Testimonianze:

Necessità di una spiritualità laica

(di Paolo D’Arpini – del Circolo V.V.T. di Calcata)

 

Ecco la situazione demagogica proiettata nella nostra società: da una parte le ideologie più o meno di mercato e dall'altra i credo religiosi che fan da contro-altare. In varie parti del mondo già si prefigura una tendenza all'autorita-rismo, imposto dalle  "necessità". Vedi in tal senso l'analisi di Ian Buruma  "...la ricetta dei nuovi autocrati" che preannuncia già l'incontro fra potere e religione (mi ricorda molto "La resistibile ascesa di Arturo Hui"). Per affrancarci dalla demagogia politica e religiosa è sempre più necessario che l'uomo riscopra la sua capacità di autonomia di pensiero. L'umanità ha bisogno di spiritualità laica e non di nuovi dogmi buoni solo a spaventare od imbrogliare le masse.  Ed è vero che “la religione e l'ideologia sono la droga dei popoli". Ovvio che sia così in quanto con un credo si cerca la propria salvezza  attraverso un qualcosa d’altro da sé, un ipotetico salvatore o "uomo salvifico" delegato alla  redenzione e protezione.

Ma è possibile ciò? Può esservi salvezza senza la totale coscienza e presenza di se stessi nel processo implicato? Proprio per riportare l’attenzione sulla spiritualità naturale dell’uomo tempo addietro fondai, assieme ad altri amici, un Comitato per la Spiritualità laica per consapevolizzare ognuno della propria "responsabilità diretta" nei confronti della nostra vita e realizzazione. Noi siamo il laboratorio vivente nel quale si compie l’alchimia evolutiva. Noi stessi, in quanto coscienza consapevole,  siamo l’origine della vita e la sua finalità ultima. Quindi perché tralasciare noi stessi per rivolgerci ad un Dio "altro" o ad un suo procuratore in terra, che però ci dice -allo stesso tempo- che lo Spirito è onnipervadente, eterno ed infinito, quindi totalmente presente in noi stessi? Perché la presenza della scintilla intelligente che è in noi stessi viene ignorata? E che dire poi della scarsità di fiducia nelle nostre intrinseche capacità di sopravvivenza e della delega in bianco che forniamo ai nostri governanti, politici ed amministratori, non per sanare la disinformazione e la mistificazione ma solo per aggiustare gli interessi della casa regnante?

Mi auguro che gli italiani durante questo 2007  siano in grado di risvegliarsi dal torpore in cui si sono cullati sin'ora, riconoscendo la "logica" di tutto ciò e di conseguenza riscoprendo il "centro" di attenzione in se stessi, riscoprendo il sacro nella vita di tutti i giorni e non più nell'immaginare o nello sperare al miracolo (vedi madonnine di Civitavecchia e Medjougorje, abili profeti musulmani, reincarnazioni di Buddha ed altre figure folkloristiche che ormai sui media la fanno da padroni). La santità, quella vera, non ha certo bisogno di riconoscimenti giacché pone le sue radici nell’umano in cui tutti attingiamo in egual misura e  che significa solo capacità di visione ed interezza. Non dimentichiamo che il rischio di "credere" ad una specifica religione od ideologia è che questo credo si può facilmente interpretare come "quello" giusto… con tutte le inevitabili conseguenze.

COMMENTO di ALIBERTH – Caro Paolo, pur se in linea di massima sono abba-stanza d’accordo con te in quello che dici, vi è però da sottolineare che, così come dentro di noi vi è la scintilla divina che, peraltro, si manifesta quando ne siamo veramente consapevoli, vi è contemporaneamente l’odore sulfureo del… diavolo, che è esattamente il nostro ‘ego’, almeno finché la nostra coscienza profonda non si risveglia. E questa non è soltanto una sterile ripetizione di “verità rivelate” da qualche ‘Dio in terra’, ma è una evidenza che si manifesta nella nostra vita di tutti i giorni e che poi è ciò che ci fa tanto male e ci arreca sofferenza (a noi e/o agli altri). Quindi, è giusto suonar la tromba per far risvegliare le nostre coscienze sopite, come mi sembra che, in qualche modo, fai anche tu, però, attenzione a non far di tutta l’erba un fascio e gettare via il bambino con l’acqua sporca del suo bagnetto… Perché, ci sono ‘credi’ e ‘credi’, e vie da seguire con indicazioni spesso totalmente diverse, se non opposte. La vera sicurezza è data praticamente solo dal seguire una Via che porti all’interno di se stessi, proprio per far emergere sia l’afflato divino che la bassezza demoniaca dell’ego. Allora, e solo allora si potrà parlare di ‘spiritualità’, laica o religiosa che sia… Un abbraccio da un tuo amico…