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 POESIE DI SAN JUAN DE LA CRUZ

 tradotte da Dario Chioli

 

Una presentazione

 

 

Con queste traduzioni provo a saldare in minima parte un debito spirituale. 

Debbo a Juan de la Cruz (alias san Giovanni della Croce, nato Juan de Yepes a Fontiveros, Vecchia Castiglia, il 24 giugno 1542, e morto a Úbeda, Andalusia, tra il 13 e il 14 dicembre 1591) molto di più di quanto non possa esprimere, diciamo che in effetti me lo sento "parente" o "antenato spirituale". Nella mia prima adolescenza dovetti infatti a quanto resta di lui e di Shrî Râmakrishna le conferme ed i suggerimenti migliori che mi permisero di camminare nei sentieri dello spirito con qualche speranza di libertà.

Conobbi l'opera poetica di san Juan de la Cruz tramite le traduzioni di p. Ferdinando di S. Maria e di Giorgio Agamben,  ambedue non prive di pregi, la prima più fedele, la seconda migliore poeticamente. Non sarei credibile se affermassi di non dover loro nulla. Li ho infatti consultati e confrontati per ogni verso, ricavandone molte facilitazioni. 

Ho cercato traducendo di mantenermi assai fedele al testo originale, perché delle poesie di san Juan m’interessava sì la resa stilistica, ma anche il significato.
Infatti Juan de la Cruz fu un maestro spirituale, e vale la pena cercare di capire per ogni sua frase che cosa esattamente intenda.
Nonostante questo limite che mi sono autoimposto, sono tuttavia alquanto soddisfatto, in quanto mi pare di essere riuscito a riprodurre sufficientemente la scansione ritmica dell’originale. La rima l’ho mantenuta solo quando non risultava forzata.

Il lavoro deve la sua forma attuale anche al prezioso aiuto dei miei amici Filippo Quaglia Senta, che qui ringrazio per l’iniziale attentissima lettura, lo stimolo ed i preziosi suggerimenti, e Ricardo R. Laudato, che dal Messico mi ha aiutato sciogliendomi parecchi dubbi linguistici. La disponibilità dell’editore Giovanni Bertello ha anche svolto una sua non trascurabile parte soprattutto per quanto riguarda l'edizione a stampa, uscita da Psiche col titolo L'ascesa al Monte dei Melograni. Tutta l’opera mistico-poetica estesamente commentata, con introduzione, testo in antica grafia spagnola a fronte ed estratti delle opere in prosa, la quale, come si può capire dal titolo, oltre alle traduzioni qui riprodotte, che sono la revisione di una precedente edizione on line del 2001-2003, comprende anche un'introduzione, un esteso apparato di commento e il testo originario in antica grafia spagnola. 

Un ringraziamento va anche a mia moglie Mirjana Zarifovic per la pazienza portata nei lunghi mesi dell'elaborazione del libro e in ultimo per avere riletto il tutto dandomi preziosi suggerimenti. Per la pazienza poi debbo un ringraziamento anche a mia figlia Eleonora, che deve sopportare un padre sempre immerso nei propri studi...

 

Sommario delle poesie di san Juan de la Cruz

CÁNTICO ESPIRITUAL - CANTICO SPIRITUALE (1577-1585)

Noche oscura - Notte oscura (En una noche oscura - 1577)

Monte Carmelo - Monte Carmelo (Para venir a gustarlo todo, 1577-1579)

Llama de amor viva - Fiamma d'amor viva (¡Oh llama de amor viva -1584-1585)

Coplas hechas sobre un éxtasis de alta contemplación - Strofe composte sopra un'estasi di alta contemplazione
(Entréme donde no supe - prima del 1584)

Coplas del alma que pena por ver a Dios - Strofe dell'anima che brama di vedere Dio 
(Vivo sin vivir en mí - prima del 1584)

Otras del mismo a lo divino - Altre dello stesso al divino  (Tras de un amoroso lance - prima del 1584)

Otras canciones a lo divino, de Cristo y el alma - Altre canzoni al divino, di Cristo e dell'anima
(Un pastorcico solo está penado - 1582-1584)

Cantar del alma que se huelga de conocer a Dio por la fe - Canto dell'anima che gioisce di conoscere Dio attraverso la fede
 (Que bien sé yo la fonte que mana y corre - 1578)

ROMANCES - ROMANZE (1577-78)

Glosa a lo divino - Glossa al divino (Sin arrimo y con arrimo - 1584-1586)

Glosa a lo divino del mismo autor - Glossa al divino dello stesso autore (Por toda la hermosura - 1584-1586)

Del Verbo divino - Del Verbo divino (Del Verbo divino)

Suma de la perfección - Somma della perfezione (Olvido de lo criado)

 

 

 

 

>> CÁNTICO ESPIRITUAL <<

 

>> CANTICO SPIRITUALE <<

 

 

 

NOCHE OSCURA

 

NOTTE OSCURA

Canciones del alma que se goza de haber llegado al alto estado de la perfección, que es la unión con Dios, por el camino de la negación espiritual (*)

 

Canzoni dell'anima che gode d'esser giunta all'alto stato della perfezione che è l'unione con Dio attraverso il cammino della negazione spirituale (*)

En una noche oscura,

con ansias, en amores inflamada,

¡oh dichosa ventura!,

salí sin ser notada,

estando ya mi casa sosegada.

1

In una notte oscura,

Soffrendo affanni, in amori infiammata,

– O felice ventura! –

Uscii inosservata,

Che la mia casa s'era già quietata.

A oscuras, y segura,

por la secreta escala disfrazada,

¡oh dichosa ventura!,

a oscuras, y en celada,

estando ya mi casa sosegada.

2

Entro il  buio, e sicura,

Per la segreta scala camuffata,

– O felice ventura! –

Entro il buio, e occultata,

Che la mia casa s'era già quietata;

En la noche dichosa,

en secreto, que nadie me veía,

ni yo miraba cosa,

sin otra luz y guía

sino la que en el corazón ardía.

3

Nella notte gioiosa,

In segreto – nessuno mi vedeva,

Né io guardavo cosa –

Senz'altra luce e guida

A parte quella che nel cuore ardeva.

Aquesta me guiaba

más cierto que la luz del mediodía,

a donde me esperaba

quien yo bien me sabía,

en parte donde nadie parecía.

4

Questa più certamente

Che meridiana luce mi guidava,

Là dove m'aspettava

Colui che ben sapevo,

In luogo in cui nessuno era presente.

¡Oh noche que guiaste,

oh noche amable más que el alborada;

oh noche que juntaste

amado con amada,

amada en el amado transformada!

5

O notte che guidasti,

O notte grata più dell'alba chiara;

O notte che legasti

Amato con amata,

Amata nell'amato trasformata!

En mi pecho florido,

que entero para él solo se guardaba,

allí quedó dormido,

y yo le regalaba,

y el ventalle de cedros aire daba.

6

Sul mio petto fiorito,

Che intatto per lui solo si serbava,

Se ne restò assopito,

Ed io lo accarezzavo,

E il ventaglio di cedri ventilava.

El aire de la almena, (**)

cuando yo sus cabellos esparcía,

con su mano serena

en mi cuello hería,

y todos mis sentidos suspendía.

7

La brezza della torre, (**)

Sciolti che avessi i suoi capelli appena,

Con la mano serena

Nel collo mi pungeva,

Ed i miei sensi tutti sospendeva.

Quedéme, y olvidéme,

el rostro recliné sobre el amado;

cesó todo, y dejéme,

dejando mi cuidado

entre las azucenas olvidado.

8

Quietata, mi obliai,

Il volto reclinato sull'amato;

Tutto finì, e mi persi,

E i pensieri lasciai

In mezzo ai gigli nell'oblio sommersi.

   

(*) Questa poesia viene riportata all'inizio tanto della  Subida del Monte Carmelo (Salita del Monte Carmelo) quanto della Noche oscura (Notte oscura). Ambedue le opere ne commentano le prime strofe. Nella prima il suo titolo suona così: Canciones en que canta el alma la dichosa ventura que tuvo en pasar por la oscura noche de la fe, en desnudez y purgación suya, a la unión del Amado (Canzoni nelle quali l'anima canta la felice ventura che ebbe di  giungere attraverso l'oscura notte della fede, nella sua nudità e purificazione, all'unione dell'Amato). Invece nella seconda suona semplicemente Canciones del alma (Canzoni dell'anima).

 

(**) Qui l'Amato è paragonato ad una torre merlata; a scioglierne le chiome, si viene colpiti dalla brezza che spira tra i suoi merli. Almena sarebbe infatti il "merlo" della torre, ma in italiano non è possibile tradurre alla lettera e farsi ben capire, anche per l'incresciosa - nel presente contesto - omonimia in italiano del merlo della torre con il merlo volatile. Ho pertanto tradotto de la almena con "dalla torre", in modo che venga reso il senso dell'altezza e della sommità (la corona dei capelli paragonata alla corona di merli della torre).


È possibile leggere on line in formato pdf  il commento alla Notte oscura tratto da L'ascesa al Monte dei Melograni
Vi si trova anche la trascrizione della Notte oscura in spagnolo antico. 


    
MONTE CARMELO (*) MONTE CARMELO (*)
Para venir a gustarlo todo
no quieras tener gusto en nada
para venir a saberlo todo
no quieras saber algo en nada
para venir a poseerlo todo
no quieras poseer algo en nada
para venir a serlo todo
no quieras ser algo en nada
1Per giungere a gustarlo tutto
non volere aver gusto in nulla
per giungere a saperlo tutto
non volere saper qualcosa in nulla
per giungere a possederlo tutto
non voler possedere qualcosa in nulla
per giungere ed esserlo tutto
non voler essere qualcosa in nulla
Cuando yo nolo querer
téngolo todo sin querer
AQuando ormai non voglio volere
ce l'ho tutto senza volere
Cuanto más tenerlo quise
con tanto menos me hallé
BQuanto più volli tenerlo
con tanto meno mi trovai
Para venir a lo que no gustas
has de ir por donde no gustas
para venir a lo que no sabes
has de ir por donde no sabes.
para venir a lo que no posees
has de ir por donde no posees.
para venir a lo que no eres
has de ir por donde no eres.
2Per giungere a ciò che non gusti
devi andare per dove non gusti
per giungere a ciò che non sai
devi andare per dove non sai
per giungere a ciò che non possiedi
devi andare per dove non possiedi
per giungere a ciò che non sei
devi andare per dove non sei
Cuando reparas en algo
dejas de arrojarte al todo
Para venir del todo al todo
has de dejarte del todo en todo
y cuando lo vengas del todo a tener
has de tenerlo sin nada querer
3Quando ti fermi in qualcosa
tralasci di lanciarti nel tutto
per giungere del tutto al tutto
devi abbandonarti del tutto al tutto
e quando del tutto tu lo venga ad avere
devi tenerlo senza nulla volere
Cuanto más buscarlo quise
con tanto menos me hallé
CQuanto più volli cercarlo
con tanto meno mi trovai
Cuando menos lo quería
téngolo todo sin querer
DQuando meno lo volevo
l'ho avuto senza volere
En esta desnudez halla
el espíritu su descanso  porque
no codiciando nada
nada le fatiga hacia arriba
y nada le oprime hacia abajo
porque está en el centro

de su humildad
4In questa nudità trova
lo spirito il suo riposo perché
non desiderando nulla
 nulla l'affatica in alto
e nulla l'opprime verso il basso
perché è nel centro

della propria umiltà
   
(*) Questi versi sono riportati dapprima su un disegno (scritte e linee che insieme compongono una figura umana stilizzata) posto al principio della Subida del Monte Carmelo (Salita del Monte Carmelo), e  poi in forma leggermente diversa al capitolo I, 13, dove sono commentati. Per un vasto esame del testo cfr. L'ascesa al Monte dei Melograni, pp.115-138. 
   

LLAMA DE AMOR VIVA

 

FIAMMA D'AMOR VIVA

Canciones del alma en la íntima comunicación de unión de amor de Dios (*)

 

Canzoni dell'anima nell'intima comunicazione dell'unione d'amore di Dio (*)

¡Oh llama de amor viva,

que tiernamente hieres

de mi alma en el más profundo centro!

Pues ya no eres esquiva,

acaba ya, si quieres;

¡rompe la tela deste dulce encuentro!

1

O fiamma d'amor viva

Che tenera ferisci

L'anima mia nel più profondo centro!

Poiché non sei più schiva,

Ormai, se vuoi, finisci,

Strappa la tela a questo dolce incontro!

¡Oh cauterio suave!

¡Oh regalada llaga!

¡Oh mano blanda! ¡Oh toque delicado,

que a vida eterna sabe,

y toda deuda paga!

Matando, muerte en vida la has trocado.

2

O cauterio soave,

O dilettosa piaga,

O mano dolce, o tocco delicato,

Che sa di vita eterna

E ogni debito paga!

Morte uccidendo, in vita l'hai mutata.

¡Oh lámparas de fuego,

en cuyos resplandores

las profundas cavernas del sentido,

que estaba oscuro y ciego,

con extraños primores

calor y luz dan junto a su querido!

3

O lampade di fuoco,

Nei cui vasti fulgori

Le profonde caverne del sentire,

Già cieco ed oscurato,

Con strane perfezioni

Dan luce e ardore insieme al loro amato!

¡Cuán manso y amoroso

recuerdas en mi seno,

donde secretamente solo moras;

y en tu aspirar sabroso,

de bien y gloria lleno,

cuán delicadamente me enamoras!

4

Come mite e amoroso

Ti desti nel mio seno,

Dove da solo in segreto dimori;

Nel tuo aspirar gustoso,

Di bene e gloria pieno,

Con che delicatezza m'innamori!

   
(*) Questa poesia ha ispirato l'omonima opera, che ne costituisce il commento e ci è stata trasmessa in due versioni diverse.

 

 

 

COPLAS HECHAS SOBRE UN ÉXTASIS DE ALTA CONTEMPLACIÓN

 

STROFE COMPOSTE SOPRA UN'ESTASI DI ALTA CONTEMPLAZIONE

Entréme donde no supe,

y quedéme no sabiendo,

toda ciencia trascendiendo.

1

Entrai dove non sapevo,

E rimasi non sapendo,

Ogni scienza trascendendo.

Yo no supe dónde entraba,

pero, cuando allí me vi,

sin saber dónde me estaba,

grandes cosas entendí;

2

Non sapevo dove entravo,

Ma quando lì mi trovai,

Non sapendo dove stavo,

Grandi cose io afferrai.

no diré lo que sentí,

que me quedé no sabiendo,

toda ciencia trascendiendo.

3

Non dirò ciò che provai,

Ché rimasi non sapendo,

Ogni scienza trascendendo.

De paz y de piedad

era la ciencia perfecta,

en profunda soledad

entendida, vía recta;

4

Era di pace e pietà

La conoscenza perfetta,

In profonda solitudine

Penetrata, via retta;

era cosa tan secreta,

que me quedé balbuciendo,

toda ciencia trascendiendo.

5

Sì segreta era la cosa

Che rimasi balbuziente,

Ogni scienza trascendendo.

Estaba tan embebido,

tan absorto y ajenado,

que se quedó mi sentido

de todo sentir privado;

6

Ero così impregnato,

Tanto assorto e straniato,

Che il mio sentire rimase

D'ogni sentire privato;

y el espíritu dotado

de un entender no entendiendo,

toda ciencia trascendiendo.

7

E lo spirito dotato

D'un capir non intendendo,

Ogni scienza trascendendo.

El que allí llega de vero,

de sí mismo desfallece;

cuanto sabía primero

mucho bajo le parece;

8

Invero chi lì perviene

A se stesso viene meno;

Quanto dapprima sapeva

Poco importante gli sembra;

y su ciencia tanto crece,

que se queda no sabiendo,

toda ciencia trascendiendo.

9

La sua scienza tanto cresce

Che se ne sta non sapendo,

Ogni scienza trascendendo.

Cuanto más alto se sube,

tanto menos se entendía,

que es la tenebrosa nube

que a la noche esclarecía;

10

Quanto più in alto si sale,

Tanto meno si può intendere,

Ché è la nube tenebrosa

Che la notte fa risplendere;

por eso quien la sabía

queda siempre no sabiendo,

toda ciencia trascendiendo.

11

Perciò chi l'ha conosciuta

Resta sempre non sapendo,

Ogni scienza trascendendo.

Este no saber sabiendo

es de tan alto poder,

que los sabios arguyendo

jamás le pueden vencer;

12

Questo non saper sapendo

Ha tanto somma potenza

Che i sapienti ragionando

Non lo potranno mai vincere;

que no llega su saber

a no entender entendiendo,

toda ciencia trascendiendo.

13

Ché non sa la loro scienza

Non intendere intendendo,

Ogni scienza trascendendo.

Y es de tan alta excelencia

aqueste sumo saber,

que no hay facultad ni ciencia

que le puedan emprender;

14

Ed è di tanta eccellenza

Questo supremo sapere,

Che né facoltà né scienza

D'affrontarlo hanno potere;

quien se supiere vencer

con un no saber sabiendo,

irá siempre trascendiendo.

15

Chiunque si saprà vincere

Col non sapere sapendo,

Andrà sempre trascendendo.

Y si lo queréis oír,

consiste esta suma ciencia

en un subido sentir

de la divinal esencia;

16

E se lo volete udire,

Consiste quest'alta scienza

In un eccelso sentire

Proprio alla divina essenza;

es obra de su clemencia

hacer quedar no entendiendo,

toda ciencia trascendiendo.

17

È la sua clemenza a farci

Restare non comprendendo,

Ogni scienza trascendendo.

 

 

 

COPLAS DEL ALMA QUE PENA POR VER A DIOS

 

STROFE DELL'ANIMA CHE BRAMA DI VEDERE DIO

Vivo sin vivir en mí

y de tal manera espero,

que muero porque no muero.

1

Vivo senza ch'io in me viva

Ed ho tale aspettativa

Che muoio poiché non muoio.

En mí yo no vivo ya,

y sin Dios vivir no puedo;

pues sin él y sin mí quedo,

este vivir ¿ qué será?

2

In me ormai non vivo più,

Senza Dio viver non posso;

E di lui e di me privo,

Quale vivere sarà?

Mil muertes se me hará,

pues mi misma vida espero,

muriendo porque no muero.

3

Mille morti mi varrà,

Ché la stessa vita attendo,

Morendo poiché non muoio.

Esta vida que yo vivo

es privación de vivir;

y así, es continuo morir

hasta que viva contigo.

4

Questa vita che io vivo

È di vivere mancanza;

Ed è costanza di morte

Finché con te non vivrò.

Oye, mi Dios, lo que digo:

que esta vida no la quiero,

que muero porque no muero.

5

O Dio, senti cosa dico:

Che mai tal vita vorrò,

Ché muoio poiché non muoio.

Estando ausente de ti,

¿qué vida puedo tener,

sino muerte padecer,

la mayor que nunca vi?

6

Se sono assente da te,

Quale vita posso avere,

Se non soffrire la morte

Maggiore che puoi vedere?

Lástima tengo de mí,

pues de suerte persevero,

que muero porque no muero.

7

Ho compassione di me,

Poiché duro in tale sorte

Che muoio poiché non muoio.

El pez que del agua sale,

aun de alivio no carece,

que en la muerte que padece,

al fin la muerte le vale.

8

Il pesce dall'acqua uscendo,

Pur del conforto non manca

Che nella sofferta morte,

La morte infine gli vale.

¿Qué muerte habrá que se iguale

a mi vivir lastimero,

pues si más vivo más muero?

9

Vi sarà mai morte uguale

Al mio vivere pietoso,

Ché se più vivo più muoio?

Cuando me pienso aliviar

de verte en el Sacramento,

háceme más sentimiento

el no te poder gozar;

10

Se spero, nel sacramento

Trovar sollievo vedendoti,

Mi dà maggiore tormento

Di te non poter gioire;

todo es para más penar,

por no verte como quiero,

y muero porque no muero.

11

Tutto aumenta il mio soffrire:

Come voglio non vedendoti,

E muoio perché non muoio.

Y si me gozo, Señor,

con esperanza de verte,

en ver que puedo perderte

se me dobla mi dolor;

12

E se, Signore, mi sazio,

Sperando infine di scorgerti,

Vedendo che posso perderti,

Mi si raddoppia lo strazio;

viviendo en tanto pavor

y esperando como espero,

muérome porque no muero.

13

Vivendo in tanto timore

E come spero sperando,

Io muoio poiché non muoio.

Sácame de aquesta muerte,

mi Dios, y dame la vida,

no me tengas impedida

en este lazo tan fuerte;

14

Traimi da questa morte,

O Dio mio, dammi la vita,

Non mi tenere impedita

In questo laccio sì forte;

mira que peno por verte,

y mi mal es tan entero,

que muero porque no muero.

15

Guarda per te come peno,

E il mio male è tanto pieno

Che muoio poiché non muoio.

Lloraré mi muerte ya,

y lamentaré mi vida

en tanto que detenida

por mis pecados está.

16

Ormai piangerò la morte

E mi dorrò della vita,

Che per le mie colpe invero

In prigione se ne sta.

¡Oh mi Dios! ¿cuándo será

cuando yo diga de vero:

vivo ya porque no muero?

17

O Dio mio, quando accadrà

Che io ormai dica davvero

Che vivo poiché non muoio?

 

 

 

OTRAS DEL MISMO A LO DIVINO

 

ALTRE DELLO STESSO AL DIVINO

Tras de un amoroso lance, (*)

y no de esperanza falto,

volé tan alto, tan alto,

que le di a la caza alcance.

1

Tratto da amoroso lancio, (*)

E non privo di speranza,

Talmente in alto volai,

Che raggiunsi la preda.

Para que yo alcance diese

a aqueste lance divino,

tanto volar me convino

que de vista me perdiese;

y, con todo, en este trance

en el vuelo quedé falto;

mas el amor fue tan alto,

que le di a la caza alcance.

2

Perché potessi raggiungere

Questa preda divina,

Dovetti tanto volare

Che mi perdetti di vista;

E tuttavia in tal cimento

Nel volo m'affaticai;

Ma così altamente amai,

Che raggiunsi la preda.

Cuando más alto subía

deslumbróseme la vista,

y la más fuerte conquista

en oscuro se hacía;

mas, por ser de amor el lance

di un ciego y oscuro salto,

y fui tan alto, tan alto,

que le di a la caza alcance.

3

Quando salivo più in alto

Mi si offuscava la vista,

E la più forte conquista

Veniva fatta nel buio;

Ma essendo un lancio d'amore,

Feci un cieco e oscuro salto,

E tanto in alto arrivai

Che raggiunsi la preda.

Cuanto más alto llegaba

de este lance tan subido,

tanto más bajo y rendido

y abatido me hallaba;

dije: ¡No habrá quien alcance!

y abatíme tanto, tanto,

que fui tan alto, tan alto,

que le di a la caza alcance.

4

Quanto più in alto arrivavo,

Su dal lancio trasportato,

Tanto più misero, arreso,

Abbattuto mi trovavo;

Dissi: Nessuno ci arriva!

E tanto, tanto m'abbattei

Che arrivai talmente in alto

Che raggiunsi la preda.

Por una extraña manera

mil vuelos pasé de un vuelo,

porque esperanza del cielo

tanto alcanza cuanto espera;

esperé solo este lance,

y en esperar no fui falto,

pues fui tan alto, tan alto,

que le di a la caza alcance.

5

In una strana maniera

Feci in uno mille voli,

Perché speranza di cielo

Tanto ottiene quanto spera;

Sperai solo in questo lancio,

E non sperai debolmente,

Ché tanto in alto arrivai

Che raggiunsi la preda.

   

(*) In tutta la poesia la ricerca del divino viene resa con la metafora  della caccia. Come il cacciatore lancia in alto il proiettile per colpire la selvaggina, così l'anima lancia nell'amore se stessa verso Dio.

 

 

 

OTRAS CANCIONES A LO DIVINO,  DE CRISTO Y EL ALMA

 

ALTRE CANZONI AL DIVINO, DI CRISTO E DELL'ANIMA

Un pastorcico solo está penado,

ajeno de placer y de contento,

y en su pastora puesto el pensamiento,

y el pecho del amor muy lastimado.

1

Un pastorello solo sta soffrendo,

Senza piacere e privo d'ogni gioia,

E va pensando alla sua pastorella,

E il petto dall'amor tutto è ferito.

No llora por haberle amor llagado,

que no le pena verse así afligido,

aunque en el corazón está herido;

mas llora por pensar que está olvidado.

2

Non piange perché l'abbia amor piagato,

Ché non soffre a vedersi così afflitto,

Per quanto nel suo cuore sia ferito;

Bensì piange pensandosi scordato.

Que sólo de pensar que está olvidado

de su bella pastora, con gran pena

se deja maltratar en tierra ajena,

el pecho del amor muy lastimado.

3

Ché soltanto a pensare che è scordato

Dalla sua pastorella, con gran pena

Si lascia maltrattare nell'esilio,

Il petto dall'amor tutto ferito.

Y dice el pastorcico: ¡Ay, desdichado

de aquel que de mi amor ha hecho ausencia

y no quiere gozar la mi presencia,

y el pecho por su amor muy lastimado!

4

E dice il pastorello: Oh sventurato

Colui che del mio amore ha fatto assenza

E non vuole goder la mia presenza,

E il petto per suo amor tutto ferito!

Y a cabo de un gran rato se ha encumbrado

sobre un árbol, do abrió sus brazos bellos,

y muerto se ha quedado asido dellos,

el pecho del amor muy lastimado.

5

E dopo lungo tempo s'è innalzato

Su un albero ove aprì le braccia belle,

E se n'è morto stando appeso a quelle,

Il petto dall'amor tutto ferito.

 

 

 

CANTAR DEL ALMA QUE SE HUELGA DE CONOCER A DIO POR LA FE

 

CANTO DELL'ANIMA CHE GIOISCE DI CONOSCERE DIO ATTRAVERSO LA FEDE

Que bien sé yo la fonte que mana y corre,

aunque es de noche.

1

Conosco la fonte che zampilla e corre,

Benché sia notte.

Aquella eterna fonte está escondida,

que bien sé yo do tiene su manida,

aunque es de noche.

2

Giace nascosta quella eterna fonte,

Ma ben conosco dov'è la sua dimora,

Benché sia notte.

Su origen no lo sé, pues no le tiene,

mas sé que todo origen de ella viene,

aunque es de noche.

3

La sua origine ignoro, ché ne è priva,

Ma ogni origine so che ne deriva,

Benché sia notte.

Sé que no puede ser cosa tan bella,

y que cielos y tierra beben de ella,

aunque es de noche.

4

So che non c'è una cosa tanto bella,

Che cieli e terra bevono da quella,

Benché sia notte.

Bien sé que suelo en ella no se halla,

y que ninguno puede vadealla,

aunque es de noche.

5

So bene come in essa non vi è fondo,

E che sondarla alcuno non può al mondo,

Benché sia notte.

Su claridad nunca es oscurecida,

y sé que toda luz de ella es venida,

aunque es de noche.

6

Non è mai oscurato il suo chiarore

E so che ne proviene ogni splendore,

Benché sia notte.

Sé ser tan caudalosos sus corrientes,

que infiernos, cielos riegan y las gentes,

aunque es de noche.

7

So che ha tanto abbondanti le correnti

Da irrigare inferni, cieli e le genti,

Benché sia notte.

El corriente que nace de esta fuente

bien sé que es tan capaz y omnipotente,

aunque es de noche.

8

La corrente da tal fonte nascente

Ben so quant'è capace, e onnipotente,

Benché sia notte.

El corriente que de estas dos procede

sé que ninguna de ellas le precede,

aunque es de noche.

9

La corrente che dalle due procede

So che nessuna di esse la precede,

Benché sia notte.

Aquesta eterna fonte está escondida

en este vivo pan por darnos vida,

aunque es de noche.

10

Giace nascosta questa eterna fonte

Per darci vita in questo pane vivo,

Benché sia notte.

Aquí se está llamando a las criaturas,

y de esta agua se hartan, aunque a oscuras,

porque es de noche.

11

Qui se ne sta, chiamando le creature,

E di quest'acqua bevono, allo scuro,

Visto che è notte.

Aquesta viva fuente que deseo,

en este pan de vida yo la veo,

aunque es de noche.

12

Questa fonte vivente a cui anelo,

In questo pane di vita io la vedo,

Benché sia notte.

   
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GLOSA A LO DIVINO

 

GLOSSA AL DIVINO

Sin arrimo y con arrimo,

sin luz y a oscuras viviendo

todo me voy consumiendo.

1

Senz'appoggio e con appoggio,

Senza luce, al buio stando,

Tutto mi sto consumando.

Mi alma está desasida

de toda cosa criada,

y sobre sí levantada,

y en una sabrosa vida

sólo en su Dios arrimada.

Por eso ya se dirá

la cosa que más estimo,

que mi alma se ve ya

sin arrimo y con arrimo.

2

La mia anima è disciolta

Da qualunque creatura,

E su se stessa innalzata,

E in una sapida vita

Su Dio soltanto appoggiata.

Per questo ormai si dirà

La cosa che più apprezzo:

Che l'anima mia si vede

Senz'appoggio e con appoggio.

Y aunque tinieblas padezco

en esta vida mortal,

no es tan crecido mi mal,

porque, si de luz carezco,

tengo vida celestial;

porque el amor da tal vida,

cuando más ciego va siendo,

que tiene al alma rendida,

sin luz y a oscuras viviendo.

3

E benché sopporti tenebre

In questa vita mortale,

Non tanto grave è il mio male,

Perché, se di luce manco,

Però ho vita celestiale;

Ché dà l'amore tal vita,

Vieppiù cieco diventando,

Che tiene l'anima arresa,

Senza luce, al buio stando.

Hace tal obra el amor

después que le conocí,

que, si hay bien o mal en mí,

todo lo hace de un sabor,

y al alma transforma en sí;

y así, en su llama sabrosa,

la cual en mí estoy sintiendo,

apriesa, sin quedar cosa,

todo me voy consumiendo.

4

Così opera l'amore

Dal giorno che lo conobbi:

Sia il  bene che il male in me

Tutto rende d'un sapore,

E muta l'anima in sé;

E perciò nella sua fiamma

Che in me vado assaporando,

In fretta, e nulla lasciando,

Tutto mi sto consumando.

 

 

 

GLOSA A LO DIVINO DEL MISMO AUTOR

 

GLOSSA AL DIVINO DELLO STESSO AUTORE

Por toda la hermosura

nunca yo me perderé,

sino por un no sé qué

que se alcanza por ventura.

1

Per tutta la bellezza

Io mai mi perderò,

Ma per un non so che

Cui si giunge per caso.

Sabor de bien que es finito,

lo más que puede llegar

es cansar el apetito

y estragar el paladar;

y así, por toda dulzura

nunca yo me perderé,

sino por un no sé qué

que se halla por ventura.

2

Gusto di bene finito

Al massimo può arrivare

A soddisfar l'appetito

Ed a viziare il palato;

E per tutta la dolcezza

Mai perciò mi perderò,

Solo per un non so che

Che si trova per caso.

El corazón generoso

nunca cura de parar

donde se puede pasar,

sino en más dificultoso;

nada le causa hartura,

y sube tanto su fe,

que gusta de un no sé qué

que se halla por ventura.

3

Chi ha il cuore generoso

Mai si cura di restare

Quand'è possibile andare,

Se non nel più faticoso;

Nulla gli dà sazietà

Ma la fede sale tanto

Da gustare un non so che

Che si trova per caso.

El que de amor adolece,

del divino ser tocado,

tiene el gusto tan trocado,

que a los gustos desfallece;

como el que con calentura

fastidia el manjar que ve,

y apetece un no sé qué

que se halla por ventura.

4

Colui che soffre d'amore,

Toccato dal divino essere,

Ha un gusto così mutato

Che si sottrae al sapore;

Come chi, preda di febbre,

Cibo non vuole vedere,

E ha voglia d'un non so che

Che si trova per caso.

No os maravilléis de aquesto,

que el gusto se quede tal,

porque es la causa del mal

ajena de todo el resto;

y así toda criatura

enajenada se ve

y gusta de un no sé qué

que se halla por ventura.

5

Non stupitevi di questo,

Che il gusto permanga tale,

Perché è la causa del male

Diversa da tutto il resto;

E così, ogni creatura

Si conosce spossessata,

E gusta d'un non so che

Che si trova per caso.

Que estando la voluntad

de Divinidad tocada,

no puede quedar pagada

sino con Divinidad;

mas, por ser tal su hermosura

que sólo se ve por fe,

gústala en un no sé qué

que se halla por ventura.

6

Ché, essendo la volontà

Da Divinità toccata,

Non può restar ripagata

Se non con Divinità;

Ma poiché la sua bellezza

Solo si vede per fede,

La gusta in un non so che

Che si trova per caso.

Pues, de tal enamorado,

decidme si habréis dolor,

pues que no tiene sabor

entre todo lo criado;

solo, sin forma y figura,

sin hallar arrimo y pie,

gustando allá un no sé qué

que se halla por ventura.

7

Ora d'un simile amante

Ditemi se avrete pena,

Perché non trova sapore

In tutt'intero il creato,

Solo, senza forma o immagine,

Senz'appoggio né sostegno,

Là gustando un non so che

Che si trova per caso.

No penséis que el interior,

que es de mucha más valía,

halla gozo y alegría

en lo que acá da sabor;

mas sobre toda hermosura,

y lo que es y será y fue,

gusta de allá un no sé qué

que se halla por ventura.

8

Non pensate che lo spirito,

Che è d'assai maggior valore,

Trovi piacere e allegrezza

In quanto qua dà sapore;

Sopra però ogni bellezza,

Oltre ciò che è, sarà e fu,

Di là, gusta un non so che

Che si trova per caso.

Más emplea su cuidado,

quien se quiere aventajar,

en lo que está por ganar

que en lo que tiene ganado;

y así, para más altura,

yo siempre me inclinaré

sobre todo a un no sé qué

que se halla por ventura.

9

Maggiore attenzione impiega,

Chi si voglia avvantaggiare,

In quanto ha da guadagnare

Che non nel già guadagnato;

Così, per più elevazione,

Io sempre mi volgerò

Soprattutto a un non so che

Che si trova per caso.

Por lo que por el sentido

puede acá comprehenderse,

y todo lo que entenderse,

aunque sea muy subido,

ni por gracia y hermosura

yo nunca me perderé,

sino por un no sé qué

que se halla por ventura.

10

Per ciò che l'intelligenza

Ci può far quaggiù comprendere

E per quanto si può intendere,

Benché sia assai elevato,

Non per grazia né bellezza

Io giammai mi perderò,

Bensì per un non so che

Che si trova per caso.

 

 

 

DEL VERBO DIVINO

 

DEL VERBO DIVINO

Del Verbo divino

la Virgen preñada,

viene de camino

si le dais posada.

 

Del Verbo divino

La Vergine incinta

Giunge per la via

Se le dai asilo

 

 

 

SUMA DE LA PERFECCIÓN

 

SOMMA DELLA PERFEZIONE

Olvido de lo criado,

memoria del Criador,

atención a lo interior,

y estarse amando al Amado.

 

Oblio del creato,

Memoria del Creatore,

Attenzione all'interiore

E starsene amando l'Amato.

 

 

 

 

 

[1a vers.: 16-17/6/2001, 28/7/2001, 28/12/2001, 10-11/2/2002, 23/11/2002; 2a vers.: 2004-2005]

 

Cantico spiritualeRomanze

 

 

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