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IL SENTIERO SULLA PORTA DEL MONDO

Dario Chioli

   

Pròstrati nella notte. Il mondo è pieno di torpore, la nebbia del cuore penetra il mio corpo, tacciono i fratelli, colmi di dubbio e menzogna. Eppure il sole risplende.

2. Io guardo e non so dire. Chiede parole chi non vuole ascoltare. Chiede silenzi l'innamorato del grido. Oh mostrami, sole d'abisso, la cifra oscura!

3. Mostrami la tenebra, il suo corpo di spessa illusione e meraviglia, che io possa estirparla e scuotermi dal sogno ad una illuminata veglia.

4. Ecco, un uccello ha portato parole. Il suo volo, se lo segui, ti guiderà lungi da qui, in un mondo oltre le nubi. Là i tuoi simili vedrai, ed una pioggia d'oro.

5. Un passo per uscir sulla Porta del mondo, due per dimenticarlo e un terzo, ahimè così difficile, per trovarmi da Te.

6. Un giardino decorato con segni di lutto è quest'ora. In quell'ora risvegliami in cui, ogni cosa rinata, sotto il manto di morte, si disvelerà il tuo corpo.

7. Non altro io cerco che il paese lontano, e di là dalla forma sprofondarmi nell'ignoto del tuo segreto. Poche sono le frasi, sempre quelle ripeto, variando gli stemmi, i lumini, le cose che appassionano gli occhi ed i sensi. Ma il cuore, e il signore potente che vi ha la sua stanza, mai ripetono altro che la stessa sillaba. Potesse il mio corpo esser quella sillaba!

8. Mentre nel sonno io taccio, Tu ti vesti e cammini. E in quest'ora mi trovo che sono andato dove non sapevo, che ho cercato l'inimmaginabile, strappando i veli del segreto.

9. E sulla soglia del mondo, un attimo, ti mostri.

10. La volontà del cuore s'affonda, feroce, dentro i paesi della morte, e combatte. E ogni cosa, ogni cosa che Tu non sei distruggeremo.

11. O Signore del mondo! Chi un unico fiore non ti porge, chi un'unica parola non sa dire, quello è un ladro, che io fugga da lui.

12. Giungeremo alla morte nudi, anche il cuore stesso, la nobile sede, dimenticando. Una gemma di memorie pure solo ti offriremo.

13. Nessun altro saprà qual sia il nostro destino. Tu solo conosci la nostra strada, l'ardente, imparagonabile dolcezza della tua unicità.

14. Te solo cerchiamo, Te solo conosciamo, il tuo nome che è nostro nessun altro lo avrà. Ed anche di fronte a Te, oltre l'essere, infine il tuo unico nome sarà il nostro, e non d'altri, non d'altri, o ferito ne sarebbe l'amante.

15. O Signore del mondo! Non posso parlare, la tenebra mi stringe, esseri oscuri adombrano il cammino, le parole mi sfuggono, è difficile vederti.

16. I fratelli si agitano, preda del dolore. Ad esso li voglio strappare, perché vengano insieme sul naviglio incantato che attraversa il mare.

17. Scenderemo a terra, a ognuno la sua isola. Forse la stessa, forse assai lontane, forse parranno ciò che non saranno, a me una cosa diversa che a quell'altro. Chi può dire se attraversando il mare quest'ora di lutto cesserà, o se dovremo uscire di là per la Porta sacra e sul sentiero incamminarci armati.

18. Qual vivo ardore ti brucia, o cuore impaziente! Vorresti combattere per il chiaro regno, opporti con armi di bianca fiamma all'oppressione che oscura le nostre menti. Forse una spada ti attende, o forse, dentro il sepolcro, un fiammante cammino.

   

[4.IV.1988]

   

 

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