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DELIRI FILOLOGICI SEMISERI DI ROBERTO ROSSI TESTA E DARIO CHIOLI

(2002-2003)

  


Premessa autofustigante

21/5/2006

Dario - Caro Roberto, che dici di questi testi estrapolati dal nostro carteggio email?

22/5/2006

Roberto - Caro Dario, sinceramente mi sembra l'esposizione coram populo delle confricazioni di due depravati. Comunque, visto che l'esibizione aumenta il vergognoso piacere, in caso di pubblicazione occorrerà una noterella quanto più possibile autoironica per dire ad esempio che «nel tempo intercorso fra le postulazioni e l'oggi l'osceno mendico ha risolto quasi tutti i problemi posti, rimpinzando ulteriormente la sua biblioteca di testi, se non il suo cervello e la sua anima di sapere e discernimento. Ha risolto quasi tutti i problemi posti, si è detto; naturalmente nel contempo ne sono spuntati molti altri, alcuni dei quali già risolti o in via di risoluzione, altri che per essere placati e deposti aspettano solo la morte».

Può andare? Dalla lettura del dialoghetto mi emerge la sensazione non di due austeri studiosi in panni curiali, ma di due giuggioloni col problema d'ingannare il tempo. Il fatto come puoi capire è tragicomico, comico per i lettori e tragico per noi, specialmente per me. Quindi a quel punto occorre far di necessità virtù e sottolineare chiaramente che siamo ben consapevoli della sensazione che può destare la lettura dei nostri deliri, visto che in parte, retrospettivamente, la desta anche in noi stessi.

Da questo tuo riandare carezzevole al passato deduco però che sei in fase nostalgico-malinconica, per la quale consiglio qualche sorso di vodka alla giusta temperatura.

22/5/2006

Dario - Caro Roberto, capisco e condivido le tue preoccupazioni, e infatti sto pensando di presentare queste divagazioni bibliomani – della cui follia sono ben conscio – in modo parzialmente ironico, come dici anche tu. Del tuo pezzo introduttivo solo «l'osceno mendico» mi pare un po' fuori luogo in un testo così timidamente filologico. Penseremo come fare. Forse si potrebbe chiamarlo, anziché «dialogo», qualcosa come «deliri filologici semiseri (o «scemiseri») di RRT e DC».

Al posto della vodka sto sorseggiando del whisky...

23/5/2006

Roberto - Caro Dario, bene per i «deliri filologici», «l'osceno mendico» come capirai era un'indicazione per una auto-presa in giro.


Incipit Delirium (MMII)

11/1/2002

Roberto - Nella tua famosa biblioteca linguistica non hai mica, da fotocopiare, l'introvabile Grammatica della lingua ebraica di S. D. Luzzatto, Bianchi, Padova 1853-1869? Serve a un mio conoscente libraio ebreo  per dei ricercatori universitari, io del Luzzatto ho solo, in fotocopia, Elementi grammaticali del caldeo biblico e del dialetto talmudico babilonese, Bianchi, Padova 1865.

11/1/2002

Dario - Non ho purtroppo il libro che mi chiedi. Ho grammatiche di Pizzi, Invrea, Scerbo, Carozzini e altre straniere ma non quella del Luzzatto. Invece hai stimolato tu la mia curiosità, perché non ho quasi nulla di caldeo. Mi fai vedere una volta o l'altra le fotocopie del Luzzatto?

11/1/2002

Roberto - Evidentemente ci stimoliamo a vicenda: io ho una quantità di grammatiche ebraiche in italiano e latino e almeno un paio di caldaico (quella appunto del Luzzatto e quella del Paggi), ma non ne ho di straniere, che so molto più valide delle nostre, e sono interessato, più che all'ebraico biblico, a quello cosiddetto rabbinico, di cui non ho nulla.

Sono inoltre interessato ai dizionari storici: per il francese sono abbastanza ben messo (ho il Littré e la prima edizione del Robert in più volumi), ma per inglese e spagnolo sono al momento scoperto. Per il latino medievale ed ecclesiastico ho il Maigne d'Arnis (un estratto in un solo volume dal Ducange e altri lessici pubblicato dal Migne) ma non ho niente per il greco "bizantino" (né so, per la verità, se esistano opere apposite).

13/1/2002

Dario - Di grammatiche ebraiche straniere ho di buono soprattutto il Joüon (Grammaire de l'hébreu biblique), e poi il Weingreen (Hebrew Grammar) e un paio di grammatiche tedesche. Ho inoltre diverse grammatiche di ebraico moderno, ma specificamente di rabbinico, ahimè, nulla. Ho la grammatica siriaca del Brockelmann ma è in tedesco.

Ho un mucchio di dizionari, ma i dizionari storici che citi non li posseggo. E non ho nulla di bizantino. Ho dizionari etimologici Larousse, un enorme dizionario inglese e c'è in Internet on line tra gli altri il dizionario spagnolo della Reale Accademia.

30/1/2002

Roberto - A proposito di dizionari di greco postclassico, di cui ti avevo detto di non conoscere l'esistenza, ho trovato la seguente indicazione:

E. A. Sophocles, Greek lexicon of the Roman and Byzantine periods: from B.C. 146 to A.D. 1100.

Ne esistono diverse edizioni a partire dal 1870, l'ultima è del 1992. D'occasione su Internet non si trova; nuovo, a parte le difficoltà di farlo arrivare, costa 230 dollari su Amazon. Sempre su Amazon la recensione di un lettore (l'unica che c'è per un testo così particolare) dice in pratica che non vale la spesa. Ma a me basta la semplice indicazione bibliografica per procurarmi una violenta crisi d'astinenza... Considerati quindi impegnato anche tu a segnalarmi le tracce dell'agognato testo che eventualmente dovessi trovare.

31/1/2002

Roberto - Sullo stesso argomento è veramente ghiotto il testo in calce, anche se non credo sia integrale e sicuramente sarà costoso e difficile da reperire. Compatisci le mie manie.

Autore: Suidas
Titolo: Suidae lexicon: Graece et Latine / Suidas; ad fidem optimorum librorum exactum post Thomam Gaisfordum; recensuit et annotatione critica instruxit Godofredus Bernhardy
Pubblicazione: Osnabruck: Biblio, 1986
Descrizione fisica: 5 v. ; 28 cm.
Note Generali: Testo greco con trad. lat. - Ripr. facs dell'ed.: Halis et Brunsvigae 1853.

31/1/2002

Dario segnala il link http://www.stoa.org/sol/ (Suda On Line: Byzantine Lexicography).

31/1/2002

Roberto - Grazie dell'indicazione di Suda on line (nome che evoca la moderna schiavitù informatica), che permette di approfittare del sudore altrui e di sudare di meno, on line e in local.

7/2/2002

Roberto - Ecco la grammatica rabbinica di cui ti parlavo:

Perez Fernandez Miguel, An introductory grammar of Rabbinic Hebrew (translated by John Elwolde), Brill Academic Publishers, 1997.

Peccato soltanto che costi ben 250.000 lire (sul sito www.menorah.it).

20/2/2002

Roberto - Sto cercando il Dizionario della lingua italiana Tommaseo-Bellini. L'ideale per la tasca sarebbe trovare l'anastatica Rizzoli, ma sarei anche disposto a un sacrificio (purché non troppo oneroso) acquistando un'edizione storica. Ho setacciato finora inutilmente bancarelle, remainders, antiquari e siti Internet. Hai mica qualche suggerimento da darmi?

20/2/2002

Dario - Per il momento posso solo dirti che l'anastatica Rizzoli in 20 volumi ce l'ho io e te la posso mettere a disposizione quando e come vuoi. Una tendenza a liberarmene ce l'avrei, visto che mi tiene un sacco di spazio e ne ho poco, però poi finirei per rimpiangerla, per cui soprassederei. Negli ultimi anni giro poco per bancarelle, comunque mentre in passato si trovava abbastanza, negli ultimi anni non l'ho più vista (ma ho girato talmente poco...).

12/3/2002

Roberto - Sto facendo una traduzione dal francese fitta di espressioni in argot di cui intuisco il significato ma per le quali non ho riscontri certi. Hai mica qualche testo che mi possa aiutare?

12/3/2002

Dario - Ho solo il Dictionnaire des argots di Gaston Esnault, Larousse 1965, 644 pagine. È un po' vecchiotto...

Hai provato a guardare in Internet? Prova
http://www2.ac-lyon.fr/enseigne/lettres/lexique.html [3/6/2007: ora inattivo]
http://www.adonmail.com/forum/forum.php3

12/3/2002

Roberto - Dici niente? A quanto mi risulta, vecchio o non vecchio, Esnault è stato il maggiore specialista in materia, e il suo testo non è facilmente reperibile. Dunque mi prenoto senz'altro per un prestito.

11/4/2002

Roberto - Ricorro a te per una nuova smania: reperire pubblicazioni sulla storia della lessicografia, in primo luogo italiana ma anche delle lingue europee e classiche. Non ho trovato finora delle (soddisfacenti) sintesi, ma solo testi su ambiti molto ristretti o saggi dispersi in opere generali costose da acquistare e difficili da fotocopiare. Prima di disperare mi rivolgo ancora una volta a te e alla tua biblioteca, chissà mai...

12/4/2002

Dario - Temo di non aver nulla di così specifico, se capisco bene, cioè se vuoi trattati che si occupino della storia del comporre lessici. Se tuttavia mi verrà in mente qualcosa, te lo dirò.

Pensandoci, può ben essere che ci sia del materiale nei ventidue volumi in mio possesso delle "Lingue del mondo" e forse (ma sono alquanto dubbioso) nella decina (mi pare) di volumi della rivista di didattica "Gymnasium" che devo avere in cantina e di cui, se vuoi, ti faccio volentieri omaggio perché mi occupa solo spazio...

Tali ricerche le delegherò comunque a te, perché non ho nessuna voglia di sfogliarmi tutta 'sta roba alla ricerca dell'araba fenice lessicologica. Vieni quando vuoi, ti sistemi nel salone o porti via (se hai braccia sufficientemente capienti) e consulti con tuo comodo.

Ho materiali tipo Psicologia delle lingue di Ravizza, L'anima delle lingue di Rivetta (Toddi), Le lingue inventate di Bausani (bello) ecc. ma non è quello che chiedi, mi pare.

12/4/2002

Roberto - Nelle opere che mi segnali non credo ci possa essere nulla, ma grazie egualmente. Confesso che l'interesse sulla storia della lessicografia mi è nato dalla lettura della prefazione di alcuni dizionari e nasconde, sotto sotto, un interesse umano (che lapsus! "volevo" dire antropologico) nei confronti di personaggi che hanno compiuto "in solitaria" o quasi imprese intellettuali titaniche, nelle quali la parte di avventura è soverchiata da una gigantesca e massacrante routine.

Pensa a D'Alberti di Villanuova, a Tommaseo, a Littré, o in campo diverso a padre Migne...

Sto pensando a una forma d'eroismo/ascetismo in mezzemaniche, quella che più o meno pratica o si sforza di praticare gente come noi. E a questo punto penso ti sarà chiaro ciò che ho in mente, e perché la cosa mi stia tanto a cuore.

2/5/2002

Dario - Cos'hai in progetto attualmente? Quali arcane bibliografie vai indagando?

2/5/2002

Roberto - Ho poi finito per acquistare l'ultima edizione del dizionario d'argot di Larousse, e su questo trovo tutto, diversamente da quanto accadeva con i testi che mi hai gentilmente prestato; evidentemente il gergo "segna il tempo" molto più della lingua normale.

Nelle ore libere dall'ufficio sto anche dando libero sfogo alle mie passioni lessicografiche, facendo quello che per me è un grosso sacrificio, cioè andare alla Nazionale. Pochi giorni fa ho trovato sul sito Maremagnum l'edizione compatta dell'Oxford English Dictionary (1971, 2 voll. microfotografati) per poco più di 100.000 lire. È vero che con le spese postali, arrivando il pacco dall'Inghilterra, si sale quasi al doppio, ma è un affare egualmente, trattandosi oltretutto di materiale quasi introvabile in Italia.

9/5/2002

Roberto - In questi giorni sto scaricando da Internet un gran numero di prefazioni di dizionari ed enciclopedie (la Francia si distingue per l'attenzione riservata a questo campo).

Estendendosi a macchia d'olio, le mie manie mi hanno portato all'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert, di e su cui cui non si trova quasi più niente.

In bibliografia ho trovato tre riferimenti interessanti:
Antologia dell'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert, De Agostini 1977;
L'Enciclopedia: discorso preliminare, Voce Enciclopedia, Laterza 1964;
Enciclopedia, o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (Antologia di articoli), Laterza, 1968;
Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des metiers (textes choisis et présentés par Alain Pons), J'ai lu, Essentiel 1963.

Sono interessato non alla parte iconografica ma alle voci, particolarmente a quelle linguistiche e soprattutto alla voce Encyclopédie, che su Internet si trova solo in rapidissimi sunti (la voce Dictionnaire invece l'ho trovata, mi pare, completa).

Hai qualcosa che possa fare al caso mio?

9/5/2002

Dario - C'è un'edizione anastatica dell'Encyclopédie, ma... costa 8300 euro...

Titolo: Encyclopédie. Dictionnaire raisonné des sciences et des arts (Paris, 1772)
Autore: Denis Diderot; Jean-Baptiste d'Alembert
Prezzo: euro 8.300,00
Dati: 18 voll., ill., ril. pelle (cur. Calzolari A.)
Anno: 1970
Editore: Franco Maria Ricci
Collana: Encyclopédie de Diderot et D'Alembert

Hai cercato col motore francese www.voila.fr?

Guarda anche qui:
http://encyclopedie.inalf.fr/
http://www.lib.uchicago.edu/efts/ARTFL/projects/encyc/searchform.html

1/7/2002

Roberto - Ho da farti un'ennesima richiesta libraria che chissà mai se potrai in qualche modo soddisfare: mi sto appassionando alla letteratura nonsensistica, in particolare mi interesserebbero traduzioni di Edward Lear e della Caccia allo Snark di Carroll (in rete si trova tutto in originale, ma il bello di questa letteratura sono i giochi di parole, e mi piace confrontare le mie soluzioni con quelle di altri); in italiano mi interessa Toti Scialoja, in particolare Versi del senso perso e Quando la talpa vuol ballare il tango; il tutto essendo uscito qualche annetto fa naturalmente è introvabile.

1/7/2002

Dario - Purtroppo non ho nulla di quanto mi chiedi...

1/7/2002

Roberto - Ho trovato in rete una traduzione della Caccia allo snark. Una delle cento possibili, naturalmente, ma per il momento è meglio di nulla.

24/7/2002

Roberto - Cerco Philosophie de l'inconscient di E. von Hartmann, Parigi, 1877, 2 voll. (naturalmente non in tedesco perché non lo so, e non in italiano perché non mi risulta mai stato tradotto nella nostra lingua).

Sul sito SBN ne risulta solo una copia a Firenze, chissà se la tua fornitissima biblioteca mi può dare una mano? E già che ci sono, cerco anche Histoire general de la litterature du Moyen Age en Occident di A. Ebert, Ernest Leroux 1893, 3 voll. (originale in tedesco, stesso discorso di prima).

Ti chiedo anche un consiglio di cui un po' mi vergogno, perché rivela una mia grossa lacuna: avrei bisogno che m'indicassi un libro serio sui Tarocchi, non naturalmente per la lettura pratica ma per la meditazione (posto che le due cose siano scindibili), dal punto di vista della psicologia archetipica.

24/7/2002

Dario - Per Von Hartmann ed Ebert non posso nulla, per i Tarocchi non conosco la bibliografia recente.

Quella che conoscevo intorno al periodo in cui scrissi Il castello di carte interiori (1978, sul sito) non era eccezionale.

L'opera più pretenziosa era quella del Wirth (Mediterranee), quella più informativa era quella di Kaplan negli Oscar Mondadori. Ne scriveva ovunque Eliphas Lévi e dietro di lui tutti gli occultisti. C'è anche un'operetta di Kremmerz assai vantata ovviamente dai kremmerziani e non del tutto malvagia.

Ma voglio sperare che esista un saggio a me ignoto che abbia trattato sistematicamente l'argomento. È comunque, quello dei Tarocchi, un pascolo aperto per i fissati.

C'è anche il guaio che di quel che t'ho citato non riesco più a trovare niente, dovrei mettere un po' a posto ma non so se ci riuscirò. Con un po' di pazienza, forse.

Forse, pensandoci bene, mi verrà in mente anche qualcos'altro. Se così sarà, te lo farò sapere.

25/7/2002

Dario - Ma cos'è esattamente che t'interessa dei Tarocchi?

Non so se lo sai, Guénon li guardava con diffidenza, pensando che veicolassero influenze "sospette". Ma per la verità lui sospettava (forse a ragione) un po' di tutto.

Io ho passato anni occupandomi di un vecchio mazzo di Tarocchi di mio nonno (quelli piemontesi con solo metà figura; quando per rettitudine filologico-simbolica ne ho comprati altri mazzi intieri - per esempio quelli di Marsiglia - non mi parlavano altrettanto), li leggevo anche e la gente era contenta perché si contenterebbe di qualsiasi cosa gratifichi il suo ego.

Poi me ne sono stufato, anche se non ho mai abbandonato del tutto l'idea di approfondirne la simbologia, ovvero quanto e come possano rispecchiare la natura dell'anima.

Mi pare di ricordare che s'accenni al Bagatto nel Golem di Meyrink, e c'era un racconto di Calvino sui Tarocchi, se non rammento male.

Non mi ricordo proprio però di un lavoro simbologico vero e proprio, sarebbe da fare. Ci ho provato da giovane, ma ero troppo giovane. Credo ci siano lavori storici in inglese, se ritrovo il Kaplan (divulgativo ma con bibliografia) te li posso indicare.

Esiste anche un commento ai Tarocchi sulla rivista Abstracta – me lo sono ricordato adesso – di Cecilia Gatto Trocchi, che l'ha poi stampato dalla Newton Compton (1000 lire), non è una schifezza ma è come tutte le cose sue, mediocre. Se vuoi venire a consultare la mia biblioteca, cerchiamo ancora, e senz'altro qualcosa si trova, qua e là più che trattati d'insieme.

25/7/2002

Roberto - Quello che mi interessa dei Tarocchi è la loro capacità di (ispirare un) racconto, la loro dimensione meditativa. Ed anche la loro severa bellezza (lasciamo stare appunto le versioni più moderne e... "taroccate").

Poi, come avrai già capito, nella mia mente c'è un certo numero di poli d'attrazione, di nuclei di condensazione, che ogni tanto si attivano (chi può dire se per necessità o per caso) e m'inducono a ricerche veementi, compulsando bibliografie, cataloghi, scocciando librai e adesso anche te.

Non mi sogno nemmeno di cercare di correggermi perché è una delle cose che danno un po' di gusto alla vita e anestetizzano dalle sue brutture.

Un altro particolare che voglio dirti a riguardo dei miei interessi esoterici è che ho orrore delle pubblicazioni "da parrucchiere". Come in tutti i campi, ma in questo di più, perché c'è più margine per l'arbitrio e il raggiro. Insomma, ho bisogno dell'opera "certificata", con qualche quarto di nobiltà accademica o almeno di tradizione consolidata. In questo sono in perenne contrasto con una mia amica, che pur essendo persona di raffinata sensibilità e cultura acquistava libri che io trasformerei in carta igienica. Alle mie rimostranze lei ribatte che certi argomenti per loro natura non possono presentarsi in forma paludata e che, leggendo attentamente, in un libraccio si possono trovare altrettanti o anche più insegnamenti che in un libro scientifico. Sarà. Il fatto è che preferisco chi mi parla di crescita e di cammino piuttosto di chi mi pretende d'insegnarmi a vincere alla lotteria o ad evitare malattie e incidenti. So che sono entrambe illusioni, carezze all'ego, ma che ci posso fare? Io sono per le cose educate e culte.

27/8/2002

Dario - Mi sono letto in Istria tutti i quattordici volumi dell'Anacarsi in Grecia dell'abate Barthélémy, ed era piuttosto curioso, una specie di Pausania illuminista, la Grecia filtrata con gli occhiali fine settecento, ed è stato un ottimo ripasso di tutta una serie di nozioni semiscordate o scordate del tutto, con alcuni passi per me veramente interessanti.

27/8/2002

Roberto - Complimenti per l'oceanica lettura del Barthélémy. Conosco un'edizione del primo Ottocento che costa un sacco di soldi, tu quale hai?

27/8/2002

Dario - Del Barthélémy ho l'edizione pubblicata da Sonzogno negli anni 1820-1824: Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la metà del quarto secolo avanti l'era volgare. Traduzione corretta e corredata di note da Giuseppe Belloni antico militare italiano. Mi mancano solo le 22 carte geografiche che uscirono contemporaneamente ai volumi.

Il traduttore originario, indicato solo in qualche nota, fu Vincenzo Formaleoni, di cui mi piacerebbe trovare un testo sugli errori cronologici degli antichi e un altro sulle colonie greche del Mar Nero, ma in Internet (con veloce ricerca) non trovo nulla e nei cataloghi antiquari solo il secondo a prezzi a me totalmente inaccessibili. Costui dovette essere un tipo curioso, editore veneziano e scrittore, morto però di fame, se capisco bene una nota del Belloni, in quanto dimenticato in prigione dal suo carceriere in un periodo di bombardamenti. Sei per caso in grado tu miracolosamente di dirmene qualcosa?

Il quattordicesimo volume contiene molti schiarimenti sul Barthélémy ed un grosso indice analitico. Le note del Belloni, "antico militare", sono effettivamente tranciate "di spada", per esempio lui detesta gli spartani come popolo di filibustieri ed è sostanzialmente più razionalista ancora del Barthélémy che già lo è abbastanza e molto più di lui impulsivo nei giudizi.

28/8/2002

Roberto - Mi spiace ma non so aiutarti nei tuoi dubbi. Complimenti per la tua copia: su Maremagnum un'edizione dell'Anacarsi fatta a Venezia, presso G. Antonelli, nel 1825, è offerta (?!) a 826 euro.

In questi giorni, fra le altre cose, sto vedendo le poesie latine di Pascoli, interessanti perché non è un latino classico, stereotipato, ma una lingua profondamente sentita e vissuta, che Pascoli dà l'impressione di elaborare lì per lì. Il fatto spiacevole è che il sito tedesco col Forcellini in linea non dà segni di vita (speriamo che sia soltanto... chiuso per ferie), e che le mie ricerche di una buona edizione del Forcellini stesso in acquisto per il momento siano infruttuose. Se senti qualcosa, come al solito, ti prego di avvertirmi.

3/9/2002

Roberto - Ho finalmente trovato il sospirato Forcellini, proprio nell'edizione che volevo e ad un prezzo onesto (guarda caso non in Italia...). Siccome mi sento su una nuvoletta rosa, ho voluto farti partecipe, oltre che della buona novella, dell'umore decisamente inconsueto in cui mi trovo. Vedi che nella vita basta poco (sapessi quanto ho scocciato cielo e terra per arrivare al risultato!)

3/9/2002

Dario - Mi associo al tuo gaudio, così inconsueto...

Della serie: cielo scocciato libro trovato.

Forcellinizza a piacere, dunque.

25/9/2002

Roberto - Ultimamente mi sono interessato alle varie e diversissime fra loro edizioni della Regia Parnassi fra il '700 e il primo '900. Sto in particolare mettendo gli occhi su una del 1859, anche perché è una delle ultime ed è la più corposa, fa quindi pensare a una maggior completezza.

Con gli ausilii della tua sterminata biblioteca e dell'ancor più sterminata tua dottrina sai darmi indicazioni a riguardo?

Un'altra questione, più specifica: nello Zibaldone Leopardi la cita parecchie volte ma senza dare l'edizione, hai idea a quale edizione potesse riferirsi?

25/9/2002

Dario - Sull'edizione citata dal Leopardi non ho idea di sorta, quanto a Regia Parnassi ho una Phraseologia (così stampigliato sulla rilegatura) o Fraseologia poetica (così indicato nella prefazione alla prima edizione) completa (XXIII+800 pagine) ma senza data e comunque antecedente al 1856 (per via di una poco decifrabile e curiosa scritta a mano datata 1856-1857-1858) che si presenta come una revisione della Regia Parnassi. La prima edizione fu curata da un "Reale Collegio delle Province" e stampata, a detta della premessa dello stampatore, da una "Reale Stamperia". Non l'ho usata per la verità un granché, non essendo io un gran latinista. Di Regia Parnassi può darsi che ne possa ritrovare una. Cercherò.

11/11/2002

Roberto - Ti scrivo per sapere se tu non abbia per caso un doppione dell'Alchimia di Titus Burckhardt, pubblicata da Guanda a partire, credo, dal 1974, e attualmente introvabile, da cui tu sia disposto a separarti per (vil) prezzo di moneta.

12/11/2002

Dario - Non ce l'ho il doppione, l'Alchimia di Burckhardt è uscita la prima volta a Torino nel 1961 da Boringhieri, io ne ho l'edizione anastatica Azoth, Lugano 1976 (prob. pirata o qualcosa del genere) e ovviamente mi serve.

  


Delirium sequitur (MMIII)

3/2/2003

Roberto - 1) Hai qualcosa sulla paleografia greca? C'è il manuale Hoepli/Cisalpino Goliardica che non credo sia impossibile trovare, ma magari tu hai altro.

2) A livello di curiosità (ma di quelle che fanno prudere): ti risulta qualche ristampa recente e disponibile del De re diplomatica del Mabillon? A me risultano due anastatiche degli anni '60 e '70, una della Bibliopola di Roma, l'altra della ERA di Roma o Napoli, editrici naturalmente scomparse e non più contattabili. Chissà se tu nella tua immensa biblioteca ed ancor più immensa dottrina mi scovi qualcosa di utile a rinfrescarmi i calori. Compatisci le mie manie e pensa a tutte le indulgenze che lucrerai grazie a me (quasi quasi ti chiedo la percentuale...)

3/2/2003

Dario - Del manuale del Thompson ho l'originale Hoepli; altro di paleografia al momento non mi viene in mente.

Del Mabillon non so nulla, salvo che mi pare d'aver già sentito il nome da qualche parte. Cercherò ancora, ma non so se ti trovo altro. La mia biblioteca non è poi così sterminata come tu pensi...

Quanto alle indulgenze, temo d'essere al proposito un po' luterano, ma potrebbe andarti bene, così le lascio tutte a te...

3/2/2003

Roberto - Grazie per la tempestiva risposta e per le indulgenze. È come provocare un incidente stradale ed essere pagato dall'assicurazione per il danno prodotto, meglio di così...

14/2/2003

Roberto - Ti mando qualche collegamento di pool di librerie antiquarie, utili non solo per comprare ma anche per ragguagli bibliografici.
http://used.addall.com/ (è un megasito che raccoglie in pratica tutti i più importanti)
http://www.maremagnum.com/ (ad alta concentrazione di librerie italiane, ma non solo)
http://www.ilab-lila.com/
http://www.libriantichi.com/
http://www.galaxidion.com/home/index.php
http://www.livre-rare-book.com/

28/2/2003

Roberto - Ti informo che in una bancarella di corso Siccardi fa bella mostra di sé Le grand dictionnaire géographique, historique et critique di Antoine-Augustin Bruzen de la Martinière, volumi in folio rilegati in pergamena, non ho guardato se la prima ed. in dieci volumi o una delle successive in nove. So che hai problemi di spazio ma ho visto che è opera rara e quotata, e lì magari la si può avere per (relativamente) poco.

11/3/2003

Roberto - Nei miei furori linguistici mi sono scaricato da Internet tutto quello che resta del De lingua latina di Varrone, ma non sono riuscito a fare altrettanto con l'Ars grammatica di Elio Donato. Hai qualche consiglio da darmi, visto che quest'ultima opera m'interessava anche di più?

Ti ringrazio e ti confesso che i furori linguistici ne rintuzzano altri, ben più perniciosi. Aiutandomi diventi dunque un pubblico benefattore, un benemerito della società.

12/3/2003

Dario - Ho guardato anch'io in Internet e ho trovato quanto ti allego qui:
http://ccat.sas.upenn.edu/jod/texts/ [3/6/2007: ora inattivo]
http://www.fh-augsburg.de/~harsch/don_intr.html

Non so se c'è tutto, ma un bel po' c'è. Di meglio non trovai.

12/3/2003

Roberto - Il secondo link, che già conoscevo, è più ricco del primo; e manca parecchio. Non resterebbe che un colpo di testa, e procurarsi i sette o otto volumi di un'edizione dei grammatici latini...

18/3/2003

Roberto - In me i calori primaverili si sublimano in smanie bibliografiche: non è che nella tua biblioteca, pozzo di tutte le meraviglie eccetera, ti ritrovi il Lexicon poeticum totius linguae latinae del Lanfranchi, pubblicato da Paravia nel 1890? Pare ci sia solo in biblioteca, e non è fotocopiabile (circa 1500 pagg.).

Mi darai, ancora una volta, aiuto e frescura?

18/3/2003

Dario - Non possumus. Non habemus. Nec umquam audivimus. Vale.

18/3/2003

Roberto - Gratias tibi, et parce misero. Vale atque vale.

24/3/2003

Roberto - Se nelle operazioni di riordino della tua biblioteca che stai facendo trovi dei doppioni di cui vorresti disfarti, segnalameli, potrei essere interessato a comperarli (anche grammatiche e dizionari di tedesco, visto che da settembre dovrei seguire un corso).

27/3/2003

Dario - Valuterò la tua proposta, ma temo che ciò di cui potrei disfarmi sia molto invecchiato (ho dizionari ancora con caratteri gotici). Tuttavia ci penserò. Grazie dell'offerta compassionevole.

27/3/2003

Roberto - Non è un'offerta compassionevole ma una proposta d'affari, da trattare con appropriata durezza, com'è di moda in questi giorni. Quanto alla vecchiezza dei libri non è un problema, anzi: soprattutto dizionari e grammatiche m'interessano ben vecchi, per poterli eventualmente usare nella traduzione di testi d'epoca. I libri recenti e contemporanei, almeno quelli, si può sperare di trovarli in libreria.

31/3/2003

Dario - Ho fatto una selezione e steso un elenco dei dizionari di tedesco di cui potrei disfarmi. Nessuno di essi mi pare privo di utilità, ma io ne ho ancora parecchi altri che contengono più o meno le stesse cose e, a saper bene il tedesco, ho tutta la serie del Duden. Per la lingua più antica ho anche un Dizionario delle lingue italiana e tedesca di Grünwald e Gatti del 1893.
Ti darei volentieri tutto a prezzo amichevole (con "durezza" alquanto relativa), vieni a vederli e/o fa' un'offerta e senz'altro ci metteremo d'accordo. Per le grammatiche devo guardare, non ho doppioni ma forse di qualcosa posso anche fare a meno.

- G. Sacerdote, Dizionario Italiano-Tedesco e Tedesco-Italiano, Langenscheidt, Berlin-Schöneberg, 1932, 3a ed. con un supplemento, pp. XVI+507+XII+475. Rilegato in tela e cartone senza titoli. In buone condizioni salvo la pagina del titolo che manca e nastri adesivi nelle pagine fino a XII. F.to 9,5x15.
- Enrico Pavesi, Dizionario tecnico italiano-tedesco e tedesco-italiano, Sonzogno, Milano, 1941, pp. 902. In ottime condizioni. F.to 12,5x19,5.
- C. Rossi, Dizionario tecnico tedesco-italiano e italiano-tedesco. Elementi generali con particolare riguardo alla chimica e merceologia. Parte prima: Tedesco-Italiano, 2a ed. riveduta, Hoepli, Milano, 1941, pp. 278. In ottime condizioni ma manca la parte Italiano-Tedesco. F.to 10x15,5.
- Costante Lazzioli, Novissimo dizionario commerciale delle lingue italiana e tedesca, Vannini, Brescia,1943-XXI, pp. 474+339. In buone condizioni. F.to 12x17.
- Giacomo Pontevivo, Vocabolario Moderno Italiano-Tedesco e Tedesco-Italiano con Supplemento Commerciale. 26 Tavole di Nomenclatura. Elenco delle Abbreviazioni e Sigle tedesche ed Elenco dei verbi forti ed irregolari tedeschi, Casanova, Torino, 1945, pp. 731+762+110. Testo tedesco in gotico. In ottime condizioni. F.to 12x17.
Der Sprach-Brockhaus. Deutsches Bildwörterbuch für jedermann, Brockhaus, Wiesbaden, 1949, pp. VI+762. In ottime condizioni, ne posso fare a meno perché ho un'edizione più recente. F.to 13x21.
- Costante Lazzioli e Giuseppe Nemi, Novissimo dizionario delle lingue italiana e tedesca. Appendice di terminologia e fraseologia commerciale. Ristampa arricchita di aggiunte e correzioni, Vannini, Brescia, 1954, pp. XV+819+977+86. Legatura esternamente perfetta, ma qualche problema nell'attacco tra la seconda di copertina e il corpo del volume. A parte questo, le pagine sono perfettamente integre. Il testo tedesco è in gotico. F.to 17x24.
- A. Meyer, S. Orlando, Dizionario tecnico italiano-tedesco e Technisches Wörterbuch Deutsch-Italienisch, Hoepli, Milano, 1981, 6a edizione, 2 voll. di pp. XII+1345 e XII+1567. In condizioni perfette. F.to 12x17. Potrei disfarmene perché successivamente ho acquistato il Marolli-Guarnieri che mi basta e avanza.

31/3/2003

Roberto - Con esclusione per il momento dei dizionari tecnici gli altri mi interessano, soprattutto il Grünwald-Gatti e il Lazzioli-Nemi. Non appena verrò a casa tua  sceglierò e contenderemo. Non volevo però che tu facessi un lavoro bibliografico così minuzioso: è più che sufficiente che tu mi metta da parte i testi che non ti servono, non necessariamente solo di tedesco, poi li vedremo insieme.

1/4/2003

Dario - Tutto OK, tranne per il Grünwald-Gatti, che, come il Duden, non ho detto di avere intenzione di vendere. Quelli che vendo sono solo gli altri. Quanto alla pignoleria bibliografica, mi ci sono maniacalmente divertito, quindi non preoccupartene...

1/4/2003

Roberto - Peccato per il Grünwald-Gatti (ci ho provato, in realtà il mio vero obiettivo era il Rigutini-Bulle). Quanto al tuo maniacale divertimento, l'avevo sospettato...

1/4/2003

Dario - Magari avessi il Rigutini-Bulle... Però anche il Grünwald-Gatti, Dizionario delle lingue italiana e tedesca, Belforte, Livorno e Langenscheidt, Berlino,1893, pp. 677+VIII+719+VIII, 1a edizione, lessico su tre colonne, f.to 20x30, con breve Studio sull'ortografia tedesca, non è male...

Te lo dico ovviamente per puro sadismo bibliofilicida...

1/4/2003

Roberto - Sadismo per sadismo ti dirò che poco prima di sapere di quest'occasione di studiare il tedesco ho trovato il Rigutini-Bulle su di una bancarella, dove è rimasto per un po' di tempo; e ogni volta che lo vedevo lo soppesavo, poi lo rimettevo giù dicendomi che non mi serviva, e che non potevo riempirmi la casa e svuotarmi il portafoglio, eccetera. Naturalmente appena mi sono reso conto che poteva servirmi non l'ho più trovato. Così è la vita, e queste vicende di libri servono (anche se malamente) a ripararci da ben altro.

P.S. Noto che anche a te le indicazioni bibliografiche danno una sorta di voluttà sensuale. Brutto segno...

2/4/2003

Dario - Dato che cercavi il De re diplomatica del Mabillon, mi pare giusto segnalarti, se per caso ti fosse sfuggito, che su http://gallica.bnf.fr  c'è il Traité des études monastiques, caso mai t'interessasse... ma sicuramente l'avrai visto...

PS...
In olla
macheronice

Rigutinos multae bullae
rigatones faciunt magnos
coquinaria re bellando
ad magnandum...

Compatisci...

2/4/2003

Roberto - Grazie per l'indicazione del Mabillon, che mi era sfuggito (dev'essere un inserimento molto recente).

Complimenti per la tua abilità culinaria, che mi ha fatto venire fame... di libri!

15/4/2003

Dario - Nella tua abilità d'indagare per biblioteche sai mica trovare da qualche parte L. Banchi (ed.), I Fatti di Cesare, Bologna, 1863? Sto preparando per il mio sito un estratto di questo testo duecentesco tolto dal Manuale della letteratura italiana di D'Ancona-Bacci, ma volentieri confronterei l'originale, anche per vedere se ci trovo altro di interessante.

15/4/2003

Roberto - Il libro che cerchi è in vendita presso le due seguenti librerie antiquarie (dato Maremagnum): Libreria Accademia degli Erranti, via Principessa Clotilde 49, 10144 Torino (a 74 euro); Studio Bibliografico Benacense di Giupponi M., viale Dante 29, 38066 Riva del Garda (TN) (a 125 euro). Per risparmiare una bella somma magari potresti andare alla prima libreria e dare uno sguardo al libro fingendoti interessato all'acquisto. Inoltre lo puoi trovare alla Biblioteca dell'Accademia delle Scienze di Torino. Non so dirti né la collocazione né le condizioni di consultazione perché ho ricavato il dato da SBN, visto che di mattina Librinlinea non è quasi mai accessibile. Se vuoi saperne di più prova in quest'ultimo sito nel tardo pomeriggio. Al solito, magari il libro si trova anche alla Nazionale, schedato solo sul cartaceo; si tratterebbe di andare a vedere.

16/4/2003

Dario - Mille grazie; per intanto ho almeno capito che il curatore di nome faceva Luciano; poi vedrò se ho voglia di ulteriormente indagare.

17/4/2003

Roberto - Dopo frenetiche ricerche di un libro altrimenti introvabile, l'ho trovato in http://gallica.bnf.fr, addirittura con traduzione a fronte, edizione in due volumi per un totale di oltre settecento pagine. Per me scaricarlo è proibitivo, mi pare invece di aver capito che per te la cosa è fattibile. Se ne può parlare? Te ne sarei più che grato, e non immagini (buon per te) come manifesterei la mia riconoscenza.

1. De la signification des mots. Première partie / Sextus Pompeius Festus ; trad. pour la première fois en français par M. A. Savagner,...
2. De la signification des mots. Deuxième partie / Sextus Pompeius Festus ; trad. pour la première fois en français par M. A. Savagner,...

17/4/2003

Dario - Non ho problemi a scaricarti il testo; solo devi attendere perché al momento ho dei problemi tecnici.

17/4/2003

Roberto - Mio beneamato eroe, mi profondo nei ringraziamenti più biechi, ti elevo l'omaggio più servile, tentando (oh vanamente...) di raffrenare i palpiti, di dominar l'ansia febbrile. Robert-Rupert (tra il Grand Siècle e lo Sturm und Drang)

2/5/2003

Roberto - Sto cercando (non è introvabile, ma il prezzo è abbastanza alto) un'edizione degli annali di Tacito nella traduzione di Bernardo Davanzati. Ne hai per caso una copia, che possa fotocopiare? O due copie, una delle quali da cedermi a prezzo d'amico?

2/5/2003

Dario - Purtroppo non tengo il Davanzati, né uno né due. Ho la versione di Cetrangolo. Sorry. Visto che ti odo, sia pur virtualmente, e gli anni passano, e non trovo più i libri dopo che li ho spostati, ricordami: hai ancora tu il Thompson o do i numeri? Inoltre sai mica indicarmi da qualche parte in Internet un elenco di abbreviature medievali? Ho trascritto un testo sul Prete Gianni, è finito, ma m'è rimasto qualche curiosità su tali abbreviature. Tipo una "gnation" con una lineetta di lunga sopra la prima "n" dovrebbe significare "generation", pare, e allora quella lineetta cosa abbrevia? la prima "e" di "GEneration" o la "er" di "geNERation"? non credo possa significare "ener"... Saluti e auguri che 'l futuro pro te avanzi un Davanzati.

5/5/2003

Roberto - Sì, il Thompson ce l'ho ancora io e te lo restituirò non appena ci vedremo; confesso che il tuo scioglimento per "gnation" non mi persuade (appena a casa controllerò sul Cappelli); un ottimo articolo sulle abbreviature latine se non ricordo male lo troverai sulla Catholic Encyclopedia, http://www.newadvent.org/cathen/.

5/5/2003

Dario - Proprio dove m'hai detto tu, ovvero http://www.newadvent.org/cathen/01022a.htm trovo "gnalis" come abbreviazione di "generalis", che molto mi ricorda "gnation" per "generation", tuttavia se controlli mi fai piacere (il Cappelli pensavo d'averlo, ma non so più se ce l'ho o no, mah...) Mi controlli anche un'altra cosa? In tutto il testo mi si scambiano Item, Ite con trattino sulla e, e qui dovrebbe essere lo stesso, e Itez. Questo Itez ha la z uguale a tutte le altre z, allungata in basso e fatta peraltro in un modo che assomiglia un po' a una m maiuscola rovesciata di lato di 90° in senso orario. Non è che per caso sai qualcosa di questo Itez, da me mai visto prima, o hai idea che ci sia un modo di scrivere la m come una z?

6/5/2003

Roberto - "Gnatio" viene dato dal Cappelli per "generatio", perciò "gnation" dovrebbe valere per "generation"; per "itez" il Cappelli non dà indicazioni specifiche, ma penso che che si possa sciogliere in "itemque"; se la z finale allungata è leggermente tagliata si potrebbe anche leggere "iterum"; se infine in "itez" vedi un segnetto soprascritto fra la i e la t la lettura potrebbe essere "interest": vedi un po' tu in base al senso, tenendo comunque conto che ogni zona, epoca e fondo (se non addirittura documento) paleograficamente fanno caso a sé. Ti annuncio infine che ho trovato gli Annali volgarizzati dal Davanzati, sicché le mie smanie sono alquanto lenite.

8/5/2003

Dario - Soppeso la tua ipotesi "Itez"="Itemque" e non riesco a esserne certo, primo perché il mio testo è in francese e non vi sono altri latinismi oltre a Item; secondo perché se non ricordo male il segno della que era una specie di 3, più che una z ugualissima a tutte le altre z (ma forse mi sbaglio); terzo perché non vi sono segni che indichino la m di Itemque. Una trascrizione settecentesca peraltro parziale e modernizzata trascrive questo Itez con Item, il che pur non dandomi fiducia mi fa comunque girare il pensiero sull'interrogativo se quella z non sia in realtà una M girata. Ma anche più probabile mi parrebbe che, essendo nel testo la scrittura delle parole assai altalenante, affatto incostante, anche questo Itez non fosse che un errore per Item.

Scusa il tedio decrittante e sopportami, guadagnerai forse uno sconto di purgatorio.

Perché peraltro meglio tu purghi le tue colpe ti allego un'immagine dove nella prima riga c'è Item e nell'ultima Itez. Tra l'altro hai idea di come si chiami il segno che c'è sia prima di Item che di Itez?

8/5/2003

Roberto - Non avevo capito si trattasse di un testo in francese; inoltre, vedendo l'immagine che mi mandi, non ho più dubbi che Itez sia certamente un errore per Item, vedendo la stessa espressione, ma corretta, alla fine della prima riga. Perciò cadono tutti gli altri lambiccamenti, fondati sulla supposizione che il tuo testo fosse in latino. Mi spiace, non so come si chiami e se abbia un nome specifico quel segno che comunque mi sembra una specie di delimitatore di paragrafo, se non addirittura un sostitutivo dell'a capo (tu sai che in passato, per economia, si andava a capo molto meno di ora).

26/5/2003

Roberto - Per una curiosa circostanza ho visto messa in vendita su E-bay proprio in questi giorni un'edizione della Summa che mi sembra uguale alla tua. Per sincerarmene avrei bisogno che tu mi facessi la cortesia di dirmi la dicitura precisa del frontespizio, il formato, il numero di pagine e l'anno di edizione, che andrò a confrontare con quelli comunicatimi dal venditore (il quale, fatto ancora più curioso, è pure di Torino).

27/5/2003

Dario - Eccoti i dati che cerchi:
   

Sancti Thomae de Aquino
Summa Theologiae
Alba - Editiones Paulinae - Roma
1962
pp. LXXI+2849
f.to 18x25

4/7/2003

Roberto - Che testi hai sulla versificazione latina?

5/7/2003

Dario - Sulla versificazione latina non rammento testi specifici in mio possesso. Qualcosa avrò negli studi più generali; ma francamente non ho molta voglia di sfogliare tutte le grammatiche e sintassi in mio possesso. Caso mai, te li consulti tu quando vuoi, a rischio però di non trovarci nulla.

7/7/2003

Roberto - La mia richiesta sulla versificazione latina era motivata dal desiderio di cantare esametri sulle rovine del mondo, sperando di fare in tempo vedrò di provvedermi altrimenti.

10/9/2003

Roberto - Ti allego il file del famoso Orbis latinus del Graesse, che ho scaricato in formato testo perché lasciando attivi i link il file diventava enorme e faceva impazzire Word. Penso che possa essere utile anche così. Come capirai dall'omaggio, sono in fase topo-onomastica acuta. So già dalle ricerche fatte che la risposta non sarà e non potrà che essere negativa, ma tra le solite meraviglie della tua solita arcibiblioteca non è che si nasconda qualche prontuario toponomastico multilingue, che dia cioè i nomi geografici nella forma originale e negli eventuali corrispondenti nelle principali lingue europee (con, magari, degli indici per i rimandi)? Sono come vedi un pessimista imperfetto, non riesco mai a liberarmi del tutto da certi brandelli di malsana speranza...

10/9/2003

Dario - Ti ringrazio assai. Ho però subito cercato Augusta Taurinorum e trovato solo Taurinum: com'è 'sto fatto? Circa la tua speranza su un glossario toponomastico multilingue ecc. temo che le tue previsioni siano azzeccate. Ho un atlante storico col corrispettivo latino ed italiano dei luoghi (non molti) e forse qualche altra cosa così... Tuttavia controllerò.

11/9/2003

Roberto - Anch'io ho notato la questione di Taurinum, e la spiegazione che mi sono dato è che forse il Graesse prende in considerazione non tutti i toponimi relativi a un luogo, ma il più recente. Intanto potrei fotocopiarmi, se possibile e se non ti secca, quell'elenco italiano-latino che hai sull'atlante storico, è sempre possibile trovare qualche nome assente in altre opere.

10/9/2003

Dario - Non ho niente in contrario, naturalmente, a farti fotocopiare l'elenco, ma è poca cosa. Forse potrebbe anche interessarti un'opera un po' diversa ovvero: M. Helliez (se vedo bene): Géographie de Virgile, ou Notice des Lieux dont il est parlé dans les Ouvrages de ce Poëte, accompagnée d'une Carte Géographique (che non c'è), Paris, 1771. Se altro ricorderò, ti dirò.

24/9/2003

Roberto - Ti riferisco di quel dizionario geografico che attendevo. Si tratta di un caso umano: un sacerdote poligrafo, teologo, poeta, musicista, linguista, matematico, ad un certo punto ha contratto una malattia che l'ha allontanato dall'insegnamento, cosicché, a mo' di consolazione, ha affrontato l'impresa di questo lavoro d'erudizione specialistica.

Purtroppo però non ci si può improvvisare, ed anche se l'ispirazione di fondo non è malvagia (accogliere tutte le città al di sopra di una certa popolazione, tutti i fiumi oltre una certa lunghezza, tutti i laghi e le isole oltre una certa estensione, ecc.) è la realizzazione che fa acqua da tutte le parti: le voci non seguono uno stile omogeneo e per lo più riportano confusamente e acriticamente le contrastanti informazioni delle precedenti fonti.

Fortuna che, per una promozione in corso, insieme al dizionario geografico ho ricevuto gratuitamente un dizionario di nomi di persona, ancora più caotico e acritico del primo, ma vera e propria miniera (anche se poco affidabile) per le varianti degli antroponimi nelle diverse lingue.

24/9/2003

Dario - Sorry... perché non provvedi tu? Sembra folle, è vero, ma un po' matti siamo. Pensa che a me piacerebbe rifare tutto il Cantù... (non credo che lo farò...) Anche i glossari che ho fotocopiato io non riportano origine ed etimologia per cui non so quanto siano attendibili.

1/12/2003

Roberto - Mi ha punto vaghezza di leggere Indagine sul santo Graal - Dal rito al romanzo di J. L. Weston, pubblicato da Sellerio nel '94 e nel '95 (è il vecchio From ritual to romance che ispirò a Eliot La terra desolata) ma non riesco a trovarlo da nessuna parte. Chissà se tu ce l'hai, anche in inglese o preferibilmente in italiano?

2/12/2003

Dario - Sorry, mai né visto né sentito.

1/12/2003

Roberto - Per il libro grazie lo stesso, l'ho trovato on line in inglese, male che vada lo leggerò così.

16/12/2003

Dario - Hai tu idea come si possa trovare (a prezzo normale o gratis, ovvero in Biblioteche & similia) e/o consultare El dyalogo di Salomon e Marcolpho, libretto anonimo veneziano del 1502, o eventualmente il suo antecedente quattrocentesco latino Dialogus Salomonis et Marcolphi, ovvero Salomon et Marcolphus colluctores, tutti quanti origini del Bertoldo e Bertoldino di Giulio Cesare Croce? Mi sta crescendo il dubbio che ci sia una quantità di opere curiose dei primi secoli italiani, specialmente volgarizzazioni dal latino, irreperibili e pur tuttavia assai interessanti.

16/12/2003

Roberto - Ho consultato Maremagnum ed ecco in allegato quello che è saltato fuori. Penso che potrai avere la tua opera ad un prezzo più che abbordabile.

Zancanaro Tono (illustrato da), Bertoldo e Bertoldino di Giulio Cesare Croce. In appendice: Dialogus Salomonis et Marcolphi e El Dyalogo di Salomon e Marcolpho. A cura di G.A. Cibotto Canesi, Roma, 1960. – Prezzi in euro: 75; 26; 27; 52; 92,96.

El Dyalogo di Salomon e Marcolpho, Forni, Bologna. – Prezzo in euro: 13,33.

17/12/2003

Dario - Ti  ringrazio assai. Ma nel frattempo ho trovato un link a una pagina che traduce il Marcolfo:
http://www.geocities.com/Athens/Olympus/3656/salomone.htm [10/6/2011: link non più attivo]
nella quale pagina si fa rimando ad una edizioncina Salerno 1991, che riporta testo latino e volgarizzamento veneziano e costa 6 euro. Il Bertoldo costa poi 4,65 nella SuperBur. La homepage del medesimo sito riporta altre cose interessanti: http://www.geocities.com/Athens/Olympus/3656/ [10/6/2011: link non più attivo] .


Nota: erano previsti anche un Delirium tertium e un Delirium quartum, relativi ai due anni 2004 e 2005, ma un incidente informatico che m'ha azzerato la posta elettronica ha annullato anche loro e salvato il lettore da ulteriori follie. 

D. Ch. 

   

   

 

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