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“Giardini di Pietra”

Mirjana Zarifovic

   

SUBSITO,   via Gaudenzio Ferrari 5, Torino, dal 5 al 7 aprile 2001

   

“Posare pietre in spazi vuoti e silenziosi e proferire sopra di esse parole visibili, segni di colore, componendo strani luoghi, costruendo enigmi”  - M.Z.

   

Vedere il percorso

   

Si entra in questo percorso attraverso il

Giardino delle Quattro Pietre

   

Mirjana Zarifovic, Giardino delle Quattro Pietre

In esso la terna delle Tre Madri della qabbalà, Alef Mem Shin (Aria Acqua Fuoco), ovvero la triade delle potenze dell'Anima, nèfesh, rùach, neshamà (vita spirito intelletto), fronteggiano la propria Origine, il proprio Fondamento, la Voce che per loro tramite ha parlato con Lettere Semplici e Doppie, creando il mondo dal fluttuante caos.

Da qui nasce dunque il cammino del mondo e dell'uomo.

I tre Elementi sono la materia prima con cui nel deserto del mondo si erige il Tempio dell'Uomo, destinato all'interiore dimora del divino.

   

* * *

   

E il Tempio dell'Uomo si manifesta nel

Giardino delle Due Pietre

come unità riflessa dell'uomo di fronte a Dio.

   

Mirjana Zarifovic, Giardino delle Due Pietre

Nella sacra offerta del suo sangue è stata ridotta la divisione, unificando la triade. Con la fermentazione della sofferenza è giunta la purificazione che ci permette di vederci davvero - soli di fronte al Solo.

E in tale circostanza nasce il Linguaggio, divina incisione.

Si manifesta, scritta col sangue che è nèfesh - vita - la Parola.

   

* * *

   

E infine nel

Giardino dell'Uno

la nostra stessa vicenda umana sparisce.

   

Mirjana Zarifovic, Giardino dell'Uno

Rimane solo la traccia del nostro cammino sul Monte di Dio.

Non siamo più che una memoria nell'imponderabile mente dell'Assoluto.

La traccia nera del terzo giardino sembra indicare questo - un cammino che parte dalle sabbie dell'esistenza e s'inerpica su per l'Invisibile, mentre qualcosa come la sua ombra si riverbera, ai piedi del monte sacro e dietro di esso, sulle vicende residue del mondo.

   

(Dario Chioli)

   

Vedi i tre giardini in rapida successione

   

Mirjana Zarifovic vive e lavora a Torino, ed è nata nel 1960 a Labin, l'italiana  Albona, cittadina dell'Istria che fu dapprima veneziana e poi di volta in volta austriaca, italiana, iugoslava ed infine croata. 
Ha esposto le sue opere pittoriche in diverse mostre collettive e personali: 1984, Chivasso, personale; 1993, Torino, collettiva; 1994, Torino, collettiva; 1995, Torino, collettiva; 1996, Torino, collettiva; 1997, Torino, collettiva; 1999, Torino, collettiva; 2000, Torino, personale; 2000, Torino, collettiva; 2001, Torino, personale.
Cinque suoi disegni di ispirazione esoterica illustrano il libro Percorsi nella qabbalà di Dario Chioli, edito nel 2000  da Magnanelli di Torino.
Ha partecipato all'iniziativa "L'ho dipinto con…" organizzata dal Comune e dalla Provincia di Torino.
Nel 2001 si è dedicata ad una particolare forma di scultura con i Giardini di Pietra.
In quanto scrittrice ha pubblicato su SuperZeko alcune delle sue poesie, il breve testo Dipingere visioni (che è stato tradotto anche in spagnolo: Pintar visiones), i Ricordi di Albona, e le prose Il tempo, Se avessi un pappagallo, La madre, Ptica, La casa rosa, I Viola.

   

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