Corea

1986                     Corea del Sud ospita Giochi Asiatici a Seoul

1988                     Corea del Sud ospita Olimpiadi estive di Seul

1995                     Corea del Sud entra a far parte dell'OCSE

2002                   Corea del Sud e Giappone ospitano insieme la FIFA World Cup

2005    Corea del Sud ospita Vertice APEC a Pusan

2010 Corea del Sud ospita Vertice del G20 a Seoul

 

 

Nota - La Romanizzazione delle parole Coreane in questo libro segue il sistema McCune-Reischauer, tranne nel caso di figure di spicco e nomi di luogo per i quali sono meglio notele grafie originali. Dopo aver letto questo opuscolo, si prega di non disperderlo e magari donarlo ad una libreria o ad una scuola in modo che possa essere condiviso con gli altri. Grazie.

 

 

I° - Prefazione

 

Nel 21° secolo, allorché l'umanità si muove verso livelli di ricchezza materiale e sofisticazioni senza precedenti, le etiche morali collettive e personali si sono deteriorate. Nel perseguimento risoluto di convenienza e razionalismo, ci siamo trovati in un mondo dove tutto è standardizzato e reso più comodo. In tutto il mondo, poiché le disuguaglianze di ricchezza e le tensioni diplomatiche sono aumentate,anche l’inimicizia tra le religioni e le sette è in crescita. In questi tempi turbolenti, noi ci rivolgiamo alla vita e la filosofia del Maestro Wonhyo.

Il buddhismo fu trasmesso in Silla (57 aC - 935 dC) agli inizi del 6°secolo. Silla fu l'ultimo dei Tre Antichi Regni di Corea che introdusse il nuovo insegnamento. All’inizio, a causa della complessità delle sue dottrine e la scarsa familiarità dei suoi costumi, il buddhismo era visto con un profondo sospetto dalla maggioranza del pubblico. Tuttavia, i successivi Redi Silla mostrarono un crescente interesse per la pratica e lo studio della nuova religione, e sostennero la sua propagazione come mezzo per unificare il paese. Il risultato fu che il buddhismo poco a poco mise radici nei cuori delle persone. I primi pionieri furono Ichadon, Ado,Wongwang e Chajang. Successivamente, Wonhyo e Uisang furono accreditati di costruire le solide basi del Buddhismo in Corea.

Di questi, Master Wonhyo (617- 686 dC) è considerato il più importante. La sua influenza è andata ben oltre la Corea, ed egli è tenuto in grande considerazione in tutto l’Est Asiatico. Nel corso della sua vita analizzò dieci dei temi più controversi tra le sette buddhiste del momento, e risolse i loro diversi sistemi di credenze in quello che egli chiamò'Buddhismo del Veicolo Unico'. Da allora, la tendenza del buddhismo Coreano è stata verso la concordia piuttosto che verso la frammentazione.

Wonhyo fu uno dei grandi intelletti della storia, e accumulò una notevole quantità di conoscenze  durante la sua vita. Egli visse al di fuori dei confini di autorità e forma, scegliendo di vivere una vita di muae, ovvero "di essere libero senza impedimento", faccia a faccia con la realtà. Egli cercò di eliminare la distinzione tra sacro e profano,e si unì liberamente con la gente comune, anche partecipando a musica e balli. Questo è uno dei motivi per cui egli continua ad esercitare influenza eun rispetto paragonabile a quello di famosi artisti dei tempi moderni.

Nel ritratto di Wonhyo, conservato nel Tempio Kouzanji di Kyoto, in Giappone, il suo aspetto è quello di un giovane fiero guerriero, e non, come ci si potrebbe aspettare, quello di uno studioso riservato o di un idealizzato monaco buddhista. Si racconta infatti che "le sue azioni e parole a volte furono selvaggiamente immorali, contravvenendo così alle norme accettate". Nonostante il suo insolito aspetto e comportamento, possiamo dedurre che la sua vita non fu immorale nel senso più convenzionale, ma semplicemente che egli andò oltre i confini stabiliti. Per questo motivo, i racconti della sua vita contengono sempre un elemento di sorpresa, ed è più simile a una persona di una non familiare epoca futura,piuttosto che una figura del passato.

Si crede cheWonhyo abbia scritto circa 100 opere, che comprende 240 volumi in totale (altre fonti dicono 85 opere e 181 volumi). Benché tutti gli originali di queste opere non siano sopravvissuti, esistono copie scritte e stampe in legno delle principali opere, che forniscono così una preziosa testimonianza della sua filosofia. Le opere di Wonhyo rappresentano un pinnacolo nella tradizione buddhista Mahayana dell'Asia Orientale. Esse comprendono tutte le varianti del buddhismo indiano che aveva raggiunto la Cina, la Corea ed il Giappone, seguendo l'istituzione del Buddhismo Antico dopo il Nirvana di Buddha Shakyamuni.

Dopo alcune centinaia di anni, le scuole fondamentali dell'insegnamento, sviluppate a seguito del ministero di Shakyamuni Buddha, diventarono di meno, come ad esempio le scuole Madhyamika o della Via di Mezzo, Cittamatra o della Sola Mente-Coscienza, dell’Ornamento Fiorito o Avatamsaka.

Poiché questi diversi filoni di pensiero erano entrati in Cina tramite vari mezzi e in diversi periodi di tempo,si erano formate molte più sette, così rivalità e controversie erano diventate molto comuni. Anche se non aveva mai studiato all'estero, alla fine Wonhyo si impadronì dei diversi sistemi di credenza buddhista prevalenti nei paesi circostanti, e fu in grado di praticarli molto obiettivamente. Le sue stesse idee alla fine arrivarono ad esercitare una profonda influenza nei vicini paesi di Cina e Giappone.

Wonhyo non apparteneva ad una particolare setta, come lo possiamo vedere dal modo in cui egli visse la sua vita. Nei suoi scritti, si avverte un tentativo di rompere con il'Soggetto Individuale', che è una questione chiave nella filosofia moderna. Se un pensatore andasse oltre la mera teoria e mettesse in pratica i suoi insegnamenti, ci sarebbero molte cose che la vita di Wonhyo potrebbe insegnare oggi a tutti noi.

Wonhyo dovette affrontare una grande quantità di critiche dai vari accademici nel corso della sua vita. Ciò nonostante, egli se ne sta solitario nella storia del buddhismo Coreano di 2000anni, non soltanto per i suoi profondi insegnamenti e credenze, ma anche per il suo straordinario modo di vivere, che fu una testimonianza vivente di queste credenze. Benché profondamente esperto nelle varie scuole di pensiero, egli si elevò al di sopra di quel formalismo settario sposato ad una dottrina particolare. Per questo, egli è conosciuto come il fondatore del ‘buddhismo Sincretico'. L’ideale che egli perseguì fu una perfetta comprensione olistica del reale e dell’ideale. Pertanto,egli proposeil ‘Hwajeang', cioè ‘Armonizzare le Dispute', e praticò il ‘Muae' ‘Libertà senza Ostacoli'.

Nell'ambito della sua vasta erudizione, la raffinatezza della sua logica, le sue opere ed il suo modo di vivere, che alla fine superarono le sue teorie, noi troviamo i meriti di una grande vita che può essere apprezzata in ogni epoca e in ogni civiltà.

 

II. Cenni storici


Nel 7° secolo, quando era vivo il Maestro Wonhyo, l’Eurasia stava entrando in una nuova èra. La Cina-Sui aveva fatto senza successo un certo numero di invasioni di Koguryo-Corea, ed alla fine fu dato avvio alla Dinastia Tang. Il potere di questa nuova famiglia regnante si estendeva dall'Asia Centrale fin verso l'Estremo Oriente. In Medio Oriente,dopo la fondazione dell'Islam da parte del profeta Maometto col principio "Tutti sono uguali davanti ad Allah", gli Arabi scacciarono l'Impero Bizantino per formare il primo Impero Islamico Saraceno. Nel frattempo, Silla (57 aC - 935 dC) unificò la penisola Coreana dopo un'intensa lotta contro Paekche (18 aC - 660 dC) eKoguryo (37 aC -668 dC), gli altri due antichi Regni di Corea.

Pure l'interazione tra Oriente e Occidente aumentò notevolmente in questo periodo. Per via terra, la Via della Seta partiva dal continente Cinese e la Strada Steppa a nord fino al Mediterraneo. La Via della Seta fu aperta nel 1° secolo aC, e fu proprio per questa via che l’Artedel Gandhara, in cui il Buddha è rappresentato in forma umana in uno stile influenzato dall'arte greca, fu introdotta nell'Asia Centrale, in Cina e Corea. Via mare, la Via Marina serviva il continente Sud Euro-asiatico. Navi mercantili Persiane raggiungevano il Sud-est dell’Asia e commercializzavano le loro merci fino alla costa cinese. Questi tre principali percorsi del commercio - la Via della Seta, la Strada-Steppa e la Via Marina - di fatto resero il mondo più piccolo, e dettero inizio alla nascita di una nuova èra nella storia del mondo. Mentre alcuni ritengono che tutto ciò si verificò durante l'Età della Vela nel 15° secolo, quando gli europei esplorarono i nuovi continenti di Africa e America e stabilirono nuove vie per la circumnavigazione, questa è una nozione più incentrata in Europa.

Intanto in Cina, il buddhismo stesso stava entrando in una nuova fase. Verso la metà del 7° secolo, il famoso monaco buddhista Xuanzang(1) ritornò dopo17 anni di studio in India (629 ~ 645). Una volta a casa, egli fece la traduzione di 73 delle scritture buddhiste, che oggi sono conosciute come le 'Nuove Traduzioni'.Questo nuovo canone era più esteso di quello delle traduzioni precedenti, e portò alla nascita di una nuova tradizione accademica nel sette buddhiste della Cina-Tang.

Silla, dopo aver unificato la Corea, aveva assimilato le pratiche buddhiste degli altri due regni. E così, stimolato ulteriormente dai nuovi movimenti all'interno della Cina-Tang, innumerevoli Maestri buddhisti apparvero e cominciarono a propagare il Dharma. Quando le più recenti Scritture tradotte furono introdotte e studiate più a fondo, le basi un nuovo Buddhismo unico furono poste a Silla. Il Maestro Wonhyo di Silla acquisì una visione totale dei tanti diversi sistemi buddhisti e le tradizioni del tempo. Egli non solo armonizzò perfettamente il reale e l'ideale, ma riuscì a perfezionare anche lo sviluppo del buddhismo Coreano.


(1)- Xuanzang è il personaggio principale del ‘Viaggio in Occidente’, uno dei quattro Grandi Romanzi Classici della Letteratura Cinese, noto per il personaggio di Sun-Wukong. "Il Re delle scimmie”.

 

 

III. Il passato della Vita di Wonhyo

 

1. La Valle dei Castani

Wonhyo nacque nel 617 dC, durante il regno di Re Chinpyong (579-632). Esattamente 90 anni prima, il buddhismo aveva ottenuto il riconoscimento ufficiale a Silla sotto il re Pophung. Il luogo di nascita di Wonhyo era Puljichon (Buddha LandVillage) nella Contea di Amnyang della Provincia Nord-Kyongsang. Il paese era anche conosciuto come Palji (Risveglio della Sapienza). Così come suggeriscono questi nomi, questa era una regione fortemente associata con la pratica buddhista.

Il nonno di Wonhyo si chiamava Sir Ingpi, e suo padre Soldamnal era un funzionario del governo. Soldamnal e sua moglie erano stati benedetti con tutto ciò che si potrebbe desiderare di avere, tranne un figlio. Ogni alba, la moglie pregava devotamente il Buddha di mandarle un figlio o una figlia. Una notte, forse in risposta alle sue preghiere, fece un sogno di buon auspicio. Nel sogno, la stella più grande che stava nel cielo cadde giù accelerando come una freccia e le trafisse il seno. Sorpresa, si svegliò e lo disse al marito, che fu molto contento, e ritenne questo un presagio che preannunciava la nascita di un bambino. Infatti, subito dopo il sogno, lei cominciò a mostrare i segni della gravidanza.

Un giorno, mentre stavano passando per la Valle dei Castagni, improvvisamente lei ebbe le doglie. Dato che era troppo tardi per tornare a casa, Soldamnal le tolse le vesti, e le appese sul ramo di un albero di castagno come un improvvisato schermo, spargendo erba secca sotto. Le ancelle di sesso femminile lo aiutarono a far nascere il bambino, eSoldamnal pregò che sua moglie potesse partorire in modo sicuro.

Proprio in quel momento, cinque nuvole di colore brillante e contrastante avvolsero il cespuglio dove la donna stava partorendo. Le nubi presto riempirono l'intera vallata,e poco dopo risuonò in essa il pianto di un neonato. Il nome dato al bambino fu Sodang (Wonhyo, il nome con cui egli è noto oggi, letteralmente significa 'apparso all'alba').

Questa storia ha alcuni elementi in comune con la storia della nascita del Buddha Shakyamuni. Secondo il racconto, la regina Maya ebbe le doglienel Bosco di Lumbini, sulla via di casa dei suoi genitori in Koli, ed il principe ereditario suo figlio nacque sotto l’ombra di un albero ashoka (albero locale). E’ detto che in questa occasione, un raggio di sole di buon auspicio scese dal cielo verso la terra, e raggiunse il figlio appena nato. Anche Wonhyo nacque sotto un albero di castagno (anche esso un albero locale), e la sua nascita fu accompagnata da un presagio simile.

 

2. Perseguire il Percorso Spirituale

Sodang era un bambino dotato, descritto come un prodigio che "poteva dedurre dieci cose dopo averne appresa uno". Poiché era anche un cavaliere di talento e buon lanciatore di giavellotto, egli divenne poi un membro del Hwarang (lett. Il Fiore della Gioventù), un gruppo di giovani soldati d'elite, sottoposti a rigorosa formazione nel corpo e nella mente. Quando si imbarcò nel sentiero spirituale, egli prese il nome 'Wonhyo', e poi trasformò la sua casa in un monastero, che chiamò Chogae. Costruì anche un tempio accanto all’albero di castagno che gli aveva dato rifugio durante la sua nascita, chiamandolo Salasa.

Non è chiaro perché egli decise di rinunciare al mondo all'età di 15 anni, mentre era ancora un seguace del Hwarang, né da quanto tempo prima aveva deliberato di prendere questa decisione. Una dicerìa è che egli aveva assistito alla morte in guerra di un compagno Hwarang, e così dopo aver realizzato la brevità della vita umana, aveva cominciato a inseguire la realtà che c’è al di là della morte.

Wonhyo apparteneva ai ranghi minoridella società Kolpumdi Silla e le sue prospettive di scalataverso una posizione di rilievo nel governo erano fortemente limitate. Perciò, alcuni credono che il buddhismopotesse offrire ai membri del Kolpum una prospettiva di elevare se stessi nella società, trascendendo i limiti imposti dal sistema gerarchico.

Tuttavia, per spiegare la ricerca del sentierodi Wonhyo semplicemente come mezzo di progresso sociale è superficiale. Per tutti coloro che sono veramente devoti al sentiero spirituale, il successo mondano e la fama non sono oggetti ambiti in quanto tali. Per perseguire la Via, uno prima deve ambire soprattutto ad una vita virtuosa ed, in questo contesto, le distinzioni trapersone fatte sulla base di tempo, luogo e posizione sono prive di significato.

Egli scrisse una guida per giovani ricercatori spirituali, chiamataPalsim Suhaengjang (Il Risveglio della Fede e la Pratica), e resta una fonte di ispirazione e di fede per coloro che sono nuovi nel Dharma buddhista. Questi scritti sono pieni delle sue proprie esperienze di pratica, e descrivono il suo stato mentale nei giorni in cui era più giovane.

“Le alte montagne e le ruvide vette sono i luoghi dove dimorano gli uomini saggi. Foreste verdi e profonde vallate di montagna sono la casa di coloro chepraticano. Quando si ha fame, si raccolgono i frutti dagli alberi per calmare lo stomaco vuoto. Quando si ha sete, ci si disseta con l'acqua dei torrenti. Anche se alimentiamo questo corpo con prelibatezze e lo nutriamo con cura, è certo che alla fine noi lo dovremo abbandonare. Ed anche se lo copriamo con bei vestiti, verrà il tempo in cui la nostra vita dovrà cessare.

Una grotta nelle rocce che risuona con echeggianti suoni, diventa la tua sala di recitazione. Le oche selvatiche che stridono in solitudine, diventano i gioiosi compagni della tua mente. Anche se le tue ginocchia sono fredde e intorpidite a causa dei continui inchini, non c’è alcun pensiero per un fuoco. Anche se il tuo stomaco vuoto si sente separato dal corpo, non hai nessun pensiero per la ricerca di cibo. Prima che tu lo sappia, sarai un vecchio di un centinaio di anni, ed allora perché trascuri di imparare il Dharma? La vita potrebbe mai essere abbastanza lunga per noi da sprecarla così nell’ozio, e da rifiutare lo studio degli Insegnamenti?”

Si ritiene che Wonhyo, in quanto ricercatore spirituale, sia stato istruito da illustri maestri in ogni campo della pratica, ed è molto probabile che studiò sotto rinomati monaci come Nangji, Podok e Hyegong. Nel buddhismo, il termine'Maestro' è di solito associato con il lignaggio del Dharma e con il suo continuato passaggio da maestro a discepolo. Nel caso di Wonhyo, tuttavia, sembra che egli non ebbe né un insegnante particolare né alcun discepolo, e questo è altamente significativo. Un allievo impara dal maestro, e diventa a sua volta insegnante per i suoi discepoli. Allo stesso modo, un genitore alleva un figlio, che poi diventa un genitore, e così il ciclo continua. La relazione tra insegnante e discepolo, ed il successivo passaggio, o trasmissione della tradizione,tramite questa relazione, è un sistema comune nella vita umana che si ripete costantemente. Il fatto di non avere avuto alcun insegnante, dunque, significa risvegliarsi da se stessi all'illuminazione, e di esistere al di fuori della legge di causa ed effetto. Se non si è legati alle leggi di causa ed effetto, ‘risvegliarsi da soli' qui significa 'eternità'. Dire che Wonhyo non seguì nessun insegnante, quindi, significa dire che egli era un essere che aveva trasceso questo mondo e le sue leggi naturali.

 

IV. ANDARE A STUDIARE ALL’ESTERO

 

1. Wonhyo e Uisang

Il cammino spirituale non è necessariamente una Via perseguita da soli, ed i ricercatori spirituali possono beneficiare ed imparare dalla compagnia di amici praticanti. Wonhyo ebbe un compagno simile in Master Uisang (625-702). Anche se Wonhyo e Uisang differivano in termini di background familiare, di personalità, di metodi di pratica e di punti di enfasi, ciascuno dei due teneva in gran considerazione il carattere e l’insegnamento dell'altro.

Ci sono molte storie in cui i maestri Wonhyo e Uisang appaiono insieme. La nota frase "Così parlò il Maestro Wonhyo. .." compare più volte nei resoconti dei loro dedicati studi della setta buddhista Avatamsaka (L’Ornamento Fiorito), e i discepoli di Uisang citano frequentemente i dettidi Wonhyo. Quando il Maestro Uisang fondò il Tempio Naksansa, si dice che Wonhyo l’abbia subito visitato per offrire preghiere.

Nato da una nobile famiglia nel 625, a 19 anni il Maestro Uisang rinunciò al mondo nel Tempio Hwangboksa a Kyongju, la capitale di Silla. Nel 661, Uisangviaggiò nella Cina Tang alla ricerca di un insegnamento più vasto. Si dice che Uisang dovette attraversare il mare mosso per arrivare a Dengzhou, dove rimase per alcuni giorni presso la casa di Liu Zhiren, un seguace laico. Liu Zhiren aveva una bella figlia di nome Shanmiao, che si innamorò di Uisang a prima vista. Tuttavia, lei non fu in grado di commuovere il ricercatore spirituale, la cui volontà di studiare era infrangibile. Dopo aver lasciato la casa di Liu Zhiren, Uisang andò a Changan, la capitale dei Tang,dove rimase per anni a studiare le nuove scuole del buddhismo.

Per dieci anni, Shanmiao continuò invano a provare amore per Uisang. Avendo saputo che lui era intenzionato a passare dalla casa di suo padre prima di tornare a Silla, lei preparò un baule di vestiti, stoviglie e utensili come regalo per il maestro, e attese il suo arrivo.

Quando ciò avvenne, Uisang salì a bordo della nave prima che lei potesse dargli il regalo. Stando in piedi sulla riva, lei pregò: "Se la mia mente è sincera verso il Maestro, e totalmente pura, possa questo baule arrivare nelle sue mani". Lei poi gettò lo scatolone in mare, e questo fu trasportato sano e salvo a destinazione. Poi continuò, "Che questo corpo diventi un dragone per proteggere la nave che trasporta il Maestro, e possa aiutarlo nel suo servizio al Buddha". Poi saltò in mare, e in adempimento del suo voto divenne subito un drago. Più tardi, quando Uisang stava costruendo il Tempio Pusoksa, arrivò un gruppo di malviventi che si mise a disturbare i lavoratori, e sotto forma di una roccia gigante sospesa il drago apparve per scacciarli. Ecco perchéal tempiovenne dato il nome Pusoksa, che letteralmente significa 'pietra fluttuante'.

Dopo aver costruito il Tempio Pusoksa, il Maestro Uisang cominciò a propagare il nuovo buddhismodetto “Ornamento-Fiorito” (Avatamsaka in Sanscrito, Hwaom in Coreano, Hua-yen in Cinese, KegoninGiapponese), che sottolineava la necessità di mettere in pratica gli insegnamenti, piuttosto che fermarsi alla semplice conoscenza. Benché la sua filosofia si basava sul buddhismo dell'Ornamento Fiorito, egli comunque praticò anche il buddhismo Kuanum (Avalokitesvara)(2) e la dottrina della Terra Pura(3).

 In una società basata su un rigido sistema di caste, Uisang sottolineò l'uguaglianza degli esseri umani e fece tutto quello che poteva per alleviare le sofferenze del grande pubblico. Quando il re Munmu (regnò dal 661 al 681) si offrì di ricompensarlo con terreni e servitù, Uisang cortesemente rifiutò, insistendo sul fatto che tutti sono uguali davanti al Dharma, e che un praticante buddhista non può avere servi. Quando in seguito il re iniziò la costruzione di un castello a Kyongju, Uisanglo costrinse a fermarsi, dicendo: "Se un re regna saggiamente, la semplice traccia di una linea sul terreno sarà una fortificazione che nessuno oserà attraversare, e ciò eviterà ogni disastro. Ma se egli regna in modo incauto, anche la Grande Muraglia Cinese non sarà sufficiente per tenere fuori le disgrazie". In questo modo, l'influenza di Uisang si estese ben oltre la comunità buddhista in tutti gli angoli della società.

Nel suo Hwaom Ilsung Popgyedo (Schema di un Reame di Dharma dell’UnicoVeicolo di buddhismodell’Ornamento Fiorito), Uisang distillò gli insegnamenti fondamentali di buddhismo dell’Ornamento Fiorito, che egli insegnò e praticò. Malgrado la sua scomparsa avvenuta all'età di 78 anni nel 702 dC, i suoi dieci principali discepoli successivamente si sforzarono di diffondere gli insegnamenti del loro maestro, e quindi Uisang divenne il fondatore postumo della scuola Coreana dell'Ornamento Fiorito. Anche se Uisangnon andò mai in Giappone, egli ebbe un notevole seguito tra i Buddhisti Giapponesi. Nel 1219 dC, fu dipinto un rotolo a più pannelli chiamato Emaki Kegon (ora a Kozanji in Kyoto), che documenta le avventure di Uisang sul suo viaggio in Cina.

Anche Wonhyo ebbe molti discepoli illustri, ma egli organizzò i suoi seguaci in un modo diverso dal Maestro Uisang. Anziché diffondere il Dharma per mezzo di una setta organizzata, Wonhyo scelse di interagire direttamente con il pubblico. Al fine di seminare i semi del buddhismo nel cuore delle persone, egli visitò innumerevoli borghi evillaggi in tutto il paese. Uisang, invece, rimase nella sua residenza sul monte Taebaek e concentrò i suoi sforzi sulla formazione di discepoli.

Wonhyo mostrò anche un certo interesse per il Taoismo e per le scienze mediche, mentre Uisang non si avventurò mai al di fuori del buddhismo. Uisang mantenne l'aspetto di un rigido praticante, mentre Wonhyo camminava per le strade sotto le spoglie di un uomo comune.

Anche se Wonhyo e Uisang ebbero un diverso passato e differenti approcci alla vita, il loro sincero desiderio di seguire il cammino spirituale, per illuminare le menti delle persone con il Dharma del Buddha, erano sicuramente gli stessi. Questi due uomini rappresentano contrastanti archetipi dei pionieri intellettuali nell'antica Corea. Uno dedicò la sua intera vita ad uno studio serio, e l'altro si è immerso nel mondo quotidiano, praticandola 'Grande Compassione'. Entrambi, tuttavia, sono stati impegnati in uno sforzo instancabile per aprire le porte della mente umana.


(2) Bodhisattva (Posal in Coreano) è una parola Sanscrita, che letteralmente significa 'essere illuminato', e si riferisce a colui che ha raggiunto un elevato livello di illuminazione, ma ha inteso rinviare l’entrata nell’eterno Nirvana allo scopo di guidare gli altri alla salvezza. Avalokitesvara (Kuanum in Coreano) è il Bodhisattva della compassione, e il più venerato tra tutti i Bodhisattva. Si credeva che avesse 1.000 braccia e 1.000 occhi, per poter vedere chiunque lo chiamasse in aiuto, e poterli abbracciare salvandoli dal disastro.

(3)  La Terra Pura è una branca del buddhismo che si concentra su Amitabha Buddha, che si crede presiedesse la Terra Pura. I seguaci credono che recitare il nome del Buddha Amitabhanella vita presente li porterà a rinascere nella Terra Pura, o in altre parole, a sfuggire il samsara, il ciclo di nascite e morti ripetute. La semplicità di questa forma di pratica ha contribuito notevolmente alla sua popolarità in tutta l'Asia orientale.

2. Viaggio nel Tang

La pubblicazione delle nuove traduzioni di Master Xuanzang segnò un momento di grande cambia-mento per il buddhismo. In termini di maturità intellettuale, latradizione buddhistadel 7° secolo in Cina aveva raggiunto il suo zenit. Molti eruditi monaci parteciparono al progetto di Xuanzang nel tradurre le nuove scritture, e lo studio del 'Nuovo buddhismo' divenne rapidamente popolare. Non ci volle molto che le nuove traduzioni raggiungessero la Corea.

Nel 650, cinque anni dopo che Xuanzang tornasse dai suoi studi in India, Wonhyo e Uisang (di età rispettivamente compresa tra 34 e 26), intrapresero un viaggio di studio nella Cina dei Tang. In quei tempi, era comune fare il viaggio via mare. La via del mare attraversava Liadong in Koguryo, che confina con la Cina. Liaodongera un fondamentale collegamento di trasporto tra la Cina e la penisola Coreana. Nell'anno 650, era anche un luogo di maggiore tensione a causa di una recente invasione delleforzeTang. A causa di ciò, i due praticanti di Silla furono erroneamente identificati come spie da una pattuglia di Koguryo, mentre cercavano di attraversare la frontiera. I tentativi di spionaggio erano comuni, e le spie spesso viaggiavano sotto le spoglie di monaci itineranti. Inoltre, Silla e Tang in Cina erano alleati, mentre Silla e Koguryo erano opposti l'uno all'altro.

Wonhyo e Uisang furono arrestati a Liaodong e detenuti per diverse settimane. Infine ottenuta poi la loro liberazione, fecero entrambi ritorno a Silla con grandi sforzi, frustrati nelle loro speranze di studiare all'estero. Per Wonhyo, anche se il suo viaggio era stato in ultima analisi inutile, le sue vivide esperienze di testimonianza degli spietati fatti della guerra lo aiutarono notevolmente ad arricchire la sua comprensione della vita, e lo assistirono nello sviluppo della sua filosofia.

 

3. Abbeverarsi da un teschio

Wonhyo fece un secondo tentativo di studio in Tang nel corso del suo 44°anno (661 dC), sempre in compagnia del Maestro Uisang. Volendo attraversare il mare per la Cina Tang, essi viaggiarono verso ovest. Quando raggiunsero il porto di Tanghang, il buio era già caduto. Scontratisi con forti venti e pesante pioggia, furono costretti a passare la notte in un rifugio sotterraneo. Quando la mattina dopo si svegliarono, si resero conto che in realtà avevano trascorso la notte in una stanza usata come sepoltura. La pioggia continuava, ed essi furono costretti a trascorrervi una seconda notte. Durante quella notte, Wonhyo non riusciva a dormire, tenuto sveglio da terrificanti suoni e visioni di fantasmi. Questo evento fu l’occasione per il grande risveglio del giovane maestro.

Nella notte precedente la sua mente era stata tranquilla, perché egli pensava di stare dormendo all'interno di un innocuo rifugio. La seconda notte, però, poiché sapeva di dormire all'interno di un luogo di morte e sepoltura, si sentiva molto a disagio. Da questa esperienza, egli realizzò che: "Quando un pensiero sorge, si generano tutti i dharma (fenomeni), quando un pensiero scompare, il rifugio e la tomba sono una cosa sola".

“I tre mondi sono semplicemente la mente,

Tutti i fenomeni sono semplici percezioni.

Non essendoci alcun dharma fuori della mente,

Che altro c'è da cercare? Non andrò più a Tang”.

Pronunciando queste parole, Wonhyo dopo tornò a Silla. Era stato svegliato da una grande verità, cioè che il Dharma non esiste al di fuori della mente. La verità non è qualcosa che si può cercare al di fuori di sé, ma è una realizzazione interiore. Wonhyo percepì così l'essenza della mente che risiede all'interno del sé interiore di un essere umano. Questa grande realizzazione del Maestro Wonhyo divenne famosa negli anni successivi, ed è stata nuovamente concepita nella versione più famosa della storia.

Secondo la storia, Wonhyo sentiva molta sete durante la notte, e nel buio egli cominciò a cercare l'acqua. Ad un certo punto, fu in grado di discernere un oggetto che sembrava come una zucca. Lo raccolse, e scoprì che all'interno c'era dell’acqua. Egli la assaggiò, e sentì che era molto dolce. Bevve il contenuto tutto d'un fiato, e dopo aver soddisfatto la sua sete, dormì profondamente fino all'alba. La mattina seguente, quando si svegliò, si ricordò di ciò che era accaduto e subito cercò la zucca. Tuttavia, lì intorno non c’era nessuna zucca, perché egli vide solo teschi umani sparsi sul suolo. La zucca, infatti,era stata uno di questi teschi, e l'acqua dolce degustata era la pioggia che si era raccolta al loro interno. Esaminando l'interno dei teschi, vide che l'acqua viva era pullulante di vermi. La profonda realizzazione che egli ottenne attraverso questa esperienza riportò la sua mente ad un Sutra di Dharma che aveva letto nel testo ‘Il Risveglio della Fede’.

“Quando un pensiero sorge, sorgono tutti i tipi di differenti menti,

Quando un pensiero scompare, tutte queste diverse menti scompaiono.

Come ha detto il Tathagata, tutti i Tre Mondi sono illusione,

Tutto è una mera invenzione fabbricata dalla mente”.

Wonhyo realizzò che ogni immagine e fenomeno ci arriva a causa della discriminazione all'interno della mente, e nient'altro. Si girò verso Uisang e gli disse: "Mi hai visto soffrire la sete ieri notte?"

"Ti ho visto in una grande pena, bevendo acqua da una ciotola."

"Quando mi sono svegliato stamattina, ho visto che non era acqua pulita quella che ho bevuto, ma putride acque piovane raccolte all'interno di un teschio umano. Tuttavia, quando io ho bevuto, è stato veramente rinfrescante, e in seguito ho dormito assai contento. Poi, dopo la mia scoperta di questa mattina, ho vomitato e mi sentivo in grande disagio. L'acqua di stamattina non è diversa da quella di ieri sera. Quando non sapevo cosa fosse, l’ho trovata rinfrescante, ma quando poi ho fatto la scoperta, mi sono sentito male. La purezza o la sporcizia di un dato oggetto non risiede nell’oggetto stesso, ma invece dipende dalla discriminazione che avviene all'interno della nostra mente. Ora, quindi, mi rendo conto che tutto è creato dalla mente. Poiché ho capito questa Verità, non riesco a reprimere la mia gioia, né la voglia di ballare e cantare".

Avendo realizzato il principio della Mente-Unica attraverso questa esperienza, egli non ebbe più bisogno di viaggiare fino in Cina per cercare il Dharma. Avendo così ottenuto l'illuminazione in un solo momento, egli espresse lo stato della sua mente nel modo che segue:

“Poiché il pensiero sorge nella mente, molti tipi di dharma vengono ad essere.

Quando la mente si placa, un santuario e un cimitero sono la stessa cosa.

I tre mondi sono semplicemente la mente, e tutti i fenomeni sono basati sulla coscienza.

Poiché quindi vi è solo la mente, cosa altro c'è da cercare???”

Qui 'la mente' si riferisce agli ostacoli karmici, cioè alla mente discriminante. E poiché nascono le discriminazioni, esiste il Dharma come metodo di sradicare tali discriminazioni. Quindi, quando tutti gli ostacoli karmici, o le discriminazioni della mente, sono purificati ed eliminati, allora non c'è nemmeno la distinzione tra stato di calma e la rabbia.

Uisang continuò il suo viaggio verso Tang, aldilà del mare,come aveva originariamente prefissato. Egli studiò per dieci anni col maestro di Dharma Zhiyan (602-668) al Tempio Zhixiangsi sul monte Zhongnan, dopo di che tornò a Silla e diffuse ampiamente il Buddhismo dell’Ornamento Fiorito. Nel 676 dC, per un ordine reale, costruì il tempio chiamato Pusoksa, e vi insegnò a molti discepoli.

Wonhyo, dopo il suo ritorno a Silla, rimase per breve tempo al Tempio Punhwangsa e si dedicò allo studio e alla pratica. Usando le sue realizzazioni come base per i suoi scritti, Wonhyo compose commentari sulle Scritture buddhiste, e le sue celebri opere come ‘Kumgang Sammaegyong Non’ (Esposizione del Vajrasamadhi-Sutra) che in seguito servì come guida a innumerevoli studenti e praticanti in Asia Orientale. Successivamente, egli lasciò i confini del tempio per andare a vivere tra la gente. Diede loro grandi speranze, a volte con le sue parole, a volte con balli e canti. I suoi metodi di diffusione del buddhismo erano spesso non convenzionali, e questo fu possibile perché egli non apparteneva ad una scuola o setta specifica. Wonhyo fu quindi un vero pioniere del buddhismo per le persone comuni. Il buddhismo, secondo lui, non dovrebbe essere appannaggio di un gruppo elitario di intellettuali, o utilizzato come strumento per rafforzare il potere tirannico; che a quel tempo era una religione basata sulle formalità, o una religione per la nobiltà. Come vero buddhista, egli sentiva che era necessario andare oltre il buddhismo. A causa di questo proposito, molti considerano Wonhyo come il maestro delmuae(non-impedimento), come un uomo che era davvero libero in ogni modo.

 

V. IL RITORNO ALLA VITA MONDANA

 

1. Vivere con il popolo

Quando il buddhismo fu introdotto in Corea, l'enfasi era sulla forma e sulla cerimonia. Tutti i monaci buddhisti rigorosamente osservavano le regole ei precetti monastici. Tuttavia, Wonhyo stava cercando di liberarsi da questo approccio basato sulle regole che si fondavano sui vincoli esteriori.

Non vincolato dalle regole monastiche che i suoi monaci rigorosamente osservavano, Wonhyo mangiava carne con i malfattori e beveva vino con le prostitute. Molti monaci e laici condannavano i suoi atti come immorali. Quando i suoi confratelli gli consigliarono di mantenere i precetti, il buon Wonhyo rispose: "Che un atto sia buono, o diventa un peccato, è difficile da determinare. Alcune azioni possono apparire giuste, ma spesso l'intenzione dietro esse è sbagliata. Allo stesso modo, un'azione può apparire disonorevole,ma in alcuni casi può avere una intenzione pura e innocente. Se una cosa è buona o cattiva dipende solo dalla mente."

Le parole e le azioni di Wonhyo furono spesso troppo bizzarre da comprendere per i suoi monaci. A volte rimaneva all'interno del tempio e si dedicava alla pratica, senza mangiare né dormire. Altre volte passava la giornata con i mendicanti per le strade. Era naturale che Wonhyo fosse censurato dall’Istituzione buddhista del tempo, preoccupata per il rispetto delle regole, e che credeva che la dignità di un monaco dovrebbe essere mantenuta in ogni momento.

Wonhyo riteneva che leggere i sutra e fare cerimonie all'interno delle mura del tempio non fossero l'unico modo di praticare l'insegnamento del Buddha.

Egli sentiva che vivendo accanto agli esseri senzienti nel mondo esterno, condividendo le loro sofferenze e gioie, e passando ad essi direttamente gli insegnamenti del Buddha, fosse un modo più vero di compiere la volontà del Buddha. Tuttavia, poche persone compresero il suo ardente desiderio di seminare i semi della buddhità nei livelli più bassi e meno eruditi della società.

Wonhyo fece in modo di visitare ogni parte del paese, e di trasmettere gli insegnamenti buddhisti in un modo da poter essere facilmente comprensibili per tutti. Conversando con aristocratici e nobili, umili mendicanti e ragazzi indisciplinati, egli diffuse il Buddhismo in lungo e in largo. Grazie agli sforzi di Wonhyo, tutti a Silla arrivarono a credere nel Dharma buddhista. Uno dei motivi dietro la sua popolarità era la nuova dottrina della 'Terra Pura'.

Secondo la dottrina della Terra Pura, il praticante dovrebbe recitare il "Namu Amitabul" (Lode al Buddha Amitabha), al fine di rinascere in un paradiso dopo la morte. Questo era un insegnamento semplice, ma compassionevole, che la gente comune trovava attraente e facile da capire, ed era di conseguenza molto più efficace di astruse teorie accademiche. Recitare il nome del Buddha ha l'effetto di calmare la mente. In altre parole, recitando il mantra o il nome di Buddha, la mentesi purifica e si concentra, mantenendo quindi un continuo stato di tranquillità. Gli insegnamenti del Maestro Wonhyo,essendo coinvolti a diffondere ampiamente la pratica della Terra Pura, fecero sì che tutti in Silla, sia i ceti nobili che infimi, giunsero a recitare il nome di Amitabha Buddha.

 

 2. L’incontro con la principessa Yosok

Wonhyo pensava che il vero scopo del buddhismo era quello di salvare dalla sofferenza le menti degli esseri senzienti. A quel tempo, il buddhismo era noto solo all’aristocrazia e alle classi superiori. Wonhyo cominciò a tenere incontri di Dharma per gruppi di comuni cittadini, al fine di insegnare il buddhismo a quante più persone possibile. Allorché un maggior numero di persone si radunarono per ascoltare le lezioni di Dharma di Wonhyo, la sua fama crebbe e lui divenne famoso in tutto il paese.

Un giorno, una bella principessa partecipò ad una delle sue conferenze di Dharma, e rimase molto impressionata dalle sue parole. La principessa era Yosok, la seconda figlia di Re Muyol (regnò dal 654 al 661). Avvenente e di buon carattere, la giovane ragazza si chiamava Ayuta e era ammirata da molti Hwarang. Suo marito era stato unHwarang di nome Kojin, il quale era morto nella guerra contro Paekche. Dopo aver ascoltato gli insegnamenti di Wonhyo, il suo spirito ne fu molto scosso.

“Il Buddha raggiunse l'illuminazione allo scopo di ripulire

Le sofferenze delle persone e per dare loro la felicità.

Questa è chiamata la Compassione del Buddha,ed è

La Mente di Buddha che ama tutte le persone allo stesso modo”.

Nei giorni successivi, le parole del maestro rimasero nella mente della principessa. Alla fine, essa cadde malata d'amore. Sapendo della sua malattia, il re convocò un famoso medico, che però non riusciva a trovare il motivo della sua malattia. Un giorno la principessa disse alla sua damigella: "Vorrei poter vedere ancora il Maestro, almeno una volta."Dopo un lungo pensare, la damigella rispose: "Bene, vostra altezza! Invia un messaggio in cui tu dici che vuoi partecipare all’incontro del Maestro, e di far tenere la riunione a palazzo…"

La famiglia reale e tutta la nobiltà di Silla erano devoti buddhisti, ed invitavano spesso noti maestri Buddhisti nelle loro case. Wonhyo, che insegnava a tutti, indipendentemente dal rango, accettò di buon grado l'invito, e andò a palazzo reale in carrozza. Quando arrivò, dette la seguente lezione.

 "Tutti possiedono la Natura di Buddha. Chiunque risvegli la sua mente ad imparare ed a praticare gli insegnamenti del Buddha, egli o essa è un Bodhisattva (4)che percorre il sentiero. Per poter diventare un Bodhisattva, si deve cercare di sfuggirle catene dell'illusione, e condividere quello che si è ottenuto liberamente con tutti gli altri esseri senzienti. Se praticate questo costantemente, tutti voi otterrete la Buddhità".

Mentre,dopo la lezione,stava per tornare al Tempio Punhwangsa, la damigella venne da lui e gli disse con gran rispetto: "Maestro, la principessa vorrebbe servirvi un raro tè portato dall'estero".

Wonhyo fu portato alla presenza della principessa, la cui stanza era fragrante col profumo del tè. La principessa lo servì personalmente, ed egli bevve. Alla fine, la principessa non fu più in grado di reprimere la sua emozione, e gridò: "Maestro, non posso trattenere i miei pensieri lontani da te. Per lungo tempo sono stata malata con nostalgia per la tua presenza. Se non mi salvi, di sicuro ione morirò!".

Wonhyo era imbarazzato, e rispose: "Vostra Altezza, non capisco le tue parole. Sono un monaco, e l'amore mondano per me è vietato. Devo osservare i precetti buddhisti… "

"Ma Maestro, i precetti non ti proibiscono di lasciarmi morire?" Wonhyo pensò per un po’ con gli occhi chiusi, e poi parlò di nuovo.

"Vostra Altezza, il Sutra ‘la Rete di Brahma’ dichiara che l'intenzionale eliminazione di una vita è un grave peccato, e anche il lasciar morire un altro/a è pure un grande peccato. Se questo èil tuo vero desiderio, io dovrei prima richiedere l'autorizzazione del re."

Wonhyo lasciò frettolosamente il palazzo, ma nei giorni seguenti pregò e meditò per trovare un modo di salvare la vita della principessa. Gli venne in mente che, anche se un monaco è tenuto ad osservare i precetti, ci sono situazioni in cui è impossibile seguire le regole esattamente.

Accettare il desiderio della principessa, egli pensò, per salvarle la vita, era un modo di praticare la compassione, e un tipo di peccato perdonabile. Pochi giorni dopo, Wonhyo comparve davanti al ​​palazzo del re, cantando una canzone.

“Chi mi presta una scure che ha perso il suo manico?

Io taglierò una trave che servirà come un pilastro del Cielo”.

Wonhyo cantò questa strofa ripetutamente, come un pazzo, e poi al tramonto tornò al tempio di Punhwangsa. Continuò così per molti giorni, arrivando al palazzo e poi tornandosene via di nuovo. Il suo strano comportamento fu oggetto di molte discussioni, ma nessuno intuiva il vero significato della sua canzone. Finalmente, il re Muyol venne a saperlo. Dopo aver considerato le parole della canzone, realizzò il loro significato. Un'ascia che aveva perso il manico è come una donna che ha perso il marito, e un pilastro del Cielo rappresenta un erede al trono di un regno.

 "Il Maestro Wonhyo intende sposare una principessa e generare da lei un figlio saggio". Il Re sorrise e pensò a sua figlia la principessa Yosok. Egli disse ai suoi funzionari di condurre Wonhyo segretamente alla residenza della principessa. Comprendendo che l’intento del re era di trovarlo, Wonhyo si gettò in un ruscello. Così, i funzionari del re lo presero e, con i vestiti ancora bagnati, lo portarono al palazzo.

Dopo breve tempo, la principessa apparve in un abito bellissimo. Si avvicinò a Wonhyo e gli versò un bicchiere di vino. Dopo aver bevuto il vino, lui versò un bicchiere per la principessa. Con questa semplice cerimonia, il loro matrimonio fu compiuto.

I giorni successivi passarono come in un sogno. Ma, quindici giorni dopo, Wonhyo andò al palazzo della principessa. Incapace di sopportare più a lungo i rimorsi della coscienza, egli fece una ferma risoluzione di ritornare nel proprio sentiero originale, le disse:

"Principessa, oggi ti devo lasciare. Pratica la via del Bodhisattva, così come quando mi hai sentito fare un'offerta alla riunione di Dharma in questo stesso palazzo. Cerca la Natura di Buddha al tuo interno ed esegui molte azioni virtuose. Così potrai dimenticare il dolore generato dalla nostra separazione e diventerai un Bodhisattva. Io devo realizzare il mio compito di insegnare ad altre persone la verità del Buddha, e aiutarle verso l'illuminazione".

Gli occhi della principessa si riempirono di lacrime. "Potrò mai rivederti?"

"Principessa, ti prego di cercare la tua mente di Buddha, non me. Io spero di rivederti nella Terra Pura della Felicità".

Wonhyo si inchinò, con le mani giunte in preghiera, e infine lasciò il palazzo. Alcuni mesi dopo, la principessa si rese conto di essere incinta di un bambino. "Ho concepito il figlio del maestro. Egli mi ha dato un altro prezioso legame karmico".


 

(4)Il termine Bodhisattva fu usato dal Buddha nel Canone Pali per riferirsi a se stesso, sia in vite precedenti che nella sua vita attuale quando era giovane, cioè prima di diventare completamente illuminato. Nei suoi discorsi, egli racconta le sue esperienze da giovane aspirante con questa frase: "Quando ero un Bodhisattva non illuminato. .." Il termine indica quindi un essere che si sta dirigendo verso l'illuminazione, o in altre parole, una persona che pratica per raggiungere la piena illuminazione. Nel Buddhismo Mahayana dell'Asia Orientale, un bodhisattva è un santo che ha già raggiunto un alto grado di illuminazione, e cerca di usare la propria saggezza per aiutare gli esseri senzienti a liberarsi dalla sofferenza.

(5) Nel buddhismo, i rapporti umani non sono visti come accidentali, ma come il risultato di una connessione creata nel passato. Le relazioni si formano in quanto due persone hanno lo scopo di incontrarsi. Così, la principessa è felice perché lei è stata comunque collegata da vicino al maestro con la creazione di un più forte legame karmico attraverso il loro figlio.

 

3. La Principessa Yosok e Solchong

La principessa Yosok dette alla luce un bel maschietto chiamato Solchong, che in seguito divenne un illustre studioso. Il suo incarico ufficiale nel governo era ‘Hallim’, cioè una persona che fungeva da consulente del re e disegnatore di decreti reali. Il suo più famoso lascito fu l’Idu, un sistema di che introdusse caratteri speciali per aggiustare la fonologia, la sintassi ed altre caratteristiche linguistiche uniche della lingua Coreana che pur usava il sistema di scrittura Cinese. Oggigiorno, egli è riconosciuto come uno dei Dieci Grandi Saggi di Silla.

Anche se Wonhyo viveva separato dalla moglie e dal figlio, egli non era nello spirito di pensare di abbandonarli, né egli era un uomo irresponsabile e senza cuore che usava la sua pratica buddhista come scusa per evitare gli obblighi degli affetti umani e dei doveri mondani. E’ stato registrato che spesso egli risiedeva al TempioHyol, dove in seguito entrò nel Nirvana. Si dice anche che la casa di Solchong fosse stata vicina a questo tempio, ed è probabile che i tre membri della famiglia di Wonhyo siano rimasti in contatto l’uno con l'altro.

Quando Wonhyomorì, Solchong mescolò le ceneri di suo padre con la terra per farne una piccola statua con le sue fattezze. Egli pose la statuetta sull’altare del Tempio Pumhwangsa, recandovisi regolarmente a fare le sue offerte e rendere i suoi omaggi con grande riverenza, amore e dolore. Un giorno, che egli si era inchinato davanti alla statua di Wonhyo, la statua girò la testa verso di lui. Si dice che è per questo che oggi la statua ha la testa girata da un lato.

Fino alla creazione dell’Hangul da parte del re Sejong nel 15° secolo, i Coreani utilizzavano l’Hanja,cioè i caratteri Cinesi, nei loro scritti. Solchong cercò di conservare l'identità nazionale della Corea disegnando insieme gli elementi indigeni della parlata Coreana e usandoli lui stesso. In un incontro (Memorabilia dei Tre Regni)tra tre dei più illustri letterati del regno di Silla (Kang Su, Choi Chiwon e Solchong), Solchong fu indicato come unoche "sa leggere i Quattro Libri e di Cinque Classici, e che educò le generazioni successive nella nostra lingua". Lo spirito di Solchong visse anche dopo la sua morte, e raggiunse la sua piena realizzazione nell’alfabeto Coreano (Hangul) del re Sejong.

Il solo esempio rimanente della scrittura di Solchong è un resoconto di una conversazione tra lui e il re Sinmun. Il titolo è Hwawanggye (Un Racconto Ammonitore per il Re dei Fiori).

“Molto tempo fa, quando il Re dei Fiori arrivò, si stabilì su una collina ed in primavera si trasformò in un bell’albero di Peonia. Poiché il suo aspetto era così eccezionale, tutti i fiori vennero da vicino e da lontano a rendergli omaggio. Uno di loro era la Rosa. "Mio Signore, ho calpestato una sabbia bianca come la neve, e misono affacciata su un mare chiaro come uno specchio. Mi sono bagnata sotto la pioggia primaverile, e rinfrescata con i piacevoli venti irreprensibile. Io vivo secondo il mio piacere, e il mio nome è Rosa. Ho sentito sempre parlare delle virtù di Vostra Maestà, e desidero condividere il vostro giaciglio sotto una tenda fragrante. Vi prego di accettare me, o mio Signore!” Poi apparve un vecchio dai capelli grigi. I suoi vestiti di canapa erano strettamente legati intorno alla vita, ed a malapena in era grado di sostenersi con un bastone. “Mio Signore, il mio nome è la Pulsatilla (Pasqueflower). Io vivo sulle strade di montagna, con di sotto i campi lontani, e sopra gli alti monti e le loro cime. Vostra Maestà, anche se voi siete in possesso di tutto ciò che desiderate, vi offro il mio servizio. Per assicurarvi di essere sempre pieno di buon cibo, con il vostro spirito che si purifica con buon tè e vino, e di amministrarvi la medicina più efficace,in modo che il vostro corpo sia pieno di vigore, e ogni influenza maligna sia rimossa. Si dice che anche quando si hanno seta e lino,non si deve scartare l'erba secca e le canne, perché ci sarà un momento in cui la seta e il lino saranno esauriti. Lo farete questo, Vostra Maestà?"

Il Re dei Fiori poi deliberò,"Ho visto due fiori – e devo accettarne uno e rifiutare l’altro. Le parole della Pulsatilla (Pasqueflower) sono piene di verità, ma la bellezza della Rosa è davvero rara. E’ una scelta difficile da fare". Avendo udito le parole del re, la Pulsatilla parlò di nuovo. "Non credo più che Vostra Altezza sia saggio e che sia familiare con i metodi del mondo. In generale, se un re non si associa con coloro che più lo blandiscono e lo ingannano,vivrà una vita virtuosa ed elevata. "La Peonia, il Re dei Fiori, allora disse:"Si, mi sa che ho sbagliato molto."

La storia è apparentemente una satira dell'allora monarca di Silla, cioè re Sinmun, e si trova nella Samguk Yusa(Memorabilia dei Tre Regni), nella sezione dal titolo 'Biografie di Solchong'. Solchong continuò ad essere riverito dopo la sua morte, e fu poi insignito del titolo postumo di Hongyuhu (GrandeErudito Confuciano) dal re Hyongjong di Koryo nel 1022. Insieme a Choi Chiwon, egli fu onorato nel Santuario Confuciano come uno dei Due Saggi di Silla, e da allora si tienea Kyongjuuna cerimonia nazionale presso la Scuola Grande Montagna Occidentale del Confucianesimo in sua memoria.

 

4. Il Laico Sosong

Dopo aver rotto il suo voto di celibato diventando il padre di Solchong, Wonhyo riconobbe il nuovo status di laico e si fece chiamare 'Laico Sosong'o'Laico Poksong'. Nel buddhismo,'Laico' si riferisce a qualcuno che ha fede, ma che non pratica come un monaco in un tempio. 'Sosong' e 'Poksong' sono entrambe parole che significano una persona umile, che nel ceto sociale è più in basso di chiunque altro. Il laico Sosong venivavisto per le strade di Silla, mentre visitava taverne e beveva con gli uomini, o nei parchi mentre giocava con i bambini. Raccontando delle storie divertenti, egli trasmetteva gli insegnamenti di Buddha sotto forma di fiabe. Bimbi correvano da lui per chiedergli chi fosse stato il Buddha, e gli emarginati delle montagne non lo lasciavano senza prima aver nei loro cuori capito qualcosa dell'insegnamento del Buddha. In questo lavoro, Wonhyo provava una grande gioia.

Un giorno, mentre camminava, Wonhyo si imbatté in una coppia di acrobati che facevano i loro esercizi sul ciglio della strada. Uno stava camminando su un filo teso, mentre l'altro stava sotto, indossando una maschera,con una piccola zucca in mano, e ballando al ritmo della musica. La folla si era raccolta da tutte le parti per vedere le acrobazie e, nel loro entusiasmo, anch’essa prese a partecipare, ballando e battendo le mani. Vedendo questo, a Wonhyo venne in mente una idea. Egli decise che avrebbe dovuto rendere in una canzone gli insegnamenti di Buddha, e così insegnarla a tutti. Prendendo la frase "Quando non si è ostacolati da nessuna cosa, si è liberati dal ciclo di nascita e morte", egli compose un canto chiamato "Muae"(Non-ostacolato), e cominciò ad insegnarlo a molte persone. Alla fine, i bambini lo seguivano numerosi, cantando insieme a lui la canzone del Non-impedimento. La frase su cui si basa la canzone viene dal Sutra dell'Ornamento Fiorito (Hwa-Yen, Avatamsaka). Nelle parole della canzone, il Maestro Wonhyo distillò il significato della frase originale in termini che potevano essere facilmentecompresi. Quando una persona ha

coltivato la mente, perché lui o lei non ha pensieri discriminanti, ciascun compito, viene affrontato con saggezza ed equanimità. Quando la mente è in questo modo liberata, essa si è liberata dal ciclo senza fine delle rinascite. Essere liberi significa, in altre parole, non avere nella propria mente né rancori, né sentimenti malati o altri ostacoli o impedimenti, e quindi saper trattare tutto e tutti in modo equo e con saggezza. In una mente che è veramente libera e liberata, non rimangono più né sentimenti di rimpianto né sensi di colpa. Cantando questa canzone del Non-impedimento, il maestro Wonhyo viaggiò di villaggio in villaggio, senza mai rimanere a lungo in un unico luogo, e vagando in ogni parte del paese.

“Voi tutti, o esseri senzienti, ascoltate! Ascoltate le parole del Buddha!

Bene e male dipendono dalla mente, puro e impuro dipendono dalla mente.

Se la mente è compassionevole e benevola come la mente del Signore Buddha,

Tutti dovranno entrare nella Pura Terra, lo Stato della Felicità!”

Rendendo gli insegnamenti di Buddha accessibili a tutti, la canzone divenne nota in ogni villaggio che il Maestro Wonhyo visitò. Inoltre, poiché le persone si riunivano per costruire templi e pagode, essa contribuiva a promuovere un senso di armonia e di cooperazione tra i cittadini di Silla.

 

VI. ANEDDOTI della Vita di Wonhyo

 

Esistono numerosi racconti e aneddoti sulla vita del Maestro Wonhyo, e spesso questi contengono elementi che appaiono fantastici o fittizi. Per coloro che non conoscono la tradizione orientale, è importante sapere che questi elementi sono lì per essere utili al messaggio della storia, e non per servire da messaggio stesso.

 

1. Il Tempio ‘Oeosa’ (Tempio 'Il mio pesce')

Il termine 'Oeosa', che letteralmente significa 'Il mio pesce', è un nome insolito per un tempio. E fu qui che i maestri Chajang, Wonhyo, Hyegong e Uisang, che erano noti come i 'Quattro Santi di Silla', risiedevano e praticavano insieme. In particolare, esso è il luogo di una storia assai ripetuta coinvolgente Wonhyo e Hyegong.Il tempio fu fondato dal Maestro Chajang sotto il re Chinpyong (regnò dal 579 al 632). In origine era chiamato Hangsasa. Prima che Wonhyo avesse fatto il suo secondo tentativo di andare a Tang in Cina, egli costruì un piccolo monastero nella valle del Monte Unje, dove si praticava giorno e notte. Hyegong risiedeva al Tempio Hangsasa,dove insegnava a 70 studenti.

Un giorno, i due uomini stavano recitando insieme il nome del Buddha nella valle del Monte Unje. Entrambi erano seduti su una roccia nella posizione del loto. Improvvisamente, Hyegong si rivolse a Wonhyo."Se tu stai per ottenere la conferma di illuminazione in Cina, dovresti dimostrare poteri soprannaturali. Solo allora potrai provare di essere in grado di continuare il lignaggio del Grande Buddha-Dharma. Vediamo se possiedi questo potere del Dharma".

La valle era fresca e incontaminata come uno specchio lucidato, e nel torrente sottostante i pesci di montagna erano abbondanti. Fu così deciso che i due maestri avrebbero fatto ogni tentativo di catturare un pesce e ingoiarlo intero. Avrebbero dovuto poi stare su una roccia, ed entrambi svuotare le loro viscere così, se il pesce ne usciva vivo, questo sarebbe stato un segno che quel maestro aveva dimostrato il suo potere. Rimboccandosi le maniche, entrambi si avviarono verso il torrente, e ognuno riuscì a prendere un pesce. Dei due pesci, però, uno soltanto uscì vivo, e tornò in acqua, cominciando a nuotare vigorosamente per distanziarsi dai due gentiluomini, ognuno dei quali affermò che il pesce era il suo. Secondo Iryon (1206-1289), il monaco che scrisse la famosa Samguk Yusa (Memorabilia dei Tre Regni), questo è il motivo per cui il tempio venne poi ad essere chiamato 'Oeosa' o 'il mio pesce'.

 

2. Il Maestro Tae-an e ipiccoli di Procione

Wonhyo non ebbe un insegnante regolare, ma studiò sotto molti maestri. Uno dei suoi insegnanti fu il Maestro Tae-an. Un giorno, Tae-an trovò alcuni cuccioli di procione che avevano perso la loro madre, e per salvarli andò in città a cercare il latte dalle donne del luogo. Queste, profondamente commosse dalla preziosa lezione di Dharma del maestro, felicemente donarono un po’ di latte.

Il Maestro Tae-anmise il latte in una ciotola, e salì su una ripida collina finché alla fine raggiunse la grotta in cui i cuccioli erano in trepidante attesa del loro cibo. Sentendo pietà per i cuccioli, egli li nutrì e li crebbe per molti giorni con molta compassione.

Quando i cuccioli erano cresciuti abbastanza da far brillare i loro occhi, il Maestro Wonhyovenne a fargli visita. Il Maestro Tae-an chiese al Maestro Wonhyo di prendersi cura dei cuccioli per alcuni giorni, dato che egli aveva alcuni affari urgenti da sbrigare altrove.

Il Maestro Wonhyo li allevò con grande cura, ma due di loro morirono. Wonhyo, che sosteneva di essere il primo Maestro buddhista a Silla, non poteva affrontare di nuovo Tae-an. Per cui, il Maestro Wonhyo pensò: "Maestro Tae-anha allevato i cuccioli per quindici giorni fin da quando erano solo piccoli pezzi di carne e sangue, ma a causa dei miei pesanti ostacoli karmici e per la mancanza di saggezza, ho causato la loro morte". Egli, allora, si pentì profondamente e colse l'occasione per risvegliare di nuovo la sua devozione.

Quando il Maestro Tae-anfece ritorno, consolò Wonhyo, "Non c'era proprio modo che tu potessi aver tenuto in vita coloro i cui legami karmici erano ormai cessati". Un corvo si mise a gracchiare

rumorosamente davanti a Wonhyo, che non poté dire nulla. Poi Maestro Tae-an disse: "Cerchiamo di riempire lo stomaco del corvo e lasciamo che così i procioni possano compiere un atto virtuoso", detto questo gettò i cuccioli morti verso il cielo. Il corvo volò in cerchio sopra di loro intuendo la sua fortuna, acchiappò col becco i piccoli e volò via veloce come un fulmine.

 

3. Salvataggio di un Migliaio di Monaci dalla Morte

Una volta, il Maestro Wonhyo stava presso il Tempio Taegosa. Mentre stava per iniziare la cena, vide con i suoi occhi di saggezza che un grande e antico tempio in Cina era sul punto di crollare. Nel frattempo, nel tempio in Cina, mille monaci studenti residenti (6) stavano anch’essi per iniziare la loro cena, senza sapere di essere nel pericolo di venire schiacciati a morte. In quel momento, Wonhyo rapidamente rimosse il piano dal suo tavolo da pranzo, e lo lanciò verso il tempio in Cina.

La cena dei monaci si interruppe allorché uno strano oggetto apparve nel cielo e cominciò a girare in cerchio sopra il cortile del tempio. Il monaco-cuoco lo vide per primo e gridò per allertare i suoi confratelli. I monaci smisero di mangiare, colpiti dallo straordinario spettacolo, e si riversarono nel cortile. L'oggetto cominciò a farsi lentamente strada al di fuori del tempio verso il bosco, come per spingere in avanti tutti i monaci. Quando i mille monaci furono tutti usciti dall’area del tempio, il tempio crollò improvvisamente alle loro spalle. I monaci si voltarono e videro increduli che il loro

tempio in cui stavano in precedenza era andato in rovina. Era successo tutto in pochi istanti.

L'oggetto poi cadde dal cielo in un campo, ei monaci si strinsero intorno ad esso. L'oggetto era una tavola di legno, e sopra c'era scritto 'Questa tavola è stata lanciata da Wonhyo da Silla per salvare i suoi fratelli monaci'. Infine, realizzando quello che era successo, tutti giunsero le mani e si inchinarono con riverenza verso Silla in Oriente. Mentre continuavano a ringraziare esprimendo il loro rispetto, la tavola risalì nel cielo vuoto, e cominciò a muoversi lentamente verso Est.

I monaci la seguirono, ea bordo di una nave, attraversarono il Mar Giallo per andare a cercare il Maestro Wonhyo a Silla. Wonhyo si trovava nel monastero di Chokpanam, che faceva parte del Tempio Changansa. Improvvisamente, fu sorpreso di vedere un migliaio di monaci che chiedevano

Udienza a lui. Poiché il monastero era troppo piccolo per ospitare un migliaio di persone, Wonhyo dispose per loro residenze temporanee in Changansa, cercando un luogo dove si potessero in modo permanente ospitare i mille monaci. Alla fine, costruì un grande tempio sul luogo dell’attuale Wunhungsa, che era grande abbastanza per ospitare i monaci. Sopra il tempio c’era una pianura dove egli istruì i monaci e dette loro gli insegnamenti del Sutra dell'Ornamento Fiorito. Per questo motivo, quella montagna si chiama Monte Chonsong (Montagna dei Mille Santi), e il tratto di terra si chiama Hwaom (Piana dell'Ornamento Fiorito). Anche se questa storia è straordinaria, possiamo dedurre che almeno un numero considerevole di monaci Cinesi studiò sotto Wonhyo, e che la base del suo insegnamento fu il Sutra dell'Ornamento Fiorito. E'un fatto che il Maestro Cinese di Dharma Xianshou Fazang, un sostenitore della Scuola dell'Ornamento Fiorito,fa frequenti riferimenti al Maestro Wonhyo nei suoi scritti. Analogamente, il Maestro Yongming Yanshou, autore delZhengdaoge (Canto della Verità che illumina), parla anche lui dell'importanza degli scritti filosofici di Wonhyo. In quel tempo, il buddhismo era l’universale sistema di valori in Asia Orientale, e le questioni della spiritualità erano considerate ancora più importanti di quelle della nazionalità. In questa storia, vediamo come l’influenza di Wonhyo si era estesa oltre i confini di Silla ed era ampiamente avvertita in tutta la Cina.


 

(6) Monaci novizi che si concentravano sullo studio del Sutra, prima di passare alla pratica della meditazione.

 

4. Piana dell'Ornamento Fiorito

Nella Provincia del Sud,Kyongsang, c'è un’area vicino al tempio Naewonsa che si chiama la Piana dell'Ornamento Fiorito, dove si crede che si siano verificati gli eventi di questa storia. I mille monaci del Maestro Wonhyo che risiedevano in questa pianura avevano l'abitudine di elemosinare il cibo e l'elemosina da coloro che vivevano nelle vicinanze. Poiché i monaci erano così numerosi, Wonhyo presto si rese conto che essi stavano diventando un peso per i villaggi della zona. Questo lo turbava molto, e lui riflettè su come questo problema poteva essere risolto.

Un giorno disse ai monaci: "Oggi, nessun monaco può andare a chiedere l'elemosina. Non cercate i pasti da un qualcun altro". Chiedendosi che cosa il loro maestro poteva significare da questo, i monaci furono presi da ansia pensando che sarebbero morti di fame.

Il Maestro Wonhyo privatamente convocò uno dei monaci, e gli disse: "Fai esattamente come ti dico. Scendi giù al villaggio, lìvi troverai un ricchissimo signore. Prendi un sacco vuoto e chiedi al proprietario della casa di riempirlo con il riso. Non fare ritorno fino a quando il sacco non è pieno. Assicurati di vedere che tutto sia fatto bene!"

Seguendo le istruzioni del suo maestro, il monaco andò con un sacco vuoto nella casa del ricco. Egli battè il suo gong di legno e recitò il nome di Buddha, ed il proprietario della casa, sentendolo, andò a prendere una misura di riso. Versò il contenuto nel sacco che il monaco aveva in mano fino a che questo fu riempito.

Il monaco cominciò a legare il collo del sacco, e il proprietario si voltò,pensando che il monaco ora se ne sarebbe andato. Il monaco, però, ad un certo punto si rese conto che il sacco in qualche modo era ridiventato vuoto, e non era rimasto nemmeno un chicco di riso.

Perplesso, e ricordando le istruzioni del suo maestro di non tornare fin quando il sacco non fosse pieno, egli battè di nuovo il gong e ancora una volta recitò il nome del Buddha. Il proprietario della casa pensò che questo era assai strano. "Ti ho dato un sacco pieno", disse, "Se te ne dò di più, come potrai portarlo? Sarà troppo pesante per te".

Ma quando guardò il sacco, vide che era vuoto, ed il riso che aveva riversato un momento prima non c'era più. Poi mormorò che questo era qualcosa di cui perfino gli spiriti maligni si sarebbero meravigliati, e andò a prendere un'altra misura di riso. Dopo aver riempito il sacco, si allontanò di nuovo. Il sacco,tuttavia, diventò vuoto ancora una volta,e anche quando furiempito per la terza volta, successe sempre la stessa cosa.

Alla fine, il proprietario realizzò la verità. 'Ho sentito dire', pensò tra di se, 'che l’illuminato maestro Wonhyo stia dimorando sulla montagna. Deve essere lui che sta provocando questo mistero per cui il riso svanisce dopo averlo messo. Se non lo avessi capito, allora chi sa, tutto il grano che ho accumulato potrebbe improvvisamente scomparire in una sola notte, e riapparire nel magazzino del tempio! In questo caso, non solo perderei il mio riso e diventerei io stesso un mendicante, ma non potrei nemmeno effettuare gli atti virtuosi di dare via la mia ricchezza. E poiché questo è il caso, ora mi limiterò a offrire il mio riso al tempio, e a fare una buona azione'. Dopodiché, disse al monaco,"Monaco, ho capito il desiderio del tuo maestro. Ora, ti prego di tornare al tempio".

"Non posso tornare indietro, signore. Il mio maestro mi ha detto di non tornare fino a quando il sacco non sia pieno. "

"Molto bene. Io riempirò di nuovo il sacco, ma tu promettimi di dire al tuo Maestro che domani io porterò un centinaio di sacchi di riso al tempio".

Detto questo, egli versò un'altra misura di riso nel sacco, che questa volta rimase pieno. Il monaco tornò al tempio, e riportò al suo maestro ciò che era accaduto.

"Maestro, ho avuto un'esperienza molto strana, oggi".

"Che cosa è stato?"

Il monaco allora disse al suo maestro come il riso era scomparso tre volte, e che il sacco era stato riempito per la quarta volta. Poi continuò, "non riesco a capirlo, né ci posso credere pienamente. L'uomo ricco ha detto che sapeva che ciò era opera del potere di Dharma del Maestro Wonhyo, e ha promesso di portare domani un centinaio di sacchi di riso in offerta".

Wonhyo sorrise e disse: "Ho il sospetto che lo farà".

Il giorno seguente, quando l'uomo ricco arrivò al tempio con il suo riso, la strada per il tempio era piena di altri uomini carichi di offerte. Quando la voce degli eventi del giorno prima si era diffusa, gli altri uomini ricchi del villaggio avevano tutti pensato in cuor loro: 'Se mi siedo qui e non faccio nulla sono un pazzo, non voglio sfuggire al potere del Maestro. Devo fare anch’io la mia offerta più rapidamente che posso'. Così, tutti si precipitarono a portare le loro offerte di cibo. Come risultato, il magazzino del tempio si riempì anche se nessuno dei monaci era uscito per chiedere l'elemosina. Secondo la storia, i mille monaci del Maestro Wonhyo non soffrirono mai più la mancanza di cibo.

 

5. Kwangdok e Omjang

Sotto il Re Munmu, c'erano in Silla due uomini di nome Kwangdok e Omjang. Kwangdok viveva con la moglie in un villaggio a ovest delTempioPunhwangsa, e per vivere faceva scarpe di paglia. Omjang soggiornava in un eremo a Namak, e viveva bruciando i terreni incolti. Erano entrambi diligenti nel recitare il nome di Amitabha Buddha, e fecero un patto che chi di loro fosse entrato per primo nella Terra Pura Occidentale, avrebbe mandato un messaggio all’altro.

Un giorno, mentre il sole stava tramontando e le ombre si allungavano, Omjang sentì un rumore fuori dalla finestra. Realizzò che era la voce del suo amico Kwangdok.

"Io sto andando nella Terra Pura, ​​fratello mio. Sii fedele al Buddha, resta qui per tutto il tempo necessario, ma poi seguimi più velocemente che puoi!"

Quando Omjang aprì la porta per uscire fuori, udì una meravigliosa musica provenire tra le nuvole.

Il giorno dopo, quando si recò alla casa del suo amico, scoprì che Kwangdok era effettivamente morto. Insieme alla moglie dell'uomo, cercò un luogo idoneo per seppellirlo e, dopo che il servizio funebre fu completato, egli le disse, "Poiché tuo marito è morto, alloggerò a casa tua”. La moglie diKwangdok fu d'accordo, e da allora i due vissero nella stessa casa.

Una notte, Omjang andò dalla moglie di Kwangdok e tentò di abbracciarla. Sorpresa, ella gli disse, "Maestro di Dharma, la tua ricerca della Terra Pura è come un uomo che cerca un pesce su un albero". Preso alla sprovvista dalle sue parole, egli chiese:"Kwangdok è vissuto come tuo marito, eppure lui è entrato nella Terra Pura. E perché io non dovrei seguirlo?" La moglie di Kwangdok rispose,"E'proprio come ti ho detto. La tua ricerca per la Terra Pura Occidentale è come un uomo che cerca un pesce nei rami di un albero. Mio marito ha vissuto con me per più di dieci anni, ma non ha mai condiviso il mio letto né mai mi abbracciò con cuore impuro. Ogni notte egli si sedeva sul pavimento e pregava recitando il nome di Amitabha Buddha. È scritto che quando un uomo cammina per mille miglia, il suo primo passo rivela la sua destinazione. Vedendo come tu pratichi, io credo che tu possa viaggiare in Oriente, ma non verso l’Occidente…".

Provando molta vergogna, Omjang partì. Decise di recarsi quindi dal MaestroWonhyo, e lo pregò sinceramente di mostrargli la via che avrebbe dovuto percorrere. Avendo pietà per lui,il maestro gli insegnò il Dharma della “Osservazione della mente”. Da qui in avanti, Omjang conservò puro il suo corpo, profondamente pentito per i suoi peccati, e decise di servire esclusivamente la pratica del Dharma. Col tempo, anche lui entrò nella Terra Pura Occidentale. Qui, scoprì che la moglie di Kwangdok, che poi andò a servire al Tempio Punhwangsa durante la sua vita, era infatti una delle incarnazioni del Bodhisattva Kuanum (Avalokiteswara, Kuan Yin).

Se consideriamo le persone in questa storia - Kwangdok, che intrecciava scarpe di paglia, Omjang, coltivatore di terreni incolti, e la moglie di Kwangdok, assistente al Tempio Punhwangsa–si può vedere che la missione di Wonhyo di diffondere la conoscenza del buddhismo,ebbe successo tra la gente comune così come nei livelli più alti della società. Inoltre, si è dimostrato che la pratica del buddhismo non era vista come solo territorio dei monaci. Laici di ogni genere mettevano in pratica gli insegnamenti buddhisti nella loro vita quotidiana. La ragione per questa diffusissima popolarità del concetto della Terra Pura può essere stata la sua semplicità e la fondamentale attrattiva.

Un'altra cosa che questa storia dimostra è che tutti quanti sono ugualmente dotati della‘Natura di Buddha’ a prescindere dalla classe, dalla posizione o dalla ricchezza. Pure se non si comprendono le complesse Scritture buddhiste, chiunque si dedica veramente ad uno dei diversi metodi di pratica appropriata per il proprio particolare livello, può scoprire la propria‘Natura di Buddha’.

 

6. Wonhyo declina un'Offerta dal Cielo

Una volta, quando il Maestro Uisang risiedeva presso il Monastero di Hongryonam Naksansa, e il Maestro Wonhyo dimorava presso il Tempio Yonghyolsa sul monteSorak,Uisang invitò Wonhyo a fargli visita. Con sorpresa di Wonhyo, quando arrivò mezzogiorno, al tempio non fu servito alcun pranzo. Non appena si informò per quale motivo era successo questo, Uisang spiegò a Wonhyo che al monastero non vi era alcuna fonte di acqua. Poiché essi non erano in grado di cucinare il riso, non potevano offrire i pasti, che venivano portati direttamente da un essere divino giù dal cielo. Le ore però continuavano a passare, e perfino alle quattro del pomeriggio, l’offerta celeste non era

ancora arrivata.

Wonhyo si alzò da dove era seduto, e disse: "Non mi sembra adeguato che pasti celesti debbano essere portati nel mondo degli esseri senzienti, nemmeno per il beneficio di coloro che sono grandemente illuminati". Prese un bastone, e lo spinse dentro una rupe dietro il monastero così da creare una nuova sorgente.

Quando Wonhyo aveva lasciato il tempio, l'essere celeste apparve con la consueta offerta di cibo. Uisang chiese perché il pasto fosse arrivato così tardi in quel giorno. L'essere celeste spiegò ad Uisang che mentre al tempio c’era presente Wonhyo, i deva guardiani dell'Ordine dell'Ornamento Fiorito stavano circondando la zona, ed egli non aveva il coraggio di entrare. Quando il Maestro Wonhyo partì i deva partirono insieme a lui, e così fu possibile per me avvicinarmi al tempio.

Questa storia dimostra che Uisang era un grande maestro illuminato che riceveva le offerte dagli esseri celesti. E, allo stesso tempo, dimostra che l'illuminazione di Wonhyo era superiore a quella del Maestro Uisang, ed anche che lo stesso Wonhyo era il principale esponente del Sutra Hwa-Yen (dell'Ornamento Fiorito). L’affermazione di Wonhyo secondo cui non era giusto che offerte di pasti celesti fossero ricevute qui nel mondo degli esseri senzienti, rivela l'estrema umiltà con cui egli ha affrontato la sua vitae lo studio.

 

7. Il Capolavoro del Maestro Wonhyo: Esposizione del Sutra del Vajrasamadhi

La regina di Silla una volta sviluppò un tumore al cervello, e né un famoso sciamano né i medici più rinomati erano stati in grado di guarirla. Un saggio presso la corte dichiarò che la condizione della regina non poteva essere curata che con medicine provenienti dall'estero. Il re inviò uno dei suoi cortigiani di fiducia in Cina al fine di trovare la medicina.

Il cortigiano si imbarcò su una nave, e si diresse verso il Tang. Mentre era in mare, un uomo un po’ anziano gli apparve e disse queste parole: "Per curare la malattia della regina, devi venire con me al Palazzo del Re Dragone. Lì, dovrai parlare con il Re. Solo allora potrai avere il rimedio".

Il vecchio guidò il cortigiano nelle profondità del mare, e poco dopo essi si trovarono davanti al trono del Re Dragone.

Il Re Dragone chiese al cortigiano da dove era venuto.

"Vostra Altezza, sono stato inviato dal Re di Silla. Prima di arrivare qui, mi trovavo in viaggio verso il Tang a cercare la medicina per la malattia della nostra regina."

"Hai fatto bene a venire qui", il Re Dragone rispose: "perché la vostra regina presto recupererà."

"Quale medicina può curare lei?"

"Non la medicina, ma un altro mezzo salverà la regina. Il suo legame karmico con il Buddha è forte, e la sua malattia sarà curata attraverso il fare l’opera del Buddha".

"Quale opera del Buddha, Vostra Altezza?"

"In questo palazzo, c'è un sutra chiamato ‘Sutra del Diamante’, che non è stato ancora rivelato al mondo. Prendi questo sutra e provvedi che esso venga fatto conoscere a tutti. Se ciò sarà fatto, la Regina avrà un pieno recupero. Prendilo, e fai in fretta!"

Il Re Dragone allora gli diede un rotolo di fogli su cui era scritto il sutra. Per garantire la loro sicurezza, egli aprì una gamba dell'uomo e vi mise il sutra al suo interno. Chiuse dunque la ferita, e dette al cortigiano un vasetto di unguento. "Quando ritorni al tuo paese, rimuovi il sutra dalla gamba e applica questo unguento sulla ferita. La gamba sarà guarita".

Il Re Dragone continuò, "Assicurati che il Maestro Tae-ansia colui che mette i fogli in ordine e li unisca. Provvedi che il Maestro Wonhyo componga un commento e offra la Conferenza di Dharma sulla nuova scrittura. Se farai così, è sicuro che la regina potrà guarire".

Il Re Dragone lo riportò in superficie, e lo mandò per la sua strada. Quando il cortigiano tornò, il re di Silla fu felicissimo, e immediatamente dette l’ordine che il sant'uomo Tae-anfosse portato al palazzo. Tuttavia, nessuno aveva sentito parlare di Tae-an, e ci fu grande ansia nella corte.

Un giorno, uno strano monaco apparve nel regno vestito di stravaganti vesti. Battendo una ciotola in rame per l'elemosina, egli vagava da un posto all’altro, gridando "Tae-an! Tae-an!". Pensando che probabilmente questo monaco era il santo uomo che avrebbe dovuto legare insieme il sutra, il cortigiano che aveva portato il messaggio del Re Dragone andò dal monaco e chiese di parlargli. Così gli raccontò la storia della sua visita sottomarina al Palazzo del Dragone, e il monaco accettò di accompagnarlo alla Corte Reale. Il Maestro Tae-an era stato finalmente trovato.

Arrivati al palazzo, il monaco disse al cortigiano: "Non c'è bisogno che io debba entrare in questo palazzo mondano. Portami direttamente il sutra". Quando gli furono portati i fogli sciolti, Tae-an rapidamente li ordinò in sei capitoli, e finalmente il significato del testo poteva essere capito.

Tuttavia, riconsegnando il sutra al cortigiano, egli disse, "Solo il Maestro Wonhyo ha la saggezza di comporre il commento su questo sutra. Dovete cercarlo". Ed il monaco proseguì per la sua via, cantando la sua canzone abituale.

Nel frattempo, il Maestro Wonhyo stava studiando a Sangju, sua città natale. Un messaggero fu inviato a trasmettergli il sutra, e Wonhyo, consapevole della sua venuta, gli uscì incontro sul dorso di un bue. Il messaggero rispettosamente gli porse il sutra, e Wonhyo rapidamente lo guardò girando le pagine. Dopodiché pose la pietra-inchiostro tra le corna del buee, preso il suo pennello, cominciò lì per lì a comporre il commento. Prima che il bue ebbe raggiunto la capitale Kyongju, egli aveva completato un commento in cinque volumi. Questo commentario è anche ora indicato come il 'Veicolo-Corno', poiché era stato scritto cavalcando un bue, ed esso è un sutra del Grande Veicolo (Buddhismo Mahayana).

Poco dopo, il re chiese al Maestro Wonhyo di tenere una Conferenza di Dharma basata sul nuovo Sutra al Tempio Hwangnyongsa. La notte prima, però, un gruppo di invidiosi cospiratori rubò il commento che egli aveva preparato. Wonhyo rinviò la lezione di tre giorni, informando il re sul motivo. Quindi, egli scrisse un nuovo commentario in tre volumi, che negli anni successivi sarà considerato come scritto da un Bodhisattva, piuttosto che semplicemente da un grande maestro, e conosciuto col nome di ‘non’ (Trattato). Esso fu composto da Wonhyo al culmine dei suoi poteri intellettuali, e contiene molti temi comuni alle opere di Wonhyo. Questi temi includono il ruolo di assorbimento meditativo (samadhi), l'importanza dell’innato potenziale per l'illuminazione (tatha-gatagarbha), l'ispirazione dell’illuminazione originale, e l'abbandono dell’illusione spuria per poter apprezzare la realtà.

Quando il re e la regina, i funzionari governativi, i monaci eruditi e le persone ordinarie si furono riuniti al Tempio Hwangnyongsa, il maestro Wonhyo lasciò uscire il suo Ruggito del Leone (7). Quando la Conferenza di Dharma giunse alla fine, la folla rimase ferma ancora per lungo tempo, la loro mente essendo piena di riverenza e di gioia. Poi Wonhyo si alzò dal suo posto, e disse: "Vi fu bisogno di un centinaio di travi, eppure io non fui convocato. Il bastione principale è necessario, però io solo sono abile e capace".

Questa dichiarazione si riferiva al fatto che in precedenza non era stato permesso al Maestro di partecipare alla ‘Assemblea dei Cento Seggi’, un concilio di un centinaio di eminenti monaci, cioè 'Travi', secondo la metafora usata qui. Facendo riferimento a se stesso come 'bastione principale', Wonhyo voleva significare che solo lui era necessario per fornire una solida base per il buddhismo a Silla. E'importante capire che queste parole non sono state pronunciate per arroganza, o peggio, per denigrazione. Rimproverando i monaci che erano motivati ​​dal successo e dalla lode, Egli li ha così liberati dalla loro ignoranza e presunzione. Udendo la censura di Wonhyo, si dice infatti che il consesso di monaci illustri abbassò la testa per la vergogna, e si pentì profondamente per l’errore.

I Commenti sulle Scritture Buddhiste di solito sono indicati con il termine 'so', significante discorso o discussione. Ma questo Commentario di Wonhyo è indicato con il termine ’non', che è meglio tradotto con 'trattato'. La designazione 'Non' indica un lavoro della massima importanza, e che il testo fa parte del Grande Canone delle Scritture, anche conosciuto come “Tripitaka”. Infatti, 'non' è riservato solo agli scritti del Buddha e dei grandi maestri, come Nagarjuna o Vasubandhu,il cui livello di illuminazione era simile a quello del Buddha. Nella storia del Buddhismo dell’Est asiatico, solo cinque uomini hanno scritto opere che sono state classificate come 'non'. Questo fatto pone Wonhyo molto in alto, tra i Saggi dell'Asia Orientale.


(7) Termine buddhista che designa una potentissima forma di insegnamento che sottomette tutti gli ostacoli karmici e risveglia la saggezza interiore negli ascoltatori.

 

VII. Seguire il Sentiero del Buddha

 

1. Un Raggio che Brucia Eternamente

Le feroci lotte tra i Tre Regni di Corea finirono nel 686 dC. Dieci anni dopo, i resti finali dell’armata Cinese Tang erano scomparsi dalla penisola Coreana, e la Corea fu colmata da un rinnovato senso di pace. In quell’anno, anche la vita di vigore e devozione di Wonhyo arrivò alla sua conclusione. All’età di settant'anni, nel trentesimo giorno del terzo mese lunare, in piena primavera, Wonhyo concluse il suo legame karmico con il mondo nel tempio Hyolvicino aKyongju. Il Maestro Uisang, allora sessantenne, insegnava il buddhismo dell’Ornamento Fioritoal Tempio Pusoksa, sul monteTaebaek, ma è probabile che sia stato presente, così come Solchong il figlio ventenne di Wonhyo, che aveva un motivo più per piangerlo. Tuttavia, nessuna registrazione sulla sua morte ci rimane. Sulla sua lapide vi è scritto, "Egli si sforzò di impadronirsi dei principi dell'universo, e fece della più verità profonda di tutte il suo obiettivo".

Il Maestro Zanning dalla Cina, autore del ‘Song Gaoseng Zhuan’ (Vite di Monaci Eminenti redatto in Song), ritrae lo studioso Wonhyo nei seguenti termini:

“Wonhyo coraggiosamente assaltò il bastione delle opinioni, ed impavidamente egli si fece strada attraverso la moltitudine delle Scritture, e con rapidità e risoluzione, marciò sempre in avanti, mai ritirandosi. Molto versato nei‘Tre Principi di Osservanza, Chiarezza e Saggezza, il popolo del suo paese lo chiamò 'Sfida per Diecimila'. Tale fu la sua padronanza della Verità, tale la sua santità”.

E'significativo che il popolo di Silla lo abbia lodato usando i termini sopra descritti. Una 'Sfida per diecimila' significa colui che ha la saggezza e il coraggio di affrontare innumerevoli truppe nemiche da solo senza difficoltà. A leggendari Generali come Guanyu e Zhangfeifu dato questo titolo, ed è interessante che Wonhyo, uno studioso, fu paragonato ai generali più capaci del periodo. Questo è un modo per esprimere il suo energico e distintivo approccio alla vita, sul campo di battaglia del Dharma.

Per il popolo di Silla, 'Sfida per Diecimila' non era certo una esagerazione. Nei 1600 anni di storia del buddhismo Coreano, i suoi insegnamenti e gli scritti occupano la sommità del successo. Nessun precedente maestro aveva scalato le vette raggiunte da Wonhyo nella sua vita, e altri successivi maestri di un simile calibro sono pochi e lontani tra loro.

I 240 volumi che si dice abbia scritto Wonhyo,ricoprendo quasi ogni aspetto del buddhismo, tra cui l’Hinayana, il Mahayana ed i Sutra, il Vinaya e gli Shastradel Tripitaka, possono essere descritti solo come un sovrumano sforzo di studio e di autorità. La profondità di percezione e la chiarezza della interpretazione che sono evidenti nelle sue principali opere Taesung Kisillon So (Commento al Risveglio della Fede) e Kumgang Sammaegyong Non (Esposizione del Sutra del Vajrasamadhi) hanno ricevuto elogi da Maestri Buddhisti e Studiosi in tutto il mondo, e rimangono un Raggio di Verità per il mondo buddhista.

 

2. L'Estetica della Mente Unica

“Dormendo all'interno di un rifugio sotterraneo, ieri io ero a mio agio,

Ma dormendo dentro una tomba, la scorsa notte, la mia mente era molto agitata.

Ora lo capisco - quando un pensiero sorge, tutti i dharma (fenomeni) sorgono,

E quando un pensiero scompare, il rifugio-riparo e la tomba sono la stessa cosa.

I tre mondi esistono solo nella mente, e tutti i fenomeni sono semplice percezione.

Poiché non vi è alcun Dharma fuori della mente, come può essere ricercato altrove?”

In questa Strofa, composta dopo il suo famoso risveglio nella sotterranea camera sepolcrale, Wonhyo prende in prestito una frase de ‘Il Risveglio della Fede’, un testo classico di introduzione alla tradizione buddhista Mahayana, al fine di esprimere il suo cambiamento radicale di prospettiva. Prendendo la frase:

“Quando un pensiero sorge, tutti i tipi di fenomeni nascono

Quando il pensiero scompare, ogni sorta di fenomeno scompare”.

Lo ha alterato in:

“Quando un pensiero sorge, tutti i dharma (fenomeni)sorgono,

E quando la mente scompare, il rifugio e la tomba non sono più separati”.

La scoperta della ‘Mente Unica' trasformò la vita di Wonhyo, e lui rinacque come un praticante. La saggezza che acquisì attraverso questa conversione alla ‘Coscienza-Alaya’fu davvero profonda. Una volta che si realizza che i due opposti di ‘purezza e contaminazione’, attraverso questa Mente Unica diventano una unità (e non sono più opposti separati), non c’è più nulla da mantenere. Totalmente inostacolato e completamente liberato, i suoi successivi sforzi per scrivere e diffondere gli insegnamenti di Buddha diventarono un vero e proprio ‘muae’ (Non-Impedimento).

Visto attraverso la lente della Coscienza-Alaya, Wonhyo realizzò che il rifugio sotterraneo e la tomba erano la stessa cosa, e lo stesso vale per il ciclo di nascita e morte e la cessazione di tutto ciò, cioè per il Samsara e il Nirvana. Guardando la vita del genere umano sulla base della Non-Dualità, egli abbandonò il suo viaggio all'estero, e cominciò una nuova vita nella sua patria. A causa di questa grande realizzazione, Wonhyo arrivò a vedere la condizione umana in un modo fondamentalmente diverso.

“Dal momento che il Dharma non esiste al di fuori della mente, dove si dovrebbe andare a cercare il Dharma? Se vi è la Verità in Tang, perché essa non dovrebbe esistere a Silla? Di sicuro, la vera coltivazione della mente riguarda il "come" e non il "dove"…Di sicuro la giusta domanda è: come risolvere il problema della vita e della morte, e non dove uno potrebbe risolverlo….”

Così ragionando, Wonhyo motivò se stesso. Riflettendo sul drammatico cambiamento che si era verificato nella sua visione, nel breve spazio di un giorno e una notte, egli iniziò ad analizzare la Coscienza-Ayala in modo più approfondito.

Le condizioni biologiche di tutti gli esseri viventi sono uguali, e quindi la Verità può essere trovata ovunque. Perché allora dover fare il viaggio verso il Tang? In che cosa Silla e Tang sono diverse,o esse sono la stessa cosa? Cosa c'è qui? Cosa dovrebbe esserci qui? Come potremmo ridurre il divario tra i due? Stando tra questi due assi della Verità Universale, egli deliberò su tali questioni, e sperimentò epocali compulsioni di pensiero.

E tramite questo profondo cambiamento nella sua comprensione della Mente-Unica, Wonhyo percepì la vera natura della mente che esiste all’interno di ogni essere senziente. Wonhyo realizzò che questa Mente-Unica è infinita, e allo stesso tempo è la Mente di tutti gli esseri senzienti. Attraverso questo spontaneo auto-risveglio, egli rinunciò al suo viaggio nel Tang, e diventò un pensatore visionario leader nel suo paese.

Nel Taesung Kisillon So (Commentario al Risveglio della Fede), Wonhyo spiega come segue la teoria della 'Mente-Unica':

“Che cos’è la Mente-Unica? Poiché tutti i fenomeni sia puri che impuri non sono separati in natura, e le porte della verità e falsità sono similmente gli stessi, essa è chiamata 'Unica'. Dove non c'è discriminazione tra i due, tutti i fenomeni sono nella loro più vera verità, e sono come lo spazio vuoto. Poiché la loro natura è naturalmente compresa, essa si chiama 'Mente'.Poiché non vi è una tale cosa che sia‘due’, non può esserci una tale cosa che sia ‘uno’, e se non c’è un 'uno', cos’è che possiamo chiamare la Mente? Poiché questa Verità sfida ogni descrizione e il pensiero astratto, non sapendo quali parole usare, io a malincuore la chiamo 'Mente-Unica' o ‘Una-Sola-Mente’-“.

La 'Mente-Unica' sta oltre l'orizzonte di 'l'altro'. Wonhyo scoprì il concetto della Mente Unica ben oltre i vincoli di un mondo di alternative binarie o dualistiche. Poiché termini contrastanti, come ‘puro e impuro’, dipendono da essa, la Mente-Unica serve come base per tutta l'esistenza. Quando noi scopriamo la Mente-Unica, che è la fonte di ogni cosa, la mente discriminante non sorge. La divisione dei Tre Regni, la divisione tra Est e Ovest, Nord e Sud – tutte le divisioni si sciolgono nella fornace della Mente-Unica.

Gli esseri senzienti sono fondamentalmente illuminati. Pertanto, l'illuminazione non è ottenuta con l'acquisizione di qualcos’altro. Se poi non siamo in grado di vedere la Verità, è perché noi siamo influenzati dai venti dell’ignoranza e dalle ondate dei desideri, e questo è il fardello che ci portiamo dietro in quanto esseri senzienti. Tuttavia, coltivando la mente e calmando i venti dell’ignoranza, come un pacifico oceano, l'illuminazione all'interno di ogni persona si rivelerà in modo chiaro. La Verità è distorta se la osserviamo solo in un particolare momento, o da una particolare visione prospettica.

Con la Mente-Unica come suo principio-guida, Wonhyo dedicò se stesso al servizio del Buddha. E fu con questa Mente-Unica che egli produsse opere letterarie, e fu con l'obiettivo sempre presente della Mente-Unica che egli visse la sua vita di 'Non-Impedimento'. Ritornando alla radice della ‘Mente-Unica’, egli ha cercato di scoprire il suo vero ‘Sé’, e di beneficiare tutti gli esseri viventi.

 

3. La Logica e l’Etica di Hwajaeng (Armonizzare le Dispute)

Gli interessi delle persone sono spesso in conflitto, e le giornate serene nel mondo sono poche. Anche se tutti cercano la pace e la riconciliazione, cedere alla volontà e all’opinione degli altri è duro.

Il 7° secolo dC fu un momento di grande discordia in Asia Orientale, ed anche la penisola Coreana era ingolfata nella guerra. Anche le costrizioni del rigido sistema di classi avevano creato disordini civili. La vita di Wonhyo non era immune da questa lotta generale. Egli fu frustrato nel suo piano di studi nel Tang quando fu arrestato come spia a Liaodong. Pur se Wonhyo fu originariamente invitato a partecipare alla nazionale 'Assemblea dei Cento Seggi', la sua posizione fu minata dai rivali e l’invito successivamente revocato. Egli fu anche rapinato del suo primo commento sul Sutra del Diamante prima della inaugurale Conferenza di Dharma ordinata dal re.

Wonhyo scelse, tuttavia, un percorso di riconciliazione che abbracciava discordia e conflitti. Come modo di affrontare tali situazioni, egli propose il metodo del Hwajaeng(Armonizzare le dispute).Hwajaeng non permetteva una distinzione tra il positivo e il negativo, ma sottolineava il fatto che nel mondo ogni cosa è interconnessa. A causa di questa interdipendenza, e dell'origine comune condivisa da tutte le cose, il tutto e la parte esistono come ‘Uno’. Pertanto non si dovrebbe 'vagare nelle valli senza vedere la montagna'o'correre nella foresta ignorando gli alberi'. Da un certo punto di vista, noi siamo una cosa sola, e da un altro, noi siamo i molti. Questo modo di pensare è

riassunto nel seguente passo di Wonhyo:

“Vistocome un intero, vi è solo la visione dell’Uno,

Ma viste separatamente, ci sono le Dieci Porte.

Anche considerato separatamente, l'Uno non è maggiore.

Anche considerate come un intero, le Dieci non sono minori.

Quando sono viste come molti, le Dieci non sono d’impaccio;

E benché sia visto da solo, l'Uno non è limitato”.

Così, Wonhyo era illimitato nel suo trattamento dell’Uno e del molteplice. A lui non interessava se le sue opinioni erano accettate o respinte da altri. Se non c'è attaccamento alla accettazione, non c'è nulla da guadagnare da una affermazione, né c'è nulla da perdere se le nostre opinioni sono respinte. In un argomento, spesso noi ignoriamo le opinioni degli altri, e manteniamo la nostra posizione originale. Tuttavia, ogni volta che noi cerchiamo di capire o proporre qualcosa, restando attaccati alla nostra posizione o alle nostre preferenze, è difficile per noi vedere oggettivamente il problema, da una prospettiva olistica. Quindi, è difficile vedere un oggetto come esso realmente è.

Noi vediamo il mondo filtrato attraverso il nostro punto di vista, misuriamo le cose secondo i nostri standard personali, e approcciamo le questioni con noi stessi come il punto centrale di riferimento. Tutte queste espressioni di arroganza, tuttavia, provengono dall'ego.

Per evitare di distorcere la realtà con una prospettiva egocentrica, abbiamo bisogno di essere liberi da preconcetti e pregiudizi. Questo significa sia essere umili, come pure aprire le nostre menti.

Wonhyo ha sottolineato nel ‘Commento al Risveglio della Fede’: "Se tu sei libero dai preconcetti, tu e l'altra persona sarete uguali".

Per misurare qualcosa di dimensioni che superano i limiti dei nostri standard, dobbiamo essere pronti a ignorare questi stessi standard fissi. Anche se è facile dire che dobbiamo 'lasciar andare' qualcosa, è infatti molto difficile per la nostra mente lasciare veramente andare. Dato che finché ci aggrappiamo a noi stessi, o crediamo che gli altri sono separati da noi, è impossibile per noi di svuotare la mente. Una persona che cerca di fermare una lotta deve essere imparziale. Hwajaeng è possibile solo sulla base di un’assoluta imparzialità. Quando siamo capaci di atti che siano davvero senza ego, come gli atti del Buddha, possiamo finalmente essere liberati dalle differenze

e dalle controversie come quelle tra gli studiosi e gli accademici.

Se rimaniamo intrappolati dentro la ristrettezza delle nostre percezioni, e insistiamo sulla validità assoluta di un certo punto di vista, o dogmatizziamo una data posizione, i problemi sorgeranno inevitabilmente. Wonhyo descrisse questo atteggiamento nel modo seguente: "Vi sono di quelli che mettono avanti la loro propria opinione limitata, sulla base del poco che hanno ascoltato; se gli altri sono d'accordo, sono contenti, ma se gli altri non sono d'accordo, dicono che si sbagliano.

Come uno che osserva il cielo attraverso il foro in una canna, queste persone approvano quando gli altri vedono il cielo attraverso lo stesso foro, ma protestano quando costoro non sono in grado di vedere il cielo".

Wonhyo rimproverava la pratica imprudente di coloro che, essendo di debole mentalità ristretta, sostenevano che solo la loro opinione è corretta e non accettavano le visioni di altri. Anche se gli standard non sono sempre gli stessi, essi non sono sempre diversi. Niente è uguale, eppure nulla è davvero diverso.

Con le parole di Wonhyo: "Poiché esse sono molte, molte vie sono possibili, e poiché sono una, tutte le vie in ultima analisi sono una sola, unica via. Come potrebbe esservi solo un sentiero nella

vita? C'è una via larga, una via del mare, ed un sentiero solitario. Come potremmo dire che solo una strada è giusta? Uno qualsiasi dei percorsi può condurci alla meta finale della felicità. Se noi apriamo la mente ristretta e condizionata, un cielo aperto di molte possibilità si rivelerà."

La parola parlata o scritta è come un dito che punta verso la luna. E'sufficiente guardare la luna, piuttosto che limitarsi a guardare il dito. Wonhyo dice ancora: "Con le parole, illustrerò il Dharma che va oltre le parole. Proprio come l’esempio del dito che indica la luna, la luna e il dito non sono la stessa cosa". Se ci si concentra sulle figurazioni dei discorsi, è facile perdere l'essenza di ciò che viene detto. Quindi è meglio sforzarsi di cercare il significato che sta dietro le parole, piuttosto che soltanto concentrarsi sulle stesse parole. Guardando solo alle parole, è difficile ospitare l'opinione di qualcun altro, qualunque essa possa essere. Ma se guardiamo al significato delle parole, non c'è niente che non possa essere degno di attenzione.

“Con le parole, non c'è nulla da accettare,

Con il significato, non c'è nulla da rinnegare”.

Questa è un'altra lezione data da Wonhyo. Se noi perdiamo di vista il significato, e ci aggrappiamo solo alle parole, ciò non è diverso dall’esaminare la punta del nostro proprio dito,e osservare che esso non è la luna. Sarebbe meglio buttar via i nostri preconcetti e pregiudizi, e ascoltare le parole degli altri. Meglio ancora se si fosse in grado di guardare attraverso gli occhi degli altri, e percepire le vere parole non dette della mente.

 

4. Filosofia delIlche-Muae (Nessun-Impedimentoin Ogni Cosa)

Il principio di Il che-​​Muae costituì la base della vita di Wonhyo. Non essendo attaccato a nessuna cosa, egli era un uomo totalmente libero. Il suo obiettivo di essere ‘non-impedito’ in ogni cosa, è ben espresso nelle sue parole: "Uno che non è attaccato a niente verrà immediatamente liberato dal ciclo di nascita e morte". Egli non vedeva il Buddha e gli esseri senzienti come separati, perciò afferma: "Quando la osserviamo da vicino, la mente di tutti gli esseri senzienti è indivisa, e quindi totalmente senza ostacoli. E'tranquilla e serena come lo spazio vuoto, è calma come la superficie dell'oceano, e rende tutto uguale senza alcuna base di discriminazione". Quindi, egli vide che una vera libertà inerente e senza limiti esisteva già nella mente degli esseri senzienti, e che egli stesso poteva diventare un essere totalmente liberato. Così egli propose il concetto di un 'Veicolo Unico' e di una 'Unica Mente', senza affiliarsi con una particolare setta o scuola.

In termini della sua filosofia, egli mise più l'accento sulla riscoperta della Mente Unica. In termini di pratica quotidiana, egli considerò l’Ilche-Muae'(Non-Impedimento) come la più importante. La libertà a cui egli puntava non era basata sul desiderio di fuga dalla realtà, ma al fine di sfruttare il potere della Non-Dualità nel mondo terreno e di beneficiare gli esseri senzienti. In altre parole, egli credeva che la pratica incessante di compassione e misericordia verso tutti gli esseri senzienti era la chiave per sostenere una vita di perfetto ‘Non-Impedimento’ (o Non-Ostacolo).

Sia nella teoria che nella pratica, Wonhyo era veramente senza-ostacoli in ogni cosa. Visto dalla sua prospettiva, tutti gli esseri sono liberi e senza ostacoli, perché tutti sono radicati nella Mente-Unica. Tuttavia, a causa delle ondate di ego che ci assalgono, noi perdiamo la libertà della nostra vera, volontà e così andiamo vagando in mezzo a sofferenze senza fine.Quindi, dobbiamo tornare al nostro stato originale, e riscoprire la radice della nostra Mente-Unica. Qui troviamo un parallelo con i “concetti di senzatetto e di ritorno a casa” del filosofo Tedesco Martin Heidegger. In essenza, gli esseri senzienti sono dei 'senza-casa’, e Buddha è la casa che essi cercano. I metodi di pratica spiritualesono semplicemente un mezzo per completare questo viaggio verso casa.

 

5. Rompere il Pennello

Nel tentativo di liberare le persone dalle loro sofferenze,secondo lo spirito del Compassionevole Bodhisattva del buddhismo Mahayana, Wonhyo andò al di là delle insignificanti formalità che esse si portavano dietro. Allo stesso tempo, egli sottolineò l'importanza di un risveglio interiore all'interno del praticante, reso possibile da un sincero pentimento. Il Song Gaoseng Zhuan (Vite dei Monaci Eminenti Redatto in Song) del dotto Zanning (919-1001), descrive la vita ‘senza impedimenti’ del Maestro Wonhyo come segue:

“Le sue parole erano schiette e dirette, ed il suo comportamento distante dalle norme consuete, spesso andando contro ciò che era considerato giusto e doveroso. Stando in compagnia di laici, egli frequentava taverne e bordelli. Come Zhigong, portava un coltello e una spranga di ferro per uso personale. Alcune volte, si metteva a comporre commenti sul Sutra dell'Ornamento Fiorito. Altre volte si metteva a suonare la Komungo(sorta di cetra Coreana) per ravvivare l'atmosfera del tempio. Di notte andava a dormire in casa di un abitante del villaggio. Di giorno, si sedeva spesso in meditazione presso un torrente in montagna. Proprio così, Wonhyo praticò e visse in un modo spontaneo, e non rispettava alcuna regola fissa”.

Il modo di vivere ‘non-ostruito’ di Wonhyo ebbe inizio dopo la sua realizzazione della Mente Unica. Trascorrendo il tempo con clown, macellai, prostitute, anziani contadini, e analfabeti paesani, egli ne condivideva le gioie ed i dolori, e metteva in pratica la compassione verso tutte le persone che incontrava. Poiché viaggiava per il paese cantando e ballando,tutti dai governanti ai bambini nelle strade arrivarono a conoscere il nome del Buddha attraverso le sue parole. Wonhyo era diventato pienamente consapevole della preziosità innata di tutti gli esseri viventi. Egli cercò di superare la divisione spuria tra i nobili e la gente comune. Se la Corea si doveva unificare, non era sufficiente rompere le mura dei Tre Regni e far governare il paese da un solo monarca. La vera Unificazione poteva avere luogo solo quando i muri all'interno del cuore delle persone fossero stati abbattuti, e quando tutti avessero desiderato vivere insieme senza odio e diffidenze. Così Wonhyo concepiva, da un punto di vista buddhista, come doveva essere la vera unificazione dei Tre Regni della Corea.

Durante la permanenza al Tempio Puhwangsa scrivendo il Commentario sul Sutra dell'Ornamento Fiorito, Wonhyo improvvisamente ruppe il pennello che stava usando per scrivere, essendo giunto

al capitolo intitolato 'Restituire i Meriti agli Altri'. Quest’azione simbolica si basava su una profonda intuizione che egli ricevette contemplando il messaggio del Sutra dell’Ornamento Fiorito–e cioè, che i suoi insegnamenti profondi non potevano essere applicati pienamente solo col mero studio. Il Sutra dell'Ornamento Fiorito insegna che uno deve diventare un Bodhisattva, poi raggiungere l'illuminazione, e restituire il proprio merito a tutti gli esseri senzienti. Egli credeva che 'restituire il proprio merito agli altri' poteva essere realizzato solo condividendo con tutti l'esperienza della sua stessa illuminazione. Tuttavia, egli realizzò che il vero significato del sutra non poteva essere compreso attraverso le parole e le lettere. Così, alla fine egli lasciò il tempio per vivere pienamente gli insegnamenti del Sutra nel vasto mondo.

 

VIII. Il Significato Attuale del Pensiero di Wonhyo

 

1.Lo Spirito di Wonhyo, Eterno Presente

Wonhyo fu ben più di un rinomato monaco buddhista, fu anche un ispirato filosofo, un compiuto studioso ed un prolifico scrittore. Egli giocò un significativo ruolo nel rendere il buddhismo come la religione nazionale di Silla, e stabilì una profonda tradizione di studio e pratica, ammirata ancor oggi da filosofi e studiosi moderni.

I suoi scritti possono essere suddivisi in vari sotto-temi - Hwajaeng, Terra Pura, Utero di Buddha, Ornamento Fiorito, e Mente Unica - che sono tutti collegati l’uno con l'altro. Le sue convinzioni non erano separate dal suo modo di vita. I suoi atti di Non-Impedimento e Compassione esprimevano l'essenza delle sue convinzioni molto più chiaramente. Così, la sua vita rappresenta una fonte di intuizione, e un ponte tra passato e presente, poiché i problemi ed i conflitti affrontati dal Maestro Wonhyo in Silla 1300anni fa, sono altrettanto evidenti nei nostri tempi moderni.

Wonhyo era nato nel 617 dC, esattamente 90 anni dopo che il Buddhismo divenne una religione ufficialmente riconosciuta nel paese. In quel tempo, a Silla il buddhismo veniva impiegato dal governo come mezzo per sviluppare il paese e promuovere la causa della unificazione nazionale.

Situata nel lato più a Sud della penisola Coreana, Silla era tradizionalmente una società chiusa e socialmente conservatrice, che volontariamente evitava l’influenza delle altre culture. Il buddhismo entrò in Silla con grande difficoltà, e resoconti dicono perfino che missionari buddhisti di Koguryo,tali Chongbang e Myolkuja,furono messi a morte. Il riconoscimento formale del buddhismo fatto da Re Pophung si verificò solo dopo il martirio del monaco Ichadon, un membro della famiglia reale di Silla, ed anche questo avvenne 150 anni dopo che il buddhismo era stato riconosciuto da Koguryo e Paekche, gli altri due antichi regni della penisola Coreana.

Una volta accettato, però, il suo sviluppo fu alimentato dal governo reale con stupefacente zelo. Re Pophungnel 529 (il 16° anno del suo regno)emise un bando nazionale che proibiva l'uccisione di animali. Re Chinhung, succeduto a Pophung, incoraggiò il suo popolo a prendere i santi ordini e a diventare monaci. Il paese iniziò anche la costruzione di molti grandi templi come Chiwonsa e Hwangnyongsa, e invitò rinomati religiosi da Silla e dall'estero per tenere conferenze e partecipare a cerimonie religiose. Durante questo tempo, Silla formò un corpo d'elite noto come Hwarangdo al fine di spingere competenti giovani al servizio del loro paese, e il buddhismo fu quindi utilizzato per provvedere all'aspetto spirituale della loro formazione.

Durante questo periodo iniziale, si potrebbe criticare che il Buddhismo a Silla poneva una maggior enfasi sullo sviluppo nazionale rispetto a quella che potrebbe essere considerata la vera pratica buddhista, in particolare perché le ragioni secolari dello Stato non sempre corrispondevano a quelle della fede buddhista. Inoltre, poiché varie sette e scuole del buddhismo erano già state introdotte in Corea, il buddhismo di Silla affrontò la sfida di sistematizzare le varie dottrine che spesso erano in conflitto l’una con l’altra. Mentre gli elementi di base della filosofia buddhista dovrebbero applicarsi universalmente a tutti, allora c’erano molti differenti metodi di pratica, e diversi insegnamenti che si applicavano a persone diverse, a seconda della loro situazione e del loro livello spirituale. Così, il buddhismo ha molte scritture, ciascuna con una differente risposta alla stessa domanda. Questa diversità all'interno del buddhismo ha naturalmente portato a molte controversie tra diverse sette e scuole, e rende difficile la comprensione per la gente comune.

Perciò Wonhyo, considerando tutti questi problemi come suoi propri, tentò di risolverli uno ad uno, e stabilì una forma non settaria e onni-comprensiva di buddhismo Coreano. Lo spirito del Maestro Wonhyo resiste fino ai giorni nostri, e per risultato, il buddhismo Coreano è tipicamente ecumenico, ed è conosciuto perla coesistenza armoniosa delle singole scuole e dottrine.

 

2. La Filosofia buddhista di Wonhyo

 

(1) Hwajaeng (Armonizzare le Dispute)

Tentando di eliminare l'approccio settario all'insegnamento buddhista ed evitare temi dottrinali, Wonhyo scrisse il Chong-Yo, una panoramica essenziale di 17sutra diversi. 'Chong' significa 'dispiegarsi a tutti' e 'yo' significa 'combinare in un unico'. In altre parole, Chong Yo si basa sulla considerazione che lo spirito del Buddha è rivelato in molti modi diversi, ma è in definitiva un tutto unitario.

Wonhyo sottolineò che anche se due lati di un argomento possono avere ragioni per le loro obiezioni, entrambi dovrebbero tentare di vedere la situazione in un modo totale ed olistico. Egli espresse il concetto diHwajaengnelYolbangyong Chongyo (Essenza Fondamentale del Nirvana Sutra), "Se sintetizzi i diversi elementi contenuti nel sutra, diventa chiaro che tutte le innumerevoli idee tornano ad un unico significato. Se si distilla questo universale significato, si può armonizzare la diversità tra le opinioni di un centinaio di sette".

La filosofia Hwajaengdi Wonhyo suggerisce che non si dovrebbe né contraddire né affermare una opinione o un dato pensiero, poiché è possibile portare a riunire le due parti insieme. Ciò è fatto considerando due fattori: emozione e ragione.'Emozione' qui si riferisce al senso di attaccamento alla propria opinione che insiste: "Io sono corretto". Pur riconoscendo l'attaccamento di tutti per la loro propria convinzione e accettando questi sentimenti, si può rendere apparenti i limiti di un dato punto di vista rispetto al tutto, e quindi permettere ad ogni persona di riconoscere la saggezza del non sostenere un ristretto punto di vista. Quest'ultimo processo è la via della ‘ragione’. In breve, Hwajaeng significa affermare entrambi i lati e,allo stesso tempo,contraddirli. Perciò, è possibile ottenere questo abbracciando tutto ciò che è relativo e rivelando l'assoluto che si trova all’interno.

Il principio che sostiene la dottrina del Hwajaeng è la 'Mente Unica'. L’oceano della Mente Unica, come dice Wonhyo, è uno stato assoluto lontano dalla discriminazione relativa. Noi normalmente intendiamo l'assoluto come l'opposto del relativo, ma il concetto di assoluto trascendentale del Maestro Wonhyo va anche oltre lo stato di opposizione.

 

(2) Ilsim (Mente Unica)

In tutte le opere di Wonhyo, l'idea di 'ritorno alla Sorgente della Mente-Unica' ricorre assai spesso. Così, tutti gli esseri senzienti esistono all'interno della Mente Unica; tuttavia, poiché noi abbiamo dimenticato questo, dobbiamo 'ritornare alla Sorgente della Mente Unica'. Lo scopo è di risvegliare il rispetto e la compassione dentro di noi, dal momento che tutti gli esseri sono dotati di una Unica Mente, il 'deposito della Natura di Buddha'.

Al fine di essere in grado di far ritorno alla Sorgente della Mente Unica, noi dobbiamo prima comprendere la mente. Secondo il Risveglio della Fede, la nostra mente consiste di due porte, cioè la Porta della Vera Talità e la Porta del Sorgere e Cessare. La Porta della Vera Talità è il centrale fulcro dell’Essenza che è rimosso da ogni tipo di discriminazioni, la Porta del Sorgere e Cessare è il mondo dei fenomeni proiettato dalle discriminazioni. Wonhyo spiega che "la Porta della Vera Talità

e la Porta del Sorgere e Cessare comprendono l’intera realtà dei dharma. Perciò, le due porte non sono separate. La Natura di Buddha è nascosta all'interno della Porta del Sorgere e Cessare”.

Dalla prospettiva della Mente Unica, se tutte le discriminazioni vengono rimosse, tutte le cose sono uguali.

“L'essenza della Natura di Buddha è la Mente Unica. La natura della Mente Unica si distingue da tutte le discriminazioni. Essendo aldilà di tutte le discriminazioni la Mente Unica non corrisponde a

nessuna cosa. Non avendo corrispondenza con nulla, La Mente Unica non corrisponde a nulla”.

- Essenza fondamentale del Sutra del Nirvana

 

“La Sorgente della Mente Unica, che è distinta dall’esistenza e dalla non-esistenza, è indipendente allo stato puro. L’oceano dei Tre Vuoti, che combina l'assoluto con il mondano, è calmo e chiaro. Calmo e chiaro, esso miscela la dualità eppure non è unitario. Indipendentemente puro, è lontano dagli estremi, eppure non si trova nel punto mediano. Non si trova nel punto mediano e tuttavia è lontano dagli estremi. Quindi, un fenomeno che non esiste non è che dimori semplicemente nella non-esistenza; e ciò che non è non-esistente non dimora meramente nell’esistenza”.

- Esposizione del Sutra del Vajrasamadhi

 

Il primo passaggio afferma che la Mente Unica unisce l'assoluto e il mondano. Lo scopo di Wonhyo di reiterare il concetto della Mente Unica è di rivelarela vera mente, che è oltre ogni sofferenza, e dimora in uno stato liberato senza attaccamento. Come si legge in seguito, "ciò che non esiste non dimora semplicemente nell’esistenza ". Se la Mente Unica è considerata una realtà fissa, essa non può essere raggiunta. Con le parole di Wonhyo, leggiamo: "Essa trascende sia la parola che il pensiero. Pertanto, non sapendo come chiamarla, mi vedo obbligato a chiamarla Mente Unica". (Essenza fondamentale del Sutra del Nirvana).

E poiché l'assoluto e il mondano sono riuniti tramite la Mente Unica, il ciclo di nascita e morte e il Nirvana diventano non-due. Inoltre,il mondo di nascita e morte e la Terra Pura del Nirvana si trovano insieme nella Mente Unica. Allo stesso modo, il mondo degli esseri senzienti e il mondo del Buddha procedono insieme dalla Mente Unica. Una volta realizzato questo, la nostra Mente Unica avrà recuperato la sua essenza. Se invece non realizziamo questo, noi non possiamo fare a meno di vivere come esseri senzienti ignoranti. Noi siamo dentro la Mente Unica, eppure noi siamo fuori della Mente Unica. Questa è la realtà della vita mondana e dell'esistenza senziente.

 

(3) Muae (Non-Impedimento)

Muae (Non-Impedimento) è il sommario del pensiero in azione di Wonhyo.Muaesta per ‘libertà’, non limitata dagli opposti dualistici e dalle convenzioni fisse. E' differente dal perseguire desideri individuali, poiché è radicato nella Mente Unica, che evoca l'equilibrio e la compassione dentro di noi. In altre parole, Muae significa che non si è più vincolati dalle dualità di 'sé' e 'altri', e si può

vivere una vita compassionevole.

Dal punto di vista del buddhismo, la libertà senza la compassione non è vera libertà, ma solo una forma di auto-indulgenza. D'altra parte, la compassione senza la libertà è passiva e non è la vera Compassione. Se noi giungiamo all’uno, dobbiamo naturalmente arrivare a raggiungere l’altro. Nel Muae, la libertà e la compassione sono inseparabili. Non è basato su un individualismo atomistico e possessivo, ma è radicato nella unificazione di 'Tu’ ed 'Io'. Il Muae mira a beneficiare se stessi e gli altri, e questo tocca il cuore del buddhismo, 'la grande compassione di unità'.

 

(4) La Terra Pura

Wonhyo era un sostenitore del buddhismo della Terra Pura e lo incorporò pienamente nella sua pratica e nei suoi insegnamenti. La teoria della Terra Pura era strettamente connessa con la teoria diHwajaeng e Mente Unica. Per quanto riguarda l'illuminazione personale, la filosofia Hwajaeng e la Mente Unica suggeriscono che chiunque può raggiungere l'illuminazione attraverso i mezzi abili appropriati alla loro situazione e al livello spirituale.

Questa visione, che sottolinea l'uguaglianza di tutti gli esseri circa l’ottenimento della Buddhità, era in contrasto con lo spirito del primo buddhismo arrivato a Silla, che pareva giustificare la gerarchia sociale, ponendo l'accento sul concetto di karma (8). Secondo Wonhyo, la porta che conduce alla Verità Assoluta è aperta a tutti. Ciò contrastava con la tipica visione del seguace laico in quanto soggetto passivo, ma non con la visione pura del partecipante attivo nel cammino spirituale per l'illuminazione.

La Terra Pura dove risiede Buddha Amitabha è un reame celeste ideale e 'pura dimora'. Chiunque purifica la sua mente cantando il nome di Amitabha Buddha con riverenza è in grado di entrare nella Terra Pura dopo la morte, a prescindere dalla età, sesso o classe sociale. Poiché il buddhismo della Terra Pura era facile da capire e praticare, esso parlava a coloro che non erano ben versati negli aspetti più complessi della filosofia e pratica buddhista. Questa è la ragione per cui Wonhyo scelse questa semplice e accessibile credenza per propagare il buddhismo tra la gente comune.


 

(8) Karma (sanscrito). Ogni tipo di azione fisica, vocale o mentale che è impressa nella mente, e che quindi dà origine a certe conseguenze per il futuro. L’azione karmica può essere positiva o negativa, intenzionale e non intenzionale.

 

3. Insegnamenti di Wonhyo per i nostri tempi

La teoria del Hwajaengdi Wonhyo fu il prodotto delle sue riflessioni sulla storia. Utilizzandole come base, egli armonizzò e risolse gli opposti punti di vista che vedeva nel mondo buddhista. I praticanti venivano dirottati dall’ottenere i veri insegnamenti del Buddha come effetto del conflitto tra buddhismo della Vacuità (Madhyamika) e buddhismo della Sola Mente (Cittamatra). Grazie alla teoria del Hwajaeng, la filosofia buddhista a Silla non perdette ulteriore tempo su inutili discussioni, ma fu in grado di svilupparsi ulteriormente.

Inoltre, attraverso la sua teoria della Mente Unica, che servì come base per la filosofia Hwajaeng, Wonhyo sottolineò che il mondo del Nirvana non esiste separatamente da questo mondo e che, di conseguenza, il mondo in cui viviamo può essere anche il reame dell'assoluto. Wonhyo insistette sul fatto che chiunque realizzi la verità della Mente Unica può essere illuminato in questo mondo.

Wonhyo pensò anche che il fine ultimo del buddhismo era quello di salvare gli esseri senzienti dalla loro sofferenza. Per quanto vera e giusta possa essere una teoria, se non è applicata nella nostra vita quotidiana, essa è inutile ed inerte. La sua stessa vita è risultata essere un perfetto esempio della propagazione del buddhismo basato sulla verità filosofica e l’incontro tra teoria e pratica. In questo senso, la vita e le opere di Wonhyo, pilastro del buddhismo Coreano, rimangono per noi una fonte di orientamento e di ispirazione anche oggi.

 

 

IX. Deporre la penna…

Il pensiero di Wonhyo si basava su una contemplazione universale della vita. Non poteva essere espresso da un testo religioso o catturato in un sistema metafisico. Non era interessato ai semplici opposti, come reale e ideale, materiale e spirituale, individuale e intero, esistente e inesistente, o bene e male. Nonostante la sua logica e la sistematica struttura, rimane una riflessione ampia e profonda sull'essenza dell'essere, con una vita non-ostacolata come suo scopo.

La specializzazione, una delle forze trainanti della civiltà di oggi, è arrivata a scapito delle relazioni tra gli individui nella società umana. L'essere umano è diventato alienato, e la nostra aspirazione culturale sbilanciata. Poiché il mondo affronta i conflitti tra civiltà diverse, una nuova mentalità ed una più ampia prospettiva è di vitale importanza. Il ruolo dell'arte e della filosofia oggi è quello di riflettere la realtà e superare la frammentazione che si sono verificate all'interno della società.

Fino al secolo scorso, i filosofi si occupavano di questioni di 'esistenza', chiedendosi quale fosse in realtà la natura della vita umana, e in quale misura il comportamento dell'uomo verso i suoi simili può essere influenzato dal bene o dal male. Nel 21° secolo, noi ci troviamo di fronte ad una nuova sfida sotto forma di una crisi ambientale globale. Inoltre, i progressi nelle tecniche di clonazione e nell'ingegneria genetica, nonché le innovazioni, come ad esempio la sostituzione di organi umani con dispositivi artificiali, ci stanno costringendo a valutare nuove norme sociali. L'inquinamento e il riscaldamento globale sono problemi che richiedono una risposta unitaria. Le modificazioni degli ecosistemi minacciano la sopravvivenza stessa della razza umana. L'unica strada in avanti ora è di

approcciare la crisi come un mondo unico e affrontarla insieme.

Come alternativa, dobbiamo avere la saggezza di vedere la foresta piuttosto che i singoli alberi. In questo senso, la vita e la filosofia di Wonhyo debbono avere un significato speciale per noi. La sua filosofia si basa sulla realizzazione del valore della vita individuale. La pratica, e non la teoria, è la chiave delle sue visioni sulla Mente Unica e sul Hwajaeng (La pacificazione delle dispute).

filosofia.

 


 

 

         Estratti dagli scritti del Wonhyo

 

 

 

Esseri senzienti e Natura di Buddha non sono la stessa cosa, eppure non sono diversi.

<금강삼매경론>


Uno che realizza di essere nell’illusione non è grandemente illuso, e uno che realizza di essere nel buio, non è nel buio più totale.

<보살계본지범요기>


L’errore svanisce da sé quando il giusto si rivela, proprio come l'oro vero che luccica da se stesso, mentre l'imitazione non potrà farlo.

<대승기신론소>

Vorrei usare le parole per mostrare il Dharma che è oltre le parole, proprio come l’usare un dito per indicare la luna, che è separata dal dito.

<십문화쟁론>

Per cucire i vestiti, è necessario un ago corto, mentre una lunga lancia è inutile.

Per ripararsi dalla pioggia, è necessario un piccolo ombrello, mentre un tetto che copra l'intero cielo è inutile.

Quindi, le piccole cose non devono essere considerate banali. A seconda della loro vera natura, sia le cose piccole che le grandi sono preziose.

<미륵상생경종요>


 

 

 

Il sole è caldo come la sua natura fondamentale, e la luna è fredda come la sua natura di base.

Se c'è solo il sole e non la luna, i germogli si seccano e non vivranno abbastanza a lungo per dare i loro frutti. Ma se c'è solo la luna e non il sole, i germogli non possono crescere e marciranno.
<
범망경보살계본사기>

Il merito virtuoso del pentimento è lodato come puro e fresco. Poiché purifica l’impurità, che è la causa dell’errore, esso è puro. Con la rinuncia al calore del desiderio carnale, che procede dalla vita e morte senza fine, esso è fresco.

<금강삼매경론>


Praticare interiormente significa praticare guardando la mente in silenziosa e calma riflessione.

Praticare esteriormente significa cessare di guardare la mente, e trasformare gli altri tramite l'insegnare ad essi. Se uno entra o esce [dalla pratica], poiché [la pratica] non va fuori dalla Via di Mezzo, egli è detto non essere l’uno o l’altro.

<금강삼매경론>


La saggezza infinita del Mahayana (Il Grande Veicolo) è, semplicemente, la Sacra Saggezza della Equanimità di Tutte le Cose. Poiché essa dimora nel 'Non-Io', non c'è nessuna cosa che non sia 'Io'. Poiché non c'è nulla che non sia 'Io', non c'è nulla che essa non abbracci equanimamente. Rinforzata dalla saggezza che tutti gli esseri hanno la stessa Natura Originaria, essa porta infiniti esseri senzienti verso la grande Illuminazione. Per questo motivo, è chiamata la infinita Saggezza del Mahayana(Grande Veicolo).

<무량수경종요>

Alcune persone esprimono le loro limitate visioni sulla base di una piccola esperienza, e sono felici se gli altri sono d'accordo con le loro opinioni. Ma se gli altri non sono d'accordo, esse li criticano.
Sono come persone che osservano il cielo attraverso una canna vuota. Essi sostengono che solo guardare il cielo attraverso una canna vuota è buono, e che gli altri che non vedono il cielo in questo modo non possono vedere il cielo. Questa è l'ignoranza di credersi saggi, anche se manca l'intuizione, e inoltre si criticano quelli con una maggiore saggezza.

<보살계본지범요기>


Gli uomini saggi e santi eseguono molte azioni virtuose, ed essi adottano queste sette pratiche per la formazione del loro carattere. La fede, che è la base di molte virtù; La Generosità, che raddoppia il beneficio; L’Osservanza dei Precetti, per evitare facilmente disastri; L’Ascoltare, per raccogliere tutto ciò che è di valore; Il Pentimento, per riverire e incrementare ciò che è buono;La Vergogna, per tenersi lontani dalle malvagità; e la Sapienza, per controllare e aumentare le sei ricchezze.
<
본업경소>

Avere fede significa affermare definitivamente lo stato delle cose. In altre parole, credere davvero nell'esistenza del Dharma, credere che esso possa essere raggiunto attraverso la pratica, e che quando lo si raggiunge attraverso la pratica, esso porta sconfinati meriti e virtù.

<대승기신론소>

Un ostacolo è un blocco nel proprio percorso, ma significa anche 'oscurarlo'. L’ostacolo karmico blocca il sentiero degli esseri senzienti,così che essi non possono sfuggire al ciclo di nascita e morte. Esso anche avviluppa gli esseri senzienti, e così nasconde il nirvana. Per questi due motivi, è chiamato 'ostacolo'.

<이장의>


Lo stato di mente che non ha vergogna né paura del peccato è la fonte di ogni negatività.

<유가사지론>


Se uno commette uno di questi quattro errori, non può far parte di una comunità, e dovrebbe lasciarla. Il primo è lodare se stessi e denigrare gli altri; Il secondo è essere avari con la propria ricchezza o conoscenza, e tenerle solo per sé, senza condividerlo con gli altri;Il terzo è tenere la rabbia al proprio interno e non accettare le scuse e il pentimento degli altri; Il quarto è criticare il vero Dharma e provocare confusione.

<유가사지론>


Se state mancando anche di una sola delle virtù, non potrete raggiungere la completa Illumina-zione. Per tornare alla causa fondamentale, è necessario essere dotati di ogni forma di disciplina.

<대승기신론소>

Il carattere di una grande persona è ampio e vasto. Il suo spirito è semplice e senza confini. [Un tale spirito] tratta allo stesso modo disastro e buona fortuna, e non fa alcuna distinzione tra "io" e "altri". Questo spirito è sempre benedetto, e dimora nella rettitudine. Perciò, uno non deve lodare se stesso e criticare gli altri, né anteporre se stesso e sottomettere gli altri.

<보살계본지범요기>

 




 

 

 

Il Risveglio della Fede e della Pratica


I Buddha risiedono maestosamente nel Palazzo dell’Estinzione, il Nirvana, perché hanno rinunciato agli attaccamenti e praticato l’austerità per un lungo periodo. Nel frattempo, innumerevoli esseri senzienti si sono reincarnati tra le mura della casa in fiamme, il Samsara, e rifiutano di rinunciare alla loro avidità per innumerevoli eoni.

Il Sentiero per il Paradiso è libero e non-impedito, eppure pochi possono raggiungerlo, perché molti considerano i Tre Veleni (9) e le Contaminazioni come dei tesori. Molti vanno fuori strada perché entrano nel reame del Male, anche se questi reami non hanno richiami o lusinghe, poiché essi considerano i Quattro Elementi (10) ed i Cinque Desideri (11) come le ricchezze della mente.

Chi non vorrebbe abitare sulle montagne e coltivare la mente? Eppure voi non potete farlo,perché siete schiavi del desiderio. Anche se non potete tornare nelle foreste e sulle montagne a praticare, voi dovreste fare del vostro meglio, e non abbandonare mai la pratica delle buone azioni. Se voi volontariamente abbandonerete i vostri desideri in questo modo, sarete creduti e rispettati come saggi, e se praticate volentieri ciò che è difficile, sarete venerati come è venerato il Buddha. Così, desiderare ed attaccarsi alle cose materiali è la via di Mara, e donare con compassione è la Via del Re del Dharma.

Le alte montagne e le vette impervie sono i luoghi dove abitano gli uomini saggi. Profonde vallate di montagna con pini verdi sono la dimora di coloro che praticano. Quando hanno fame, prendono
i frutti dagli alberi per calmare lo stomaco vuoto. Quando hanno sete, si dissetano con l'acqua dei torrenti. Anche se noi nutriamo questo corpo con sottili prelibatezze e lo coltiviamo con cura, alla fine è certo che ci lascerà. E anche se possiamo coprirlo con bei vestiti, verrà il tempo in cui la nostra vita dovrà cessare.

Una grotta rocciosa che risuona con suoni echeggianti, diventa la tua sala di recitazione. Le oche selvatiche che stridono in solitudine, diventano i gioiosi compagni della tua mente. Anche se le tue ginocchia sono fredde e intorpidite per le continue prostrazioni, non pensi ad accendere un fuoco. Anche se il tuo stomaco vuoto si sente separato dal corpo, non pensi proprio a cercare del cibo. Prima che tu riesca a conoscerlo, sarai più vecchio di un centinaio di anni, allora perché trascuri di imparare? Non credi che per noi la vita potrebbe non essere lunga abbastanza da sprecarla nell’ozio e abbandonare i nostri studi?

Quando il tuo cuore è pieno di nostalgia, tu sei uno ‘sramana’ (12). Senza pensare alle cose del mondo vi è la rinuncia al mondo. Per un praticante, essere preso nella rete del desiderio è come un cane che indossa la pelle di un elefante. Un praticante che anela desideri lussuriosi è come un riccio che entra in una tana di topi. Per quelli che vivono in casa nel villaggio, anche se hanno grande saggezza e capacità, tutti i Buddha sono tristi e preoccupati per loro. Per coloro che vivono nelle profondità delle montagne, anche se non praticano il Dharma, molti santi sentono grande gioia grazie a loro.

Uno che non segue i precetti, anche se talentuoso e capace, è come chi, dopo esser stato portato in una stanza del tesoro, si ferma e non va oltre. Uno che manca di saggezza, anche se diligente nella pratica, è come uno che viaggia verso ovest quando dovrebbe andare a est. L'uomo saggio cuoce a vapore il riso da mangiare, mentre l'uomo ignorante cuoce sabbia. Tutti sanno come curare uno stomaco affamato mangiando cibo, ma nessuno sa come curare l'ignoranza della mente attraverso l'apprendimento del Dharma. La Saggezza e la Pratica sono come le due ruote di un carro. Beneficiare se stessi e beneficiare gli altri - questi sono come le due ali di un uccello.

Potrai offrire preghiere avendo ricevuto in offerta il riso, ma se non conosci il significato delle tue parole, non è questo qualcosa di cui vergognarsi davanti al donatore?Anche se canti la preghiera di offerta per il cibo, se non capisci la sua importanza, non è anche questo qualcosa di cui doversi vergognare, davanti ai Saggi? I vermi sono odiati perché essi non fanno distinzione tra puro e impuro. Allo stesso modo, i Bodhisattva non gradiscono i monaci che non riescono a distinguere
tra le azioni che sono pure e le azioni che vanno contro i precetti. Se tu vuoi lasciarti alle spalle il caos del mondo, per ascendere al piano superiore e rinascere nei cieli, i precetti sono una buona scaletta. Aspirare ad essere un campo di merito per gli altri, pur andando contro i precetti, è come se un uccello cercasse di volare con le ali spezzate portando una tartaruga sul dorso (13). Se tu sei ancora sotto l'ombra dei tuoi propri peccati, non potrai mai liberare gli altri dai loro peccati. Per questo motivo, se non esegui i precetti, come potrai ricevere il rispetto ed offerte da un altro? Non vi è alcun vantaggio nel nutrire un corpo vuoto che non coltivala mente, ed una vita transitoria ed inutile è difficile da preservare, quantunque uno ci tenga ad essa.

Per aspirare alle virtù dei grandi maestri, bisogna sopportare volentieri le sofferenze per tutto il tempo che serve. Per poter aspirare al Seggio del Leone (14)dovrai sempre girare le spalle ai Cinque Desideri. Quando la mente di un praticante è pura, i Cieli lo ammireranno grandemente, e se colui che percorre il sentiero volge la sua mente ai pensieri lussuriosi, gli spiriti buoni lo abbandoneranno lasciandolo solo. I Quattro Elementi inaspettatamente si disperderanno,e lui non sarà capace di conservarli a lungo. La sera arriverà presto, e noi dovremmo praticare fino all'alba! Indulgere nei piaceri di questo mondo porterà la sofferenza in una successiva vita, e allora perché dovremmo desiderarli? Astenersi da essi anche una sola volta porterà una futura gioia duratura, quindi perché non dovremmo coltivare la mente? I desideri dei ricercatori spirituali sono come una vergogna per il praticante, e la ricchezza di chi ha rinunciato al mondo è una fonte di ludibrio per la gente mondana che egli si è lasciato alle spalle.

Anche se messi incessantemente in guardia con infinite parole, noi non desistiamo dai nostri desideri. Anche se costantemente creiamo risoluzioni, non non tagliamo i nostri attaccamenti. Sebbene non ci sia niente da perdere, nessuno è disposto a lasciar andare le preoccupazioni mondane, e anche se non c'è uno scopo in questa illusione, nessuno riesce davvero a tagliare i suoi propri attaccamenti. L’oggi non è ancora giunto a termine, tuttavia è già contaminato con
molti peccati. Così i giorni del peccato sono molti, e non c'è una fine alla serie di domani in cui dovremo affrontare le conseguenze delle nostre azioni. Eppure i giorni delle buone azioni sono pochi. Anche se l'anno deve ancora finire, è già pieno di sofferenze, perché abbiamo peccato senza sosta. Ed anche se ci sono ancora molti anni davanti a noi, noi non coltiviamo la saggezza né ci prepariamo per il futuro.

Ora dopo ora il tempo passa, e il giorno rapidamente finisce. Passano i giorni, e l'ultimo giorno del mese è già qui. I mesi passano, e un nuovo anno è alle porte. Anche gli anni passano, e dopo un pò ci troviamo alle soglie della morte. Proprio come un carro rotto che non può muoversi, in età avanzata non si può praticare. E tuttavia ci rilassiamo in un passivo ozio, permettendo ai nostri pensieri di essere sempre in un eterno vagare.

Le vite che abbiamo trascorso nella pratica sono poche, eppure oggi noi ancora non pratichiamo, lasciando passare invano il tempo. Quanto è inutile questo corpo, e tuttavia non usiamo questa vita per lo studio. Questa vita arriverà presto alla fine, e se la fine arriva senza che noi abbiamo praticato, quale corpo riceverete in seguito? Non è grave, questo? Non siete spaventati di questo?



(9) Rabbia, Odio e Ignoranza.

(10) Gli elementi di terra, acqua, fuoco e aria, che costituiscono il nostro corpo fisico. Attaccarsi ai Quattro Elementi significa quindi essere attaccati al corpo.

(11) I desideri per il cibo, la fama, la ricchezza, il piacere sessuale ed il sonno.

(12) Sramana è colui che rinuncia al mondo e conduce una vita di austerità con l'obiettivo di sviluppo spirituale e liberazione.

(13) I monaci non lavorano per guadagnarsi da vivere, ma dipendono dalle offerte dei fedeli laici. Il Maestro Wonhyo qui sta rimproverando coloro che non seguono i precetti, ma che accettano comunque le offerte. Fare un'offerta a un praticante che studia bene diventa merito; quindi essi sono un 'campo di merito', che permette ad altri di praticare buone azioni. Donazioni ai praticanti che studiano male non diventano meriti, e questo è un severo monito per tali praticanti che sono ignoranti di questo fatto.

(14) Il Seggio da cui il Buddha o i Maestri Illuminati danno lezioni di Dharma.




 




L’Autore

L’autore, il professor Byeong-Jo Jeong è laureato presso il Dipartimento di Filosofia Indiana alla Dongguk University e ha conseguito il dottorato nel 1986, con una tesi dal titolo "Studio sul BodhisattvaManjusri ". Egli è stato professore presso il Dipartimento di Cultura Etica alla Dongguk University fin dal 1980, ed è ex-vice presidente della stessa Università, avendo trascorso due anni come visiting-professor presso la Nehru University in India (1984-1986). Come presidente del
Istituto Coreano di Studi Buddhisti (KIBS), egli si sforza di promuovere lo scambio accademico tra Corea, Stati Uniti ed Europa nel campo degli studi buddhisti.
I suoi scritti includono A History of Indian Philosophical Thought, Theory on theHistory of Buddhist Culture, Practical Buddhism, A History of Korean BuddhistThought, ed i suoi articoli includono‘Study on Avalokitesvara with Eleven Faces’,‘Study on Woncheuk’s  Praise to Heart Sutra’, and ‘Study on the Layperson’s

Buddhist Movement in Modern Korea’.

 

 

   (Finito di tradurre il 14 dicembvre 2011 – per conto del Centro Chan Nirvana di Roma)