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Gianluca Ricci

L'UNO VACANTE

Ancora citazioni, haiku, koan, aforismi e quant'altro...

   

   

Sommario

Inverno 2008/2009

Primavera 2009

Estate 2009

Autunno 2009Un'appendice...

   

   

      

 

Inverno 2008/09

   

1.

Tempesta.
Di me non si potranno dire
Né scrivere le stesse cose.

2.

Temporale.
Mi bagno i piedi
Pensando di guadare il Fiume Giallo.

3.

Non è tempura
Un fritto di carciofi
Riscaldato al microonde.

4.

Patriottismo.
Oggi tutti sono in festa
Per il nuovo Presidente USA.

5.

Questo ci mancava.
Nuovo credito
A tasso zero.

6.

Rosse foglie d'autunno.
La parola del poeta
Non ne salverà una.

7.

Novembre.
Con le prime nebbie
Anche io sono uno straniero.

8.

Pioggia, freddo:
A che serve interrare ora
I semi dimenticati?

9.

Batte la pietra focaia,
Ma lo stoppino non è asciutto.
Vecchiaia di poeta.

10.

Oramai il sole si nasconde
Dentro una rossa,
Screpolata melagrana.

11.

Sconvenienze di vecchio.
Disperdo nel sonno
Un sogno disperato.

12

Tremano gli alberi:
Con il vento scende a valle
Anche la poca luce.

13.

Mormora il bosco
Salutando l'alba.
Il cielo impallidisce.

14.

Ora anche la luna
Svogliatamente spia
La mia casa abbandonata.

15.

Pienezza della vita.
L'anima dei poeti
Ne è sempre a digiuno.

16.

È ormai sera.
I radi passanti
Si dirigono a casa.

17.

Paesaggi dell'anima.
Un'equazione
A n incognite.

18.

Avrei una malattia
Dal nome gentile.
Solo il dolore è rozzo.

19.

Disegnare arabeschi
Sul bordo del Libro.
Questo a volte è il Poeta.

20.

Una morte rapida
Piuttosto che bloccato a letto
Un giorno sì ed uno sì.

21.

Sopra Trevi
Cretta l'Appennino
Di neve e di calanchi.

22.

Riusciranno a fare primavera
Viole, primule e tarassachi
Se ancora non è marzo?

23.

Onda allegra delle campane,
Onda cupa dei rintocchi.
All'improvviso il silenzio.

24.

Modernità,
Ma non decidiamo noi la forma
Delle grucce o degli abiti.

25.

Mia giovinezza,
Parole dette,
Parole sfatte.

   


   

Primavera 2009

   

1.

Neve a primavera.
Al di qua della finestra
Cresce l'attesa.

2.

Neve a primavera.
Anche il rosmarino
Era tornato a fiorire.

3.

In riva al mare,
Là dove la scogliera frana,
Avevo coltivato un sogno.

4.

Carne di poeta:
Ogni libbra
È già stata data in pegno.

5.

Ora sì che fiori e foglie
Trascurando il tempo
Escono allo scoperto.

6.

Sarò famoso solo
Dopo morto, tu dici.
Vado a prepararmi il cappio.

   


   

Estate 2009

   

1.

Ronzii.
Anche un moscone
Passeggia in bella vista.

2.

Ogni giorno la ginestra
Oscilla sul vuoto con i suoi fiori
Perennemente gialli.

3.

Volontà e potenza:
L'innamoramento
È la condizione dell'Essere.

4.

Nostalgia di parole antiche.
Ed intanto la notte scorre
Come un vecchio canto sacro.

5.

Quante volte hai cantato "Alleluia"
E quante altre "Miserere"?
Ogni volta che la luna tramontava all'alba.

6.

Profumo di tiglio,
Voce di foglia,
È luce d'intorno.

7.

Di questo si è certi:
Le strade che ci portano fuori
Sono tutte uguali.

8.

Anche se non sono Dio
Posso testimoniare che il Cielo
E la Terra non mi contengono.

9.

Ironia della sorte.
Piangere per un destino
E non averne alcuno.

10.

Le strade che riportano a noi
Si riaprono per la capricciosa volontà
Di un Imperatore assente.

11.

Sono bulimico e sovrappeso.
I mali del mondo
Ho caricato sopra i miei.

12.

Fosse stato vero il contrario.
A caricare i miei mali sugli altri
Il mondo non ne avrebbe sofferto.

13.

Indecisione, acribia, accidia.
Ho imparato a non soffrirne
Da quando li so difetti del secolo.

14.

Getto un sasso dal ponte.
Impercettibilmente
L'acqua risponde.

15.

Di mali antichi soffre l'uomo
E di uno sempre nuovo:
Cambiare nome ai suoi problemi.

16.

Moriremo
Mentre intorno a noi il modo corre.
Né altro si potrà fare.

17.

Chi ora ci sogna
Domani ci fuggirà.
Anche il desiderio è menzogna.

18.

Da un'alba all'altra,
Di giorno in giorno,
Di notte in notte.

19.

Lezioni dimenticate.
Il macellaio che tiene banco alla storia
Ama carne giovane.

20.

Ho rubato la notte al sonno.
Ho vissuto le ore una ad una.
Ho sognato di essere sveglio.

21.

Leggere Lolita a Perugia.
La ragazza cerca in me un amico
Per la madre lontana.

22.

Da una nebbia estiva
Risorge l'edificio:
I comignoli sembrano minareti.

23.

Ho sempre visto al cinema
Il futuro delle nostre città:
Metropolis, Blade Runner, Gomorra...

24.

Risuonano musiche
Tra gli ulivi del Lago.
Anche le acque s'increspano.

25.

Antica torre di guardia.
Ormai diroccata, gli oleandri
La sommergono di fiori.

26.

Pochi conoscono la fatica delle pietre
Spalate, ammucchiate, gettate
in un'opera incerta.

27.

Si nasce, si muore.
Nel mezzo ci si contorce, con studiata eleganza,
Come in una scrittura cufica.

28.

Dura e secca la penna che scrive,
Umida come il sangue o lo sperma
La vita descritta.

29.

Lo dico e lo ripeto:
Non esiste che l'Uno.
Il Due, il Tre sono apparenza.

30.

La ruota che gira,
Il sole che vince, la rosa che sboccia.
Figure dell'Uno.

31.

Il tornio spezzato,
La luna che sorge, la rosa sfiorita.
Figure del Due.

32.

Il sogno e la luna.
Puoi averli tra le mani
Come lo sciocco le sue illusioni.

33.

Specchiandosi l'Uno risplende.
Dividendosi colora il mondo,
Ma l'Occhio è pur sempre Luce.

34.

Il sopra ed il sotto, il davanti ed il dietro,
La destra e la sinistra
Non valgono il Settimo. L'Unico.

35.

Costantemente accerchiata
La Luce risplende
Come una fiaccola nella notte.

36.

In riva al mare - e quale mare -
Il mio occhio, il mio orecchio,
Il mio cuore.

37.

Uscivi dal mare
Con le braccia gocciolanti
E d'intorno tutto riluceva.

38.

Il mare oggi ha compassione
Della mia goffaggine.
Il mio delirio è un sogno.

39.

Pioveva sul mare,
Ma il cielo non era coperto.
Poco dopo l'arcobaleno, immenso.

40.

Non pensate, non pensate, non pensate.
Gli illuminati hanno solo visto
E semplicemente detto.

41.

Sotto la volta chiara del cielo,
Lungo la balza tagliata del monte,
Un uomo arranca da solo.

42.

Non cupole d'oro,
Non strade lastricate di basalto,
Ma l'infinito chiacchiericcio etrusco.

43.

Non sono capace neppure di capire
Gli effetti del veleno che hai assunto,
Figurati farci poesia sopra.

44.

Il dio, che alla nascita
Lietamente ci baciò in fronte,
Più volte chiese pegno del suo amore.

45.

Infastidisce il vento
Alzatosi contro la canicola.
Questa e quello ci dispiacciono.

46.

Turba la chioma del fico
Un ramo scomposto,
Ma non è vento, solo un passero ingordo.

47.

Consuma la notte
Le sue ore
E quattro note di jazz.

48.

Le ali,
Di cui rimpiangete la perdita,
Altro non sono che braccia atrofizzate.

49.

Salvate la balena,
Salvate la foca monaca,
Ma salvate anche me.

50.

Da bambino descrivevo
Il Tempo attraverso lo Spazio.
Ora attraverso un'Idea.

51.

Paragnosta, sensitivo, visionario
È colui che una volta chiamavi profeta.
Dio? Vedi sempre sub voce.

52.

Hanno stagione anche i girasoli:
Al bordo della strada, capovolti,
E la testa bruciata.

53.

È la propria coerenza
Che sostiene un'anima
A sé presente.

54.

Di chi sei figlio, chi sono i tuoi?
Oggi nessuno più racconta
Genealogie.

55.

Notte di S. Lorenzo.
Ho confuso un pipistrello
Con una stella cadente.

56.

Magari ci fosse
uno strigile
Anche per l'anima.

57.

Visioni, esperienze, conoscenza:
La sapienza dei mistici
Non nutre più la parola dei poeti.

58.

Vorrei somigliare ad un acino
Che contiene sette semi
Capace ognuno di generare una vita.

59.

Si deus est, unde malum?
Eppure lo sai che male, mondo e dio
sono consustanziali.

60.

Se Ti offro il mio dolore,
Tu sei dolore. Il mio.
Se Ti offro il mio peccato...

61.

Questo ci fa uomini,
Che non siamo come alberi
Insensibili ai venti che verranno.

62.

Or s'incurvano per troppo peso
Le caduche chiome estive,
Ma nel profondo un frutto si dispone.

63.

È sera sempre più presto:
Ad una ad una s'accendono
Le luci della collina.

64.

Compleanni e ricorrenze.
Ad un raga indiano
Somigliano certe esistenze.

65.

Non altro ci offre ora la stagione
Che lo splendore della frutta maturata
Tra il fogliame corrotto.

66.

Bruceranno le stoppie
Ed il terreno strinato
Chiederà di appartenerci.

67.

Quando viaggio
Non mi portano i piedi,
Ma la terra.

68.

Risvegliati, renditi conto.
Tra te ed il mondo
Il tuo cuore innamorato.

69.

Che cosa è mai l'uomo
Che debba sopravvivere
A se stesso?

70.

Eppure la vita mi trascina
Come un vento
Che soffia da dove non si sa.

71.

Anche d'agosto
Il tarassaco
Si riveste di fiori gialli.

72.

Per fede noi sappiamo.
Per scienza noi conosciamo.
Per amore noi viviamo.

73.

È calda quest'aria
Che spazza la via
Volgendosi da ogni parte.

74.

Cespugli, rovi, colonie.
Sono i piccoli gruppi
Che fanno la qualità.

75.

Un inverno rigido,
Un'estate afosa:
È buono ciò ricordi.

76.

Conosce l'anno
La sua stagione migliore
Eppure anch'essa muore.

77.

Chi pensa d'estate
Al pino che d'inverno
Si flette e resiste alla neve?

78.

Prendi questi fiori:
Sono stati gli ultimi
A bearsi della gran luce.

79.

Restiamo muti nell'ora.
Il giorno scolora in fretta,
Ma un'ignota calma ci conquista.

80.

Stanotte non sia questa luna
Rossa, tozza, dimidiata
A seguirci nel sogno.

81.

Adoro il tuo corpo,
Che odora d'amaro
E si contorce come anima dannata.

82.

Ti prenderò con dolcezza
Come farebbe un bambino
Con le sue matite da disegno.

83.

Finisce il tempo, finisce agosto,
Ma la stagione, esausta,
Non passa, non sa a chi lasciarci.

84.

La lingua degli uccelli è per sempre.
Noi l'immaginiamo, ad ogni generazione,
Pensando ai nostri silenzi.

85.

Conoscessi d'ogni pianta il nome,
Ma non sapessi come crescerle:
Sarei certo in difetto di carità.

86.

Amore, amore è detto
Solo se nuovi imbrogli
Intesse.

87.

Ritorna la voce del vento:
Oggi sussurrano e danzano
Pure i cipressi.

88.

Stelo sottile, dolce ferita,
Un laccio ci stringe:
La promessa è svanita.

89.

Ci sono sempre stato
Sulle strade lunghe
E sui corti pensieri.

90.

Non chiedere
Come è cambiata la storia,
Ma seppellisciti in essa.

91.

Seminare non vale mietere,
Macinare non vale cuocere,
Ma vivere a volte è morire.

92.

Oh cento volte figure dell'Uno,
Per quanti attributi Ti diano
Io li conosco come parti dello Zero.

93.

Ciò che non sa definirsi
Eppure esiste da sempre.
Ineffabile, ma reale.

94.

Colui che non ha Nome
Noi preghiamo
Con il nostro Silenzio.

95.

L'acqua che scende a valle
Poi in pozze si rinserra
E con la terra si combina.

96.

Incosciente di me
Vedo i miei pensieri
Salire nel vuoto.

97.

Non vedo, non sento, non tocco.
Il battito del mio cuore, però,
Smuove i monti.

98.

Due volte all'anno
Fioriscono i miei narcisi:
Annunciano le stagioni entranti.

99.

Concediamo ai filosofi
Di ubriacarsi.
Ne guadagneremo in verità.

100.

A mezzogiorno,
Come per un accordo,
Le cicale in coro.

101.

Cade veloce
La pietra nel pozzo,
Cade nel buio.

   

   


   

Autunno 2009

   

1.

In quantità ho raccolto
Castagne matte e ghiande
Per rinverdire il mio giardino.

2.

Case, speroni di rocce,
Prati ed incolti:
Il lato scuro dell'Umbria.

3.

Questa pace ci regala un Dio:
Esuli in noi stessi
Lo invidiamo stupiti.

4.

Dimmi, chi è questo Dio?
Ci sovrasta assetato d'amore,
Ci sfugge come colomba ombrosa.

5.

Di chi siamo il gregge?
Eppure un diverso amore
Ci intreccia insieme.

6.

Ad una ad una
Siano santificate le Tue parole
E così le mie.

7.

Dovessi dirti prima
Quali carte intendo calare
Sarebbe come darti la morte.

8.

L'infinito non esiste né sai dove posarlo.
C'è solo un filo lungo un giorno
Ed un giorno in più.

9.

Dal verde al marrone
La natura si dispone.
Indizi, tracce, cambiamenti.

10.

Per caso ci piacciamo,
Per caso ci scegliamo,
A ragione ci allontaniamo.

11.

È umano l'orrore
Per l'orrore umano.
[...]

12.

Perché questa e non quella?
I movimenti del cuore
Hanno la consistenza delle ombre.

13.

La custodia del cuore:
Come prigionieri tremano
Tutti i miei amori.

14.

Morire,
Cadendo ubriaco
Di vita.

15.

Anche se sognare stanca
Resterò ai bordi della foresta
Con il mio cuore di lupo.

16.

Al gran bazar delle stagioni
Ne giunge ancora un'altra:
Castagne, bruma e vino nuovo.

17.

Profumo di cedri e di limoni,
Il sole a picco a mezzogiorno:
Le virtù analogiche della mente.

18.

Scrivo, raccolgo, riscrivo.
Temo la morte e scrivo.
Forse dovrei temere di più la vita.

19.

Che non mi si veda in patria,
Ma qui vi mangerò fango e sterco
E farò per voi pure il giullare.

20.

Comanda il cuore agli occhi
Sì che essi luce e tenebra
Vedano secondo ispirazione.

21.

Per la parte che ci compete
Noi siamo come la catena ed il secchio:
Tu come un pozzo senza fondo.

22.

Non solcherai altri cieli ed altri mari,
Ma gli stessi cieli e gli stessi mari
In altro modo.

23.

Eppure il mondo fu sconvolto
E più volte cambiò sapore.
Ora tutto scivola nell'oblio.

24.

Né morte né nascita,
Ci sono date per ricordo.
La memoria è nell'intervallo.

25.

Lancia il giacchio il pescatore
E con la rete frusta il Lago:
Un sospiro trattiene l'onda.

26.

Intingi la penna nell'inchiostro
E prova a disegnare la vita:
Non ti sporcherai solo le dita.

27.

Inavvertitamente
Tocco il tuo seno.
L'idea non mi abbandona più.

28.

Destinati a vivere nell'ombra,
Dopo essere stati rapiti dall'aquila:
Siamo tutti coppieri degli dei.

29.

Notte fredda, ma stellata,
Notte di bufera e di vento,
Notte quieta e dolente.

30.

Al riparo di giacche pesanti
L'uomo non si accorge più
Che la natura si è già spogliata.

31.

Momenti, attimi di felicità
In cui sembra bello
Desiderare anche di morire.

32.

Vi amo tutte, mie regine,
Belle o brutte,
Purché sorridiate.

33.

E soprattutto amo te,
Che l'età addolcisce,
Lo sguardo velato di allusioni.

34.

Amo il tuo naso aquilino,
Le rughe incipienti, malgré toi,
I tuoi occhi dolci e marroni.

35.

Nel mondo che vorrei
Io non ci sono e neppure tu:
Lasceremo gli altri da soli.

36.

Più dell'atto la scelta,
Più della certezza l'ipotesi,
Più del desiderio poté il sogno.

37.

Questo mio povero cuore
Per dono ti offrirà sempre
E tempeste e crucci.

38.

In riva al mare
O tra cespugli di santoreggia,
Purché sia sotto la luna.

39.

Crudeltà dei tempi:
Il vento è freddo, le foglie cadono
Ed io ho sonno.

40.

Regina, tra i popoli
Che si gettano ai tuoi piedi
Accogli quello dei miei sogni.

41.

S'acquieta, alla fine, la tigre che è in me.
Un delirio di sangue e di tinte rosso-ramate
Incendia il cielo, gli alberi, il cuore stesso.

42.

Mistero tremendo.
Le mie mani, il mio cuore
Si sono fatti carne.

43.

Tra le pieghe della carne
Svolgo un tessuto sottile
Di sete e di carezze.

44.

Ciance.
Vale di più un'ora disperata
Che quattro anni di teologia.

45.

Non si asciuga più
La biancheria umida
Che ho steso nella notte.

46.

Ho delle storie
Che la stranezza della vita
Non intende rimuovere.

47.

I colori dell'autunno:
Se li so descrivere non li vedo
Né con gli occhi né con il cuore.

48.

Se ne vanno le foglie morte
Come le persone amate
Con troppo o nessun rimpianto.

49.

Inesprimibile come l'amore,
Trasparente pagina bianca,
Felicità, se tu ci fossi io tacerei.

50.

Sarò come tu mi vuoi,
Sarò come tu mi dici,
Sarò come io ti penso.

51.

Pesche a dicembre
E frutta insipida tutto l'anno:
Omnia vincit amor et nos cedamus amori.

52.

Come, quando muoiono i poeti?
Già in vita quando le loro parole
Passano stanche di bocca in bocca.

53.

Mi preoccupo: amo le donne
E quello che potremo essere insieme.
Perché l'età non mi fa grazia?

54.

Mi accarezza, materna,
Con i suoi occhi, grandi, scuri
Che sanno di menta e di calura.

55.

Se puoi cambiare
Fallo senz'altro
Senza gettare le maschere.

56

Siamo talmente fatti
Ad immagine di Dio
Che lui ci somiglia.

57.

Fiori e frutti sullo stesso ramo:
Care presenze
Della generazione antica.

58.

Rosmarino, salvia e pomodoro:
Così si ottiene un buon sughetto.
Una sbiadita tisana con i primi due.

59.

Un frattale di luce porporina
Squarcia il cielo tra le nuvole e la collina:
A noi che andiamo resta negli occhi la visione.

60.

Ci morì un dio tra le braccia
Ed ora viviamo tra cielo e terra,
Soave odore di libertà.

61.

Cavalchiamo ogni idea
Ricchi di metafore,
Insensibili agli esiti.

62.

In un punto il vento si calma,
Non al riparo di una roccia,
Ma nell’intreccio delle sue spire.

63.

Nel tormento della bufera,
non sottosopra né alto-basso,
ma la realtà del vuoto.

64.

Nel mare lo specchio del cielo,
Nella terra le ombre del cielo,
Nel vuoto il profumo del cielo.

65.

Cade veloce la pietra nel vuoto
Quanto una foglia dall’albero.
Lenti sono solo i tuoi occhi.

66.

Ancora una,
Spiattellata in cielo,
Immarcescibile luna piena.

67.

Non sfuggiremo agli astri
Che ci inseguono,
Noi viventi legati alla terra.

68.

Oh tu che cerchi e non hai trovato,
Trovando non saprai più cercare.
La notte è fatta solo per chi ha occhi.

69.

Taci. Un Dio sussurra in noi
Le parole che ci diciamo.
Taci. Il silenzio è la sua voce.

70.

Magari fossero una pietra,
Una voce, un albero, un fiume,
una nuova stagione il volto di Dio...

71.

Simboli: anticipano il presente,
Ci interrogano sul passato,
Nascondono il futuro.

72.

Non siamo come le rondini
Attenti al passo e alla calura,
Piuttosto talpe cieche e sbigottite.

73.

Talvolta, però, la mente vaga
Presente a se stessa
Come nel deserto o sul mare.

74.

Ode il vento
Ciò che il cipresso sussurra?
Non stanotte nella tempesta.

75.

Nella casa d'inverno
In cui entra più luce
Si soffre di più il freddo.

76.

La conoscenza della conoscenza
Può sembrare privilegio, terapia,
Ma è condanna e dolorosa.

77.

Ad un codice smembrato
La vita ci assomiglia
E in attesa di note critiche.

   


   

Un'appendice...

   

ABRAMO
(Una piccola storia antica)

   

1.

Lì le palme, là il fiume.
In mezzo la città dove Dio mi trasse.
Ora una tenda è la mia casa.

2.

Io non ti credo. Non posso, non so.
Mi arrampico sulla vecchia ziggurat
E tutto è solo macerie.

3.

Prometti acqua in abbondanza,
Ma ovunque è miraggio.
Anche il tuo nome è impronunciabile.

4.

Non posso credere che il deserto
Che mi hai regalato
Sia la terra promessa.

5.

Eppure qui io sono re,
Per me cantano gli angeli
Ed una genealogia conterà da me.

6.

Crudele è il Dio che parla:
Mi ha sradicato dalla patria,
Ha reso sterili le mie nozze.

7.

Non è fedele il Dio che promette:
Ad altri ha già concesso da sempre la regalità.
A me conduce per tempeste di sabbia.

8.

Perché Dio ascolta i moti del mio cuore
E non si accorge del gran vuoto che ha creato?
E domani mi chiederà di offrirgli un figlio.

9.

Un figlio che non vedrò crescere,
Sarà nemico dei suoi cugini
E non vivrà con i suoi fratelli.

10.

Tempesta nel deserto.
Muoiono i miei cari
Ed io non so dove seppellirli.

11.

E qui, in un'oscura grotta, riposerai in pace,
Moglie, che sopportasti in cambio della tua sterilità
Un Dio nuovo, le mie concubine, altri figli.

12.

Moglie, dalla risata argentina,
Moglie di un figlio che ride a Dio,
Moglie, madre a cent'anni.

   

   


Gianluca Ricci è nato il 17 novembre 1950 a Perugia dove attualmente risiede. Dopo essersi laureato in lettere moderne si è trasferito per motivi di lavoro per circa un decennio in provincia di Bergamo. Ha insegnato italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di I e II grado. 

Sono stati pubblicati alcuni suoi volumi di poesia:

Su SuperZeko, poi, sono riproposte con il consenso dell'autore alcune Poesie inedite degli anni 2005-2007, già pubblicate da Enrico Cerquiglini nel suo blog «Tra nebbia e fango» (http://enricocerquiglini.splinder.com/tag/gianluca_ricci), e sono pubblicate in prima edizione la raccolta del 2008 Nova. Amor sacro ed amor profano ed altre cose ancora, quella del 2009 L'Uno vacante. Ancora citazioni, haiku, koan, aforismi e quant'altro..., e le opere in prosa Koan all'italiana (2009), Il micio curandero & altri racconti (2009-2010), Le fiabe svoltate (cioè all'incontrario) (2010) e Quando i ragazzi raccontano (2010). Vi ha inoltre pubblicato Me le ha raccontate la mamma..., una raccolta di storielle e filastrocche apprese da sua madre Alda Rebecchi.

Il suo indirizzo di posta elettronica è gilucaricci@libero.it.

   

 

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