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NOTERELLA SULLA FEDE IN DIO E SULLA PSEUDOSCIENZA DEL CICAP

Dario Chioli

   

   

Riproduco qui un mio contributo pubblicato a suo tempo sulla pagina web http://www.hanto.it/cicap1.htm di Hanto.


A proposito della tua domanda su quello che hai letto nella pagina del mio sito in cui mi presento, cioè che non credo in nulla tranne che in Dio, ebbene, in effetti credo che la mente sia interazione con Dio. 

Ma non possono fissarsi limiti a Dio, giammai me la sentirei di fissare limiti a ciò che origina la mente. Quel «credente in nulla» è da intendersi nel senso che respingo ogni altra adesione: la mente non ha bisogno di filtri per cercare Dio, ma solo di percorrere un cammino. Non si può credere in un cammino, solo percorrerlo, anche se un sacco di gente suppone di poter tranciare giudizi su cose non vissute, e vengono chiamati in tanti modi: filosofi, scienziati, persone di buon senso... ma diceva Cartesio che «il buonsenso è la cosa del mondo meglio distribuita, perché ognuno crede di averne a sufficienza»... 

Il discorso tuttavia è così lungo... per esempio i membri del Cicap suppongono di possedere una chiave, perché hanno elaborato una serie di protocolli impossibili da rispettare, che ignorano il punto crucialissimo della motivazione e del significato.

Pretendono nei loro esperimenti una ripetibilità che si ha solo in matematica e pochissimi casi applicati, e in tal modo reputano di riuscire a dimostrare la fallacia di ogni esperienza men che normale.

Ma questa è solo pseudoscienza, elaborata per mantenere in piedi una tesi adatta a gente che non ha neppure iniziato a percepire il significato dell'espressione «motivazione interiore».

Una scienza efficace dovrebbe tener conto di possibili fenomeni che non soddisfino dei criteri che possono dal canto loro essere insoddisfacenti.

Così pure, io che perlopiù non sopporto gli astrologi, mi sono però chiesto spesso per quale malattia mentale certi antiastrologi che se la tirano da razionalisti non riescano a capire che non vi è ragione astronomica che possa valere contro l'astrologia. Sembrano non capirne neppure le basi. Ogni tanto tirano ancora fuori la discordanza tra segni e costellazioni reali, cosa assolutamente irrilevante, dal momento che lo zodiaco astrologico occidentale è stagionale, non astronomico. I metodi astrologici, poi, sia pure fallaci, sono però estremamente complessi. È un'idiozia contestare gli oroscopi a partire dalle attribuzioni di un singolo pianeta, o di un singolo aspetto, visto che ogni astrologo dirà che i vari aspetti vanno sommati e equilibrati, e non vi è modello statistico che sappia fare ciò. Un oroscopo qualsiasi deve considerare la interazione globale, considerandone tutti i vari reciproci aspetti, di dodici segni, dodici case, dieci astri, almeno due punti sensibili (ascendente e medio cielo) e valutando poi una quantità di altre affinità. Io non dico, bada, che funzioni, ma che è difficile dimostrare che vi siano più cattivi astrologi che non, per esempio, cattivi medici. Troverai sicuramente molta gente che dirà di essersi giovata degli astrologi, e molta che accuserà dei medici delle proprie sventure. E allora?

Non è così facile dimostrare che gli altri sono idioti, e sono assalito da sospetti quando vedo in molti di cotesti scettici iperrazionalisti gli evidenti caratteri di un narcisismo adolescenziale mai superato. Io per conto mio seguo l'ago della mia bussola interiore e a tutto il resto assisto senza certezza di comprenderlo. Chiamo Dio la direzione dell'ago. Non posso contestare il tracciato del cammino che vado percorrendo.

   

[29.XI.2005]

   

 

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