Testimonianze

 

La distrazione è un'ostruzione alla costruzione

 

Da dove iniziare? Vediamo, vediamo...
Da un bacio, da un sorriso, dalla prima vittoria?
Non so, come sempre prenderò la strada in salita credo (autocit. dal libro Co & Gi:): perché solo così sono sicura di arrivare in alto)…
Mi piace la gente che sa giocare con le parole,
mi piace la gente che sa usare le parole giuste,
in pochi sanno sempre qual è la parola da usare.
La parola giusta è quella che tiene conto solo ed esclusivamente
del tuo piacere nel pronunciarla.
Del tuo piacere neutro, quello letterale, non la sensazione che ti dà.
Alcune parole sembrano nate per stare insieme:
La distrazione è un'ostruzione alla costruzione.
Questa è rubata, ma lecitamente. Chi scrive una frase del genere non può permettersi di tenerla per "né, perché quando il godimento letterario si unisce a quello intellettuale, allora l'orgasmo mentale è immediato.
La distrazione è un'ostruzione alla costruzione. La amo.
Saper scegliere una parola significa vederle tutte,
e prendere quella che entra perfettamente nella sua formina.
E' importante anche saper scegliere i tempi.
Ci sono parole che non si possono usare sempre, sono lecite solo in alcune occasioni.
E poi bisogna unirle, che è la parte più laboriosa.
Scrivere è facile, puoi guardare uno schermo bianco per ore.
Non è affatto come guardare qualcuno negli occhi, i tempi di reazione sono minimi.
Io non guardo mai nessuno negli occhi, sembra strano, non è da me.
Lo faccio apposta, all'inizio ho dovuto forzarmi per imparare.
Ho i miei motivi. Ognuno ha i suoi.
Il problema è che spesso negli occhi dell'altro ci vedi i motivi tuoi e non i suoi, allora preferisco non lasciarmi tentare. Qualcuno penserà che sono timida, chissà.
Il fatto che domani assomiglierà tremendamente ad oggi mi rassicura, probabilmente perché a breve partirò di nuovo e quando si è prossimi alla partenza si comincia a presagire la mancanza di casa.
Sono molto fortunata, davvero.
Sono circondata di esseri magnifici che mi riempiono d'amore. Spesso mi chiedo se ne sono all'altezza, ogni giorno mi impegno per esserlo.
E' questa la mia fortuna. Non riesco a cogliere il punto, forse ancora non voglio.
Forse ancora non posso scriverlo perché diventerebbe realtà.
O forse non ho ancora il coraggio di guardarlo in faccia.
Domani riprovo, o chissà, prima di addormentarmi faccio ancora in tempo a fare un passo per chiudere la porta a chiave.
Non ho paura che qualcuno entri, sono io che non voglio uscire.

(Daria)

COMMENTO di Aliberth – Dice,… ‘ma che c’entra col Dharma questa Testimonianza?’ Niente…, poiché questa lirica è stata scritta proprio da una praticante di Chan, l’abbiamo messa per far capire come vede le cose una persona che sta lavorando da qualche anno su se stessa. A noi è piaciuta. E tanto è bastato per metterla sul sito…