Traduzioni di Dharma


Femminismo EcoSpirituale
Lo sciamanesimo al femminile

PRESENTATO da THE GATE KEEPER (Il Wanderling)
Da un Articolo di GLORIA FEMAN ORENSTEIN
Tratto da www.angelfire.com/realm/bodhisattva/she-shaman.html
(Trad. di Aliberth)
 

 

Anche se la maggior parte degli sciamani nella società odierna sono tradizionalmente uomini, ci sono anche sciamani donne, che vanno sotto una varietà di nomi e termini, da Bruja, a Curandera, a Donna della Medicina, a Shamana…:

        "Non nego che la ‘Chiara-Luce’ sia protettiva. Ho semplicemente sostenuto quel canale sciamanico che io definisco ‘Alta Tensione’. Le persone comuni non hanno il potere di attirare tensione sufficiente a produrre l'effetto desiderato". Gloria Feman Orenstein studiò sotto una donna Sciamano per circa quattro anni e mezzo. In questo articolo lei presenta varie osservazioni basate sulla sua personale esperienza nel settore, che si spera possa portare a certe considerazioni di carattere etico riguardanti i problemi dello Sciamanesimo, che oggi è praticato da un numero crescente di adepti della ‘new-age’ e di ricercatori-visionari.

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Che cos’è l’EcoFemminismo?

L’Ecofemminismo poggia sul principo fondamentale che le filosofie storiche patriarcali maschili che sono giunte fino a noi dal passato, così come quelle che operano ancora nel presente, sono nocive per uomini, donne, bambini, e gli altri esseri viventi. Nell’Ecofemminismo, vi sono vari paralleli con il modo di trattare l’ambiente, gli animali, e le risorse, ed il modo di come comportarsi con le donne. Nella resistente cultura patriarcale, gli echi femministi credono che esse debbano anche resistere ed opporsi al saccheggio ed alla distruzione della Terra. Esse sentono che la filosofia patriarcale dei maschi sottintenda la necessità di dominare e controllare la desertificazione della terra e della natura, ma anche la femminilità. L’Ecofemminismo dichiara che la società patriarcale è un qualcosa che è stato sviluppato nel corso degli ultimi 5000 anni, dopo che la prima forma di società era stata quella di tipo matriarcale. Non è chiaro perché il cambiamento sia avvenuto, o sia stato costretto, tuttavia, alcune aree contigue che possono dare l'apparenza di essere maschili all’apparenza, come le culture native e il buddhismo, sono da considerare comunemente nell'ambito applicativo dell’ecofemminismo.


Il Posto dello Sciamanesimo per le donne e l’ECOFEMMINISMO

La ragione per cui l’Ecofemminismo ha un tale profondo interesse per lo Sciamanesimo è che lo Sciamanesimo è praticatato in una grande varietà di culture indigene aventi una spiritualità basata sulla terra, culture che hanno mantenuto viva la consapevolezza che la terra è sacra, che non solo gli umani e non-umani sono parte della natura e della rete di interconnessione della vita, ma anche che lo spirito risiede nella materia, così come nelle altre dimensioni. Lo Sciamanesimo ci insegna che tutte le cose hanno lo spirito e che attraverso una serie di pratiche sciamaniche, l'uomo può mettersi in contatto con gli spiriti delle persone sia vive che morte. Poiché le donne stanno diventando assai più interessate allo Sciamanesimo, è importante che iniziamo a esaminarlo seriamente proprio da questa prospettiva. I miei commenti mostreranno i principali problemi che io vedo intorno allo Sciamanesimo che è oggi praticato da un numero crescente di ricercatori visionari.

Parlando di Sciamanesimo, come se si trattasse di un’universale o generica categoria, si può correre il rischio di costruire un archetipo, uno stereotipo, o un'astrazione di uno Sciamano, e in tal modo di ignorare la specificità della grande diversità delle pratiche sciamaniche nelle varie culture indigene. E' riduttivo parlare di Sciamanesimo, come se fosse la stessa cosa in tutto il mondo. L’antropologia ci insegna che lo Sciamanesimo differisce da cultura a cultura. In ogni cultura, cosmogonia, cosmologia e mitologia sono uniche, e poiché le pratiche sciamaniche coinvolgono sistemi-simbolo, le divinità, e una conoscenza del modo in cui i vari mondi, sia visibili che invisibili, sono organizzati, è un errore presumere che gli sciamani di tutto il mondo facciano le stesse cose, o che, quando lo fanno, lo facciano nello stesso modo.

Nella sua prefazione ‘Visioni Riduttive dello Sciamanesimo’ al recente libro dell’antropologa Ruth-Inge Heinze “Sciamani del 20° secolo”(1991), Stanley Krippner commenta che "La ricerca della Dr. Heinze dimostra che sarebbe errato affermare che gli Sciamani rappresentino un’unica costellazione di ritratti o che vi sia una tipica personalità sciamanica". Più avanti, Ruth-Inge Heinze ci avverte:

“Tutti noi dovremmo essere cauti quando qualcuno afferma di essere uno sciamano. Gli sciamani "professionali" non fanno mai tali dichiarazioni. Essi non hanno bisogno di farsi pubblicità, perché ciò diventa noto attraverso il loro lavoro. La loro "miracolosa" guarigione di corpi e menti malati, il loro recupero di informazioni altrimenti non accessibili, i loro effetti benefici sulla comunità sono diventati rapidamente conosciuti attraverso la parola di bocca in bocca”. (Heinze, 1991)

“Le norme di etica sciamanica sono le stesse per tutti gli altri professionisti, in particolare nella sfera religiosa. Per esempio, sarebbe immorale per "individui illuminati", annunciare pubblicamente la loro Illuminazione. Il grado di sviluppo spirituale è riflesso in un comportamento individuale, nelle azioni, e nel successo. Gli sciamani di maggior successo che ho incontrato sono stati anche quelli più umili. Essi sottolinearono di essere solo servi del sacro e mediatori che continuano ad apprendere per tutta la loro vita”. (Heinze, 1991)

NOTA: Va ricordato tuttavia che le osservazioni di cui sopra riguardanti gli individui illuminati - anche se sono state altrimenti sostenute da migliaia di persone - secondo il Sutra, il più Illuminato di tutti i tempi, il Buddha stesso, disse chiaramente in un linguaggio semplice che egli era davvero Illuminato. (fonte)
Poiché la parola ‘Sciamano’ è una traduzione da un linguaggio straniero (come il termine Sami, che significa anche stregone), dobbiamo avere la certezza se la persona in questione sia uno Sciamano, uno stregone, un medium, un canale-psichico, o un mago. Se cominciamo a situare quel particolare Sciamano e lo Sciamanesimo che uno reclama di essere all'interno della propria tradizione culturale, possiamo capire il motivo per cui Ruth-Inge Heinze ci mette in guardia circa le persone che chiamano se stessi sciamani. Nel caso di Sami, la mia insegnante Sciamana fu addestrata nella sua cultura per trentacinque anni prima di poter fare le audizioni sulle persone al di fuori della sua famiglia allargata. Quando riflettei su ciò, tenuto conto del fatto che lei era nata in un prestigioso lignaggio di Sciamani (era la figlia del Grande Sciamano di Samiland, il cui padre anche era uno Sciamano), ed il cui talento era evidente fin da quando era una bambina, io mi domandai perché avesse dovuto studiare per così tanto tempo prima di trattare quelli al di fuori del suo gruppo di parenti. Naturalmente, ciò mi rese perplessa, in quanto in Occidente noi riteniamo di poter diventare professionisti in un periodo da quattro a otto anni di formazione. La mia insegnante Sciamana non era solo una guaritrice, ma era anche studente di folclore. Questo è importante, perché lei insisteva sempre sul fatto che le tre fonti principali della sua conoscenza sciamanica venivano dal folclore Sami (racconti, leggende, e così via); gli insegnamenti del lignaggio ancestrale da suo padre, che era il suo mentore, e da altri ancestrali spiriti, che le parlavano dal mondo dello spirito; e insegnamenti dalle entità-spirito (che potremmo chiamare "spiriti-aiutanti" o "poteri-animali"). In questa categoria, la sua principale guida fu un gufo che le apparve nella sua infanzia. Una cultura di fiabe e leggende è di estrema importanza, perché tramite esse si può imparare come gli spiriti si comportano. Ad esempio, se un racconto parla di ciò che accade a qualcuno che ruba il denaro da un luogo sacro, lo Sciamano nel training apprende che il prezzo karmico di un tale atto arriverà dieci anni più tardi, quando quella persona verrà calpestata da una mandria di renne.

Nello schema delle cose, tutte le cose devono ritornare ad un equilibrio. Se si crea un movimento nel normale flusso delle cose, in qualche modo da qualche parte ci deve essere un ritorno all’equilibrio. E cioè, se tu sei un medium tra la persona che vuole un dato incantesimo e la persona che lo riceve, la persona che vuole la magia è responsabile per le conseguenze. Se, d’altra parte, voi siete la persona che desidera la magia a motivo del vostro proprio tornaconto, allora toccherà a voi di accettare e sopportarne le conseguenze. Nulla è gratuito, è detto da qualche parte. (fonte)

Le leggende vanno spesso prese con cautela. Esse insegnano strategie per trattare con tutti i tipi di spiriti, sia buoni che malvagi, secondo le credenze della cultura. Un Occidentale che arriva in una cultura indigena in cerca della conoscenza sciamanica, dovrebbe leggere ampiamente circa il folclore della cultura. Il grave errore che facciamo è quello di pensare che i racconti popolari e le leggende non siano veri. Ci è stato insegnato a non credere nel soprannaturale, ma un aspetto dell’approccio etico alla formazione di un rapporto con la cultura sciamanica sarebbe comprendere che il folclore della cultura non è necessariamente solo "sapienza", ma che le sue leggende sono spesso basate su eventi reali, e che se visitate quella particolare area, essi potrebbero accadere a voi, anche se non credete in queste cose. I racconti popolari mostrano anche i modi in cui i sogni sono interpretati nella cultura. La mia esperienza in questo campo è stata sempre sorprendente. Vorrei descrivere un sogno che ho avuto, e vorrei dargli una sofisticata spiegazione simbolica. La successiva cosa che conobbi, la appresi in casa del Grande Sciamano a cui mostrai una foto della persona stessa che era apparsa nel mio sogno come mio spirito-guida. Io avevo interpretato questa gigantesca figura, rivestita di una tunica di pelle di renna e grandi stivali, come il simbolo del mio ‘sé’ da Amazzone, che aveva appena scalato una montagna. Invece, imparai che non era un simbolo. Era l'esatta immagine di mio nonno Sciamano - che mi era stato dato come uno spirito-guida per aiutarmi sul mio cammino. Pertanto, ciò che io aveva chiamato ‘sogno’ in realtà era stata una visita di uno spirito del mondo degli spiriti. Per aver interpretato quella persona come un simbolo di un gigante o di qualunque altra figura simile io avrei perso il punto più importante e sorprendente che questa persona era lo spirito del vero nonno del mio Sciamano. Poiché queste storie si svolgono in una determinata geografia, esse insegnano anche circa l'ambiente naturale della particolare bio-regione. Quindi, le leggende ‘Sami’, che trattano dell’inverno al Polo Nord, non sono affatto simili alle leggende raccontate nella giungla amazzonica. E’ un errore ritenere che nelle diverse culture ruoli simili abbiano simili significati, che siano essi madri, padri, dei o imbroglioni. Ritenere che vi sia un solo ed unico significato universale per rappresentare una leggenda popolare significa negare la specificità storica, geografica, e culturale di quella cultura. E fare ciò è anche negare la variabilità e diversità delle specie, sia sulla terra che in altre dimensioni, siano esse culture, esseri umani, animali, piante, o spiriti. Semplicemente, le cose non sono le stesse in tutto il mondo, anche se in taluni aspetti esse possono farci pensare che siano simili. I racconti popolari illustrano il funzionamento delle Leggi del Karma, e sono state tramandati di generazione in generazione perché, contrariamente alla cultura occidentale dei bianchi che ritiene che tutte le storie dovrebbero terminare dopo trecento pagine di un libro o due ore di cinema, le popolazioni indigene non hanno dimenticato che le storie continuano di generazione in generazione. Nel corso del tempo, si può cominciare a vedere il modo di agire degli spiriti di altri mondi sugli eventi di questo mondo. Si comincia a sentire che lo spirito di un defunto antenato o di un membro della comunità sta agendo. Queste sono importanti informazioni che lo Sciamano ha, allo scopo di valutare la natura della visione che lui o lei potrebbe avere nel trattamento di una determinata persona fisica, in una certa famiglia. Proprio come è stato scritto nei riguardi della Curandera Maria Sabina Mazatec. Gli Sciamani devono contestualizzare l'origine della malattia del paziente all'interno della sua famiglia e della stessa storia culturale, come pure nel contesto delle vite passate del paziente ed è necessario per capire il tipo di negatività che ha preso la vita del paziente (una maledizione, una invasione, un attacco, e così via), la sua origine, e la sua storia.

                                         MARIA SABINA, Sciamana Curandera.

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Il concetto di "anima-sciamanica" è stato messo a fuoco dai workshop sciamanici di Michael Harner. Il suo lavoro in questo campo è di incommensurabile valore, e io sono d'accordo con l'importanza di familiarizzare contemporaneamente gli Occidentali con le possibilità fornite da esperienze del "viaggio sciamanico", o il volo dello spirito. Tuttavia, l’"anima-sciamanica" sottolinea quel "viaggio sciamanico" indotto da tamburi come l’elemento centrale di tutti gli Sciamanesimi, e insegna agli studenti come poter viaggiare fuori dal corpo fino ai mondi inferiore, medio ed alto dello spirito, come attivare il loro potere animale, come incontrare il loro spirito-guida per imparare a eseguire il recupero dell'anima, e come fare audizioni e consulenza sciamanica. Uno dei pericoli che io vedo, dalla prospettiva eco-femminista, nel focalizzarsi sul viaggio dello spirito come concetto centrale dello sciamanesimo, è che esso riproduce tanto il dualismo patriarcale che separa lo spirito dalla materia quanto la priorità dello stesso spirito sulla materia (cioè, il cielo sulla terra o l’altro-mondo su questo mondo).

Mentre i Viaggi Sciamanici ed i voli dello spirito caratterizzano lo Sciamanesimo in tutto il mondo, e mentre le informazioni provenienti da altri reami sono essenziali per il lavoro sciamanico, la priorità per i viaggi alle dimensioni dell’altro-mondo oltre le dimensioni sociali e politiche dei viaggi effettuati dagli sciamani, quando essi sono svegli e consapevoli di questo mondo (contrapposti all’essere in uno stato alterato) è di subordinare l’ordinaria esperienza cosciente a quella non-ordinaria. Però, gli stessi sciamani non necessariamente danno in questo modo la priorità all’esperienza. Anch’io, durante la mia formazione, ero costantemente alla ricerca di queste "esperienze di base", e invece ho trovato che l’esperienze "centrali" dello Sciamanesimo Sami spesso venivano quando gli spiriti visitavano questo reame, o quando animali veri diventavano spiriti messaggeri. Io sono stata "sciamanizzata" da zanzare che morivano nel mio appartamento in California, per quello che sembrava essere senza una apparente ragione, fino a che ricevetti una chiamata da Samiland che mi informava della morte del figlio della mia insegnante Sciamana. Le zanzare che avevo incontrato nelle paludi durante l'estate avevano raccolto le vibrazioni del mio sangue e mi trovarono tramite la loro sintonizzazione spirituale con me. Questo tipo di evento, che illustra la inter-connessione spirituale di tutte le cose viventi nella rete (web) della vita, è più di un concetto "centrale" dello Sciamanesimo come lo è il viaggio estatico fuori-del-corpo. Dare priorità alle informazioni dal mondo dello spirito piuttosto che alle informazioni di spiriti, animali, piante e persone di questo mondo, significa perpetuare il Cristianesimo patriarcale privilegiando gli esseri spirituali sugli esseri umani. E' come se si ritiene che un viaggio fuori del corpo fosse più importante di quei viaggi che facciamo ogni giorno, e in particolare quei pellegrinaggi che gli indigeni e le persone tribali spesso fanno nei luoghi sacri della natura. Sciamani che ho incontrato il più delle volte utilizzano qui ed ora i loro poteri, e non sembrano privilegiare il viaggio dello spirito in altre dimensioni sui molti altri modi in cui i loro servizi sono effettuati nel corpo e sulla terra. La visione sciamanica del mondo considera che tutta la creazione sia spirituale ed anche sacra. E questa dimensione è tanto sacra quanto il mondo dello spirito. Pertanto, ciò che accade a noi, mentre siamo vivi e svegli, anche se interconnessi con ciò che sta avvenendo nel mondo dello spirito, è di enorme importanza anche nella visione sciamanica e, naturalmente, è anche sacro. Gli Sciamani, attraverso il viaggio spirituale, raccolgono informazioni vitali da altri regni, nel modo stesso in cui noi riceviamo le nostre notizie dall'estero tramite Tv e satellite. Per la stessa ragione, si potrebbe non caratterizzare l'esperienza umana dall’attività "centrale" del sintonizzarsi sulle notizie dall'estero, perfino se questa è una parte necessaria della nostra vita quotidiana. Naturalmente, quando gli sciamani operano nel qui ed ora, essi stanno invitando le forze che riconfigurano i nostri ordinari concetti di spazio e di tempo. Qualunque siano i loro poteri per certi tipi di lavoro, essi non necessariamente fanno viaggi fuori del corpo, ma stanno espandendo il nostro concetto di ciò che un corpo è, e riferendosi al corpo come un campo di energia composto sia di spirito che di materia.

 
Uno spirito-albero, visto in una delle più belle forme di sesso femminile

Un albero e una foglia sono una cosa sola, cioè, essi dipendono e si definiscono l'un l'altra. Una foglia esiste perché esiste l’albero e viceversa. Per la mente non-duale e per se stessi, l'albero e la foglia trascendono ogni distinzione. Come arriva l’autunno, la foglia comincia a fremere, annerirsi e infine cade per terra, separandosi dall’albero. Questo distacco è simile all’entrare nel mondo dualistico, in cui  l'albero e la foglia esistono come due entità distinte, non più definendosi come una cosa sola. Secondo gli scritti del maestro Zen Dogen Zenji, proprio in questo momento, quando le distinzioni sono realizzate, l'albero e la foglia comprendono la pervasiva vacuità che li comprende entrambi. Solo cadendo nel reame della dualità essi possono sentire il senso di unicità che una volta manifestavano. La foglia non teme il mondo delle distinzioni, perché cade nella rete di unicità che cattura e sostiene tutte le cose. Dalla Forma dell’Universo alle dicotomie di albero e foglie, e di tutte le entità, si vede l'inter-connessione spirituale di tutte le cose viventi nel tessuto della vita e oltre. (fonte)

 

Ecofemminismo Nativo

Ruth-Inge Heinze scrive: “Qui negli Stati Uniti, troviamo un gran numero di incontri del week-end che annunciano un training nello Sciamanesimo. La qualità di questi incontri raramente è controllata. Non ci sembra opportuno tentare un rilancio dello sciamanesimo combinando "elementi essenziali" tratti da culture diverse. Questi tentativi partono con il piede sbagliato, in quanto gli elementi fondamentali possono essere parte di rituali sciamanici, ma non costituiscono l'essenza del rituale. Essi sono veicoli di espressione, e non il messaggio stesso... Le tecniche sciamaniche possono essere mezzi efficaci per l'auto-esplorazione, tuttavia, gli sperimentatori dovrebbero essere messi in guardia sulle trappole delle aperture psichiche, che richiedono invece chiusura. Essi si devono convincere della necessità di disperdere adeguatamente le energie che essi stessi evocano durante il processo”. (Heinze, 1991).

A questo punto, credo che un aneddoto dalla mia storia personale possa illustrare molto chiaramente il suo punto. Mi trovavo ad un party ecofemminista, e una delle donne volle dare avvio ad un gruppo di spiritualità. Con me al party avevo portato un chiaroveggente. Ci mettemmo a discutere se fare o no i rituali della Dea, ed il chiaroveggente chiese se qualcuno di noi sapeva come gestire gli eventuali cattivi effetti che potevano verificarsi a causa di ciò che avremmo scatenato. Una delle donne disse: "Noi proveniamo tutti da un luogo puro. Cerchiamo solo di invitare il divino. Sono sicura che non può accadere nulla di nocivo". Allora il mio amico chiaroveggente spiegò, "Guarda che tu puoi essere una persona molto buona, con molto buone intenzioni nella vita ordinaria. Ma se, quando vai a dormire, tu lasci aperta la porta della tua casa, chiunque può entrarci. E questo non ha nulla a che fare con quanto buone sono le tue intenzioni, o quanto pura tu sei. Succede che la porta è aperta, e chiunque può entrare. È la stessa cosa quando si esegue un rituale. Si apre la porta ad altre dimensioni, e altre cose possono entrare insieme con quelle che hai invitato. Dovete imparare come 'vedere' ciò che sta accadendo e saper lavorare con le energie, altrimenti dovreste essere molto cauti nel coinvolgervi in questo lavoro, dovete assicurarvi una protezione prima di cominciare". Perciò, come ho cercato di mostrare, siamo ingenui nel semplificare lo Sciamanesimo, cercando di costruirci un nucleo "centrale" da Sciamano. Essendo così riduttivi, in realtà noi perdiamo alcune delle più importanti caratteristiche dello Sciamanesimo, in particolare quelle che coinvolgono i veri animali e la vita su questo pianeta. E’ anche stata posta una certa enfasi sulla ricerca del proprio "potere animale" nel neo-Sciamanesimo. Mi sembra anche che questa enfasi privilegi gli spiriti-animali rispetto agli animali reali. Ancora, dalla mia stessa esperienza in Samiland, io so che sono stata sempre in attesa di incontrare il mio "potere animale", e la mia maestra Sciamana mi ha sempre indirizzato alla vera renna, ai veri uccelli, alle vere zanzare. E non accadde finché lei non comunicò con gli uccelli, li portò da noi, parlò con essi, e li fece poi volar via, o finché lei non "psicanalizzò" il problema della renna perduta, allora io cominciai a capire come la narrativa neo-sciamanica dei contemporanei workshop mi aveva realmente accecata al fatto che gli animali reali sono anche spirito e potere, e, almeno per la mia maestra Sciamana, essi sono altrettanto importanti, se non addirittura di più, del suo spirito-guida, il gufo, che le era apparso nella sua infanzia. Talvolta mi capitava di sentire che io avevo una prospettiva più "sciamanica" di lei, perché io arrivavo sempre a dare sofisticate interpretazioni simboliche dei sogni e ero costantemente alla ricerca di "potere animale", mentre lei sembrava essere più interessata agli animali reali e capiva le rappresentazioni nei sogni come spiriti di persone reali. La verità è che lei faceva meno distinzioni di noi tra il reale e lo spirito di persone o animali. Per lei, tutto era reale, tutto era spirito, e tutto era sacro, simultaneamente. Non vi era alcuna contraddizione in questo.

 

Problemi nel concetto di Archetipo

Il concetto di archetipo, che proviene dalla psicologia junghiana, anche se in molti casi ha validità, non dovrebbe essere applicato allo Sciamanesimo, perché rende reale le culture e le loro storie, e gli abitanti viventi sia visibilii, umani e animali, che invisibili, e perché non ci permette di individuare i reali problemi sociali e politici delle persone, soprattutto delle donne, nelle culture indigene. Voglio riferirmi qui alla fascinazione ed alla stereotipizzazione (che a volte sfuma nell’archetipizzazione) delle immagini di donne dalle "esotiche" culture straniere. Recentemente, ci fu un workshop tenuto dalla psicologa junghiana Linda Leonard, dal titolo "L’archetipo della Donna-Renna Lappone ". Siccome io non partecipai a questo seminario, così mi riferisco solo al suo titolo. L'uso del termine ‘lappone’ non è corretto. Il popolo ‘Sami’ fu chiamato Lappone dai colonizzatori occidentali. Nella lotta per i loro propri diritti, essi insistono sull'uso del nome Sami, e vogliono che gli occidentali sappiano che la loro lingua è la lingua sami (una lingua finno-ungarica), e che la loro terra sia chiamata Samiland, e non Lapponia. Quando mi imbattei nel titolo di questo workshop, io chiamai la mia maestra Sciamana in Norvegia, e le chiesi se vi fosse qualche riferimento ad una donna-renna (o idea-archetipo) nel loro folklore. Lei disse di non aver mai sentito parlare di essa. Allora conclusi che l’immagine della donna-renna, come l’ho vista dipinta sulle cartoline di auguri Natalizi, è uno stereotipo simile a quelli che noi abbiamo qui della principessa Indiana (delle tribù nativo-americane). Si tratta di un’immagine esotica che affascina, ma che anche ci impedisce di vedere la vera sofferenza nella vita delle donne Sami che sono allevatrici di renne, che stanno perdendo la loro terra, e che stanno perdendo il loro ruolo nella cura delle renne, poiché il ruolo dell’allevamento di renne sta sempre di più diventando la professione solo degli uomini. Coloro che seguono gli archetipi, proiettando così le loro proprie fantasie personali su una cultura vivente, e così facendo disautentificano la vita reale e le tradizioni di un popolo. Essi lo fanno in un mondo tipo ‘Disneyworld’ e perpetuano gli stereotipi che sono nocivi alla sopravvivenza della cultura. Se avessi partecipato al workshop sul "L’archetipo della Donna-Renna Lappone", forse esso avrebbe potuto rendermi cieco ad alcune delle brutali realtà che ci sono nella vita delle donne Sami contemporanee che pascolano le renne, o che non possono più farlo, perché hanno ormai perso questo ruolo. Delle donne Sami hanno recentemente tenuto una conferenza di donne (Estate 1990) proprio per parlare della loro duplice oppressione come donne nella società Norvegese e come Sami, socializzate in base ai ruoli di genere definiti dalla cultura Sami, in cui ora le donne occupano il ruolo domestico ed hanno ceduto il loro ruolo di pastori di renne agli uomini.


Banalizzare lo spirito del mondo

Quando gli Occidentali si riuniscono in un circolo per eseguire una cerimonia che essi hanno imparato da persone native o da letture sulle loro cerimonie, credono forse davvero di star facendo qualcosa di reale, come un intervento chirurgico? Abbiamo mai visto noi chirurghi raccolti in circolo, che passano coltelli e bisturi a sconosciuti, e che chiedono a quelli riuniti con loro di esplorare i reciproci cervelli con questi attrezzi, e poi ritornare a "condividere l'esperienza"? Lo Sciamanesimo è altrettanto reale e pericoloso, come può esserla la chirurgia. Esso opera sulla nostra psiche. Noi non possiamo vedere questa operazione in maniera letterale e materiale, ma i risultati dell’operazione sono evidenti nel modo in cui la nostra visione della "realtà" è stata modificata. In effetti, mi chiedo se tutte le persone che vogliono studiare lo Sciamanesimo dovrebbero essere autorizzate a farlo, dato che gli Sciamani imparano come entrare nei campi energetici e nei corpi delle altre persone. Questo può spiegare il perché, nelle società tradizionali, non tutti sono chiamati a svolgere questo ruolo. Io mi sono chiesto anche se ad un nazista dovrebbe essere data la formazione sciamanica. Una tale persona (o qualsiasi altra, se è per questo) non avrebbe forse la tentazione di abusare del potere con cui è venuta in contatto? Non sarebbe tale persona tentata di imbarcarsi in un week-end di workshop sciamanico? Chi garantirebbe i frequentatori, e quali sarebbero i criteri di ammissione? Quando io andai al sacro sito Sami il sacro con la mia maestra Sciamana e suo padre, entrambi essi chiesero agli spiriti se mi sarebbe stato concesso il permesso di entrare nel loro spazio. Quando mi fu detto questo, non mi era mai successo che gli spiriti fossero effettivamente presenti e che, anzi, potessero negarmi l'ingresso. Al momento, pensai che i due Sciamani stessero descrivendo la loro forma di preghiera. Ma essi non erano in preghiera, nel senso in cui noi concepiamo la preghiera. Essi stavano realmente parlando ai ‘reali’ (ma a me invisibili) antenati. Questi erano veri Sciamani esperti, non imprenditori superficiali o commerciali. Ora che conosco bene queste cose, sono sempre più interessata. Come possono quei viaggiatori che si iscrivono ai corsi Sciamanici conoscere il karma delle loro guide o, tanto per dire, del loro maestro nativo? Qui in Occidente abbiamo banalizzato la realtà e la potenza del mondo dello Spirito. In effetti, lo abbiamo negato. E’ la stessa cosa come se negassimo l'esistenza dei germi, solo perché non siamo in grado di vederli ad occhio nudo. Anche se noi non abbiamo gli strumenti con cui vedere il mondo dello spirito, così come sono reali le onde luminose e la gravità, così come sono reali i raggi gamma e i buchi neri, dovremmo capire che esistono cose che non necessariamente possiamo vedere. La fisica moderna ci insegna che quando si studiano le particelle elementari, noi interagiamo con esse. Sappiamo anche che le stelle che possiamo vedere sono morte molti anni fa, ma poiché la luce richiede tempo per viaggiare attraverso lo spazio, noi stiamo vedendo stelle che non esistono più. Queste lezioni di fisica moderna devono allertarci sul fatto che ciò che osserviamo ora, potrebbe non esistere più, che non tutto ciò che esiste può essere osservato, e che ciò che studiamo potrebbe essere alterato dal fatto che noi stiamo interagendo con esso (come ad es. le particelle elementari). E’ alquanto arrogante che gli Occidentali pensino che, se noi non individuiamo qualcosa con i nostri moderni strumenti, essa non esiste. Questo nega anche i poteri e l’intelligenza del popolo nativo. Con la nostra arroganza, con la nostra insistenza sull’etichettare coloro, la cui saggezza è stata acquisita senza la tecnologia Occidentale, come "primitivi", ci apriamo ai grandi pericoli derivanti dagli elementi e dalle entità di altre dimensioni che abbiamo scelto di ignorare. In questo modo, rischiamo pure di banalizzare il mondo dello spirito e di attribuire tutti gli eventi che accadono nelle vicende umane solo all'uomo. Però, così come le persone che hanno potere nei governi possono abusare di tale potere, anche gli Sciamani possono abusare del loro potere e utilizzarlo per fare danni. Rendere romantico e affascinante lo Sciamanesimo può, in effetti, renderci ciechi alla tirannia che alcuni Sciamani possono esercitare a causa del loro potere. Ciò è dovuto al fatto che noi continuiamo a credere che soltanto il ‘visibile’ sia reale. In realtà, noi potremmo essere sotto attacco spirituale e non essere consapevoli di ciò perché abbiamo scelto di negare la realtà e il potere del reame spirituale.

Quando gli Occidentali fanno un viaggio "esotico" in un paese straniero per incontrarsi con un locale Sciamano, non sanno nulla circa la persona sul cui potere essi si affidano, e allora hanno tutti i mezzi di protezione in caso di un abuso di potere? Faccio questa domanda, nello spirito di accrescere la nostra consapevolezza circa la complessità dello Sciamanesimo e su come esso opera con le energie che sono invisibili per noi. Dico questo, anche nella speranza che l'attuale commercializzazione dei viaggi Sciamanici confezionati sia messa all'interno di una prospettiva che abbraccia la responsabilità e l'etica, sia verso quelli che si imbarcano su percorsi così come verso gli Sciamani e le culture in cui vivono, che devono essere protette dall’essere scippate dai turisti, così come i turisti devono essere protetti dagli abusi di potere da parte dei nativi Sciamani, che spesso hanno motivi storici e politici per vedere gli Occidentali ricchi e bianchi come loro nemici. Ho partecipato a molte cerimonie e rituali effettuati nelle comunità femministe e spirituali della New Age, ed ora sono ancor più consapevole della complessità delle dimensioni invisibili che sono intorno a noi. La maggior parte delle persone che partecipano a queste cerimonie non vedono le aure, e non vedono le altre dimensioni. Quando in un rituale esse evocano gli spiriti, che ne sanno di quale tipo di energie stanno portando in circolo? E’ assai importante che l'esecuzione di tali rituali sia fatta sotto la guida di un leader spirituale in grado di testimoniare la natura degli scambi di energia in corso, ed in cui abbiamo una sostanziale ragione di credere che egli non abusi del suo potere. Solo per questo motivo abbiamo bisogno di applicare un codice etico per la pratica del neo-Sciamanesimo. Fino a quando io non ho avuto la prima esperienza nel reame del mondo dello spirito - fino a quando non mi sono recata al sacro luogo, e sentito le voci di spiriti ancestrali (i morti, che mi hanno chiamato per nome); finché io non ebbi visto da sola che lo spirito-guida che mi apparve in sogno non era un simbolo, ma era un vero e proprio spirito; finché io non ebbi evidenza dello spirito del Grande Sciamano – che era uscito dal suo corpo, finché io non fui convinta che il mondo dello spirito esisteva davvero, io concepivo tutte le discussioni sulla spiritualità in termini poetici e di preghiera. Per me, lo Sciamanesimo era una forte metafora, con connotazioni di visioni e creazioni poetiche. Il mondo dello spirito era, prima della mia propria esperienza con esso, qualcosa di simile al mondo dei sogni. Il motivo per cui lo ripeto è che io avevo troppo banalizzato il mondo dello spirito. Come moderno (o addirittura post-moderno) erudito Occidentale, io non credevo nell’esistenza degli spiriti o nel mondo dello spirito. Inoltre, tutti i libri di Carlos Castaneda e di Lynn Andrews hanno una loro linea narrativa che mi portava a concepire l’esperienza sciamanica in termini di una sorta di romanzi che si sviluppavano in un crescendo, o condividevano un genere letterario di tipo "picaresco". Essa era anche una forma letteraria di Sciamanesimo che non coincideva con quello che io ho effettivamente vissuto e che mi aveva indotto a screditare la mia esperienza. Mi aspettavo che gli spiriti-guida assomigliassero a Jimmy Cricket, piuttosto che ad un reale ‘cricket’ (grillo). Io mi aspettavo che nella vita tutto fosse più grande, qualcosa come una Disneyworld rappresentativa della natura. Invece, quello che imparai è che le reali zanzare sono degli effettivi spiriti-guida. Le nostre interpretazioni Occidentali della "realtà" e le nostre opere letterarie non riescono a contornare una diversità di altre modalità narrative le cui caratteristiche catturino le realtà dell’esperienza sciamanica. Esempio di una ‘figura’ proveniente da una tradizione occidentale non-bianca è quella del Trickster. Gli Occidentali in genere guardano al ‘trickster’ come non più che una figura letteraria o popolare.
Tuttavia, una volta coinvolti nella pratica sciamanica, comincerete a vedere come gli spiriti giochino con trucchi su di voi. Questi trucchi possono essere umoristici, o possono essere pericolosi. Spesso gli Sciamani non raccontano le loro esperienze nel mondo dello spirito. Vi siete mai chiesti il perché? Le risposte, per usare un eufemismo, sono morbide, in realtà gli Spiriti ci osservano e ci ascoltano. Se stiamo progettando di proteggerci, essi prendono nota di ciò e di conseguenza mettono in atto la loro strategia. Uno deve restare in silenzio sulla propria interazione con il mondo dello spirito, non solo perché i convenzionali Occidentali considerano queste discussioni come assurde, ma anche perché si possono correre rischi e pericoli nel trattare con gli spiriti, se si parla di queste cose. Il mondo dello spirito non è più benigno rispetto al mondo materiale, e faremmo bene a prendere in considerazione questo fatto quando ci imbarchiamo nella ricerca di visioni.

Inoltre, significa banalizzare il mondo dello spirito e negare la sua autenticità, pensare a concentrarsi sulla manifestazione dello Scudo Protettivo della Luce-Bianca, e che essa vi sarà di beneficio. Questo è così ingenuo da rasentare la pura follia. È necessario disporre di sufficiente potere per richiamare abbastanza Luce-Bianca utile a proteggervi. Ogni volta che io discuto di queste idee con i praticanti della ‘new-age’, cerco di spiegarmi nel modo seguente: “Non nego che la Luce-Bianca sia protettiva. Semplicemente sostengo che gli Sciamani canalizzano ciò che io chiamo ‘Alta-Tensione’. Le persone comuni non possono avere il potere di attirare sufficiente tensione per produrre l'effetto desiderato.
Da una prospettiva ecofemminista, la banalizzazione del mondo dello spirito rende invalida anche la saggezza delle donne, perché si può vedere come la mia comunicazione con questa potente donna Sciamana è stata bloccata dal fatto che, in primis, io non ho l’autorità di garantire la sua descrizione della realtà. E sono stato ingabbiata, come ha detto lei, dal "Grande Spirito"! Nella mia cultura, io sono sempre stata considerata una delle persone più aperte alla spiritualità. Però, a causa della mia formazione scientifica Occidentale, non potevo realmente credere all'esistenza del mondo degli spiriti. Non credo che in Occidente si possa mai veramente comunicare con le persone di culture indigene e tribali, finché non ci si apre nel dare legittimità alle loro descrizioni della realtà. Quindi, barriere non solo nazionali, linguistiche e culturali interferiscono con la comunicazione tra donne in tutto il mondo, ma al di là di tutto questo, i parametri di ciò che riteniamo essere "reale" ci separano ancor di più gli uni dagli altri.

Quando parliamo di Sciamanesimo in astratto, parliamo anche di esso come genere neutro. Tuttavia, nelle diverse culture, gli Sciamani maschi e femmine incarnano anche ruoli di genere diverso. Questi ruoli, come sono definiti in ciascuna cultura, influiscono pure sulla percezione che possiamo formarci dello Sciamanesimo. Da femminista, ho reagito ai vari esempi di Sciamanesimo che ho testimoniato e letto come "Sciamanesimo-macho". Infatti, esso richiede molti sforzi fisici e mentali (e pure psichici/ spirituali) per mettersi in contatto con il mondo dello spirito. Quando mi trovavo in Samiland, dovetti camminare per circa dieci o più miglia fino al luogo sacro, e ho dovuto salire dieci chilometri di strade di montagna, per essere in grado di sognare il mio spirito guida. In altre tradizioni la coscienza viene alterata da allucinogeni, da privazione sensoriale, dal suono di tamburi (i tamburi degli sciamani Sami furono sequestrati dai Cristiani, quando furono colonizzati, e così non li usarono più), e da altri mezzi. Quando si prendono in considerazione le strenue prove fisiche, dal punto di vista dei ruoli di genere Occidentali, il training sciamanico e le prove sembrano essere di tipo macho. Nelle culture occidentali, la maggior parte delle donne non fa trekking di molte miglia nella natura per erigere rifugi da sole in modalità "sopravvivenza". Culturalmente, l’ibis è fatto in modo da essere "maschile" come genere di ruolo. Tuttavia, come sappiamo, i ruoli di genere variano da cultura a cultura. Nella cultura sami, le donne sono molto forti. Si dice che esse fossero dominanti. Alcuni pensano che una volta i Sami possano aver avuto uno stato matriarcale perché in passato, quando un uomo voleva sposare una donna, egli doveva servire la sua madre per un intero anno. Poi la madre della ragazza avrebbe determinato se egli era un sufficiente buon lavoratore e se avrebbe servito la figlia abbastanza bene e quindi, se poteva prendere ordini da sua moglie in un modo remissivo. I Sami sono anche matri-lineari e matri-localizzati, ma ciò non esclude l'esistenza della sessualità nella loro cultura. Se la loro sessualità sia o meno arrivata con l’uomo "bianco", il quale portò liquori e colonizzazione, comunque essa ora esiste, e le donne in Samiland soffrono stupri, aggressioni, e criminalità violenta. Ed inoltre, i ruoli di genere sono distribuiti in modo da tenere le donne a casa. Quando il Grande Sciamano torna a casa dopo aver fatto guarigioni, trova il pasto cucinato da sua moglie, o dalle sue figlie. Quando sua figlia, la mia maestra Sciamana, torna a casa dal suo lavoro, deve anche pulire e cucinare per gli altri. Essa ha sviluppato incredibile forza fisica per fare il lavoro degli uomini più il lavoro delle donne. Però, a un certo livello, c’era la pressione di tener testa e superare gli estremi dell’abilità sciamanica dei "maschi", lei combatteva contro il suo bisogno di riposo quando era ammalata, al fine di guarire. Quando lei tornò a casa dall’ospedale dopo la mastectomia, la prima cosa che fece fu di scalare una montagna. Lei lo fece per controllare la forza della sua costituzione e per vedere se era ancora in grado di fare gesti di difficile resistenza fisica, come faceva prima dell’operazione. Poiché una donna Sciamana può tener testa agli standard dello Sciamanesimo "macho" e imparare a gestire tutto ciò che incrocia la sua via, essa può scegliere di gestire gli assalti sessuali, come gli stupri e aggressioni, tramite le capacità fisiche e mezzi psichici, ma essa però può non riuscire a riconoscere e identificare l'oppressione delle donne nella sua cultura. Essa, infatti, può considerare i suoi stessi incontri con la violenza maschile come facenti parte del repertorio delle prove sciamaniche che lei deve superare. Quindi la sua abilità fisica e i suoi poteri spirituali possono renderla cieca alle questioni femministe che dovrebbero essere affrontate su più ampia scala da parte delle donne che non sono sciamane. Nelle culture nativo-americane, il ‘Berdache’ è una persona di sesso maschile che assume un ruolo di genere femminile, che si veste come una donna, sposa un maschio, e spesso è anche uno Sciamano altamente rispettato. Parlare astrattamente di Sciamanesimo, non rende visibile la ricchezza del ruolo del Berdache, perché ignora il sesso e la complessità del ruolo di genere dello Sciamano, e quindi ci riporta all’archetipo ed ai concetti fondamentali che hanno stereotipicamente generato le immagini in essi incorporate. Riferendosi in astratto allo Sciamano, si tende a dimenticare, e quindi a cancellare, l'importanza della forma - spostando quello che il ruolo del Berdache, in effetti, incarna. Miscelazioni e incroci di genere sessuale sembrano essere culturalmente comuni tra gli Sciamani. Come abbiamo già menzionato in precedenza, oggi lo Sciamanesimo è perlopiù praticato nelle culture patriarcali indigene, non necessariamente non-occidentali. Quando noi, occidentali di una cultura patriarcale, incontriamo una donna-Sciamano, non dobbiamo aspettarci che si comporti in modi che non hanno nulla a che fare con la bianca-occidentale struttura culturale del "femminile". Però, se questa donna ha preso parte alla cultura occidentale, come accadde alla mia insegnante Sciamana, essa avrà anche adottato alcuni dei modi dell'Occidente. Coinvolgendoci con tali donne di potere, ci si può confondere sulle transizioni di ruolo e genere e sulle variazioni-di-forma che queste donne subiscono per passare da una cultura all'altra. Tuttavia, vorrei suggerire di non abdicare la nostra occidentale prospettiva femminista quando si osserva la loro vita, perché esse stesse sono spesso trattate in modi che sono estremamente sessisti (in parte perché le loro culture sono stati colonizzate da occidentali), e poiché sono formate per gestire ogni cosa ed essere più forti della maggioranza dei maschi e femmine, esse possono non identificarsi con le altre donne della loro cultura, né partecipare ad attività femministe. Ellen Maret spesso mi disse che i Sami non sentono il bisogno del femminismo, perché le donne Sami sono così forti. Ultimamente, donne Sami organizzarono una conferenza per discutere i loro problemi dal punto di vista delle donne indigene, nel quadro delle questioni individuate dalle Nazioni Unite nel ‘Decennio Internazionale delle Donne’.


Razzismo?
Non c’è di sicuro bisogno di riaffermare l’ovvio punto sull’appropriazione occidentale delle pratiche native e sulla commercializzazione degli oggetti sacri. Non solo noi sfruttiamo le popolazioni indigene, quando ci appropriamo della loro conoscenza sciamanica, ma tendiamo anche a raggrupparle tutte in un'unica entità, mentre invece esse sono plurali e diversificate. Ogni tribù o nazione nativo-americana è un’entità individuale con una specifica storia e specifiche pratiche e linguaggi che differiscono da un gruppo ad un altro; molti membri ed individui dichiarandolo molto chiaramente, insistono dicendo: "Noi non abbiamo Sciamani". Quando mi trovavo a Samiland, se e quando gli uomini mi molestavano sessualmente, io non facevo ritorsione fisicamente, anche se sarebbe stato giustificabile per salvarmi dal pregiudizio. Perché? Perché ho ragionato che "l'uomo bianco" ha già fatto abbastanza danni alle popolazioni indigene, e non ho voluto perpetuare tale modello. Non ho voluto arrecare danni fisici ai membri maschili della comunità Sami o alle loro famiglie, anche se, quando essi erano ubriachi ed io sobria, sarei stata sicuramente in grado di farlo. Io non mi sono difesa, ma sono stata felice di esser riuscita ad uscire incolume da ogni incontro (Forse il Grande Spirito mi ha protetto?). Quando parlai di questo con la mia insegnante Sciamana, lei mi disse: "Uno Sciamano deve saper gestire tutte le cose, anche gli uomini ubriachi". Non sono mai stato soddisfatta da questa risposta. Io volevo che lei si fosse resa conto che non io volevo arrecare danni fisici a nessuna persona Sami. E questo non fu rispettato né dai Sami né da lei. Essi semplicemente non avevano alcun rispetto per un qualcuno che non sapesse difendersi quando era attaccato. D'altro canto, se lo avessi fatto, non sono sicura se un colpo che io avessi portato per auto-difesa non potesse venir male interpretato. Infatti, da un altro punto di vista, ora mi permetto di aggiungere che ciò che la mia insegnante Sciamana probabilmente voleva farmi imparare è che poteva venirmene un danno di gran lunga maggiore tramite il mondo degli spiriti. Credo di poter dire ora, che se io avessi colpito un uomo Sami, lei sapeva che anche se io lo avessi soltanto ferito, egli avrebbe potuto cercare di farmi ritorsione tramite mezzi sciamanici (egli avrebbe potuto scagliarmi energie per danneggiarmi). Quello che io dovevo imparare era che un importante livello di ogni incontro si svolge sempre sul piano del mondo dello spirito. Oggi io credo che, sciamanicamente, la mia insegnante Sciamana ha voluto farmi capire che la brutalità fisica non era esclusivamente "dove si è sciamanicamente". Ci sono spiriti guerreschi, spiriti che attaccano, incantesimi, e così via. Ci sono altri modi di rispondere, oltre alla violenza fisica. Forse anche questa prova aveva a che fare con il mio lavoro su questi altri metodi. Ma io ero talmente concentrata a non fare danni che semplicemente ignorai le molte altre dimensioni di questo problema che parlava, più specificamente, al mio ruolo di studente di Sciamanesimo. In ogni caso, ero in imbarazzo su tutto ciò fino a quando non parlai con Paula Gunn Allen, che mi ricordò che il motivo per cui non ho lottato probabilmente aveva a che fare con il mio razzismo. All’inizio, io non capìi ciò a cui lei tendeva. Poi mi resi conto che se io fossi stata avvicinata sessualmente nella mia cultura (buttata per terra contro la mia volontà da un uomo ubriaco), avrei lottato. Naturalmente, mi sarei difesa anche se ciò avrebbe significato dover ferire un uomo Americano. Ma ho rifiutato di danneggiare un uomo Sami. Non era forse questo il segno della mia colpa da Occidentale-bianca? All’improvviso realizzai che io non avevo trattato i Sami come uguali. Io li avevo trattati come un razzista superiore tratta un gruppo inferiore. Il Grande Sciamano usava dire che io rappresentavo "la cultura dell'uomo bianco", ed io mi ci sono sempre opposta. Io espressamente contestavo che egli non comprendeva che io ero una donna, e che ero una ecofemminista che, in realtà, aveva dato una conferenza su come salvare la terra, a cui avevo invitato la sua figlia. Io non potevo concepire me stessa come "l'uomo bianco", e sentivo che  in realtà lui non capiva nulla su di me come persona, fino al giorno in cui feci hamburger a base di carne per i bambini Sami. I Sami sono sicuramente non-vegetariani. Essi mangiano un sacco di carne di renna e di pesce. In quel giorno, il Grande Sciamano girovagava nella cucina e, sentendo uno strano odore, sniffò la carne che avevo preparato. Poi mi chiese: "Da dove viene questo animale?", ed io rimasi lì, perplessa. Non riuscivo a capire veramente la questione, e sono sicura di avergli detto: "Non proviene da nessun animale. Arriva dal supermercato!" Fu in quel momento che capìi di essere realmente, "l’Occidentale-bianca" in cui lui mi aveva preso. Passarono ben quindici minuti prima che io potessi dargli la risposta "mucca". Avevo completamente dimenticato l'animale il cui corpo stavamo consumando. Perfino nel nostro purismo ideologico, potremmo ancora comportarci da razzisti, e ciò, di fatto, fa parte del nostro razzismo bianco-occidentale vedere noi stessi come ideologicamente "più puri rispetto a te", perché siamo ecofemministi o qualsiasi altra cosa. Non dobbiamo mai dimenticare, anche quando siamo protesi avanti e indietro a fare ammenda, che vi è un atteggiamento di superbia e di superiorità razziale nell’essere "più puri di te", anche quando le stesse persone che sono protese avanti e indietro sostengono che esse sono "più pure di noi" perché non distruggono la terra, mentre noi lo facciamo. Anche se gli altri esibiscono un’atteggiamento razzista verso di noi, ed anche se noi cerchiamo per gentilezza di non replicare, il fatto stesso che noi abbiamo una concezione di noi stessi come superiori perché "conosciamo meglio", di per sé, è una forma di razzismo.


L'ignoranza della Realtà Geo-Cosmica

Attraverso la nostra istruzione, nella scientifica visione-del-mondo dell’Illuminazione, noi siamo stati alienati dalla terra ed abbiamo dimenticato che la terra è anche un corpo celeste. Abbiamo smesso di prendere in considerazione i poteri delle forze e la conoscenza dei cicli che governano la nostra vita. Quasi mai noi riflettiamo sulla gravità, per esempio, senza la quale tutti noi staremmo galleggiando nel vuoto dello spazio, e di sicuro non pensiamo mai alla reale forza magnetica dei poli Nord e Sud. Noi diamo anche per scontata la quantità di luce e buio che sperimentiamo ogni giorno. Ma che cosa succederebbe se ciò stesse per cambiare? Che cosa succederebbe se noi fossimo improvvisamente immersi in un mondo in cui il sole non sorgesse o non tramontasse più? Che cosa succederebbe se dovessimo andare a vivere presso il magnetico Polo Nord? Allora noi cominceremmo a sperimentare sindromi simili al jet-lag, e prenderemmo sul serio le implicazioni della rivoluzione della Terra sul suo asse intorno al sole. In Samiland, durante la maggior parte dell’autunno ed inverno, il sole tramonta molto presto di giorno. Durante l'estate, il sole non tramonta fino a ben oltre la mezzanotte. Le loro donne hanno cominciato a svolgere riti nei movimenti di spiritualità femminista (sulla Dea) e hanno preso a metterci di nuovo in contatto con la consapevolezza dei solstizi, equinozi, e dei cicli lunari. Ma come tutto questo può riferirsi all’etica ecofemminista ed allo Sciamanesimo? A causa della nostra amnesia e ignoranza geo-cosmica, non riusciamo a prendere in considerazione il fatto che certi poteri possono solo essere ottenuti e messi in pratica in alcuni luoghi sulla terra e in certi momenti durante l'anno o durante i grandi cicli cosmici. E' interessante notare che quando si tratta di erbe sacre, noi ci accorgiamo che esse crescono in certi luoghi e che le persone che non possono ottenere certe erbe non possono sperimentare i loro effetti. Tuttavia, le erbe sono trasportabili, e ciò si adatta al nostro scopo, perché noi siamo in grado di trasportare in California i prodotti della giungla Amazzonica per via aerea. Tuttavia, non potremo mai trasportare il magnetismo del Polo Nord in California. E né si potranno manifestare gli effetti del sole Artico di mezzanotte a Los Angeles. Quando mi sono recata in Samiland, sono venuta a conoscenza degli effetti che il magnetismo del Polo Nord aveva su di me. Esso mi faceva entrare in un profondo stato di trance quando dormivo, e fu proprio quando ero in questo profondo trance che potei ascoltare le voci degli spiriti ancestrali. Appena ho mangiato il cibo Sami, ho notato che i miei capelli e la pelle iniziarono ad avere altre caratteristiche. Questo poteva esser dovuto alla purezza dell'aria, all'acqua ed al cibo, come pure alla intensità del campo magnetico terrestre in cui il cibo veniva coltivato. E’ stato notato che le persone sono sensibili alla mancanza della luce e che diventano depresse quando non ricevono abbastanza luce. Ma abbiamo mai pensato a ciò che una sovrabbondanza di luce potrebbe fare ad una persona o come la luce possa influenzare la propria coscienza? In Samiland, quando il sole in estate tramonta dopo la mezzanotte, addirittura a volte alle 3 del mattino, uno può entrare in stati alterati, in elevati ed espansivi stati di coscienza. Gli Occidentali vogliono portare sempre gli sciamani negli Stati Uniti, metterli nei talk-show della loro TV, e far fare loro dei miracoli sui nostri prati per mettere alla prova i loro poteri. Quando uno Sciamano di Samiland insiste sul fatto che si deve viaggiare al Polo Nord per studiare lo Sciamanesimo Sami, un Americano può arrivare ad esitare e respingere lo Sciamano come falso. Ho portato la mia insegnante Sciamana negli Stati Uniti per partecipare ad una serie di conferenze (come, ad es., Le Prospettive Ecofemministe: Cultura, Natura, Teoria - tenute in US nella primavera del 1987), ma lei ha sempre insistito sul fatto che la mia vera aggregazione non si sarebbe realizzata negli Stati Uniti, ma proprio in Samiland. Lei aveva ragione, perché il mio progresso si intensificò appena fui entrata nel campo magnetico del Polo Nord. I risultati dello shock culturale e del jet-lag (variazione dei ritmi orari), combinati con il magnetismo del Polo Nord e con l'eccesso di luce in estate, immediatamente mi catapultarono in uno stato sciamanico che era intensificato dalla presenza di due potenti sciamani. E' importante che noi si onori la realtà geo-cosmica delle culture sciamaniche e che anche si comprenda che certe cose non possono essere trasportate altrove. Una delle caratteristiche principali dell’estate in Samiland è che improvvisamente le paludi diventano inondate dalle zanzare. I Sami amano le loro zanzare, perché capiscono che "l'uomo bianco" non può stare li, e così le zanzare, in un certo senso, hanno la loro terra preservata dall’essere presa da parte di estranei. La maggior parte della gente non può sopportare di vivere con queste zanzare. Come ho già detto, gli Sciamani Sami comunicano con le loro zanzare, e capiscono che esse possono essere messaggeri, guide, e protettori. Alla fine, allorché noi arriviamo a rispettare la specificità geo-cosmica di particolari culture ed allorché noi ci rendiamo conto che ci sono cose che non possono essere acquistate, vendute, commercializzate, e manipolate, come ad esempio i campi magnetici ed i tramonti, (considerando che le persone hanno già commercializzato acque ed erbe sacre), dobbiamo sviluppare un'etica e una politica che protegga la terra e le culture che risiedono non solo in "luoghi di potere" o in luoghi in cui possiamo ottenere prodotti speciali, ma ovunque sul nostro pianeta, perché non dobbiamo dimenticare che la specificità di ogni località ha il suo proprio potere. In questo modo, accrescendo la nostra consapevolezza circa le specificità geo-cosmiche di gravità, luce, magnetismo, solstizi, equinozi, cicli lunari, clima, piante e animali indigeni, e così via, si può arrivare a valorizzare la varietà delle diverse culture e regioni le cui multiformi conoscenze possono tutte servire a migliorare la vita ovunque sul nostro pianeta, in un sorprendente numero di modi. La maggior parte di questi insegnamenti geo-cosmici possono essere acquisiti solo nella particolare regione in cui sono originati. Infine, se vogliamo risvegliare la nostra capacità sciamanica, forse per alcuni perduta nelle nebbie del tempo, ma per altri fondata nelle varie tradizioni delle antiche tribù Europee, allora dobbiamo sintonizzarci proprio su quelle stesse forze che si manifestano nelle nostre bio-regioni. In certi casi, questo può richiedere che noi si venga a sapere nella nostra regione qualcosa riguardo alle tribù indigene nella nostra zona; in altri casi, dovremmo stabilire di scoprire il potere dei luoghi in cui viviamo. Questa è la nostra sfida, se vogliamo salvare la terra. Non dobbiamo scappare verso altre culture "esotiche", ma dovremmo cominciare ad esplorare il nostro proprio retroterra.


La Depolicitizzazione della Visione Sciamanica

Universalizzando ed essenzializzando il concetto "centrale" dello Sciamanesimo, tendiamo ad ignorare l’uso pratico e politico a cui i poteri sciamanici possono anche essere imputati. Quando Ellen Maret Gaup-Dungeld radunò un gruppo di donne dei ranch di renne di Samiland per un sit-in al Parlamento della Norvegia, per protestare contro la centrale idroelettrica che i Norvegesi stavano progettando di erigere sul fiume Alta-Kautokeino, nel giorno in cui il Primo Ministro Gro Bruntland era nel suo ufficio, ella utilizzò le visioni per creare il suo percorso politico. Quando il nuovo Primo Ministro non volle venire ad ascoltare le donne Sami (dopo ventiquattro ore, come aveva promesso), Ellen chiese alle donne presenti di riferirsi ai loro sogni. Alcune avevano sognato di volare a Roma, così da richiedere un’udienza con il Papa in Vaticano (al fine di ottenere pubblicità per la loro causa); un’altra sognò di volare sopra le grandi città, così da programmare una visita strategica alle Nazioni Unite a New York. Ellen Maret non fece quel tipo di divisione che noi, in Occidente, avremmo fatto tra quei due sogni di viaggi ispirati a Roma e New York e altri sogni di viaggi ispirati al mondo dello spirito. E nemmeno lei prese in considerazione il fatto che il sogno fosse un metodo inferiore di stabilire un itinerario politico. Essere un leader politico, per lei significava essere un leader spirituale, e viceversa. E poiché gli Sciamani delle popolazioni indigene non separano lo spirito dalla materia e non privilegiano un tipo di esperienza sciamanica "centrale" su un viaggio di questo mondo, sapendo che entrambi sono sacri, entrambi sono reali, entrambi sono spirituali, si concentrano esclusivamente sul mondo basso, medio, e superiore della cosmologia sciamanica, nei nostri corsi si esclude l'importante funzione politica che spesso serve la visione sciamanica. Inoltre, essa prese le visioni delle donne come le più rilevanti, tali come quelle di uno Sciamano. Lei non stabilì una gerarchia tra le donne come visionarie. Queste donne provenienti dai ranch di renne erano considerate come vere persone, i cui sogni (contatti col mondo dello spirito) aiuterebbero i Sami a salvare la loro nazione ed a proteggere la terra. Ecco  cos’è l’Ecofemminismo in azione.

 
CONCLUSIONE: Nuove Direzioni

In conclusione, vorrei suggerire di cominciare a prendere sul serio, nella nostra cultura, gli strumenti sciamanici per ottenere la conoscenza. Priam di tutto, dobbiamo cominciare a restituire le pratiche sciamaniche alle loro specifiche culture. Non dobbiamo essere riduttivi, ma vedere le complessità poste dalla diversità delle pratiche sciamaniche in ogni parte del mondo. Questo, nel lungo periodo, arricchirà la nostra comprensione di ciò che lo Sciamanesimo è. Dopodiché, dobbiamo impostare la creazione di una pratica sciamanica che sia indigena alla nostra parte di mondo e alla nostra cultura. Tuttavia, dobbiamo rivedere molte delle nostre ipotesi culturali da una prospettiva eco-femminista. I bianchi-Occidentali devono smettere di proiettare le loro bianco-occidentali fantasie dell’esotico, del romantico e dell’affascinante, su altre culture. Dobbiamo sempre presumere la diversità, e non fare ipotesi sul fatto che tutto sia uguale nel mondo, solo perché alcuni aspetti di esso possono sembrare simili ai nostri. Dobbiamo anche rifiutare di pensare in un modo dualistico. Dobbiamo ricordare che nello Sciamanesimo, lo spirito risiede nella materia, e tutto ciò che esiste è sacro. Dobbiamo resistere anche al pensare in maniera gerarchica, privilegiando il mondo dello spirito e le sue entità sul mondo materiale ed i suoi abitanti. Non dobbiamo coinvolgerci in ipotesi elitarie su quali visioni abbiano più saggezza. Dobbiamo rispettare i popoli di ogni cultura, ricordando che la loro esperienza contiene la sapienza e, ove possibile, dobbiamo cercare le insegnanti donne, perché esse in genere sono state le custodi della saggezza della terra (a causa dei ruoli socialmente costruiti per le donne, e non per una loro intrinseca o "essenziale" caratteristica). Dobbiamo anche imparare il folklore delle culture che si visitano e ricordarci che quello che noi riteniamo essere "sapienza" e "leggenda" può effettivamente aver avuto luogo in quella cultura e che queste storie spesso contengono vere lezioni per noi e che faremmo bene a prestargli attenzione. Dobbiamo ricordare di ricercare la protezione spirituale, e poi dobbiamo diventare consapevoli dei rischi legati alle pratiche sciamaniche, come pure ai pericoli insiti quando operiamo con persone di potere. Poiché esse sono anche molto umane, come i non-sciamani, possono essere tentati di abusare del loro potere. Soprattutto, dobbiamo smettere di banalizzare il mondo dello spirito. Dobbiamo iniziare a prendere sul serio la realtà dello spirito, e specialmente da parte di quelli fra noi che si dedicano alle spiritualità rituali. Dovremmo praticare questi riti credendo che i riti a cui ci applichiamo sono eventi reali che comunicano con il mondo dello spirito. Così come ci viene insegnato nei corsi di antropologia e folklore, non si devono usare metodi sacri o appropriarci di oggetti sacri di altre persone per scopi commerciali. Una delle prime cose che mi è stata insegnata è che è necessario restituire tutto ciò che si prende. Piuttosto che strappare ad una cultura straniera i suoi beni materiali e spirituali, dovremmo comiciare a contribuire alla sua sopravvivenza. Dobbiamo iniziare a fissare norme per la pratica dello Sciamanesimo, al fine di proteggere la popolazione dai ciarlatani e da dilettanti New-Age che non sanno nulla del mondo dello spirito e meno ancora circa la coscienza e la psicologia umana. I seguaci della New-Age non necessariamente rispettano la terra (essi anzi la saccheggiano dei cristalli per le loro attività della Nuova-Era); e nemmeno rispettano le donne, in fondo. Un neo-Sciamano della New-Age potrebbe facilmente gettare un fervente studente-sciamano in uno stato di grave danno mentale o fisico, semplicemente a causa del tipo di ignoranza, arroganza, e mancanza di responsabilità che caratterizza molti di quelli che sguazzano dentro questo movimento. Dobbiamo ricordare che lo Sciamanesimo è altrettanto serio come la chirurgia. Vorreste voi essere operati al cervello da qualcuno che non sia stato addestrato in una vera scuola medica? Dalla prospettiva etica ecofemminista, non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che la misoginia e il dualismo sono alla radice della civiltà bianco-Occidentale, e che proprio questi sono stati causa dello sfruttamento delle donne e della natura. D'altro canto, non dobbiamo incolpare noi stessi al punto di danneggiare la nostra vita. In qualche modo, dobbiamo trovare un equilibrio con cui onorare tanto le culture non-Occidentali e noi stessi per tutto ciò che è benefico, mentre costantemente manteniamo una posizione critica verso tutte le forme di abuso di potere. Se prendiamo sul serio gli insegnamenti dello Sciamanesimo, se siamo intenzionati a rivedere nel tempo la nostra cosmologia, se pratichiamo l'etica ecofemminista onorando sia il reame materiale che spirituale, allora credo che possa esistere una vera speranza per noi di guarire la terra, la nostra patria, qui ed ora.

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Questo articolo è tratto da “Verso un’Etica Ecofemminista dello Sciamanesimo e del Sacro” di Gloria Feman Orenstein. Gloria Feman Orenstein è Professore ordinario di Letteratura Comparata sul Programma per lo Studio di Donne e Uomini nella Società, presso la University of Southern California. E’ l’autrice di, The Theater of the Marvellous. Surrealism and the Contemporary Stage, The Reflower of the Goddess e co-editore di Reweaving the World: The Emergence of Ecofeminism. Ha anche ampiamente pubblicato su ‘Donna e Surrealismo’, ed è stata co-fondatore de the Women's Salon for plants, and animals, as well as with the deities, così da poter ottenere da loro conoscenze su come guarire la vita sulla terra. Per ulteriori informazioni sull’autrice, cliccare sul suo nome qui sotto:

Gloria Feman Orenstein


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- Finito di tradurre nel Gennaio 2009, per il Centro Nirvana, senza scopo di lucro -