TESTIMONIANZE…

Dawkins e l'illusione di Dio

di DEBORAH AMERI –
 

(Tratto da ‘Il Messaggero- Cultura – del 9/2/2007)

Parla il biologo evoluzionista, tra i massimi esponenti del Movimento del nuovo ateismo…
 

Londra - I primi dubbi sul creazioni­smo divino li ha avuti da adolescen!e, quando rimase folgora­to dalle teorie evoluzio-niste di Darwin. Poi in una fattoria di Nairobi in Kenya, dove è nato 66 anni fa, e dove imparò a studiare nel dettaglio la natura, senza pensare troppo a Dio. Ed anche a dubitare, con un rigoroso spirito scientifico, delle verità assolu­te, dei dogmi incontestabili. Oggi Richard Dawkins è uno degli intellettuali più influenti del pianeta: biologo evoluzionista, docente di Comunicazione della Scienza all'università di Oxford; nel 1976 autore del fonda-mentale ‘Il gene egoista’, in cui illustrò la sua teoria ge­ne-centrica dell'evoluzione umana. Negli ultimi anni si è accreditato come uno dei mas­simi esponenti del movimento del nuovo ateismo, avendo come sua missione di provare attraverso criteri scientifici che Dio non esiste e che la scienza è l'unico strumento per tentare di capire il mistero della vita. E, grazie al successo del suo ulti­mo libro The God delusion (L’il­lusione di Dio), già best seller in Gran Bretagna ed America, e di prossima uscita in Italia per i tipi di Mondadori, sembrerebbe che vi sia riuscito.. Lo scienziato inglese ci ha ricevuto nella sua villetta di Oxford. Gli abbiamo domandato: “Professor Dawkins, quali so­no le prove scientifiche della non-esistenza di Dio?”

«Non si può stabilire con assoluta certezza l'inesistenza di qualco­sa. La scienza ragiona in termi­ni di probabilità. Ed è altamen­te improbabile che Dio esista. Bertrand Russell diceva: ‘se qualcuno suggerisce che una teiera volante orbita intorno a Marte nessuno può sostenere che non sia vero. Si può solo affermare che sia molto impro­babile’. La stessa cosa vale per Dio, perché per lui dovremmo usare un criterio diverso? I crea­zionisti adottano argomenta­zioni contraddittorie. Essi dicono: "Un universo così complesso non può essere nato per caso". Non accorgendosi di commet­tere un grave errore. Perchè il darwinismo non è affatto una teoria del caso o della fortuna. E' la teoria di un'evoluzione naturale graduale di migliaia di anni. Se il mondo è evoluto, perfino Dio, che ne sarebbe il creatore, dovrebbe essere evoluto a sua volta».

“I testi religiosi come la Bibbia o il Corano, forniscono agli uomini una morale, un codice di comportamento, per scegliere tra bene e male. Lei non crede che possa essere dannoso sostenerne l'infondatezza?”

«I credenti definiscono la loro morale assoluta, perché deriva da Dio. Ma è falso. Nessuno di loro segue davvero i precetti delle scritture. La Bibbia arri­va a dire, per esempio: “Sarai lapidato se commetti adulte­rio”. I fedeli scelgono delibera­tamente alcuni insegnamenti e ne rifiutano altri. Il criterio di scelta è personale, tutt'altro che assoluto. La loro morale è quindi terrena e non diversa da quella di un ateo».

“Perché gli uomini continuano a credere in un Essere-Superiore?”

«E' molto attraente per la mente umana poter contare su un amico immaginario, che conosce tutto, che ti ascolta, e che si occupa di te, quando stai per morire. L'idea di Dio si tramanda di generazione in generazione. La selezione naturale costruisce il cervello dei bambini con una tendenza a credere in qualsiasi cosa che gli adulti dicano. Questa fiduciosa obbedienza è prezio­sa per la sopravvivenza. Ma il rovescio della medaglia è una credulità servile. Inculcare ai bambini l’esistenza di Dio, equivale ad un abuso».

“Qual’è la differenza tra la sua intolleranza e quella di chi non rispetta un culto diverso dal proprio?”

«Si è intolleranti quando non si ascolta, quando a priori non si vuol cambiare idea. Io sono uno scienziato, argomento in modo critico, sottolineo le illogicità. Non faccio attacchi e non uccido nessuno».

COMMENTO: Potrebbe sembrare che il ragionamento di Dawkins sia ineccepibile, almeno dal suo punto di vista, e dal punto di vista di chi, come lui, non vuole sentire ragioni riguardo a quell’Assoluto che, personale o meno, può dare fiducia e speranza agli esseri che non sanno rispondere ai grandi quesiti riguardanti il mistero dell’esistenza, cioè sulla vita e sulla morte. Purtroppo, quando si intervista uno scienziato darwinista, gli si contrappongono quasi sempre soltanto le religioni monoteiste, mentre altre visioni ideali dovrebbero essergli contrapposte. Infatti, in un certo senso, anche Darwin ha le sue ragioni, come pure coloro che sostengono tesi opposte. Non a caso, il Buddha predicò la Via di Mezzo. Perché comprese che con gli estremismi non si andava da nessuna parte e quindi, sia il negare che il contrapporre altre teorie, non potevano essere la soluzione. Se il buon Dawkins, anziché parlare con una mente riempita di teorie scientifiche, per contrastare coloro che parlano con la mente piena di teorie religiose, provasse a scendere nel profondo di se-stesso, completamente svuotando prima di tutto la sua mente, si accorgerebbe che vi sono altre e più vere risposte a tutte le domande, senza più dover arrivare ad una ‘credulità servile’… ma questo è tutto un altro discorso. JJ

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