(Tratto da Internet: http://www.hsuyun.org/Dharma/zbohy/HsuYun/hsuyun-home.htm/ Ordine Buddhista ZEN di HSU-YUN-)

 

Massime del Maestro Han Shan  

(da : “Viaggio nel Mondo dei Sogni”)  

 

1. Quando noi insegnamo il Dharma a coloro che vedono solamente il mondo illusorio dell'ego, noi predichiamo invano. Tanto vale aver predicato ai morti.  

Come sono sciocchi coloro che rifiutano ciò che è reale, vero e permanente ed invece inseguono le fugaci forme del mondo fisico, forme che sono meri riflessi nello specchio dell'ego. Non curandosi di scrutare sotto la superficie, gli esseri illusi sono contenti di afferrare le immagini. Essi pensano che l'energia eterna-mente-fluente del mondo materiale si possa mutare in forme permanenti a cui si possa dare nome e valore e poi, come grandi re, esercitare un dominio su di esse.  

Le forme materiali sono come cose morte e l'ego non può vivificarle. Come un gran Re è per la sua stessa identità attaccato al suo regno, così l'ego quando si attacca agli oggetti materiali, regna su un reame di cose morte. Il Dharma è per ciò che è vivente. Il permanente non può dimorare nell'effimero. La vera gioia  durevole non può essere trovata nel mondo di mutevole illusione dell'ego. Nessuno può bere l'acqua di un miraggio.  

2. Vi sono anche quelli che, pretendendo l’Illuminazione, insistono nel dire che essi capiscono la natura non-sostanziale della realtà. Vantandosi che la malattia del materialismo non può infettarli, essi tentano di provare la loro immunità evitando attentamente tutti i godimenti terreni. Ma, anche loro, sono nel buio.  

3. E neppure è nel giusto chi si dedica a mettere in mostra la frode di ogni oggetto sensoriale che incontra. E’ vero, la percezione di oggetti materiali genera desideri selvaggi nel cuore. Vero, una volta che si è capito come oggetti così apparenti sono essenzialmente senza valore, i desideri selvaggi sono ridotti a timidi pensieri. Ma noi non possiamo limitare la nostra pratica spirituale alla disciplina di disperdere l’illusione. C'è molto di più nel Dharma che non capire solo la natura della realtà.  

4. Qual’è il miglior modo di troncare il nostro attaccamento alle cose materiali?  

Per prima cosa, abbiamo bisogno di una buona spada affilata, la spada della discriminazione che elimini l’apparenza per mostrare il vero. Cominciamo a fare il punto col notare come siamo stati rapidamente delusi dalle cose materiali e come anche i nostri piaceri sensoriali si affievoliscono presto nella scontentezza. Con una persistente consapevolezza levighiamo e rendiamo appuntita questa spada. Dopo un pò, troveremo che avremo bisogno di usarla assai più raramente. Poiché avremo tagliato tutti i vecchi desideri e quelli nuovi non oseranno infastidirci.  

5. I veri ricercatori del Dharma che vivono nel mondo usano la loro attività quoti-diana come uno strumento di lucidatura. Esteriormente essi possono sembrare molto occupati, come la selce che spezza l’acciaio, facendo scintille dappertutto. Ma internamente crescono silenziosamente. Perché anche se possano fare lavori molto duri, essi stanno lavorando nell'interesse del lavoro e non per i profitti che ne riceveranno. Non attaccati ai risultati del loro lavoro, essi trascendono la frenesia per arrivare alla essenziale tranquillità della Via. Anche un aspro torrente che precipita giù dalle rocce fa scintille come la selce che sprizza - mentre leviga ogni pietra nel suo percorso. 

6. Nel mondo dell’illusione dell'ego, tutte le cose sono in continuo flusso. Ma il continuo cambiamento è un caos costante. Quando l'ego si vede come centro di attività così molto turbinose, non può sperimentare l'armonia cosmica.  

Per esempio, ciò che l'ego considera essere un devastante uragano è, fintanto ché è interessato l’universo, un evento perfettamente naturale, un collegamento nella catena senza fine di causa ed effetto. L'universo, non avendo ego, continua la sua esistenza senza avere giudizi su uragani o brezze dell’oceano.  

Quando siamo privi di ego, anche noi possiamo avere una calma accettazione dei variabili eventi della vita. Quando cessiamo di fare pregiudizievoli distinzioni - gentile o aspro, bello o brutto, buono o cattivo - una pacata calma permeerà la nostra mente. Se non c'è ego, non c'è agitazione.  

7. La nostra mente e il corpo sono puri per natura; ma noi li macchiamo con pensieri ed atti peccaminosi. Per riportarci alla nostra originale purezza noi abbiamo bisogno solamente di pulire via l'immondizia accumulata. Ma come dobbiamo procedere col processo detergente? Dobbiamo mettere una barriera tra noi e le occasioni delle nostre cattive abitudini? Dobbiamo allontanarci dai luoghi della tentazione? No! Noi non possiamo conclamare la vittoria evitando la battaglia. Il nemico non è intorno a noi, è in noi. Noi dobbiamo confrontarci e tentare di capire la nostra debolezza umana. Dobbiamo dare un onesto sguardo a noi-stessi, alle nostre relazioni ed ai nostri possessi, e chiederci il perché di tutta la nostra auto-indulgenza che ci ha preso. Ci ha portato la felicità? No di certo!

Se siamo spietatamente onesti con noi-stessi, dovremo ammettere che è stato il nostro proprio sciocco egoismo che ci ha sporcati. Questa ammissione è dolorosa da fare. Bene, se vogliamo sciogliere il ghiaccio noi dobbiamo usare il calore. Più caldo è il fuoco, più rapida sarà la fusione del ghiaccio. La stessa cosa è con la saggezza. Più intensa sarà la nostra indagine, più rapidamente noi raggiungeremo la saggezza. Quando noi saremo cresciuti nella saggezza, avremo rimpicciolito il stesso nostro vecchio egoismo. A quel punto, la disputa sarà finita.  

8. Ci sono periodi in cui agiamo con una fede incrollabile nel Dharma, anche se non siamo in grado di capire la situazione in cui siamo. Ci sono altri periodi in cui noi capiamo la nostra situazione, ma abbiamo paura di essere del tutto pieni di fede. In certi momenti, abbiamo il cuore; e in altri abbiamo la mente. Dobbiamo quindi mettere insieme questi due! Con la comprensione e la fede!  

 

9. Grazie ad un piccolo fulcro, una leva può sollevare tonnellate di peso. Con un solo pensiero avido, anni di integrità possono essere corrotti. Un pensiero avido è il seme della paura e della confusione. Esso crescerà selvaggiamente. Il guadagno materiale che arreca un atto di avidità è davvero un minimo guadagno. Perciò agire senza avidità e perdere il beneficio materiale è anche una piccola perdita. Ma perdere la propria integrità! Quella sì, che è una perdita immensa! La persona illuminata ha ben timore del piccolo fulcro.  

10. Per che cosa le persone si sforzano? Per il denaro, o la fama, o le relazioni di successo, oppure per il Dharma. Bene, un uomo può diventare molto ricco, ma può essere odiato dalla sua famiglia. Un altro può essere amato da tutti ma può non possedere un solo centesimo. Ancora, un terzo uomo può essere salutato come un eroe dai suoi concittadini e però trovarsi senza fondi né con l’amore della famiglia. Di solito, così tanto sforzo è messo per realizzare uno scopo, che le altre mète non possono essere raggiunte. Ma che dire di un uomo che si sforza per raggiungere il Dharma? Se ci riesce, egli ha guadagnato così tanto in quello scopo molto più di tutti gli altri tre combinati insieme. A colui che possiede il Dharma non manca nulla.  

11. Se tiri un pesce sulla terra, lui avrà il ricordo dell'oceano finché muore. Se metti un uccello in una gabbia, lui non dimenticherà mai il cielo. Ciascuno ha nostalgia per la sua vera casa, il luogo in cui la sua natura ha decretato che dovrebbe stare.  

L’uomo è nato nello stato di innocenza. La sua natura originale è amore, grazia e purezza. Eppure lui emigra così, casualmente, senza neanche un pensiero alla sua vecchia casa. Questo non è triste come per i pesci e gli uccelli?  

12. Quelli che inseguono il denaro vanno sempre di corsa, sempre occupati con questioni urgenti. Quelli che perseguono il Dharma, vanno piano, sani e lontano. Dite che sia ‘noioso’? Forse. Può darsi che onestamente sia desolante fermarsi ed odorare un fiore o ascoltare un uccello. Forse un bagliore d’oro è veramente più abbagliante della vista del proprio Volto Originale. Forse ciò di cui noi abbiamo bisogno è una migliore definizione di "tesoro".  

13. La temperatura del cuore dovrebbe essere sempre chiara, sempre solare e calma. L'unica volta che il tempo potrebbe diventare cattivo è quando si formano nubi di concupiscenza e di attaccamento. Queste portano sempre temporali di preoccupazione e confusione.  

14. Una sola macchiolina nell'occhio annebbia una buona visione, noi vediamo immagini doppie o triple. Un solo pensiero sporco confonde una mente razionale. Molti errori di giudizio possono sorgere da ciò. Rimuovi quella macchiolina e vedrai più chiaramente! Rimuovi quel pensiero sporco e penserai più chiaramente!  

15. Le Grandi Realizzazioni sono composte di dettagli minuti. Quelli che riescono a raggiungere la Totalità hanno messo un’accurata attenzione ad ogni piccola parte. Quelli che falliscono hanno ignorato, o hanno preso troppo alla leggera, ciò che ritennero essere insignificante. La persona illuminata non trascura niente.  

16. Perché certi oggetti materiali sono così valorizzati? Una gemma è virtualmente inutile ed un fodero dorato non è migliore di uno semplice.  

L’uomo decide che l’oro è prezioso perché è raro, durevole e brillante. Egli pensa poi che se lui possiede l’oro, diverrà raro o unico, che il suo valore individuale aumenterà, e anche che lui sarà considerato un individuo piuttosto brillante. Così tanto ossessionato egli può divenire con queste sciocche nozioni, che nel tentare di ottenere l’oro, lui distruggerà la stessa vita che sta tentando di abbellire.  

Nell'oscurità dell’illusione, i non-illuminati credono di potersi glorificare riflettendo le qualità che essi hanno assegnato ai loro possedimenti. Quelli che vivono la vita illuminata discernono prontamente che le qualità di un oggetto non sono trasferite al suo possessore. Un mucchio di tesori, accumulato sulla loro strada, non ostruirà la loro visione. Essi possono vedere cosa c’è aldilà. Aver oro nelle tasche non vuol dire avere un carattere d’oro.  

17. Osservate le persone che tengono tigri come animali domestici. Anche se stanno ridendo e giocando con loro, in fondo alla loro mente essi hanno paura che il loro animale possa improvvisamente rivoltarglisi contro. Essi non dimenticano mai come sono pericolose le tigri.  

Ma che dire delle persone che bramano le proprietà, e indulgono acquisendo una cosa dopo l’altra? Esse restano completamente inconsapevoli di qualunque rischio.  

Eppure, la tigre può solo mangiare la carne di un uomo. L'avidità può divorare la sua anima.  

18. È più facile fare la cosa corretta, quando sappiamo qual’è la cosa corretta da fare. Noi non possiamo contare sull’istinto per trovare la Via. Noi abbiamo bisogno di una guida. Ma una volta che ci viene mostrato il Sentiero e cominciamo a percorrerlo, noi troviamo che, con ogni passo, noi cresciamo nella saggezza e nel coraggio morale. Guardando indietro, noi vediamo quanti dei nostri vecchi desideri sono lasciati cadaveri sull’orlo della strada. Ora sembrano giacere là così deboli, che noi ci chiediamo perché mai pensavamo che ci mancava il coraggio per resistere ad essi.  

La Montagna della Saggezza è diversa dalle altre montagne. Più in alto scaliamo e più forti noi diventiamo.  

19. Le persone cercano sempre la via facile. La via difficile – la via imparata con le dure esperienze e le dolorose realizzazioni - non interessa ad esse. Loro vogliono una scorciatoia. I veri ricercatori del Dharma hanno paura delle scorciatoie. Essi le conoscono bene. Sanno che senza sforzo, non vi è alcun senso di completamento. È quel senso che permette loro di andare avanti.  

Le persone che non apprezzano gli sforzi della scalata, sono prive della com-prensione di dove esse si trovino, della consapevolezza di chi esse siano, e della determinazione per continuare la scalata. Ecco perché esse non raggiungono mai il Dharma.  

20. Quali sono le due mète più comuni per le persone che vivono nel mondo? La ricchezza e la fama. Per ottenere queste mète le persone sono disposte a perdere tutto, inclusa la salute del loro corpo, mente e spirito. Non è certo un bel cambio, vero? La ricchezza e la fama mondane si dissolvono così rapidamente che noi ci chiediamo quali dureranno di più, se il denaro, la fama o l'uomo. Ma si consideri la mèta dell’illuminazione, di voler raggiungere la ricchezza del Dharma. Quelli che raggiungono questa mèta sono vigorosi nel corpo, acuti nella mente, e rasserenati nello spirito… perfino nell'eternità.  

21. Ci sono persone che, pur non avendo realizzato nulla, tramano per ricevere i grandi onori o alte posizioni di autorità. Bene, le persone che ottengono un alto rango senza averlo meritato sono come alberi privi di radice. Come quest’ultimi, esse vivono nel timore che perfino il vento più debole possa farle traballare.  

L’onore non meritato è una prefazione alla disgrazia disonorevole.

22. I ricchi sono ammirati perché hanno accumulato molto denaro. Ma ciò che è accumulato può essere speso. L'ammirazione va ai soldi. Un re riceve la lealtà dei suoi sudditi perché lo considerano un nobile. Se essi decidono che il re sta agendo male, egli può perdere ancor più del suo trono. Coloro che sono ricchi nel Dharma e nobili nella Via del Buddha mantengono sempre la loro ricchezza e l'omaggio delle persone.  

23. Una persona, anche se nasconde bene i suoi crimini, non può essere conside-rata onorevole. Essa sa di aver sbagliato. Una persona, che continuamente si vanta, non può ritenersi famosa, anche se sente menzionare il suo nome ovunque essa vada. Valutati alla maniera di santi uomini, i monaci possono ottenere la venerazione, ma un pio comportamento non ha mai fatto di chiunque un santo. Cosa sono il vero onore, il vero riconoscimento e la vera pietà? Esse sono qualità interiori, atti o aspetti non superficiali. Quando la coscienza di un uomo è libera da macchie, egli è onorevole. Quando la reputazione della sua integrità lo precede, egli è famoso. Quando l'umiltà e il rispetto per il Dharma fluiscono naturalmente fuori dal suo carattere, egli è stimato.  

24. Se un uomo non può evadere le richieste di suo padre e dell’imperatore, cosa può fare quando è la Morte che gli dà un ordine? Egli protesterà amaramente e griderà al cielo, ma dovrà obbedire. L'uomo che ulula più sonoramente è proprio quello che pensa di aver raggiunto la vetta del successo mondano. Gli illuminati comprendono la vita e la morte. Essi vivono sempre bene e non si lamentano mai.  

25. Le persone pensano che quando possiedono la conoscenza mondana esse sappiano tutto. Ma ciò non è esatto. Anche quando essi sono padroni di tutti gli argomenti, c'è sempre spazio per l’errore. E se di quando in quando anche i più eccellenti arcieri possono fallire i loro bersagli, che dire dei mediocri? Quando noi conosciamo il Dharma, abbiamo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno. Nessun problema per gli altri fatti che noi inoltre acquisiamo, il nostro deposito di conoscenza, benché molto profondo e vasto, è già pieno.  

26. Tutto nell'universo è soggetto a cambiamento. C'è solamente una eccezione: la morte segue la vita sempre. Non è strano che le persone non avendo osservato questo, conducono le loro vite come se dovessero vivere per sempre, e che la morte non è nulla di cui doversi preoccupare? E’ chiaro che volendo realmente vivere fin quando esse evidentemente si aspettano, farebbero meglio a seguire il Dharma. Vita, morte, e lo stesso cambiamento sono trascesi nel Dharmakaya.  

27. Io raccolgo ciò che i mietitori hanno trascurato o rifiutato. Quindi perché i loro cesti sono vuoti mentre il mio sta scoppiando con così tanto buon cibo? Essi non hanno proprio riconosciuto la loro Natura di Buddha quando la videro.  

Nella vita, tutto dipende dalle scelte che noi facciamo.  

28. In una società civile ognuno nota se le mani di un uomo sono sporche. Egli sarà guardato in modo sprezzante. Perché questo tizio sarà disgraziato, visto che egli può lavarsi le mani.  

Ma non è strano che un uomo possa avere un carattere contaminato da avidità ed odio, e nessuno gli presterà la minima attenzione? Egli potrà muoversi in giro perfettamente a suo agio. Evidentemente, un carattere sporco non è degno di nota come una mano sporca. È così semplice ripristinare mani sporche ad un stato di purezza. Basta lavarle. Ma che dire di un carattere corrotto? Quello è tutto un altro problema…  

29. Se un uomo sopporta troppo molti carichi mondani, il suo corpo si logorerà presto. Se lui si preoccupa troppo di molti problemi mondani, la sua mente presto crollerà. Essere così occupati con cose materiali è un modo di vivere pericoloso, uno sciocco spreco di energia. Un uomo dovrebbe semplificare le sue necessità e dovrebbe usare la sua forza per raggiungere mète spirituali. Nessuno mai rovinò la sua mente o il corpo esercitando l’auto-contenimento.  

30. Alla fine, qual’è la differenza tra la fatica e il piacere? Una fatica è un ostacolo ed un ostacolo è una sfida, ed una sfida è un modo di usare la propria forza del Dharma. Cosa c’è di più piacevole?  

Le persone hanno sempre così paura della fatica. Esse passano la vita a cercare di evitare il difficile ed abbracciare il facile. Per me, è proprio l'opposto. Io non discrimino affatto tra la fatica e il piacere. Comunque sia il sentiero davanti a me, difficile o facile, io non esito a seguirlo.  

31. Le persone condannano indignate i ladri che rubano beni materiali. Io invece mi preoccupo di ogni genere di ladro che ruba le anime. Le persone agiscono così per proteggere le loro proprietà. Esse costruiscono alti muri ed installano sistemi di sicurezza. Inoltre impiccano ogni ladro che prendono. Che misure prendono per proteggere le loro menti dalla corruzione e dalla perdita?  

32. Un uomo con un buon carattere è gentile, umile e libero da desideri materiali. Un uomo con carattere non buono è aspro, orgoglioso, e schiavo dell’avidità. La gentilezza indica più gran forza che non la durezza. L'umiltà è più ammirabile dell'insolenza. La libertà è sempre preferita alla schiavitù. È ovvio. Un uomo con un buon carattere ha una vita migliore.  

33. Vi sono guadagni materiali e guadagni spirituali. Per ottenere oggetti materiali del suo desiderio, la mente li cerca nel mondo esteriore. Quando cerca guadagni spirituali, rivolge l’attenzione all’interno del cuore. Una persona che ignora il suo cuore è legato al mondo materiale.  

Il ricercatore di Dharma guarda all’interno e fa attenzione al suo cuore. Che è il luogo ove lui tende a formare gli attaccamenti.  

34. Non si può essere a proprio agio se si hanno spine nella pelle. Peggio, se non si tolgono, la pelle ne è infettata. La pelle infetta diventa necrotica.  

La stessa cosa è col cuore. Nessuno può star bene se le spine dell'avidità si sono conficcate in lui. E se non le si toglie, il cuore ne è infettato. Cosa farete poi se il vostro spirito muore?  

35. Una catastrofe naturale, una cosìddetta ‘Causa di forza maggiore’ non fa discriminazioni tra le sue vittime. Danneggia tutti - ricchi e poveri, buoni e cattivi.  

Ogni qualvolta che si ha il potere sulle persone, si ricordino le catastrofi naturali. Siate divini nella vostra equanimità.  

36. Il miglior modo di convertire le altre persone alla Via del Dharma, è convertire prima se stessi. Sia un esempio da seguire, questo. Un atto naturale che sgorga fuori da un buon carattere è più convincente di qualunque discorso eloquente.  

37. È più facile andare dalla povertà al lusso che dal lusso alla povertà. Tutti lo sanno. La povertà è come esser gettati nelle acque agitate. Se una persona è vigile, può trovare una via di uscita. Ma il lusso è come andare dolcemente alla deriva nella corrente del fiume. Ci si addormenterà e non ci si sveglierà finché non si è nell'oceano. Benvenuta la fatica. Considera la pioggia così come la rugiada del mattino. Sta’ in guardia dai giorni assolati. È duro scalare col sole ardente che batte sulla schiena.  

38. La nostra Natura di Buddha è sempre chiara e luminosa. Se noi non possiamo vederla è perché i nostri occhi sono velati e oscurati dalla polvere delle emozioni. Non possiamo pulire la polvere con la polvere e non possiamo calmare le emozioni con altre emozioni. Quindi come possiamo rimuovere quei veli? Dobbiamo usare la saggezza del Dharma. L’illuminazione solleva il velo ed illumina il nostro Volto di Buddha.  

39. La grande qualità della saggezza è che risponde sempre con precisione a ciò di cui si ha bisogno. Come una ben-affilata spada, puntuta ed acuminata – essa colpisce sempre il punto. Quando cresciamo in saggezza, noi possiamo capire e controllare la nostra mente.  

Una persona saggia è sempre gentile e premurosa. Essa vede sempre ciò di cui c’è bisogno. Essa è come fiocchi di neve che cadono su un corpo surriscaldato. E’ come offrire acqua fresca per spegnere una disperata sete.  

40. Il sentiero facile è sempre così gradito. Quindi perché io preferisco la via ardua? Sul sentiero facile noi diamo le cose per scontate. Diventiamo annoiati e pigri. Questa è una formula per la perdita ed i guai. Quando prendiamo la via difficile, sappiamo di non poter abbassare la guardia nemmeno per un momento. Noi dobbiamo essere vigili nell’incontrare gli ostacoli. Risolvere i problemi rende la nostra mente più acuta ed il nostro carattere più forte. Questa è realizzazione! Questo è il vero ottenimento!  

41. Noi tutti siamo portati a gradire coloro che ascoltano i nostri consigli e provare antipatia per quelli che li ignorano. Dovremmo cautelarci contro questa tendenza.  

Se permettiamo alle nostre emozioni di influenzarci, siamo colpevoli di ignorare il consiglio del Dharma. Amore ed odio possono infettare la coscienza e mettere in pericolo la nostra capacità di percepire chiaramente e di vedere con occhi privi di pregiudizi. Nell'oscurità possiamo inciampare. Quando noi controlliamo le nostre emozioni, noi preserviamo la luce.  

42. Le persone anelano gli stimoli sensoriali. Esse godono per questi tipi di eccita-zioni esterne. Ma io considero tale bramosia come una forma di sofferenza. Questi stimoli sensoriali si nutrono di se stessi, aumentando sempre di più, e sviluppano un sempre crescente appetito. Le persone distruggeranno se stesse ed anche gli altri, tentando di soddisfarli. Invece, il piacere derivato dalla saggezza del Dharma è una eccitazione interiore. La felicità cresce insieme alla capacità di goderlo. Quando c’è da scegliere tra i vari godimenti, le persone illuminate scelgono sempre il Dharma.  

43. Guardate, tutti i successi mondani hanno il loro lato negativo. Più ricchi si di-venta e più orgoglio si avrà. Più il rango è elevato, più si agirà in modo autoritario. Più grande sarà l’ambizione, più sarete mal-considerati.  

Nel Dharma, il successo funziona in modo differente. Migliori si diventa, e migliori si sarà.  

44. Le onde increspano il mare e la ruota del mulino gira, a causa del vento. Se si elimina il vento, il mare diventa calmo ed i mulini a vento restano fermi. Per ogni effetto vi è una causa.  

Le onde del desiderio per le cose del mondo materiale stimolano le nostre menti e, propagandosi in tutte le direzioni, le mantengono in un continuo stato di agita-zione. Cosa pensate che possa accadere se noi eliminiamo il desiderio?  

45. Il flusso di un ruscello è scarso se la sorgente è poco profonda. Una ruota ad acqua non potrà girarvi. Un alto edificio non durerà a lungo se le fondamenta sono tremolanti. Le mura si sgretoleranno e presto vi sarà il crollo di soffitti e pavimenti. Profondità e fermezza sono indispensabili per avere un buon lavoro e la durata. I santi lo sapevano. Ecco perché essi si radicavano profondamente nel Dharma. Essi divennero torri di bontà che nulla poteva far traballare. La loro Illu-minazione è stata un faro che ha guidato ed ispirato gli altri per generazioni.  

Non contentatevi solo di studiare il Dharma, di memorizzarlo superficialmente. Immergetevi in Esso. Andate più in profondità che potete.  

46. L’illimitato Cielo e l’enorme terra sono viste facilmente dall'occhio; ma un piccolo pezzo di garza può distruggere la visione di quell’occhio. Un cuore pieno d’amore può espandersi nell'universo; ma un solo pensiero di odio può trafiggere quel cuore e far sì che l'amore ne fuoriesca. Non sottovalute mai il potere delle piccole cose. I santi diedero sempre la loro massima considerazione perfino ai più piccoli pensieri.  

47. Anche se cento persone di grande erudizione predicono il fallimento, il saggio che ha fiducia nelle sue proprie abilità, persevererà e riuscirà nell’intento. Anche se le stesse cento persone predicono il successo, la persona che ha solo una certa conoscenza e non la stessa fiducia nata dalla saggezza, fallirà nel suo scopo.  

Basarsi solo sulla conoscenza genera dubbi e i dubbi causano confusione. In tali condizioni, nessuna fiducia in se stessi si potrà sviluppare. Ma la saggezza porta ad aver fiducia e la fiducia ispira l'intuizione ed il pensare in modo chiaro. I seguaci del Dharma intraprendono il sentiero della saggezza per eliminare i dubbi e mettere a buon frutto la conoscenza.  

48. Non troppo tempo fa, se una persona cadeva in un fosso, si sarebbe sentita come se dovesse offrire il proprio sangue per correggere il suo cammino e non dover precipitare mai più. Oggi, quando una persona si trova in una fossa, manda inviti agli altri per venire a raggiungerlo. Non è veramente triste questo?  

49. L'unica cosa di cui possiamo essere sicuri, è che noi non possiamo essere sicuro di niente. L'unico fatto che non cambia è il fatto che tutte le cose cambiano continuamente. I santi coltivarono la pazienza. Non importa in quale situazione si trovassero, essi sapevano aspettare con calma. Essi comprendevano anche che nelle questioni di cuore non c’è un solo oggetto che si altera, ma che è il soggetto, piuttosto, ad essere incostante. Proprio il desiderio potrebbe essere la più mute-vole di tutte le cose.  

50. Coltivate l'abitudine di andare a dormire presto. Questo è il miglior regime per mantenere una mente forte e pacata. Le persone che stanno su fino a tardi hanno bisogno di mostrarsi ed intrattenere i loro amici. Esse hanno bisogno di essere continuamente eccitate, altrimenti si annoiano. Anche se poi dormono fino a tardi, esse sono ancora stanche quando si svegliano, ancora indolenti nel corpo e nella mente. Poi non possono affatto lavorare né pensare bene. Le persone che prati-cano il Dharma conducono una vita più sana, più ricca. Esse non hanno bisogno di altre persone per appoggiarvisi. Le buone abitudini sono come i muscoli, che più vengono esercitati, più diventano forti.  

51. Tutti i fiumi, grandi o piccoli, puliti o infangati, fluiscono nell'oceano e l'oceano risponde producendo vapori che diventano nuvole che fanno piovere e di nuovo riempiono i fiumi. Questo è il ciclo naturale.  

I santi mostrano amore e rispetto per tutte le persone, ricche o povere, buone o cattive. Le persone, vedendo una bellezza così squisita, rispondono venerando i santi e tentando di emularli. Anche questo, è un ciclo naturale.  

Considerate il Dharma come un fiume considera l'oceano, la fonte della sua stessa natura ed il suo destino che si rinnova senza fine. Considerate il Dharma come i santi considerano le persone, oggetto di amore e ritorno di amore.  

52. Se tratti le altre persone come altro, come separato, o come persone diverse da te, non sarai disponibile ad essere equo o misericordioso nel tuo giudizio verso di loro. Ma se tratti le altre persone come se esse fossero solo tue copie, capirai i loro errori ed apprezzerai le loro qualità.  

Non siamo fortunati, che questo sia il modo in cui il Cielo considera la terra?.  

53. Se uno vede solamente superficiali forme materiali, e non penetra la vera natura della realtà visiva, egli è spiritualmente cieco.  

Se uno sente solamente la provvisoria funzione del suono, e non penetra la vera natura della realtà uditiva, egli è spiritualmente sordo.  

Forme e suoni sono soltanto illusioni. Noi dobbiamo usare la vista e l’udito per determinare la loro essenza e per capire la vera natura della realtà.  

54. L’inarrestabile flusso dei pensieri consapevoli dell'ego non può essere fermato abbastanza a lungo per poter comprendere la verità. Eppure le persone cercano sempre di mettere una barriera al flusso, usando i pensieri per fermare i pensieri. I pensieri sono come gatti selvatici. Noi non useremmo mai un gatto selvatico per addomesticarne un altro.  

Come poter entrare allora nello stato di non-pensiero? Dobbiamo capire la natura non-sostanziale sia di colui che pensa che del pensiero stesso. Dobbiamo capire che in realtà non c'è neanche l’ombra di un solo pensiero, o di un pensatore. Quando noi diventiamo testimoni di questa realtà, la nostra propria testimonianza ci libera dalla schiavitù di avere pensieri di non aver pensieri.  

55. La vera natura di mente e corpo è calma e chiara e non possiede un solo pensiero. È l'ego che pensa, proprio come è l'ego-che-pensa che desidera non pensare. L'ego provoca i problemi che tenta di risolvere. Essere vuoti di ego vuol dire avere l’udito del non-suono, avere la vista dell’invisibile, avere il pensiero non-pensiero.  

56. Quando si giunge allo stato del non-pensiero, si pensa di essersi risvegliati al Dharma. Si riflette sulla propria esperienza meditativa e di come essa potrà cam-biare i propri pensieri sull’ambiente circostante. Si pensa che sia assolutamente meraviglioso poter controllare la propria mente. Non sarebbe corretto dire che si ha di più da pensare. In realtà, se ne ha di meno.  

57. Più luminoso è il corpo, più risplende la propria Natura di Buddha. All'inizio, noi abbiamo ancora bisogno del corpo. Esso è come una lampada. La Natura di Buddha è la sua fiamma. Ma noi possiamo ancora essere consapevoli delle ombre. Allorché avanziamo, noi sentiamo che il corpo è l'universo stesso e che il nostro Sé-Buddha splende attraverso di esso come il sole.  

58. Non c'è inizio a ciò che venne prima, e nessuna fine per ciò che verrà dopo. E’ il pensiero che interrompe il flusso del tempo e lo calibra. E’ il pensiero che decide che la notte segue il giorno, che la morte segue la vita, che alcune cose sono piccole mentre altri sono enormi. Cosa, nell'universo, è grande o piccolo, luminoso o buio, passato o futuro?  

59. Le azioni sono piccole; il Principio è grande. Gli atti sono molti; il Principio è uno. Quelli che vivono il Principio, che lasciano fluire il suo significato attraverso la circolazione del loro stesso sangue, non agiscono mai in contrasto a lui. Qualun-que cosa facciano, essi adempiono al Principio. Che siano occupati o a proprio agio, essi non sono mai ingannevoli, mai manipolativi. Non hanno motivi nascosti e mai nessun bisogno.  

60. Nulla nel mondo è ottenuto senza desiderio, senza motivazione. Puoi prendere la strada dell'onestà ed essere sincero nel perseguire il tuo desiderio, o puoi prendere la strada della falsità e trovare quello che vuoi con false pretese. In un modo o nell'altro, quando ottieni l'oggetto del tuo desiderio tu sarai legato ad esso - almeno finché non ti prende il desiderio per qualcos’altro. Ma tra le strade della sincerità e della falsa astuzia c’è un sentiero in cui nessuna strategia è necessaria. Questo è il sentiero che conduce a comprendere i desideri mondani per quello che sono. Su questo sentiero le tue motivazioni perdono le loro tracce, mentre tu avanzi speditamente diritto.  

61. Quando pensi ad una cosa, tu le dai subito esistenza. Oggetti che causano il sorgere dei desideri scompaiono quando l'occhio della mente si chiude ad essi. Essi si mescolano nello sfondo.  

La stessa cosa avviene con le emozioni. Speranze, paure, sentimenti di piacere o disagio, e giudizi di giusto e sbagliato, anche svaniscono quando la mente rimane non-coinvolta negli eventi mondani che li ebbero causati. La mente vuota, quando è sgombra da rifiuti mondani, può contenere lo spazio infinito. La pace pervade la sua purezza, il cielo vi riluce, e l'armonia delle sfere risuona dappertutto.  

62. Più le persone tentano di usare la forza di volontà per annullare un desiderio, e più esse rinforzano quel desiderio. La forza extra serve soltanto a confonderle. Esse sono ossessionate dal problema. Più le persone parlano del Dharma senza sapere che cos’è, e più esse rafforzano la loro ignoranza. Esse sviluppano questa ignoranza e presto saranno portate a considerarsi torri di rettitudine. Esse sono come pesci fuor d’acqua che cercano di insegnare a nuotare agli altri, o come uccelli in gabbia che offrono lezioni per imparare a volare.  

Se volete conquistare il desiderio, gettate via la sua maschera e vedetelo per quello che è. Immediatamente, esso diventa insignificante - non vale nemmeno un secondo pensiero. Se volete parlare sul Dharma, fate in modo che esso diventi il vostro habitat naturale. Familiarizzate con esso e con la natura umana, in modo da riconoscere i vostri errori e desideri fondamentali. Immediatamente essa per-donerà gli altri per i loro errori. Siate umili e gentili amando tutta l’umanità. Quello è il modo di creare un esempio per gli altri. Il rigido orgoglio non è rettitudine. È il rigor-mortis spirituale.  

63. Quelli che nel Dharma sono seri cercano intuizioni di saggezza in tutto quello che fanno. Che siano occupati o a riposo, da soli o in mezzo ad una folla, essi si trovano a loro agio in ogni situazione, e si sforzano di rimanere consapevolmente coscienti. Tale vigilanza non è facile. Ma una volta che si sono abituati alla pratica, quest'attività diventa così naturale che nessuno vicino a loro sospetta ciò che essi stanno realizzando.  

64. Se sottraete un solo filo d’erba dall'universo, non si può più dire che l'universo sia onniconclusivo. Se solo mettete un piccolo pensiero di avidità o concupiscenza in una mente pura, la mente non può più pretendere di essere incorrotta.  

Siate accurati nelle piccole cose. La loro assenza o presenza può cambiare tutto.  

65. La mente si espande nell'universo; il corpo si restringe fino alla misura di un topo. Essere illuminati vuol dire apprezzare le dinamiche del Dharma. Quando la mente si eleva nello spazio illimitato, il corpo rimane confinato in un habitat terreno. Di solito si cerca di correre veloci nel buio.  

66. Sforzarsi di ottenere gli oggetti materiali del desiderio è un vero spreco di tempo e di energia. Il risultato della loro acquisizione non dà nessuna durevole soddisfazione, poiché una volta che li si è ottenuti essi hanno cessato di essere oggetti del desiderio. Essi vengono consumati come legna da ardere e "offerte da bruciare". Noi sputiamo fuori le ceneri dalla nostra bocca e cerchiamo di tagliare un altro albero da bruciare.  

I santi si sforzavano con l’intuizione spirituale. Essi si interrogavano sul significato della vita. Realizzando queste intuizioni, essi guadagnarono l'universo. Poiché non avevano nient’altro da desiderare, essi non accendevano fuochi sacrificali.  

67. L'universo, vasto com’ è, ben si adatta nella mente. Il corpo, piccolo com’ è, non c'è abbastanza nel creato che possa soddisfarlo.  

68. Tutto nell'universo ha un’Unica Natura. Le persone che vivono nella Natura hanno tutto ciò che potrebbero possibilmente volere. L’Illuminato possiede già, i non-illuminati desiderano continuamente.  

69. La persona che si considera superiore agli altri, esprime continuamente giudizi e percepisce le differenze. Egli tratta rigidamente con gli opposti: buono o cattivo, bene o male, giusto o sbagliato. Se dovesse seguire i suoi propri standard della bellezza, dovrebbe rifiutare almeno la metà della creazione.  

Una persona che segue il Dharma si sforza di unificarsi col resto dell’umanità. Egli non discrimina ed è indifferente alle distinzioni qualitative. Egli sa che la Natura di Buddha è Una Sola Indivisibile Realtà. Una persona che segue il Dharma si sforza di rimanere sempre-consapevole della sua inclusione in quell’ Unica Unità.  

70. Montagne, fiumi e la stessa Terra sono parti di Quell’Unità. La mente chiara è trasparente; ogni esistenza può esservi vista attraverso. La mente rannuvolata a causa delle illusioni dell’ego non vede nient’altro che se stessa.  

Sforzatevi di comprendere che voi siete inclusi in Quell’Unità! Il vostro corpo può indulgere nel mondo materiale, ma la vostra mente dovrà comprendere che non c'è nulla di separato da essa che possa desiderare.  

71. Nella calma perfetta del Dharma, il cuore percepisce, e capisce tutto. Per la lingua non ci sono parole da dire, nessun suono da sentire per l'orecchio, nessuna visione da vedere per l'occhio. Quelli che vivono nel Dharma vivono nei loro cuori. È strano che benché i loro corpi possano invecchiare, il loro respiro è sempre come una brezza fresca e fragrante. Come deve essere meraviglioso stare vicino a loro!  

72. Sì, è vero. Io ho così tanto imparato dalle persone che sono state evitate dalla società. Ascoltate il mio consiglio. Se volete trovare buoni insegnanti, cercate quelli che sono stati rifiutati, perché poveri, ciechi, sordi o ignoranti.  

73. Gli oggetti del mondo materiale sono il telone, il set e i caratteri di un dramma -onirico. Quando uno si sveglia, il palcoscenico svanisce. Anche gli attori ed il pubblico scompaiono. Svegliarsi non è la morte. Quante vite di sogno possono morire in un sogno!; ma il sognatore ha una vera esistenza che non perisce col sogno. Tutto ciò che gli è necessario per smettere di sognare, per cessare di restare affascinato dalle immagini del sogno e comprendere che egli è stato solo un sognatore.  

74. La maggior parte delle persone percepiscono solamente il cambiamento. Per esse, le cose entrano ed escono dall’esistenza. Prima o poi, ciò che è nuovo diventa vecchio, ciò che è un oggetto di valore diventa indegno. E’ l’ego delle persone che determina la natura del destino di tutto quanto. 

Quando l’esistenza è definita in termini così limitati ed effimeri, il potere di controllare persone e cose è naturalmente considerato come un esercizio dell’ego. E perché no? L'ego non è forse un'autorità per quanto riguarda il cambiamento? Ovviamente, quando arriva a Quella Cosa Che non Cambia Mai, l'ego è straordina-riamente ignorante. Oggi le persone non apprezzano l'Immutabile. Esse si danno da fare per tenersi al corrente di qualunque moda e capriccio. Esse sono come un commediante, che cerca disperatamente di acquisire nuovi scherzi. La sua vita dipende dal saper trattenere il pubblico e farlo ridere.  

Ciò che è veramente divertente è la loro convinzione di essere liberi, potenti e in grado di sapersi controllare. In realtà sono tutti semplicemente indifesi e schiavi di una illusione.  

75. Ci sono due modi di percepire il Dharma: il Metodo Improvviso, la via in cui l'ostacolo dell’illusione è eliminato da un’ eccezionale consapevolezza; ed il Metodo Graduale, la via in cui è l’illusione viene progressivamente dispersa grazie ad uno sforzo continuato. In un modo o nell'altro l'ostacolo deve essere distrutto.  

76. La Mente di Buddha contiene l'universo. In questo universo c’è solamente una pura sostanza, una assoluta e indivisibile Verità. La nozione di dualità non esiste.  

La piccola mente contiene solamente illusioni di separatezza, di divisione. Essa immagina innumerevoli oggetti e definisce la verità in termini di opposti relativi. Il grande è definito dal piccolo, il buono dal cattivo, il puro dal contaminato, il nascosto dal rivelato, il pieno dal vuoto. Cos’è l’opposizione? È l'arena dell'ostilità, del conflitto e del tumulto. Là dove la dualità è trascesa, vi regna la pace. Questa è la verità 'ultima’ del Dharma.  

77. Benché, in effetti, la Verità del Dharma non possa essere espressa in parole, gli insegnanti ne parlano, tentando di spiegarla. Suppongo che sia solo la natura umana a dire che qualcosa non può essere spiegato e poi possa passare ore a tentare di spiegarla. Nessuna meraviglia poi che le persone si allontanino. Bene, noi potremmo intrattenerle meglio. Potremmo raccontare delle storie divertenti e adulare il nostro pubblico con false rassicurazioni. Ovviamente, noi staremmo solo accatastando illusioni su illusioni. Ma cosa avrebbe a che fare ciò col Dharma?  

78. Una persona che sta da sola non può sostenere una conversazione. Un tamburo deve essere cavo affinché possa rieccheggiare il suo suono. Le assenze contano. Le parole limitano. Le interpretazioni differiscono. Anche ciò che non è detto è rilevante. La Verità Assoluta non può essere espressa a parole. Deve essere sperimentata.  Ed allora, nell’eloquente silenzio, noi riveliamo meglio che ci siamo risvegliati al Dharma.   

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Le Massime di Master Han Shan  

(Quest’opera è stata fatta grazie alla cortesia del Gran Maestro Jy Din Shakya.

Nota: A causa di variazioni temporali (differenze internazionali, usi locali, salto di anni, ecc.) queste date possono variare nel passaggio tra i vari confini nazionali ed internazionali.  ©2002 - 2004 - Ordine Zen buddhista di Hsu Yun -(contactus@hsuyun.org)   

Giorni di Feste buddhiste: (secondo il Mahayana)- Ogni giorno è un giorno per celebrare la vita. Vi sono però anche molti giorni speciali di rimembranza e celebrazione: La Nascita di Hui Neng, il sesto ed ultimo patriarca del buddhismo Chan: Il 17 marzo 2005 (8 Feb. - calendario lunare cinese) il Compleanno di Maestro Hsu Yun: Il 3 agosto 2005 (luglio 30 - calendario lunare cinese) il Compleanno del Maestro Jy Din: Dec. 28, 2004, Dec.17, 2005 (Nov. 17 - calendar lunare cinese) il Compleanno del Bodhisattva Gwan Yin: Il 24 luglio 2005 (giugno 19 - calendario lunare cinese) il Compleanno di Buddha Shakakyamuni: Il 17 marzo 2005 (febbraio 8 - del calendario lunare cinese) il giorno di Ullambana Buddha (Celebrazione di tutti i Buddha): il 19 agosto 2005 (luglio 15 - calendario lunare cinese) il Compleanno di Buddha Amitabha: Dec. 17, 2005 (Nov. 17 - calendar lunare cinese).

L’Ordine Zen buddhista di Hsu Yun (ZBOHY) fu creato nel 1997 dal Gran Maestro Jy Din Shakya per diffondere gli insegnamenti del Ven. Maestro Hsu (Xu) Yun, il più grande Maestro Zen della Cina del 20° secolo. Poiché il Maestro Jy-Din è tra-passato nel 2003, l'Ordine prosegue sotto la guida del Maestro Fat Wai Shakya, Abate dei templi sia di Hsu Yun che di Fan Yun. Per informazioni generali sul Chan, spedire una e-mail a contactus@hsuyun.org.. L’Ordine Zen buddhista di Hsu Yun non è associato col Fa Lun Gong o altri gruppi che sono stati banditi in Cina.