TESTIMONIANZE…

La solitudine è una chance…

 

Arrivando quasi casualmente a pag. 31 del quotidiano “Il Messaggero” di venerdì 11 maggio 2007, mi sono imbattuto in questo breve articoletto di Marino Freschi, seminascosto in un angolo del grosso paginone. E sempre casualmente, mi sono trovato a leggerlo. Andando avanti nella lettura mi sono poi quasi stupito della preziosità di pensiero dell’autore. Anche se l’argomento di partenza era tutt’altro che filosofico, alla fine il pezzo è diventato una vera e propria perla di saggezza esistenziale. Neanche un moderno filosofo Zen avrebbe potuto fare di meglio. Così, noi lo riproponiamo tale e quale, mettendo solamente una forte enfasi sulla parte conclusiva e quasi spirituale del messaggio che, considerazioni materiali a parte, starebbe bene in qualsiasi trattato di metafisica speculativa orientale.
 

“In un intenso intervento al Laboratorio per le Politiche della Famiglia, Piero Fassino ha accennato al problema, cosi diffuso e angosciante, rappresentato dalla solitudine, proponendo di considerare la lotta alla solitudine un impegno prioritario della sinistra. All'interno del suo di-scorso, tale affermazione trovava la sua legittimità. Con il prolungamento della vita, cresce la solitudine degli anziani, come pure aumenta la solitudine dei nostri figli, circondati da tanti giocattoli, eppure soli, nonché la solitudine nella coppia, dove i partner sono sempre più liberi e sempre più soli. S'invoca giustamente un'apertura alla solidarietà sociale, che non si può che approvare. Eppure…  Eppure, a ripensarci, la solitudine non è forse uno dei mali del nostro tempo opulento e annoiato, egoista e sazio? E poi, ma quando si è veramente soli? I bambini sono sempre più stressati da mille impegni quotidiani: scuola, nuoto, palestra, feste. La televisione, o internet, o l’ipod, non concedono più il privilegio della solitudine: il silenzio, quella sottile purifìcazione mentale e sentimentale, quel riposo intimo che, come il sonno, ci rasserena e restaura le nostre forze interne. Una volta, l'esperienza mistica si fondava sul tempo della solitudine dove l'uomo credeva d'incontrare Dio e dove oggi può ritrovare o almeno interrogare se stesso. Viene in mente Rousseau con Les révrerìes du promeneur solitaire’ o le preziose meditazioni che Paul Auster affidò a ‘L’invenzione della solitudine’. Occorre probabilmente cambiare disegno alla solitudine: viverla come una grande chance per riflettere e per crescere. Non c'è contatto profondo con la poesia se non nella solitudine; ed un quadro, una statua, svelano il loro segreto messaggio se li osserviamo in silenzio e soli, la musica si apre a noi nel raccoglimento. La stessa natura ci parla se siamo soli con lei. In realtà noi non siamo mai soli, ma dialoghiamo sempre con l'universo e soprattutto con le nostre voci interiori. Con coloro che non ci sono più, e che presto dimentichiamo se non riserviamo loro un incontro intimo e intenso, e ricordarsi di loro signifìca riallacciare le trame della nostra storia, percepire da dove veniamo: sì, nella solitudine siamo assai meno soli che in mezzo a gente vociante, ansiosa e agitata, che spesso ci trasmette solo insoddisfazione e stanchezza”.

COMMENTO di Aliberth: Non c’è davvero molto da aggiungere, o commentare, in questo brano quasi lirico… Soltanto, mi permetterò di far notare che, se nella nostra attuale società contemporanea vi fosse una maggiore propagazione dei metodi di meditazione mentale, per intendersi come quelli del Chan, questo tipo di scelta, o via di uscita, di una solitudine riflessiva e volontaria, sarebbe assai più applicata e ricercata e non solo proposta come… ultima speranza. Personalmente, proprio per aver fatto della solitudine, o meglio dell’ ‘isolamento’, la mia scelta conclusiva di vita, visto anche che in fondo il mondo non fa altro che spingerti in quella direzione, anche se poi quello che conta è lo stato d’animo in cui ci si ritrova dopo aver fatto questa scelta, personalmente, dicevo, non sono affatto pentito né rammaricato. Essere apparentemente ‘da soli’ ma, in realtà, in totale compagnia di se-stessi e del nostro profondo ‘spirito’ è una cosa davvero esaltante ed estremamente riempitiva. E tutto ciò si può vedere realmente dai pregnanti contenuti di un’esperienza completa e totale, sperimentata e trasmessa anche tramite le righe delle ‘Testimonianze’, ogni volta inserite periodicamente in questo nostro sito…/ --------------------------------JJJ

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