TESTIMONIANZE:

A PROPOSITO delle

‘SETTE PARA-PSICOLOGICHE”….

(Tratto dal Quotidiano ‘E@Polis’ di Roma: ‘Telefono Anti-plagio’:

«Attirano la gente con corsi fasulli e la manipolano per fini di lucro»

(Facendo seguito alla nostra precedente ‘Testimonianza’ “Falsi e Veri Guru” (vedi), ampliamo l’argomento inserendo quest’articolo tratto dal quotidiano E@Polis, del 25 giugno 2007, con COMMENTO finale)

 

“Sono meno "individuabili" di quelle sataniche, meno ag­gressive nella forma e nell'ap­proccio ma ugualmente perico­lose. Anzi, forse anche di più, perché dietro l'apparente messaggio positivo, spesso, si na­sconde solo la volontà di mani­polare la persona per estorcerle denaro. Sono le cosiddette ‘psico"nétte’, o "nétte para-psicologiche, ma sarebbe meglio chiamarle psico-economiche. Un fenomeno assai recente che utilizza le più sofisticate tecniche di "marketing" per reclutare adep­ti. Difficile darne una definizione precisa. «Il termine indica una articolata galassia di grup­pi e associazioni che si propone di sviluppare il 'potenziale umano' dei propri membri»,- racconta Giovanni Panunzio, coordinatore del Telefono Anti­plagio -. «Spesso si presentano in veste di società di formazione e offrono i propri servizi a privati e imprese». La loro proposta è allettante: "Migliorare se stessi, la propria assertività, la propria abilità nel gestire le re­lazioni, diventare leader". «Spes­so, queste società organizzano dei corsi di pochi giorni, o in un fine-settimana, per "esporre la loro filosofia". All’apparenza sembrano corsi regolari. Ed in genere, il primo è gratuito o ha un costo contenuto. Poi inizia la manipolazione».

Sono tantissime le denunce giunte al "Telefono Antiplagio", o all’associazione "Fa-miliari delle vittime delle "nétte", da parte di persone disperate perché parenti, amici o conoscenti sono diventati irriconoscibili dopo aver partecipato ad uno di questi corsi. «Le tecniche di condizionamento sono sottili, ma molto efficaci» - spiega Maurizio Alessandrini, presidente dell'associazione "Familiari delle vittime delle "nétte" - «Infatti, queste propongono un messaggio positivo e fanno leva sulle debolezze delle persone, che riescono a carpire con questionari o colloqui». Una volta ottenuta la fiducia dell’aspirante adepto, inizia la richiesta di denaro. Perché i cor­si non finiscono mai, terminato uno ne inizia un altro, e così al­l'infinito. «Se si pensa, - afferma Panunzio - che ogni corso ha un costo che va da poche centinaia di euro fino anche a 2-3mila eu­ro, e che dopo il primo, circa il 45% dei partecipanti decide di proseguire, si può capire il business che c’è dietro».

La fami­glia di Angelo, il nome è di fantasia, una delle tante persone che si sono rivolte a Telefono An­tiplagio, ha speso per questi cor­si oltre 50mila euro. «Prima ha iniziato mio padre, poi lui ha convinto gli altri parenti, alla fine sono entrati ben quindici fami­liari. Erano irriconoscibili, par­lavano come dei messaggi pubblicitari­».

E la legge? Dal 1981, quando è stato soppresso il reato di plagio, perseguire casi come questi è ancora più difficile. Ma qualcosa si può fare. Proprio come Angelo che, aprendo un forum su In­ternet, da un anno porta avanti la sua battaglia rivolgendosi ad istituzioni, asso­ciazioni. «Se nessuno denuncia non si fermeranno mai».(Lu.C.)

COMMENTO di Aliberth: Facile, scagliarsi alla cieca contro tutto e tutti… ma si deve sapere che fare i Don Chisciotte contro i mulini a vento dei falsi profeti delle ambiziose e oscure ‘"nétte para-economiche’, pur essendo una meritevole azione, non sempre è ben-diretta. Spesso, purtroppo, anche le associazioni spirituali più sincere e autentiche finiscono per farne le spese e pagare colpe che non hanno. Basterebbe, infatti, proprio valutare ciò che in questo stesso articolo si denuncia: la mercificazione della conoscenza e degli insegnamenti per diventare migliori. E’ sempre stato detto che ‘il Dharma’, cioè l’Istruzione Spirituale, NON SI DEVE PAGARE. Quindi, seppur qualcosa di veramente minimo può essere richiesto, questo deve essere giustificato soltanto dalle spese di mantenimento dell’apparato o della struttura in cui si tengoni i corsi. Ma, come nel caso nostro, si deve parlare di non più di qualche decina di euro. Ogni richiesta che superi tale quota deve essere considerata ‘sospetta’ e, come tale, rifiutata. Perciò, in definitiva, è proprio la richiesta economica stessa, se non è motivata da riscontrabili necessità di rimborso delle spese, che dovrebbe mettere in guardia. E’ pur vero che, in questa società basata sul valore del denaro, se questi corsi sono fin ‘troppo’ economici (come nel caso nostro), spesso le persone li snobbano e vanno in altre strutture dove il costo ‘più importante’, fa credere loro di trovarsi di fronte a insegnamenti più profondi, o più interessanti, e di conseguenza, più ambiti… Perciò, sarebbe meglio guardare al valore del contenuto, cioè al messaggio di uguaglianza e di amore, che possa essere veramente di aiuto alla persona, non certo per farla spudoratamente avanzare nella scalata sociale di questo mondo egoistico, ma al fine di migliorarla veramente, per farla star bene con se stessa e con tutto il resto dell’esistente.