IL PROBLEMA DELL’ANTROPOCENTRISMO DI CRISTO

                            (ovvero: Perché Gesù non ha difeso gli animali?)

Articolo di Franco Libero Manco (http://www.universalismo.it/)

 

 La religione cristiana risulta essere la più antropocentrica che la storia abbia conosciuto. La Chiesa cattolica ed i cristiani in genere, nella stragrande maggioranza dei casi, nei confronti degli animali e della natura, seguono gli insegnamenti di Gesù che, stando ai testi canonici, non ha mai manifestato interesse per la loro condizione, anzi in molte circostanze ha dimostrato disistima nella palese volontà di far emergere la superiorità dell’uomo rispetto al resto della creazione.
Le principali motivazioni potrebbero essere le seguenti:

PRIMA IPOTESI: Gesù, fedele interprete della legge mosaica, concentra il suo messaggio di salvezza solo al popolo eletto e quindi non estensibile al mondo animale come si evince nell’episodio riportato in Mtt: 15, 26:“Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele… Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini. E ancora: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele (Mtt: 10,5). Ma poi il suo insegnamento diviene universale quando, alla fine del suo mandato, in Mtt: 28, 19 comanda: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni…” e ancora in Mrc: 16, 15: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura…”

SECONDA IPOTESI: Gesù, anche se fa dell’amore il fulcro del suo insegnamento, è indifferente alla sorte degli animali. Fin dall’infanzia di Gesù vi sono episodi di poca considerazione verso la gli animali:
“Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la legge di Mo"né, portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore … e per offrire in sacrificio una coppia di tortore e di giovani colombi come prescrive la legge del Signore”. (Lc: 2, 22).
In seguito il valore della vita dell’uomo, a deprezzamento della vita degli animali, viene rimarcato più volte da Gesù:
- Non datele vostre cose sante ai cani e non gettatele vostre perle avanti ai porci perché non le calpestino con le loro zampe e poi si rivoltino per sbranarvi”,. ( Mtt:7, 6).
_…”Ed essi usciti dai corpi degli uomini entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perirono nei flutti”, (Mtt: 8, 32).
- “Due passeri non si vendono forse per un soldo”? (Mtt: 10, 29).
- “Il regno dei cieli è simile anche ad una rete gettata nel mare che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e gettano via i cattivi”. (Mtt: 13, 47).
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
-“…Non abbiamo che 5 pani e 2 pesci… Ed egli disse: Portateli qua. E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i 5 pani e i 2 pesci e alzati gli occhi al cielo pronunciò la benedizione, spezzò i pani i li diete ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla (Mtt: 14, 17).
- “…Va al mare, getta l’amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento” (Mtt: 17, 27).
Nel prossimo insegnamento si rimarca la poca importanza di ciò che l’uomo usa mangiare e si trascura l’azione cruenta necessaria ad utilizzare prodotti animali. L’uccisione di un animale non rende forse più insensibile alle altrui sofferenze e più impuro il corpo e la coscienza dell’uomo? Gesù dice:
- “Non quello che entra dalla bocca rende l’uomo impuro ma quello che esce dalla bocca (Mtt: 15, 11)
Ma poi evidenzia l’importanza di un singolo animale, anche se è difficile pensare che l’atteggiamento del pastore sia di amore verso la pecorella smarrita e non per il suo valore venale.
- “Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le 99 si monti per andare in cerca di quella perduta”? (Mtt: 18, 12).
La poca considerazione di Gesù anche verso il regno vegetale è manifestata nell’episodio dell’albero di fico tra l’altro, pare, verificatosi in un periodo in cui non potevano esserci frutti:
Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma no vi trovò altro che foglie e gli disse: “Non nasca mai più frutto da te”, E subito il fico seccò, (Mtt:21, 19).
Mentre non è riportato chiaramente che Gesù in qualche circostanza abbia mangiato della carne, il pesce è stato da Gesù sicuramente consumato:
- “Avete qui qualcosa da mangiare”? Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro, (Lc:24, 41).
Molti sono gli episodi in cui il pesce rientra nella vita di Gesù:
- “Gettate le reti dalla parte destra della barca e troverete”, la gettarono e non potevano tirarla su per la gran quantità di pesci, (Gv 21, 4).
- Appena scesi a terra videro un fuoco di brace con del pesce sopra e del pane: “Portate un po’ del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì sulla barca e trasse a terra la rete piena di 135 grossi pesci…Gesù disse loro: “Venite a mangiare”…Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro e così pure il pesce, (Gv: 21, 9).
La chiara indicazione che per Gesù gli animali non sono che un bene di utilizzo a vantagio dell’uomo viene dalla parabola del figliol prodico:
-…Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate il vestito più bello…portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”, (Lc: 15, 22).
E’ difficile dire che la reazione di Gesù verso i venditori di animali a scopo sacrificale sia dovuta al rispetto degli animali e non al Tempio trasformato in una sorta di mercato:
- Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle scacciò tutti fuori dal tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”, ( Gv: 2,14).
Se fosse vera la seconda ipotesi Gesù sarebbe forse il solo tra i grandi Iniziati a non aver avuto parole di amore e di rispetto delle creature non umane, il solo, tra questi, a non aver comandato di astenersi dal mangiare la loro carne. Ci si chiede: come è possibile che Colui che fa fatto dell’amore il suo vessillo “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”, Mtt 5,7, si lasci superare in misericordia da molti santi e profeti? Come è possibile che il Figlio di Dio non manifesti compassione verso le sue stesse creature? Come è possibile essere misericordiosi e puri di cuore se si è indifferenti alla sorte crudele di tante creature innocenti? A differenza di Gesù gli altri grandi Iniziati dicono:
La carne degli animali è come la carne dei nostri figli (Krihsna). “Si diventa degni della salvezza quando non si uccide alcune essere vivente. Uccidere un’altra creatura per cercare di averne un vantaggio è indegno dell’uomo buono, compassionevole. Non uccidere, ma invece proteggi e aiuta ogni vivente” (Buddha). “Chi rinuncia a cibarsi delle carni martoriate avrà lo spirito santo e la verità. Mi pento, mi umilio e faccio penitenza per tutti i peccati commessi contro gli animali” (Zoroastro). “Poiché gli animali hanno un’anima hanno un posto nell’altra vita con Dio”. (Ermete Trismegisto). “Come potete pretendere giustizia quando voi stessi sacrificate per crudele ghiottoneria o avidità degli esseri legati a noi da fraterna alleanza? Mai sacrificare animali agli Dei o ferire animali ma promuovere in tutti i livelli una cultura di rispetto e protezione nei loro riguardi” (Pitagora). “Siate buoni con gli uomini, con le piante e con gli animali. Non braccate né gli uomini, né gli animali, né fate loro del male” (Lao Tse). “Una buona azione fatta a un animale è tanto meritoria quanto una buona azione fatta ad un essere umano, mentre un atto di crudeltà a un animale è tanto cattivo quanto un atto di crudeltà su un essere umano”( Maometto). Perfino le altre due religioni monoteiste, l’ebraismo e l’islamismo, non solo si astengono dal mangiare alcuni tipi di animali che il mondo cristiano usa invece consumare con indifferenza, quali il cavallo, lo struzzo, il maiale, i pesci senza squame, alcuni tipi di uccelli ecc. ma hanno anche l’accortezza di usare gentilezza e rispetto verso gli animai macellati: aspetto del tutto assente nel pensiero di Gesù e quindi nella religione cristiana, dimostrando regresso di sensibilità verso il mondo animale. Nella tradizione ebraico-cristiana c’è sempre stata attenzione all’astinenza dal cibo, in particolare le carni di ogni tipo in determinati periodi, oppure quelle di animali considerati “impuri” o uccisi senza versarne il sangue. Ancora oggi le chiese ortodosse conservano una legislazione molto precisa riguardo l’astinenza da alcuni alimenti e i fedeli vi si attengono scrupolosamente, mentre la Chiesa cattolica propone l’astinenza dalla carne solo nei venerdì di quaresima.

TERZA IPOTESI: Il popolo ebraico non era pronto per l’estensione del messaggio d’amore agli animali. Questa terza ipotesi non trova giustificazione sul piano filologico dal momento che, come abbiamo visto prima, gli altri grandi iniziati (e quindi altri popoli) anche prima della venuta di Gesù, avevano già considerato la necessità dell’amore e del rispetto anche per gli esseri non umani.

QUARTA IPOTESI: Gli animali non sono stati considerati da Gesù perché oggettivamente privi di valore. Questa ipotesi è stata superata da studi di etologia, zooantropologia, anatomia comparata, dalla realtà quotidiana dei fatti che dimostrano chiaramente che le qualità cognitive ed emozionali non sono prerogative degli umani ma sono invece comuni, a differenti livelli, a tutti gli esseri senzienti. Cioè l’intelligenza, il sentimento o l’anima non sono realtà presenti oppure assenti del tutto. La prova concreta che gli animali come gli esseri umani sono capaci di provare dolore, angoscia, tristezza, gioia è stata dimostrata anche da prove sperimentali.

QUINTA IPOTESI: Gesù ha tralasciato anche altri grandi problemi umani.
Gesù non ha parlato esplicitamente neanche della guerra, della pena di morte, dello schiavismo, dell’aborto: probabilmente perché il suo insegnamento mirava alla causa dei problemi, cioè rendere l’uomo più giusto e misericordioso, il solo modo per risolvere ogni problema umano. Ma il 99% della creazione, cioè del regno animale e vegetale, è forse un fatto trascurabile? Può darsi che tale precetto fosse implicito nel suo messaggio d’amore. Ma perché non spendere esplicitamente una parola per i grandi drammi umani e dello sterminio sistematico degli animali da parte dell’uomo come hanno fatto gli altri grandi Profeti? E se tali comandi erano impliciti perché la Chiesa cattolica e il mondo cristiano condannano giustamente lo schiavismo, la pena di morte, la guerra, l’aborto mentre non condannano la violenza sugli animali? Perfino Maometto, il profeta con la spada, ha parole di compassione verso gli animali. In una tradizione Sufi Allah disse a Maometto: "Se proprio dovete uccidere, al posto di 40 polli uccidete una capra, al posto di 40 capre uccidete 10 mucche, al posto di 40 mucche uccidete 10 cammelli".

SESTA IPOTESI: I testi evangelici sono stati alterati
E’ lecito supporre che gli insegnamenti di Gesù, e quindi i Testi evangelici, siano stati in qualche modo alterati nella successione dei tempi a causa di inesatte traduzioni o per favorire il regnanti di turno, specialmente nel Concilio di Nicea del 325 in cui fu istituita una commissione di esperti politici e clericali i quali, con la scusa dell’ortodossia, diedero vita ad una versione definitiva dei vangeli per renderli accettabili a Costantino che assumeva la direzione della nuova religione di stato? Questa tesi coinciderebbe con alcune parti dei vangeli apocrifi, con gli scritti di alcuni padri della chiesa antica ed alcuni cronisti del tempo i quali affermavano che Gesù e alcuni apostoli erano vegetariani. S. Agostino, S:Gregorio Magno, S. Atanasio, S. Basilio Magno, S. Giovanni Crisostomo, S. Gregorio di Nazianzo, raccomandavano l’astinenza dalla carne. Non solo. Secondo S. Girolamo, S. Benedetto, Tertulliano, Eusebio, Plinio, Papias, Cipriano, Pantaneo, Clemente, Cristo e gli Apostoli insegnavano il rispetto per ogni creatura e di conseguenza erano vegetariani. In particolare S. Ambrogio diceva: “La carne fa cadere anche le aquile che volano.” S: Giovanni Crisostomo afferma: “ Noi capi cristiani pratichiamo l’astinenza dalla carne di animali per sottomettere il corpo…Mangiare la carne è innaturale e impuro.” S. Pietro nel Clementine Humilis del 2° secolo dice: “Il consumo di carne è innaturale e contaminante quanto la pagana adorazione dei demoni: quando vi prende parte l’uomo diviene compagno di tavolo dei diavoli.” Clemente d’Alessandria e Tertulliano, tra i più influenti pensatori della prima chiesa cristiana, erano ferventi sostenitori dell’alimentazione incruenta. Importante è la testimonianza di S. Girolamo: “Dopo che Cristo è venuto non è più consentito mangiare carne”. E aggiunge: “Il permesso dato a Noè di mangiare carne è un’interpolazione dei Testi sacri aggiunta tardivamente dalla Chiesa in un periodo di basso profilo spirituale E ancora:. S. Girolamo affermava che i cristiani del primo movimento erano vegetariani e che i non vegetariani facevano parte della chiesa corrotta. Gregorio di Nazianzo, padre della Chiesa di Cappadocia dice: “L’ingordigia di pietanze a base di carne è un’ingiustizia abominevole”. Basilio il Grande: “La carne è un alimento contro natura che appartiene ad un mondo passato”. Tertulliano scrive che durante i primi secoli i cristiani primitivi non toccarono mai carne: “Non è permesso a noi cristiani assaggiare pietanze nelle quali potrebbe essere stato mescolato il sangue di un animale”. Eusebio di Cesarea diceva che tutti gli apostoli di Cristo si astenevano dalla carne. Porfirio: “Gesù ci ha portato il cibo divino, il cibo carneo è nutrimento dei demoni”. S. Clemente Alessandrino: “La carne ottenebra l’anima. Dobbiamo cibarci come Adamo prima della caduta non come Noè dopo il peccato. I nostri corpi sono simili a tombe di animali uccisi”.
In alcuni dei vangeli apocrifi emerge una figura di Cristo misericordioso e compassionevole verso gli animali diversamente a quanto riportato nei 4 vangeli canonici. Nell’aramaico “Vangelo della vita perfetta” si legge: “Maledetti siano i cacciatori perché saranno a loro volta cacciati.” Nel Vangelo dei 12 Aspostoli: “Ecco che quest’uomo ha cura di tutte le creature. Perché egli le ama tanto?” Nelle pergamene del Mar Morto, scoperte nel 1947, l’angelo dice a Maria: “Tu non mangerai carne né berrai bevande forti perché il bambino sarà consacrato a Dio dal ventre di sua madre.” Negli stessi testi Gesù dice: “Siate rispettosi e compassionevoli non solo verso i vostri simili ma verso tutte le creature poste sotto la vostra tutela”. E ancora: “Sono venuto a porre fine ai sacrifici e ai banchetti di sangue e se non smetterete di offrire e di mangiare carne l’ira Divina non si allontanerà da voi”. Gesù rimprovera aspramente anche i pescatori: “Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi frutti? Lasciate le reti e seguitemi, farò di voi pescatori di anime”. E, inoltre, condanna duramente i cacciatori avvisandoli che saranno ripagati con la stessa ferocia.
Inoltre, Gesù non è forse venuto a ripristinare l’antico patto tra Dio e l’uomo? la dimensione paradisiaca perduta in cui Dio in Gen. 1,29 dà un preciso comando all’uomo ad essere vegetariano? “Ecco, io vi do ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi”.
Stando ai testi canonici Gesù non solo non parla mai in difesa degli animali ma non si dissocia dal dio del Vecchio Testamento, “Io e il Padre siamo una cosa sola”, (Giov. 10, 30); “Chi ha visto me ha visto il Padre… io sono nel Padre e il Padre è in me”, (Giov. 14, 9); “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento”, (Mtt: 5, 17). Gesù non si dissocia da quel dio a volte buono e giusto: “Misericordia voglio e non sacrificio” (Mtt: 9, 13) e a volte crudele: “Va dunque, colpisci Amelek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”, (Sam. 15,3); “Ecco ciò che tu offrirai sull’altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre “, (Es. 29, 36); “Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell’accampamento da una porta all’altra: ognuno uccida il proprio fratello, il proprio amico, il proprio parente”, (Es. 32, 27).
In merito alla manipolazione delle scritture ci sono dei precedenti nella storia dei Testi biblici. Il primo a parlare di manomissione fu Geremia (8,8) che dice: “Come potete dire “La legge del Signore è con noi?” A menzogna l’ha ridotta la penna menzognera degli scribi”. S. Girolamo fu incaricato dal papa Damaso III a intervenire sui testi evangelici per renderli più comprensibili, ma fu costretto a interpretare le parti meno chiare e pare che, preso dallo sconforto per simile impresa, disse che un giorno i posteri lo avrebbero accusato di aver alterato il pensiero originale. San Gregorio VII, si creò intorno una schiera di “falsari” che sfornavano ogni sorta di documento a seconda delle esigenze. Molti scritti originali furono ritoccati. Sisto V attenendosi al testo di Lovanio e con l’aiuto di Bellarmino intervenne sulla versione latina della Bibbia detta Vulgata scritta da S. Girolamo nel 4° secolo, perché in quel periodo si erano diffuse diverse versioni lacunose. Quando incontrava punti oscuri non si faceva scrupolo di aggiungere o levare parti del discorso con l’intento di renderlo più chiaro.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.
Ritengo inarrestabile l’evoluzione morale, civile e spirituale del genere umano. Un giorno, così come è stata abolita quasi del tutto la schiavitù umana, sarà abolita la schiavitù degli animali, ma i cristiani continueranno a far riferimento ai testi vangelici canonici oppure si apriranno al un’etica interspecista superando gli stessi insegnamenti di Gesù? La Chiesa cattolica, come altre comunità religiose cristiane, continueranno a far riferimento ai testi antichi o si apriranno alle nuove frontiere dello spirito umano? Se gli insegnamenti sono immutabili come risolvere il problema del rispetto per gli animali? Rispolvereranno il pensiero dei Padri della chiesa che raccomandavano di astenersi dalla carne o continueranno a far riferimento ai vangeli ufficiali?
Certo il problema è complesso e semplice nello stesso tempo: complesso perché la teologia è una branca vastissima e dai molteplici aspetti; semplice perché due più due fa sempre quattro. Cioè, una religione che limita i codici del diritto all’esistenza, al rispetto e alla libertà ai soli esseri umani è sostanzialmente più povera nei suoi contenuti essenziali rispetto a ad una che li estende a tutti gli esseri senzienti. Il problema nasce perché questa chiusura antropocentrica viene proprio dalla religione che dice di seguire il sentiero dell’amore e soprattutto perché Gesù, come abbiamo visto, (sempre stando ai testi ufficiali) non solo non ha chiesto rispetto per gli animali ma ha più volte deliberatamente sottolineato la loro intrinseca relatività rispetto al valore dell’uomo, anche se non dice mai che gli animali sono privi di valore, dice invece che hanno meno valore dell’uomo: “Guardate gli uccelli del cielo…non contate voi forse più di loro? (Mtt: 6, 26); “ …Non abbiate timore, voi valete più di molte pecore”, (Mtt: 10,30).”.
COCCORRE BIOCENTRIZZARE LA CULTURA CRISTIANA, farla uscire dal suo anacronistico, pernicioso, comodo e, se vogliamo, autolesivo antropocentrismo: solo in questo modo sarà la vera religione universale e si libererà dalle contraddizioni che la indeboliscono nei suoi principi etici fondamentali.
OCCORRE RIESUMARE I TESTI ANTICHI ORIGINALI (qualora vi fossero o al limite le copie degli originali) e verificare oggi, con spirito obiettivo e neutrale, l’attendibilità del pensiero espresso da Gesù nei vangeli apocrifi ma specialmente nelle Pergamene del Mar Morto dal momento che non possono essere vere le due versioni.
Questo ci permetterebbe finalmente di capire se Gesù, la più alta manifestazione di vita apparsa sulla terra, il figlio del Creatore, il principe del bene, della pace, della misericordia e dell’amore abbia, in realtà, manifestato meno compassione verso le sue stesse creature di un qualunque comune mortale come me che dice: l’amore è vero solo se coinvolge non solo alcuni ma tutti i viventi.
NESSUN COMMENTO - Lasciamo all’autore meriti e/o critiche derivanti dalla lettura del suo scritto.